E le famose liquidazioni totali non sempre sono indice di negozio che va male
Se il negozio dopo chiude,come capita quasi sempre,si.
E le famose liquidazioni totali non sempre sono indice di negozio che va male
hai problemi a portare 2 sacchi di vestiti a mano fino alla tintoria ?
i negozi che ho visto negli anni con le scritte "chiudo liquido tutto" hanno poi riaperto con il medesimo prodotto. Chi ha chiuso definitivamente sono le varie catene di fast food , che avevano magari 3 negozi in 1 km, e non ha riaperto nulla, immagino per i muri impregnati di olio fritto.Se il negozio dopo chiude,come capita quasi sempre,si.
A questo punto chiediti anche come fanno a sopravvivere i boscimani e gli yanomamo, la tacca del discorso è quella.Mi chiedo come ho fatto a sopravvivere allora. E come facciano mia madre e mia nonna che l'auto non l'hanno mai avuta.
Certo, però fammi dire che il problema a sto punto è che va cambiata la modalità di utilizzo. Se sai che non sei in grado di portarti 30 abiti appesi, la prossima volta o li porti volta per volta, e li ritiri alla stessa maniera, o cambi il negozio a cui li porti. Se poi , visto che parliamo di negozi di quartiere, il fatto che la persona ci vada una volta l'anno portando i vestiti degli 11 mesi precedenti vuol dire che hai una base di pigrizia, e non cambierebbe nemmeno se ce l'avessi sull'uscio di casa.Imho il problema viene dopo.
Tu puoi portare anche un borsone pieno di panni da lavare,sarà pesante ma tutto sommato lo trasporti.
Dopo quegli stessi panni saranno lavati,stirati e appesi sugli appendini.
Occuperanno molto più volume e saranno molto più scomodi da portare.
Io ti posso dire che di persone che vanno in lavanderia a piedi a distanze notevoli non ne conosco molte e quelle poche arrivano a casa con le braccia anchilosate.
Be, i dinosauri non avevano le auto , per questo si sono estinti.A questo punto chiediti anche come fanno a sopravvivere i boscimani e gli yanomamo, la tacca del discorso è quella.
E' il termine "sopravvivono" che trovo fuori luogo. Mi sembra superfluo sottolineare che ci sono situazioni in cui si conduce un'esistenza esente da privazioni anche senza macchina, ma quello che mi sembra che a molti fautori della "deautomobilazione" sfugge è che l'Italia non è tutta Roma o Milano o Torino. Io vivo in una frazione di 900 abitanti nella bassa padovana e lavoro in una struttura che si trova in una cittadina di circa 9.000 abitanti a una quindicina di km a sud est di Padova. Da casa a lavoro sono 45 km, che con la macchina copro comodamente in tre quarti d'ora. Sai quanto mi ci vorrebbe se volessi (o dovessi, secondo qualche grande mente) rinunciare all'auto e ricorrere solo ai mezzi pubblici? Diciamo che non voglio nemmeno saperlo.....Ci sono un sacco di persone che non hanno necessità di raggiungere il negozio con l'auto per i più svariati motivi, e sopravvivono.
E' il termine "sopravvivono" che trovo fuori luogo. Mi sembra superfluo sottolineare che ci sono situazioni in cui si conduce un'esistenza esente da privazioni anche senza macchina, ma quello che mi sembra che a molti fautori della "deautomobilazione" sfugge è che l'Italia non è tutta Roma o Milano o Torino. Io vivo in una frazione di 900 abitanti nella bassa padovana e lavoro in una struttura che si trova in una cittadina di circa 9.000 abitanti a una quindicina di km a sud est di Padova. Da casa a lavoro sono 45 km, che con la macchina copro comodamente in tre quarti d'ora. Sai quanto mi ci vorrebbe se volessi (o dovessi, secondo qualche grande mente) rinunciare all'auto e ricorrere solo ai mezzi pubblici? Diciamo che non voglio nemmeno saperlo.....
Ma il discorso non è questo. Si parla di vivibilità e fruibilità dei centri cittadini in un'ottica di pedonalizzazione e considerando la semplice esigenza di fare la spesa. La domanda che ci si poneva è: se un cristo che deve provvedere al rifornimento alimentare e/o altre incombenze che comportino la movimentazione di borse e pacchi può scegliere tra fare tre giri la settimana carico come uno sherpa himalayano e andarci una volta sola in macchina, cosa è prevedibile che farà? Di coseguenza, gli esercizi commerciali che sopra quelle movimentazioni ci mantengono una o più famiglie, vedranno la loro situazione economica migliorata o peggiorata? E' una riflessione, mica una dissetazione di un PhD in sociologia....forse il fatto che uno abbia la necessità (e sorta di diritto acquisito) di raggiungere qualunque esercizio commerciale in auto forse è una sorta di egoismo\ pigrizia?
Quale sarebbe l'interesse pubblico, in questo caso? ad esempio implementare dieci linee di autobus dove adesso ce ne sono due, che per lo più viaggiano con dieci persone a bordo? Siamo sicuri che la collettività ne trae un miglioramento? Occhio, che il discorso non mica tanto dissimile da quello delle scuole paritarie....Ma vale sempre un discorso di interesse pubblico e privato , non può avere la precedenza sempre l'interesse privato .
Perdonami, ma sei di Milano?C'è stata una desertificazione del centro, con negozi chiusi per il mancato accesso delle auto di fronte ai negozi?non mi risulta.
Il traffico è peggiorato per la chiusura al traffico dell area del castello?nemmeno.
ExPug24 - 3 giorni fa
streak1 - 27 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
omniae - 5 giorni fa