PanDemonio ha scritto:
leolito ha scritto:
Io son convinto invece che con le nuove luci a LED i fari posteriori siano cosi' potenti da rendere parzialmente inutile il retronebbia ... se non del tutto.
I led hanno un grosso limite nell'accentuata direzionalità del fascio luminoso prodotto: basta scostarsi di pochi gradi rispetto all'asse longitudinale del faro per vederne l'intensità degradata a livelli da lampada votiva...
Al retronebbia si chiede invece esattamente l'opposto, e cioè un fascio di intensità media (la lampada è la stessa degli stop) ma il più diffuso possibile.
Verrebbe da pensare che fior di ingegneri abbiano preso in considerazione questa evidente e scontata caratteristica dei led... e infatti l'hanno fatto, da che sono in commercio le prime lampade a led (che, per inciso, ho avuto modo di trattare ben prima che divenissero note al grande pubblico).
Quando si ha un gruppo ottico che "punta" solo posteriormente e' per scelta, anche perche' potrebbe risultare fastidioso a chi sta di tre quarti, vista appunto la notevole luminosita' dei led.
Ci sono scuole di pensiero differenti, e sono scelte, non e' che i fari a led non possano fare luce diffusa.
Mi chiedo spesso invece cosa impedisca l'adozione di retronebbia lampeggianti (come quelli montati sulle F1 per intenderci), IMHO molto più efficaci, come dotazione standard per tutti i veicoli, motocicli compresi.
Questa e' una buona domanda, alla quale purtroppo non c'e' una buona risposta, nel senso che il limite e' dovuto, come spesso accade, all'idiozia delle leggi italiane che limitano le luci intermittenti ai mezzi di soccorso.
Uno dei dispositivi di sicurezza piu' in voga per le moto in molti stati esteri, ad esempio, e' proprio il "modulatore", ossia un semplice congegno elettronico che varia la luce dell'anabbagliante o abbagliante anteriore da fioca a intensa e viceversa. Il dispositivo (per ovvie ragioni) funziona solo di giorno e si disinserisce automaticamente in condizioni crepuscolari lasciando il faro alla sua capacita' d'illuminazione prevista.
Il principio e' abbastanza autoevidente: la mente dei mammiferi si e' evoluta per milioni di anni per identificare a colpo d'occhio il cambiamento e il movimento. Un faro che varia di luminosita' e' molto piu' visibile di uno fisso, per quanto luminoso, e attira immediatamente l'attenzione anche del conducente piu' distratto. Ovviamente sarebbe altrettanto di beneficio per il retronebbia.
Qualcuno ha ipotizzato, su forum motociclistici, che il dispositivo di fatto non violi la restrizione sulle luci intermittenti, dato che il faro non sarebbe affatto "intermittente" ma "variabile", il che avrebbe anche un senso. Ma in un paese dove sequestrano il libretto alle auto che "c'hanno la barradduomi" di fabbrica, perche' "labbarradduomi e'vvietata" non ci scommetterei patente e libretto, ecco.
Chissa', forse in futuro ci sara qualche revisione delle norme in merito ....
Basterebbe rispettare quelle vigenti, che ne prescrivono l'uso in caso di nebbia e/o di scarsa visibilità, e avere il buon senso di spegnerlo quando ci si accorge che chi segue ha già percepito la nostra presenza, esaurendo il suo compito.