<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Limite 30 km/h | Page 13 | Il Forum di Quattroruote

Limite 30 km/h

il punto per me non è quello , faccio un esempio pratico....in altro topic si parlava di lunghi viaggi in auto, c'è chi guida per 10 ore e passa partendo presto la mattina o quando è ancora notte, se la stessa cosa la facessi un pilota di aerei, e non la può fare infatti , come la vivrebbero gli stessi? E secondo me nella normalità delle situazioni si è più impegnati a guidare una vettura in autostrada che un aereo.

La differenza è che io conosco bene me stesso e i miei limiti, ampiamente collaudati (non c'è bisogno che ricordi ancora una volta i miei tour de force in tutta Europa, tipo 13.000 km in 3 settimane).
Ma in altri casi, come per esempio nel caso dell'aereo, per stare tranquillo devi avere piena fiducia di persone che non conosci e spesso neanche vedi, e sperare che non ti capiti il disturbato mentale come quel giovane pilota tedesco, al quale non gliene fregava niente di ammazzare centinaia di altre persone.
Senza parlare di quando non c'è errore umano, ma il disastro può essere causato dall'imponderabile, assolutamente non prevedibile e non prevenibile.
Se rischio di fare il frontale in auto con qualcuno, la possibilità di evitare il disastro ce l'ho, se mantengo il necessario sangue freddo e i riflessi non mi difettano.
 
La differenza è che io conosco bene me stesso e i miei limiti, ampiamente collaudati (non c'è bisogno che ricordi ancora una volta i miei tour de force in tutta Europa, tipo 13.000 km in 3 settimane).
Ma in altri casi, come per esempio nel caso dell'aereo, per stare tranquillo devi avere piena fiducia di persone che non conosci e spesso neanche vedi, e sperare che non ti capiti il disturbato mentale come quel giovane pilota tedesco, al quale non gliene fregava niente di ammazzare centinaia di altre persone.
Senza parlare di quando non c'è errore umano, ma il disastro può essere causato dall'imponderabile, assolutamente non prevedibile e non prevenibile.
Se rischio di fare il frontale in auto con qualcuno, la possibilità di evitare il disastro ce l'ho, se mantengo il necessario sangue freddo e i riflessi non mi difettano.

In teoria però le persone a cui si delega la propria sicurezza quando si mette piede su un aereo dovrebbero essere professionisti di livello assoluto,quindi in teoria uno potrebbe dire che il controllo non è nelle sue mani ma in compenso è in mani migliori delle sue.
In pratica un po' di preoccupazione è naturale.

Paradossalmente l'aereo fa più paura del treno.
Anche se il risultato degli incidenti aerei spesso non è tanto diverso da quello degli incidenti ferroviari.
E mi viene da dire che le mani in cui si mette la propria sicurezza sono meno sicure quando si parla di manutenzione dei treni o di preparazione dei macchinisti dei treni rispetto a chi si occupa di aerei.
Io ho fatto il pendolare per alcuni anni e ho visto certi episodi che facevano venire voglia di tirare il freno d'emergenza e scendere di corsa...
 
Io solo una volta ho rischiato veramente la vita (in mare, non riuscivo a tornare a riva per quanto era mosso e non sapevo neanche nuotare) e non auguro a nessuno, neanche al mio peggior nemico, l'esperienza di interminabili minuti in cui sei quasi certo che stai per morire, perché non c'è nessuno che può salvarti.
Non oso immaginare cosa si prova nel tempo che ci mette un aereo a precipitare, e tu non puoi neanche provare a buttarti col paracadute....
 
Ultima modifica:
Io solo una volta ho rischiato veramente la vita (in mare, non riuscivo a tornare a riva per quanto era mosso e non sapevo neanche nuotare) e non consiglio a nessuno l'esperienza di interminabili minuti in cui sei quasi certo che stai per morire, perché non c'è nessuno che può salvarti.
Non oso immaginare cosa si prova nel tempo che ci mette un aereo a precipitare, e tu non puoi neanche provare a buttarti col paracadute....

Ma in barca o a nuoto?

Da un aereo di linea penso che buttarsi col paracadute comporti un rischio molto maggiore di rimanerci rispetto a rimanere al proprio posto con la cintura allacciata.
Anche qui un comico diceva che secondo lui al posto del salvagente dovevano mettere il paracadute perchè molte tratte non attraversano il mare e l'idea di indossare il salvagente e spalmarsi come un formaggino contro le Dolomiti non lo convinceva.
 
sono idee e preconcetti
come bloccare i diesel euro 5 e non i benzina.

una volta inculcati nella testa, son difficili da rimuovere.


La differenza,
quella che provoca la paura,
e' dovuta al fatto che in aereo,
se bussi, 90 su 100 sei morto....
Se dovessero morire tutti i passeggei di un ' auto in caso di busso....
L' Italia sarebbe un paese " semideserto "

Vedo che lo state dicendo anche voi....
( Di cosa stiamo parlando allora? )

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
La differenza e',
giusta o sbagliata che sia, proprio quella....
 
Ma in barca o a nuoto?

A nuoto (si fa per dire, non sapevo nuotare).
Ero giovane e stupido, e avevo sottovalutato la forza del mare.
Bruttissimo sentire all'improvviso che non tocchi più e che, per quanti sforzi puoi fare, non riesci a tornare dove si tocca.
Forse l'avevo già scritto su questo forum, quel giorno era morta un'altra persona in quello stesso punto. Ma io mi ero voluto fare il bagno lo stesso.
Quanto potevo essere stupido??
Giuro che non mi volevo suicidare...
 
A me è capitato di allontanarmi troppo dalla riva per andare dietro a un amico di un amico e alla sorella,più alla sorella in realtà,che avevano una barchetta,o forse era un pedalò non ricordo.
E tornando a riva pur sapendo nuotare piuttosto bene ho avuto paura di non farcela perchè c'era corrente e la distanza era notevole.
Sono arrivato a riva esausto,ma proprio col fiatone e il classico dolore al fianco che viene quando corri.
Da quella volta in poi non mi sono più allontanato più di 50-100 metri dalla riva.
 
A me è capitato di allontanarmi troppo dalla riva per andare dietro a un amico di un amico e alla sorella,più alla sorella in realtà,che avevano una barchetta,o forse era un pedalò non ricordo.
E tornando a riva pur sapendo nuotare piuttosto bene ho avuto paura di non farcela perchè c'era corrente e la distanza era notevole.
Sono arrivato a riva esausto,ma proprio col fiatone e il classico dolore al fianco che viene quando corri.
Da quella volta in poi non mi sono più allontanato più di 50-100 metri dalla riva.

In queste situazioni quello che ti frega è il panico e l'agitazione. Sprechi un sacco di energie inutilmente e bevi pure un sacco.
Probabilmente quello che mi ha salvato quella volta è che a un certo punto, stremato, mi sono abbandonato, quasi rassegnato a morire.
Così dopo un po', recuperate un po' le forze e grazie al fatto che il mare si era leggermente calmato, nuotando un po' a rana (l'unico nuoto che sapevo fare) sono riuscito a raggiungere dove si toccava.
Arrivato in spiaggia, sarò stato mezz'ora steso per terra col mal di testa più forte di tutta la mia vita, una vera tenaglia sulla capoccia!
 

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