<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendite Alfa Romeo 2013: totali disastrosi | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Vendite Alfa Romeo 2013: totali disastrosi

La Giulietta versione base, 1.6 105 Cv, costa circa 19.000 euro ... considerando sconti, permuta mezzi usati ecc. si tratta di un prezzo a mio avviso giusto. Ma come uno punta su versioni più performanti o accessoriate, i costi lievitano enormemente. Tempo fa ho provato a configurarmi una Giulietta Jtdm da 150 Cv. exclusive .... mettendo i freni Brembo, il navigatore U-connect e qualche altro accessorio si arriva intorno ai 33.000 euro, che invece per una segmento "C"cominciano ad essere tanti. Quando c'era ancora, con quella cifra si poteva prendere la 159.
Il fenomeno si verifica anche con Bmw .... se uno prova a configurare una X1 o una serie 3 arriva facilmente a prezzi che lambiscono o superano la versione base del mezzo di categoria superiore, X 3 o serie 5, e così via. A quel punto almeno io mi chiedo se ne valga la pena.
E quindi ha ragione Mikuni: la strada è stretta, ma occorre fornire prodotti eccellenti ad un prezzo inferiore a quello della concorrenza, a costo di ridurre i margini di guadagno nel breve periodo. Certamente non bisogna fare prezzi troppo bassi, altrimenti si dà l'idea di un prodotto di scarsa qualità e si svaluta ulteriormente il marchio, ma necessariamente i prezzi devono essere più bassi di Audi, Bmw e Mercedes. Altrimenti, se la differenza è troppo poca, è chiaro che la gente punta sui marchi tedeschi. Se invece la differenza è sensibile, molti diranno "prendo un'auto italiana che è comunque di qualità, ma risparmio x euro" . Se poi l'auto italiana si rivela veramente di qualità e l'acquirente è soddisfatto, rimarrà anche in futuro e porterà nuovi clienti. In questo modo potrebbe essere possibile ricostruire anche in Europa l'immagine del marchio.
Alfa potrebbe anche pensare di valutare bene le auto straniere date in permuta. Mi spiego meglio ... quando uno dà indietro al concessionario l'auto usata per prenderne una nuova, mi risulta che l'auto usata venga valutata di più se è della stessa marca di quella che si prende nuova. In questo modo probabilmente si intende premiare la fedeltà .... se Tizio porta un'Alfa 159 per sostituirla con la futura Giulia, la 159 gli sarà valutata bene per indurlo a rimanere in Alfa. Ma qui occorre affrontare la sfida di convincere chi se ne è andato a ritornare, quindi occorrerebbe valutare le auto straniere date in permuta almeno quanto le auto italiane,

Cannoncino ha scritto: "P.S. Ricordiamo anche che la Bravo ha un pianale e la "Milano" ha un altro pianale. "

Dovrebbe essere così ( http://www.autoblog.it/post/23711/confronto-alfa-romeo-giulietta-fiat-bravo-e-lancia-delta ), ciò nonostante sulla Giulietta ha pesato sin dall'inizio l'accusa di essere una Bravo ricarrozzata. Io cinque anni fa non mi ero ancora appassionato di auto, nona vevo approfondito più di tanto le differenze tecniche e quando ho dovuto sostituire la Brava è stato il concessionario FIAT ad istigarmi a comprare la Bravo dicendomi che la Giulietta era uguale e che così risparmiavo 4 o 5000 euro!
Inoltre ALFA mi valutava molto meno la Brava di quanto non facesse la Fiat perchè mi dicevano che per loro era un'altra marca, fregandosene del fatto che ormai il gruppo è unico ....

Kren 2 ha scritto:" Il downsizing sta uccidendo il piacere di guida me ne rendo conto guidando un 1.4 turbo che tutto è fuorché piacevole da guidare. "

E io mi chiedo se il downsizing abbia ancora un senso .... infatti ormai sia le assicurazioni, che il fisco, con il nuovo redditometro, tartassano sulla base dei cavalli e non più della cilindrata. Per quanto riguarda le assicurazioni, l'anno scorso ho chiesto se un 1.4 benzina 120 Cv ed un 1.4 170 Cv pagavano lo stesso perchè la cilindrata era la stessa, e l'assicuratore mi ha detto che ormai tenevano conto anche dei Cv e non solo della cilindrata, quindi il 170 pagava molto di più. Il bollo che io sappia è sempre andato sulla base dei Cv. Quindi, se andava meglio, potevano fare benissimo un 1.6 o 1.8 da 170 CV invece di 1.4 .... forse cambia ancora qualcosa sotto il profilo dei consumi.
 
Il tutto va visto nella storia FIAT dove abituati a "condizionare" le scelte del cliente (Quando detenevano la maggioranza del mercato) ritengono ancora oggi di poterlo fare ..... mentre la concorrenza offre una gamma di motorizzazioni e versioni che manco si sognano. Così il mancato uso del 1.3 o la mancata versione Station Vagon si spiegano. Scelte suicide secondo me.
 
Dario Toscana ha scritto:
...la strada è stretta, ma occorre fornire prodotti eccellenti ad un prezzo inferiore a quello della concorrenza, a costo di ridurre i margini di guadagno nel breve periodo. Certamente non bisogna fare prezzi troppo bassi, altrimenti si dà l'idea di un prodotto di scarsa qualità e si svaluta ulteriormente il marchio, ma necessariamente i prezzi devono essere più bassi di Audi, Bmw e Mercedes. Altrimenti, se la differenza è troppo poca, è chiaro che la gente punta sui marchi tedeschi. Se invece la differenza è sensibile, molti diranno "prendo un'auto italiana che è comunque di qualità, ma risparmio x euro" . Se poi l'auto italiana si rivela veramente di qualità e l'acquirente è soddisfatto, rimarrà anche in futuro e porterà nuovi clienti. In questo modo potrebbe essere possibile ricostruire anche in Europa l'immagine del marchio.
Alfa potrebbe anche pensare di valutare bene le auto straniere date in permuta. Mi spiego meglio ... quando uno dà indietro al concessionario l'auto usata per prenderne una nuova, mi risulta che l'auto usata venga valutata di più se è della stessa marca di quella che si prende nuova. In questo modo probabilmente si intende premiare la fedeltà .... se Tizio porta un'Alfa 159 per sostituirla con la futura Giulia, la 159 gli sarà valutata bene per indurlo a rimanere in Alfa. Ma qui occorre affrontare la sfida di convincere chi se ne è andato a ritornare, quindi occorrerebbe valutare le auto straniere date in permuta almeno quanto le auto italiane,

Posizionamento prezzi: tutto condivisibilissimo, d'accordissimo con te! speriamo che lo capisca anche chi si occupa di marketing in FGA e magari ogni tanto da un'occhiata anche in questo forum...
 
diffida ha scritto:
Dario Toscana ha scritto:
...la strada è stretta, ma occorre fornire prodotti eccellenti ad un prezzo inferiore a quello della concorrenza, a costo di ridurre i margini di guadagno nel breve periodo. Certamente non bisogna fare prezzi troppo bassi, altrimenti si dà l'idea di un prodotto di scarsa qualità e si svaluta ulteriormente il marchio, ma necessariamente i prezzi devono essere più bassi di Audi, Bmw e Mercedes. Altrimenti, se la differenza è troppo poca, è chiaro che la gente punta sui marchi tedeschi. Se invece la differenza è sensibile, molti diranno "prendo un'auto italiana che è comunque di qualità, ma risparmio x euro" . Se poi l'auto italiana si rivela veramente di qualità e l'acquirente è soddisfatto, rimarrà anche in futuro e porterà nuovi clienti. In questo modo potrebbe essere possibile ricostruire anche in Europa l'immagine del marchio.
Alfa potrebbe anche pensare di valutare bene le auto straniere date in permuta. Mi spiego meglio ... quando uno dà indietro al concessionario l'auto usata per prenderne una nuova, mi risulta che l'auto usata venga valutata di più se è della stessa marca di quella che si prende nuova. In questo modo probabilmente si intende premiare la fedeltà .... se Tizio porta un'Alfa 159 per sostituirla con la futura Giulia, la 159 gli sarà valutata bene per indurlo a rimanere in Alfa. Ma qui occorre affrontare la sfida di convincere chi se ne è andato a ritornare, quindi occorrerebbe valutare le auto straniere date in permuta almeno quanto le auto italiane,

Posizionamento prezzi: tutto condivisibilissimo, d'accordissimo con te! speriamo che lo capisca anche chi si occupa di marketing in FGA e magari ogni tanto da un'occhiata anche in questo forum...

quoto anch'io Dario.

A questo punto, per risollevare il marchio una politica "aggressiva" sul prezzo sarebbe quantomeno auspicabile. La sola qualità - sempre che sia riscontrabile e non vacua aspettativa - potrebbe non bastare.
Così facendo, nel medio lungo periodo si potrebbe pensare di riportare a contendere clienti alla triade.
In questo, fossi nel marketing mi porrei anche l'obiettivo delle "flotte aziendali"
 
Dario Toscana ha scritto:
sulla Giulietta ha pesato sin dall'inizio l'accusa di essere una Bravo ricarrozzata.

anche qui penso che la responsabilità della casa sia rilevate.
Se proponi due vetture con gli stessi schemi meccanici (ad eccezione del b link) è normale che un cliente poco informato possa pensare al ricarrozzamento.

Avessero caratterizzato maggiormente le tre vetture questo fraintendimento non sarebbe nato.
 
moogpsycho ha scritto:
Dario Toscana ha scritto:
sulla Giulietta ha pesato sin dall'inizio l'accusa di essere una Bravo ricarrozzata.

anche qui penso che la responsabilità della casa sia rilevate.
Se proponi due vetture con gli stessi schemi meccanici (ad eccezione del b link) è normale che un cliente poco informato possa pensare al ricarrozzamento.

Avessero caratterizzato maggiormente le tre vetture questo fraintendimento non sarebbe nato.

Il cliente poco informato (90% di compra auto) non sa neanche cosa sia il B-link come non sa neanche se è seduto su una Ta o TP (leggasi blog di Cavicchi molto interessante e prima ancora sondaggio Bmw sui suoi clienti).
Il punto è che la Giulietta intesa come Berlina 5p e nulla più ha venduto anche bene proprio nel segmento 5p. Il suo problema sono stati la mancanza di altre versioni (3p e Sw in primis e di una visione suvvata) oltre che la crisi che ha colpito comunque tutta l'europa e in particolare l'Italia mercato ovviamente principale. In Alcuni stati (Jap e australia) la sola Giulietta sempre e solo 5p nonostante la scarsa rete Alfa sta vendendo ancora bene. In Italia spesso è stata davanti a tutta la gamma Golf e non mi pare proprio poco.

Mi auguro che da adesso in poi ad ogni modello corrisponda una vera e propria famiglia di carrozzerie e non una sola come proprio nei casi di MiTo e Giulietta.
Il problema di Alfa in questi anni è stato che al cliente in sostanza gli diceva "La qualità del prodotto è garantita ma o scegli tra il poco che c'è o vai altrove) C'erano troppe poche carrozzerie, motorizzazioni e versioni sia per MiTo che per Giulietta. E il cliente spesso e a malincuore in base alle proprie esigenze era costretto ad andare oltre.
Ok, mancavano i soldi e in questi anni non era la cosa principale ; adesso però Chrysler è comprata , i soldi ci sono e adesso di questi errori non se ne devono più fare.
 
La mia impressione è che inizialmente Marchionne avesse ragionato come molti, purtroppo non del tutto a torto, ragionano: Fiat ha un certo prestigio ed un certo mercato nelle auto piccole, deve concentrarsi su queste .... sulle auto più grosse e nel segmento premium la distanza con la concorrenza, specie tedesca ma ormai non solo quella, è troppa: meglio lasciar perdere e concentrarsi su quei segmenti in cui il Gruppo è ancora forte, salvo qualche riacarrozzamento di auto americane. Così si spiega anche il pensionamento di 159 e 166 senza sostituti e lo scarso impegno sul fronte Suv e crossover. In questo contesto, Alfa perde peso ... magari non l'ha venduta per non portarsi la concorrenza in casa ancora più di quanto già non ci sia, ma Giulietta, una "C", diventa il top di gamma, perchè oltre non si vuole più andare. Poi, a partire dal 2012, almeno a parole, sembra ci sia stato un ripensamento e che grazie a Chrysler si sia ritenuto possibile tornare a competere anche nei segmenti più elevati. Alfa Romeo sembra tornare un marchio importante, perchè della triade Fiat-Alfa-Lancia rimane, nonostante tutti i danni che sono stati fatti, quello più prestigioso. Adesso, sempre almeno a parole, sembra si sia imboccata la strada giusta. Sembra anche il Bravo non avrà sostituti: meglio così! A questo punto, meglio lasciare a Fiat solo i segmenti "A" e "B" e dal "C" compreso in poi puntare tutto su Alfa Romeo, per evitare a monte il danno all'immagine derivante dall'idea del "ricarrozzamento".
 
Si, credo che il piano sia proprio questo. Evitare concorrenza in casa nei segmenti A, B e C e premere l'acceleratore sull'immagine premium di Alfa e Maserati.

C'è da dire però che un altro gruppo concorrente (VW) non ha patito in soverchia misura la proposta di 3 vetture diverse nel segmento C, dove da anni convivono Golf (VW), Leon (Seat) e A3 (Audi). In Fiat invece la Giulietta ha praticamente fagocitato Bravo e Delta, che si vendono ormai, in Italia e soprattutto in Europa, in quantità risibili.

Ci sarebbe quindi da capire come abbiano fatto i tedeschi a evitare ciò.
 
156jtd105 ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
Dario Toscana ha scritto:
sulla Giulietta ha pesato sin dall'inizio l'accusa di essere una Bravo ricarrozzata.

anche qui penso che la responsabilità della casa sia rilevate.
Se proponi due vetture con gli stessi schemi meccanici (ad eccezione del b link) è normale che un cliente poco informato possa pensare al ricarrozzamento.

Avessero caratterizzato maggiormente le tre vetture questo fraintendimento non sarebbe nato.

Il cliente poco informato (90% di compra auto) non sa neanche cosa sia il B-link come non sa neanche se è seduto su una Ta o TP (leggasi blog di Cavicchi molto interessante e prima ancora sondaggio Bmw sui suoi clienti).
Il punto è che la Giulietta intesa come Berlina 5p e nulla più ha venduto anche bene proprio nel segmento 5p. Il suo problema sono stati la mancanza di altre versioni (3p e Sw in primis e di una visione suvvata) oltre che la crisi che ha colpito comunque tutta l'europa e in particolare l'Italia mercato ovviamente principale. In Alcuni stati (Jap e australia) la sola Giulietta sempre e solo 5p nonostante la scarsa rete Alfa sta vendendo ancora bene. In Italia spesso è stata davanti a tutta la gamma Golf e non mi pare proprio poco.

Mi auguro che da adesso in poi ad ogni modello corrisponda una vera e propria famiglia di carrozzerie e non una sola come proprio nei casi di MiTo e Giulietta.
Il problema di Alfa in questi anni è stato che al cliente in sostanza gli diceva "La qualità del prodotto è garantita ma o scegli tra il poco che c'è o vai altrove) C'erano troppe poche carrozzerie, motorizzazioni e versioni sia per MiTo che per Giulietta. E il cliente spesso e a malincuore in base alle proprie esigenze era costretto ad andare oltre.
Ok, mancavano i soldi e in questi anni non era la cosa principale ; adesso però Chrysler è comprata , i soldi ci sono e adesso di questi errori non se ne devono più fare.
Ho avuto modo di leggere e di commentare il blog del Direttore.
E' vero che esistono gli "ignoranti" in campo automobilistico (ed ho anche inserito un esempio illuminante a tal proposito) ma tu hai piazzato la una percentuale plebiscitaria o bulgara. Mi sembra eccessivo.
O li conosco tutti io quelli che prima di comprare una vettura cercano di capire com'è fatta e non si limitano ad una analisi delle plastichine degli interni, più o meno assemblate maniacalmente, oppure c'è qualcosa che non mi torna.
Non vorrei - e l'ho scritto anche nel blog del Direttore - che una constatazione in buona fede e sostanzialmente corretta da parte di un autorevole giornalista, "comandante" della maggiore testata automobilistica del Paese, potesse, come dire, giustificare in seno a qualche casa automobilistica nostrana o straniera, la scelta di adottare soluzioni tecniche più semplici e meno costose in luogo di meccaniche che giustifichino un prezzo premium da far corrispondere ai clienti.
 
La cosa bella è che quando si parla di tecnica si usano i termini "commerciali" adottati dalle case ed ecco che spuntano fuori nomi curiosi per geometrie tutto sommato collaudate o per dispositivi elettronici che son sempre quelli ??. alla gente gli si deve raccontare la sostanza, credo, non le cialtronerie commerciali ?. ed in questo un ruolo importante potrebbero rivestirlo i forumisti ? ma siamo certi ne abbiano interesse?
 
c'è da dire che pian piano, toccando il fondo, quando cominceranno ad uscire dei modelli Alfa sarà tutto un +200% +354% +898% :D

anche questo è marketing :D
 
pilota54 ha scritto:
C'è da dire però che un altro gruppo concorrente (VW) non ha patito in soverchia misura la proposta di 3 vetture diverse nel segmento C, dove da anni convivono Golf (VW), Leon (Seat) e A3 (Audi). In Fiat invece la Giulietta ha praticamente fagocitato Bravo e Delta, che si vendono ormai, in Italia e soprattutto in Europa, in quantità risibili.

Ci sarebbe quindi da capire come abbiano fatto i tedeschi a evitare ciò.

La Seat Leon non la conosco e non mi pronuncio. La Wolkswagen Golf gode di una fama di sicura affidabilità che le nostre auto non hanno, l'Audi è un marchio che ormai è uno status symbol .... nel caso italiano riproporre vetture dello stesso segmento con marchio Fiat e Alfa porterebbe inevitabilmente all'accusa di ricarrozzamento, anche se non fosse più vero. Lo è stato in passato e tanto basterebbe perchè, a cominciare dai forum, si ricominciasse a dire che l'Alfa è una Fiat ricarrozzata.
 
pilota54 ha scritto:
C'è da dire però che un altro gruppo concorrente (VW) non ha patito in soverchia misura la proposta di 3 vetture diverse nel segmento C, dove da anni convivono Golf (VW), Leon (Seat) e A3 (Audi). In Fiat invece la Giulietta ha praticamente fagocitato Bravo e Delta, che si vendono ormai, in Italia e soprattutto in Europa, in quantità risibili.

Ci sarebbe quindi da capire come abbiano fatto i tedeschi a evitare ciò.
i segmenti C di VAG sono in realtà molto più definiti e distinti fra loro di quelli Fiat e guarda caso il modello meno caratterizzato, Leon, è anche quello che vende meno.
Altra cosa, VAG ha sempre coerentemente proposto prodotti in linea con la percezione del marchio che ha il cliente. Dall'Audi alla Skoda uno va in conce e trova quello che si aspetta.
Fiat ha stravolto continuamente la mission (ovvero proporre un prodotto che soddisfi un target definito di mercato) dei suoi marchi ed ha confuso la clientela.
 
moogpsycho ha scritto:
pilota54 ha scritto:
C'è da dire però che un altro gruppo concorrente (VW) non ha patito in soverchia misura la proposta di 3 vetture diverse nel segmento C, dove da anni convivono Golf (VW), Leon (Seat) e A3 (Audi). In Fiat invece la Giulietta ha praticamente fagocitato Bravo e Delta, che si vendono ormai, in Italia e soprattutto in Europa, in quantità risibili.

Ci sarebbe quindi da capire come abbiano fatto i tedeschi a evitare ciò.
i segmenti C di VAG sono in realtà molto più definiti e distinti fra loro di quelli Fiat e guarda caso il modello meno caratterizzato, Leon, è anche quello che vende meno.
Altra cosa, VAG ha sempre coerentemente proposto prodotti in linea con la percezione del marchio che ha il cliente. Dall'Audi alla Skoda uno va in conce e trova quello che si aspetta.
Fiat ha stravolto continuamente la mission (ovvero proporre un prodotto che soddisfi un target definito di mercato) dei suoi marchi ed ha confuso la clientela.
A dir la verita', per me, Giulietta, Bravo e Delta sono prodotti che hanno clientele differenti.
Pero' e' assolutamente vero che i marchi VAG sono molto ben definiti (forse tranne Skoda e Seat) e completi come offerta e che danno continuita' ai loro prodotti, cosa che invece non avviene in Fiat creando confusione nei clienti.
La Giulietta e' una delle poche eccezioni assieme alla Panda, perche' Bravo ,Punto/Mito e probabilmente anche Delta non avranno eredi dirette.
 
danilorse ha scritto:
A dir la verita', per me, Giulietta, Bravo e Delta sono prodotti che hanno clientele differenti.
Pero' e' assolutamente vero che i marchi VAG sono molto ben definiti (forse tranne Skoda e Seat) e completi come offerta e che danno continuita' ai loro prodotti, cosa che invece non avviene in Fiat creando confusione nei clienti.
La Giulietta e' una delle poche eccezioni assieme alla Panda, perche' Bravo ,Punto/Mito e probabilmente anche Delta non avranno eredi dirette.

Forse sulla carta.

Ma nei fatti, mi chiedo quale sia (se esiste) una clientela "di riferimento" per la Lancia, o semplicemente una clientela per la Bravo.
Direi che Giulietta, vuoi anche perché prodotto più fresco, aggiornato e di tenuta nel valore, fra le tre mi pare un po' "assopigliatutto".
 
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