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Milano Maxi isola pedonale, l’idea e il dissenso

hai problemi a portare 2 sacchi di vestiti a mano fino alla tintoria ?

Imho il problema viene dopo.
Tu puoi portare anche un borsone pieno di panni da lavare,sarà pesante ma tutto sommato lo trasporti.
Dopo quegli stessi panni saranno lavati,stirati e appesi sugli appendini.
Occuperanno molto più volume e saranno molto più scomodi da portare.
Io ti posso dire che di persone che vanno in lavanderia a piedi a distanze notevoli non ne conosco molte e quelle poche arrivano a casa con le braccia anchilosate.
 
Probabilmente

sono situazioni
ASSAI
diverse fra le grandi citta'
e le piccole....
Qua ad esempio, il centro,
a parte negozi di abbigliamento
ha soli locali da movida....
Oltre bar e ristoranti tradizionali

Con il risultato che la gente,
se puo', o quando ha occasione,
sbaracca dal centro e si trasferisce in periferia....
Devo dire che Despar ha capito rapidamente
l' evolversi della situazione
e negli ultimi anni ha aperto diversi PV di prossimita'.

Poi, per la spesona settimanale,
ovviamente, trasferta nei vari super dove occorre l' auto per andare.
E comunque,
qualche eurino in piu',
e quasi tutti i vari marchi GDO,
consegnano direttamente a casa.
 
Se il negozio dopo chiude,come capita quasi sempre,si.
i negozi che ho visto negli anni con le scritte "chiudo liquido tutto" hanno poi riaperto con il medesimo prodotto. Chi ha chiuso definitivamente sono le varie catene di fast food , che avevano magari 3 negozi in 1 km, e non ha riaperto nulla, immagino per i muri impregnati di olio fritto.
 
Imho il problema viene dopo.
Tu puoi portare anche un borsone pieno di panni da lavare,sarà pesante ma tutto sommato lo trasporti.
Dopo quegli stessi panni saranno lavati,stirati e appesi sugli appendini.
Occuperanno molto più volume e saranno molto più scomodi da portare.
Io ti posso dire che di persone che vanno in lavanderia a piedi a distanze notevoli non ne conosco molte e quelle poche arrivano a casa con le braccia anchilosate.
Certo, però fammi dire che il problema a sto punto è che va cambiata la modalità di utilizzo. Se sai che non sei in grado di portarti 30 abiti appesi, la prossima volta o li porti volta per volta, e li ritiri alla stessa maniera, o cambi il negozio a cui li porti. Se poi , visto che parliamo di negozi di quartiere, il fatto che la persona ci vada una volta l'anno portando i vestiti degli 11 mesi precedenti vuol dire che hai una base di pigrizia, e non cambierebbe nemmeno se ce l'avessi sull'uscio di casa.
 
I...." Chiudo e liquido tutto...." *
Sono come gli imbonitori TV
" Solo per questo mese "
( In riferimento al prezzo )

*Ci sono attivita' che ci campano da decenni con quella formula
 
A questo punto chiediti anche come fanno a sopravvivere i boscimani e gli yanomamo, la tacca del discorso è quella.
Be, i dinosauri non avevano le auto , per questo si sono estinti.
Seriamente parlando, parliamo di situazioni al giorno d'oggi. Ci sono un sacco di persone che non hanno necessità di raggiungere il negozio con l'auto per i più svariati motivi, e sopravvivono.
Quindi forse il fatto che uno abbia la necessità (e sorta di diritto acquisito) di raggiungere qualunque esercizio commerciale in auto forse è una sorta di egoismo\ pigrizia?
 
Abbiamo ridotto il discorso esclusivamente allo shopping, non è che esiste solo quello, noi abbiamo importanti centri storici che mal si coniugano con le automobili , e non è che il centro di una città o anche di un paese è di proprietà di chi ci risiede e si deve piegare alle esigenze di questi. È evidente che se voglio vivere via condotti qualche sacrificio lo dovrò fare , se non lo voglio fare non posso pretendere che siano gli altri ad adeguarsi a me, vado ai parioli che è un quartiere residenziale e probabilmente li ho tutti i confort che cerco.
 
Ci sono un sacco di persone che non hanno necessità di raggiungere il negozio con l'auto per i più svariati motivi, e sopravvivono.
E' il termine "sopravvivono" che trovo fuori luogo. Mi sembra superfluo sottolineare che ci sono situazioni in cui si conduce un'esistenza esente da privazioni anche senza macchina, ma quello che mi sembra che a molti fautori della "deautomobilazione" sfugge è che l'Italia non è tutta Roma o Milano o Torino. Io vivo in una frazione di 900 abitanti nella bassa padovana e lavoro in una struttura che si trova in una cittadina di circa 9.000 abitanti a una quindicina di km a sud est di Padova. Da casa a lavoro sono 45 km, che con la macchina copro comodamente in tre quarti d'ora. Sai quanto mi ci vorrebbe se volessi (o dovessi, secondo qualche grande mente) rinunciare all'auto e ricorrere solo ai mezzi pubblici? Diciamo che non voglio nemmeno saperlo.....
 
Ci sono i film degli anni '50 a testimone....

....Ci vedi le auto ovunque, non solo a RM e MI....
Poi piano piano....
Sono sparite
 
E' il termine "sopravvivono" che trovo fuori luogo. Mi sembra superfluo sottolineare che ci sono situazioni in cui si conduce un'esistenza esente da privazioni anche senza macchina, ma quello che mi sembra che a molti fautori della "deautomobilazione" sfugge è che l'Italia non è tutta Roma o Milano o Torino. Io vivo in una frazione di 900 abitanti nella bassa padovana e lavoro in una struttura che si trova in una cittadina di circa 9.000 abitanti a una quindicina di km a sud est di Padova. Da casa a lavoro sono 45 km, che con la macchina copro comodamente in tre quarti d'ora. Sai quanto mi ci vorrebbe se volessi (o dovessi, secondo qualche grande mente) rinunciare all'auto e ricorrere solo ai mezzi pubblici? Diciamo che non voglio nemmeno saperlo.....

Ma vale sempre un discorso di interesse pubblico e privato , non può avere la precedenza sempre l'interesse privato .
 
forse il fatto che uno abbia la necessità (e sorta di diritto acquisito) di raggiungere qualunque esercizio commerciale in auto forse è una sorta di egoismo\ pigrizia?
Ma il discorso non è questo. Si parla di vivibilità e fruibilità dei centri cittadini in un'ottica di pedonalizzazione e considerando la semplice esigenza di fare la spesa. La domanda che ci si poneva è: se un cristo che deve provvedere al rifornimento alimentare e/o altre incombenze che comportino la movimentazione di borse e pacchi può scegliere tra fare tre giri la settimana carico come uno sherpa himalayano e andarci una volta sola in macchina, cosa è prevedibile che farà? Di coseguenza, gli esercizi commerciali che sopra quelle movimentazioni ci mantengono una o più famiglie, vedranno la loro situazione economica migliorata o peggiorata? E' una riflessione, mica una dissetazione di un PhD in sociologia....
 
Ma vale sempre un discorso di interesse pubblico e privato , non può avere la precedenza sempre l'interesse privato .
Quale sarebbe l'interesse pubblico, in questo caso? ad esempio implementare dieci linee di autobus dove adesso ce ne sono due, che per lo più viaggiano con dieci persone a bordo? Siamo sicuri che la collettività ne trae un miglioramento? Occhio, che il discorso non mica tanto dissimile da quello delle scuole paritarie....
 
C'è stata una desertificazione del centro, con negozi chiusi per il mancato accesso delle auto di fronte ai negozi?non mi risulta.
Il traffico è peggiorato per la chiusura al traffico dell area del castello?nemmeno.
Perdonami, ma sei di Milano?

Perché se sei di Milano sai benissimo che nell'area antistante al castello di negozi non ce n'è nessuno a parte qualche bar che vive di chi lavora in zona e dei turisti del castello.

Se sei di Milano saprai anche molto bene che la chiusura della viabilità antistante il castello non ha creato alcun problema di traffico veicolare essendoci una strada a due corsie che scorre parallela a quella chiusa e che dista una cinquantina di metri (Foro Bonaparte, dallo Strehler a Cadorna e oltre).

Quindi quella chiusura non ha creato pressoché nessun problema né ai commercianti né al traffico veicolare dei residenti.
 
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