premetto che probabilmente non sono obiettivo nei riguardi delle auto tedesche, in tanti anni di guida ho avuto 4 auto italiane, quattro francesi, una svedese una inglese ed una giapponesee mai una tedesca.
Ciò non per preconcetti verso i prodotti che offrivano, bensì per una sorta di resistenza a pagare un sovrapprezzo per il nome del marchio.
Detto ciò trovo ingiusto i collegamenti ingenerosi con gli errori del popolo tedesco tra le due guerre mondiali. Ingiusti ed ingenerosi soprattutto se fatti da noi italiani che abbiamo rifiutato (diversamente da loro) di fare i conti con le nostre colpe e col rischio poi di ricadere negli stessi errori.
Ma non è questo l'argomento del post, bensì capire come mai industrie così importanti possano incorrere in ripetuti errori, dalla truffa del dieselgate, al diverso trattamento degli utenti statunitensi rispetto agli europei, all'inganno probabile dietro alla riprogrammazione delle centraline fatta in modo poco chiaro circa le conseguenze su affidabilità, consumi e prestazioni, al cartello comune verso i fornitori a scapito della concorrenza, ed ora questa chicca che può dirla molto lunga sulla eticità degli ingegneri tedeschi e della università che si è prestata a queste ricerche.
Questa ricerca poi, ho il dubbio , non so quanto possa essere obbiettiva in quanto credo che vi sia più di un fondato sospetto che mi fa ritenere dubbio che una ricerca possa produrre e divulgare dati in contrasto con gli interessi dei committenti.
Per meglio dire penso che possa produrli, ma che questi non verrebbero divulgati come accadeva più di 60 anni or sono con le ricerche sui danni del fumo commissionate dalle multinazionali del tabacco.
A favore del popolo tedesco vi è il fatto che è stata la loro stampa a denunciare il problema ed è anche per questo che ritengo pure io ingiustificati rimandi agli anni 40.
Resta il fatto però che se si atteggiano ancora a primi della classe, imbrogliando pure su classifiche di affidabilità e gradimento, mi pare quantomeno lecito ricordare loro le tante scivolate e scorrettezze commesse e comprendo anche, senza giustificarli, certe cadute di tono pure nelle critiche.
Ma il vero dubbio che non riesco a fugare è come mai in tanti, e in Italia più che in altri paesi; continuino a comprare le loro auto spesso e volentieri senza nemmeno effettuare una comparazione con la concorrenza francese, giapponese italiana o coreana che sia?
E sono pronto a scommettere che anche questo scandalo non intaccherà minimamente le loro vendite. Mistero?