marimasse ha scritto:
É la descrizione di quello che io percepisco quando mi trovo in quelle condizioni, ovvero accodato a qualcuno che, nella nebbia fitta (che amplifica al massimo il riverbero delle luce), mi tiene il retronebbia acceso in faccia nonostante io abbia perfettamente visto il suo veicolo e mi sia ad esso accodato nel rispetto della distanza di sicurezza.
a) la nebbia fitta NON amplifica un bel niente. Casomai è vero il contrario, che poi è il motivo dell'installazione di un faro supplementare più potente delle luci di posizione;
b) accodarsi a qualcuno in condizioni di visibilità fortemente ridotta significa NON rispettare la distanza di sicurezza;
c) se nelle condizioni predette (nebbia fitta e distanza di sicurezza opportunamente aumentata) percepisci la luce di un retronebbia da 21W come
"grande, onnipresente e pericolosa" significa che o non sei alla distanza giusta, oppure che hai un problema agli occhi. In entrambi i casi il problema è SOLO tuo, e non di chi ti precede con il retronebbia acceso come previsto.
...i lampeggianti dei garage ... i semafori ...
Sono tutti esempi di luci che, a differenza del retronebbia di chi mi precede, non rimangono fisse davanti a me per tutto il tempo. La stessa differenza che c'è tra lo scoppio di un petardo e uno spettacolo pirotecnico di mezz'ora.
Sarà. Ma io continuo a pensare che TUTTI I GIORNI, con OGNI tempo, mi trovo ad attraversare dei centri abitati dove incontro CONTINUAMENTE un GRAN NUMERO di semafori accesi, mentre DI RADO mi capita di trovarmi su strada extraurbana, con nebbia fitta e EVENTUALMENTE preceduto, NECESSARIAMENTE per breve tempo, da UN veicolo con UNA lampada supplementare accesa.
E a quel punto comincio a chiedermi quale sia il
petardo e quale lo
spettacolo pirotecnico...
...(basta la coda dell'occhio)...
Il punto è proprio questo.
Mentre sto guidando con un muro bianco davanti al muso della macchina che i miei fari non penetrano a sufficienza, e cerco di evitare di andare per funghi o di spatasciarmi addosso a qualcosa (o peggio a qualcuno), ENTRAMBI gli occhi, oltre a buona parte del cervello ad essi collegato, mi servono esclusivamente per quello.
Tenere il conto di chi, quando, quanto e a che distanza mi segue accodandosi, oltre a dover ogni volta cercare il benedetto interruttore ed azionarlo di conseguenza, in quelle condizioni mi costa SICURAMENTE molta più fatica di quanta ne farebbe chi mi segue alzando il piede destro e aumentando la sua distanza da me, ragion per cui trovo giusto che sia lui a farla, e lo ripago dandogli il comodo riferimento delle mie luci da seguire e risparmiandogli così di dover fare il mio stesso sforzo per indovinare la strada.
A me sembra uno scambio onesto e vantaggioso. Se all'altro non dovesse sembrare tale non sarò certo io a proibirgli di passare davanti e di scambiarci le parti.
...qui da me è pieno di fenomeni olimpionici che viaggiano come se avessero il visore agli infrarossi...
Non lo metto in dubbio. Questa però mi sembra una ragione in più per spegnere il retronebbia quando arriva alle tue spalle un
non fenomeno olimpionico che ti si accoda e ti segue prudentemente, proprio per questo meritando (secondo me) di non essere trattato a luci rosse.
Non ce n'è bisogno: basta che mi stia alla distanza giusta dal popò perché il problema cessi di essere tale. Per entrambi.
