<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ponti: la sf..a continua | Page 27 | Il Forum di Quattroruote

Ponti: la sf..a continua

..A parte il fatto che ottimisticamente tale gronda sarebbe pronta intorno al 2029, quindi questa tragedia sarebbe accaduta ugualmente, bisognerebbe capire anche come era stata posta e progettata..si sa mai ci fosse dentro qualche Morandi 2 o ecomostro evitabile.


Intanto se partiva ..era già qualcosa...speriamo non ci sia ,i ponti così erano tre . Credo sia rimasto solo quello libico a sto punto
 

CRONACA


Crollo Ponte Morandi, a ottobre in Libia chiuso il viadotto gemello

mercoledì 15 agosto 2018

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GENOVA - A ottobre dell'anno scorso le autorità della Libia orientale decisero di chiudere, per motivi di sicurezza, una struttura gemella del ponte crollato a Genova, progettata dallo stesso architetto italiano Riccardo Morandi e costruita tra il 1965 e il 1972. Si tratta del ponte di Wadi el Kuf, situato a 20 chilometri a ovest della città di Al-Bayda.Il 26 ottobre 2017 il quotidiano libico Libya Observer dava conto della decisione delle autorità locali di vietare a qualsiasi veicolo di attraversare il ponte. Una scelta presa in seguito a ispezioni di sicurezza che avevano identificato potenziali fratture nel ponte. Il Wadi el Kuf è il secondo ponte più alto in Africa. È lungo circa 282 metri e alto 160.”
( cit primocanale news)

Bene direi....
 
un contributo audio dell' ing. Brencich, professore del corso di cemento armato dell'Università di Genova:

http://stream24.ilsole24ore.com/vid...onte-morandi-e-stato-progettato-male/AEVXG4aF


personalmente e da ignorante in materia mi sento di concordare su quanto dice.
Un'opera di quella portata non può richiedere la manutenzione che ha richiesto se non avesse intrinsecamente delle lacune progettuali.
Partendo da questo assunto la vera mancanza non è stata nella manutenzione straordinaria, ma nel non prevederne la sostituzione in tempi rapidi
Cosa vuol dire progettato male? Morandi era uomo del suo tempo, un ingegnere che progettava sulla base delle teorie e dei metodi di scienza e tecnica delle costruzioni disponibili all'epoca; il calcolo veniva fatto a mano o graficamente, la modellizzazione delle strutture era semplice, lontana anni luce da come ora viene comunemente effettuata con l'ausilio dei computer e di software sofisticati.
La conoscenza dei materiali e del comportamento "al limite" soprattutto del calcestruzzo era scarsa, trattandosi di un materiale relativamente giovane come impiego rispetto all'acciaio, usato sin dagli inizi dell'Ottocento e di cui si aveva più esperienza (che nella scienza delle costruzioni spesso si fa dopo crolli, purtroppo).
Motivi quindi di ordine tecnico-culturale ma anche di economicità indirizzavano quindi i progettisti del secondo dopoguerra a scegliere proprio le strutture in cemento armato, certi di poterlo dominare sia dal punto di vista architettonico che strutturale, arrivando a operare scelte decisamente ardite, se non proprio controcorrente.
E tutti erano sicuri che fosse un materiale praticamente "eterno" ed indistruttibile, capace di proteggere le barre (o i trefoli di precompressione) contenuti al suo interno senza mai presentare problemi.
Se il cemento armato si usa per fare bunker resistenti ai colpi di obice o alle bombe di aereo, si ragionava allora, cosa c'è di meglio?
Attacchi ambientali di tipo chimico come la carbonatazione, i cicli gelo/disgelo, l'uso del sale antighiaccio, tanto per limitarci ad alcuni aspetti influenzanti la durabilità non venivano presi più di tanto in considerazione in fase progettuale/realizzativa.
Che poi un ponte più che opera statica sia una vera e propria "macchina" i cui componenti sono soggetti a continui movimenti, vibrazioni, forze in movimento, anche se ai quei tempi lo si poteva intuire, era difficile valutarne gli effetti e tutte le combinazioni più gravose con i metodi di calcolo disponibili all'epoca. Quindi spesso si utilizzavano metodi semplificati ed empirici, ma era normale prassi, non c'era malafede.
Non voglio mettermi a fare l'avvocato difensore dei progettisti di quell'epoca, ma solo sottolineare il fatto che giudicare oggi il loro operato e le loro convinzioni e scelte tecniche, sulla base delle nuove conoscenze e tecnologie che abbiamo a disposizione, lo trovo sterile e senza senso.
Anzi su di noi oggi, soprattutto su chi ha in gestione tali opere ingegneristiche, proprio per questa migliore conoscenza, per i mezzi di indagine che abbiamo a disposizione, ricade la responsabilità di non aver saputo sia prevedere oggettivamente i potenziali rischi di quel tipo di strutture, in maniera realistica, sia mettere in atto interventi risolutivi, e non di facciata.
 
La tua disamina non lascia spazio a molte repliche perché non dici male però una domanda : ci sono sicuro altre costruzioni progettate in quegli anni che sono per fortuna tuttora al loro posto? Come mai?
 
Stessa cosa. Non penso che un contratto simile possa essere disdetto al volo... Se anche ve ne fosse la possibilità, la cosa andrebbe molto ben gestita, non in 36 ore.
E darebbe comunque origine a un contenzioso costoso e a un "vuoto" gestionale da affrontare.
Sono annunci "bomba"; oramai è diventato il gioco a chi la spara più grossa,tutto fa brodo.


Certo l' annuncite acuta e' un morbo che sta prendendo sempre piu' piede.
Ma, lo si dovesse fare veramente, per quel che ne so io,
io datore di lavoro ti licenzio o ti revoco il mandato* e tu controparte mi fai causa.
Insomma il problema non e' di noi cittadini ( leggi Stato )

* ovviamente con la dimostrazione che non hai,
tu gestore,
ottemperato alle regole contrattuali: tipo manutenzione & C.
Se poi c'e' un contratto fatto fra " amici " ....
E' palese che cittadini e Stato, che poi sono la stessa cosa,
sono fo...ti
 
Certo l' annuncite acuta e' un morbo che sta prendendo sempre piu' piede.
Ma, lo si dovesse fare veramente, per quel che ne so io,
io datore di lavoro ti licenzio o ti revoco il mandato* e tu controparte mi fai causa.
Insomma il problema non e' di noi cittadini ( leggi Stato )

* ovviamente con la dimostrazione che non hai ottemperato alle regole: tipo manutenzione & C.
Se poi c'e' un contratto fatto fra " amici " ....
E' palese che cittadini e Stato, che poi sono la stessa cosa,
sono fo...ti

Stasera Di Pietro, ministro dei trasporti all'epoca della stipula della concessione, ha dato una spiegazione su La7 circa le modalità di revoca della stessa. Se riesci recupera la trasmissione, troppo lungo da scrivere qui.
 
La tua disamina non lascia spazio a molte repliche perché non dici male però una domanda : ci sono sicuro altre costruzioni progettate in quegli anni che sono per fortuna tuttora al loro posto? Come mai?
Fortunatamente tante costruzioni non presentano problemi perchè utilizzano schemi statici semplici, sono state sovradimensionate e ciò non aggrava il loro funzionamento, e lavorano in situazioni ambientali scarsamente aggressive.
La diga del Vajont, ad esempio, progettata sempre in quegli anni, non si è spostata di un centimetro con la tragica frana del monte Toc, questo per dire che in certi casi i metodi di calcolo di quegli anni andavano più che bene (là c'era tutto il resto sbagliato, ma quella è un'altra storia).
Tecnica ardita nel concepire la struttura, combinata con metodologie di calcolo poco raffinate e scarsa conoscenza del comportamento nel tempo del materiale (ma allora era così) hanno creato un mix i cui effetti sono oggi tragicamente sotto gli occhi di tutti, ma che con le conoscenze dell'epoca era imprevedibile, e se ce n'era qualche sospetto, veniva sopito dal fatto eravamo in un epoca in cui la presunzione di poter sfidare le leggi della natura era forte, c'era il boom economico, tutto sembrava possibile.
 
Cosa vuol dire progettato male? Morandi era uomo del suo tempo, un ingegnere che progettava sulla base delle teorie e dei metodi di scienza e tecnica delle costruzioni disponibili all'epoca; il calcolo veniva fatto a mano o graficamente, la modellizzazione delle strutture era semplice, lontana anni luce da come ora viene comunemente effettuata con l'ausilio dei computer e di software sofisticati.
La conoscenza dei materiali e del comportamento "al limite" soprattutto del calcestruzzo era scarsa, trattandosi di un materiale relativamente giovane come impiego rispetto all'acciaio, usato sin dagli inizi dell'Ottocento e di cui si aveva più esperienza (che nella scienza delle costruzioni spesso si fa dopo crolli, purtroppo).
Motivi quindi di ordine tecnico-culturale ma anche di economicità indirizzavano quindi i progettisti del secondo dopoguerra a scegliere proprio le strutture in cemento armato, certi di poterlo dominare sia dal punto di vista architettonico che strutturale, arrivando a operare scelte decisamente ardite, se non proprio controcorrente.
E tutti erano sicuri che fosse un materiale praticamente "eterno" ed indistruttibile, capace di proteggere le barre (o i trefoli di precompressione) contenuti al suo interno senza mai presentare problemi.
Se il cemento armato si usa per fare bunker resistenti ai colpi di obice o alle bombe di aereo, si ragionava allora, cosa c'è di meglio?
Attacchi ambientali di tipo chimico come la carbonatazione, i cicli gelo/disgelo, l'uso del sale antighiaccio, tanto per limitarci ad alcuni aspetti influenzanti la durabilità non venivano presi più di tanto in considerazione in fase progettuale/realizzativa.
Che poi un ponte più che opera statica sia una vera e propria "macchina" i cui componenti sono soggetti a continui movimenti, vibrazioni, forze in movimento, anche se ai quei tempi lo si poteva intuire, era difficile valutarne gli effetti e tutte le combinazioni più gravose con i metodi di calcolo disponibili all'epoca. Quindi spesso si utilizzavano metodi semplificati ed empirici, ma era normale prassi, non c'era malafede.
Non voglio mettermi a fare l'avvocato difensore dei progettisti di quell'epoca, ma solo sottolineare il fatto che giudicare oggi il loro operato e le loro convinzioni e scelte tecniche, sulla base delle nuove conoscenze e tecnologie che abbiamo a disposizione, lo trovo sterile e senza senso.
Anzi su di noi oggi, soprattutto su chi ha in gestione tali opere ingegneristiche, proprio per questa migliore conoscenza, per i mezzi di indagine che abbiamo a disposizione, ricade la responsabilità di non aver saputo sia prevedere oggettivamente i potenziali rischi di quel tipo di strutture, in maniera realistica, sia mettere in atto interventi risolutivi, e non di facciata.

Semplice, se con una tecnologia giovane e senza adeguata sperimentazione si son messi a costruire a tappeto sono stati SUPERFICIALI. Poi in tempi piu' recenti si sarebbe dovuto comunque agire diversamente, una responsabilita' non nega o alleggerisce l'altra.
Non facciamo passare l'assunto che sia normale progettare e costruire con questi ragionamenti, perché si svilisce la professionalita' degli ingegneri capaci. Le piramidi, i ponti romani erano per l'epoca opere altrettanto ardite e i mezzi di progettazione ancora piu' ridotti, ma spesso sono ancora li' dopo millenni.
 
Stasera Di Pietro, ministro dei trasporti all'epoca della stipula della concessione, ha dato una spiegazione su La7 circa le modalità di revoca della stessa. Se riesci recupera la trasmissione, troppo lungo da scrivere qui.


Intanto Ti ringrazio della risposta.
( Ci guardero' domani con calma )
Detto questo, da quel che mi reputo:
persona di buon senso
Se tu Atlantia mi gestisci la rete autostradale, guadagni ma, nel contempo la devi mantenere in ordine.
Totale.
-Hai gestito
-guadagnato
MA
-non hai manutentuto....
Io ti posso annullare il mandato gratis....
Un po' come se io ti assumessi e tu non fai il tuo lavoro
-per false malattie
o
-per cartellini fasulli.
 
Intanto Ti ringrazio della risposta.
( Ci guardero' domani con calma )
Detto questo, da quel che mi reputo:
persona di buon senso
Se tu Atlantia mi gestisci la rete autostradale, guadagni ma, nel contempo la devi mantenere in ordine.
Totale.
-Hai gestito
-guadagnato
MA
-non hai manutentuto....
Io ti posso annullare il mandato gratis....
Un po' come se io ti assumessi e tu non fai il tuo lavoro
-per false malattie
o
-per cartellini fasulli.

La trasmissione e "In Onda". A me da video non disponibile (forse per l'accesso dall'estero)
http://www.la7.it/rivedila7/1/LA7
 
Le piramidi, i ponti romani erano per l'epoca opere altrettanto ardite e i mezzi di progettazione ancora piu' ridotti, ma spesso sono ancora li' dopo millenni.
Le piramidi e i ponti romani che vedi. Ma chi ti dice che prima di sviluppare un metodo costruttivo valido, sia gli egizi che i romani non siano di certo incappati pure loro in qualche crollo?
Per me comunque non si tratta di superficialità, erano tempi diversi e soprattutto persone diverse. Forse peccavano di presunzione che la tecnica non sbagliasse. Noi oggi siamo i superficiali, non vogliamo fare i conti con la realtà che ci circonda e le sue problematiche, contano solo i like ed il consenso, a qualsiasi prezzo.

Se eredito una pistola e la uso per sparare a qualcuno, la colpa di chi è, mia o di chi me la lasciata in eredità?
 
Se la pistola é stata progettata da chi te l'ha lasciata in eredità ed é difettosa, ci siamo capiti...
Buon senso e lungimiranza sono qualità mai abbastanza apprezzate, in ogni tempo.
 
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