<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa sempre italiana - la mossa dell'uomo piu furbo.... | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Alfa sempre italiana - la mossa dell'uomo piu furbo....

SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...

Analisi molto lucida :thumbup:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )
 
reu.c.cio ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...

Analisi molto lucida :thumbup:

Grazie :)

Ovviamente i fattori in gioco sono tantissimi, anche e soprattutto politici e sociali, per cui...
 
reu.c.cio ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )

Opel, imho, sarebbe stato un disastro epico per Fiat.

Due integrazioni da gestirecontemporaneamente? Fantascienza
 
Intanto Marchionne non vende,a meno che qualcuno(VW) non tiri fuori 20 miliardi(per cominciare a trattare eh),che STRANAMENTE e' la cifra che corrisponde alla liquidita' totale da bilancio di questo qualcuno... :lol: :lol: smentita anche la fusione fra Fiat e Chrysler,ma questa e' un altra storia...
 
SIMObmw||| ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )

Opel, imho, sarebbe stato un disastro epico per Fiat.

Due integrazioni da gestirecontemporaneamente? Fantascienza

A livello di offerta, di portafoglio prodotti, Opel e Fiat possiamo immaginarli come sostituti, Fiat e Chrysler invece come complementari: Opel e Fiat sono quindi concorrenti negli stessi segmenti di mercato, tuttavia (qui viene il bello) i punti di forza dell'una coincidono assai frequentemente con i punti deboli dell'altra.

Ad esempio, Opel non dispone di un moderno turbodiesel di dimensione medio piccola (il 1,7 Isuzu, per quanto valido e opportunamente aggiornato è ormai a fine carriera) al contrario di Fiat che propone sul mercato la seconda generazione dell'ottimo 1,6 m-jet. Allo stesso modo, Fiat al momento non ha di fatto un pianale valido da proporre nel seg D (il pianale della 300C è adatto a vetture di segmento superiore, proporlo in versione accorciata significa non aver capito la lezione della 159, e il C-Evo così com'è non è tecnicamente all'altezza); Opel invece dispone dell'Insignia, vettura eccellente, dotata tra l'altro di motorizzazioni interessantissime, come il benzina da circa 2,8 litri, un motore V6 di dimensioni assolutamente "europee" (soprattutto rispetto al Pentastar da 3,6l) sulla falsariga del famoso 6L di Martinelli ormai andato a farsi benedire :rolleyes: :evil: cui Fiat avrebbe potuto ricorrere condividendo in cambio, per esempio, il piccolo Twin-Air. Continuando con gli esempi, Opel ha appena lanciato sul mercato la nuova generazione della Meriva, sulla quale in Fiat certamente metterebbero volentieri le mani, modello che sarebbe certamente arricchito da un moderno doppia frizione, il TCT Fiat appunto. Si potrebbe andare avanti per parecchio, il punto è che Maglions, secondo me, voleva a tutti i costi Opel per creare con Fiat un gruppo molto forte nei seg. A B C e D (europeo) per generare dei forti utili atti a ripianare almeno in parte il debito di Chrysler, utilizzando poi il know how americano per ricavare modelli adatti a coprire gli altri segmenti e a integrare quelli già coperti (trazione integrale su pianale C-Evo per i SUV per esempio). Il fatto di non aver avuto Opel ha però scombinato i piani di Serghio, che quindi ora o vende pesantemente, leggasi Alfa, Magneti Marelli e Ferrari (e nemmeno così è detto ce la faccia a rimborsare i risparmiatori americani) o è meglio che si cerchi una via di fuga, in modo da lasciare ad altri la patata bollente! In ogni caso non lo invidio :rolleyes:
 
reu.c.cio ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )

Opel, imho, sarebbe stato un disastro epico per Fiat.

Due integrazioni da gestirecontemporaneamente? Fantascienza

A livello di offerta, di portafoglio prodotti, Opel e Fiat possiamo immaginarli come sostituti, Fiat e Chrysler invece come complementari: Opel e Fiat sono quindi concorrenti negli stessi segmenti di mercato, tuttavia (qui viene il bello) i punti di forza dell'una coincidono assai frequentemente con i punti deboli dell'altra.

Ad esempio, Opel non dispone di un moderno turbodiesel di dimensione medio piccola (il 1,7 Isuzu, per quanto valido e opportunamente aggiornato è ormai a fine carriera) al contrario di Fiat che propone sul mercato la seconda generazione dell'ottimo 1,6 m-jet. Allo stesso modo, Fiat al momento non ha di fatto un pianale valido da proporre nel seg D (il pianale della 300C è adatto a vetture di segmento superiore, proporlo in versione accorciata significa non aver capito la lezione della 159, e il C-Evo così com'è non è tecnicamente all'altezza); Opel invece dispone dell'Insignia, vettura eccellente, dotata tra l'altro di motorizzazioni interessantissime, come il benzina da circa 2,8 litri, un motore V6 di dimensioni assolutamente "europee" (soprattutto rispetto al Pentastar da 3,6l) sulla falsariga del famoso 6L di Martinelli ormai andato a farsi benedire :rolleyes: :evil: cui Fiat avrebbe potuto ricorrere condividendo in cambio, per esempio, il piccolo Twin-Air. Continuando con gli esempi, Opel ha appena lanciato sul mercato la nuova generazione della Meriva, sulla quale in Fiat certamente metterebbero volentieri le mani, modello che sarebbe certamente arricchito da un moderno doppia frizione, il TCT Fiat appunto. Si potrebbe andare avanti per parecchio, il punto è che Maglions, secondo me, voleva a tutti i costi Opel per creare con Fiat un gruppo molto forte nei seg. A B C e D (europeo) per generare dei forti utili atti a ripianare almeno in parte il debito di Chrysler, utilizzando poi il know how americano per ricavare modelli adatti a coprire gli altri segmenti e a integrare quelli già coperti (trazione integrale su pianale C-Evo per i SUV per esempio). Il fatto di non aver avuto Opel ha però scombinato i piani di Serghio, che quindi ora o vende pesantemente, leggasi Alfa, Magneti Marelli e Ferrari (e nemmeno così è detto ce la faccia a rimborsare i risparmiatori americani) o è meglio che si cerchi una via di fuga, in modo da lasciare ad altri la patata bollente! In ogni caso non lo invidio :rolleyes:

Analisi che condivido, ma il mio punto non era tanto per riguardo alla complementarietà o meno dei mercati e dei prodotti.

Intendevo dire che fare 2 integrazioni contemporaneamente è un'impresa titanica. Pensa dover integrare 3 (o più) sistemi informativi, 3 reti di vendita, 3 management team, 3 set di processi commerciali, 3 budget ecc ecc. Il tutto in 5 continenti!

Per esperienza diretta ti assicuro che già un'integrazione tra 2 peers è un vero incubo, a 3 credo sia praticamente irrealizzabile (tra l'altro, ci penso ma non mi vengono in mente esempi di integrazioni a 3 di queste dimensioni. Forse il progetto S3 di Unicredit, con 7 banche integrate... ma stiamo parlando di un solo paese e di anni e anni di sforzi)
 
SIMObmw||| ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )

Opel, imho, sarebbe stato un disastro epico per Fiat.

Due integrazioni da gestirecontemporaneamente? Fantascienza

A livello di offerta, di portafoglio prodotti, Opel e Fiat possiamo immaginarli come sostituti, Fiat e Chrysler invece come complementari: Opel e Fiat sono quindi concorrenti negli stessi segmenti di mercato, tuttavia (qui viene il bello) i punti di forza dell'una coincidono assai frequentemente con i punti deboli dell'altra.

Ad esempio, Opel non dispone di un moderno turbodiesel di dimensione medio piccola (il 1,7 Isuzu, per quanto valido e opportunamente aggiornato è ormai a fine carriera) al contrario di Fiat che propone sul mercato la seconda generazione dell'ottimo 1,6 m-jet. Allo stesso modo, Fiat al momento non ha di fatto un pianale valido da proporre nel seg D (il pianale della 300C è adatto a vetture di segmento superiore, proporlo in versione accorciata significa non aver capito la lezione della 159, e il C-Evo così com'è non è tecnicamente all'altezza); Opel invece dispone dell'Insignia, vettura eccellente, dotata tra l'altro di motorizzazioni interessantissime, come il benzina da circa 2,8 litri, un motore V6 di dimensioni assolutamente "europee" (soprattutto rispetto al Pentastar da 3,6l) sulla falsariga del famoso 6L di Martinelli ormai andato a farsi benedire :rolleyes: :evil: cui Fiat avrebbe potuto ricorrere condividendo in cambio, per esempio, il piccolo Twin-Air. Continuando con gli esempi, Opel ha appena lanciato sul mercato la nuova generazione della Meriva, sulla quale in Fiat certamente metterebbero volentieri le mani, modello che sarebbe certamente arricchito da un moderno doppia frizione, il TCT Fiat appunto. Si potrebbe andare avanti per parecchio, il punto è che Maglions, secondo me, voleva a tutti i costi Opel per creare con Fiat un gruppo molto forte nei seg. A B C e D (europeo) per generare dei forti utili atti a ripianare almeno in parte il debito di Chrysler, utilizzando poi il know how americano per ricavare modelli adatti a coprire gli altri segmenti e a integrare quelli già coperti (trazione integrale su pianale C-Evo per i SUV per esempio). Il fatto di non aver avuto Opel ha però scombinato i piani di Serghio, che quindi ora o vende pesantemente, leggasi Alfa, Magneti Marelli e Ferrari (e nemmeno così è detto ce la faccia a rimborsare i risparmiatori americani) o è meglio che si cerchi una via di fuga, in modo da lasciare ad altri la patata bollente! In ogni caso non lo invidio :rolleyes:

Analisi che condivido, ma il mio punto non era tanto per riguardo alla complementarietà o meno dei mercati e dei prodotti.

Intendevo dire che fare 2 integrazioni contemporaneamente è un'impresa titanica. Pensa dover integrare 3 (o più) sistemi informativi, 3 reti di vendita, 3 management team, 3 set di processi commerciali, 3 budget ecc ecc. Il tutto in 5 continenti!

Per esperienza diretta ti assicuro che già un'integrazione tra 2 peers è un vero incubo, a 3 credo sia praticamente irrealizzabile (tra l'altro, ci penso ma non mi vengono in mente esempi di integrazioni a 3 di queste dimensioni. Forse il progetto S3 di Unicredit, con 7 banche integrate... ma stiamo parlando di un solo paese e di anni e anni di sforzi)

Se spostiamo il discorso sul piano organizzativo non posso che essere d'accordo con te, si sarebbe trattato di un impresa davvero titanica! :shock: oltretutto il buon Maglions pare avere un piglio vagamente Fordista :shock:
 
scusate se mi intrometto ma se ho capito bene Marchionne sta pigliando l'Italia intera per il c..lo... è così? e la Marcegaglia, una delle donne più potenti del pianeta, non dice niente? Lasciamo perdere i politici poi che pensano solo a se stessi...
 
L' Alfaromeo andrebbe venduta alla Vw per quel che vale senza speculazioni (come invece l'attuale Ad vorrebbe fare ) .
Sarebbe la volta buona che questo marchio ritorni alle origini sportive che oramai non ha piu da decenni .
Un caso analogo e quello successo alla Lamborghini snobbata e dimenticata in passato da noi italiani , ma molto richiesta invece oltre confine .
Acquistata dai "Cartofen" per pochi spiccioli rinasce come un marchio nobile dove si rispecchiano sportività ed eleganza a livello globale.
In piu investirebbero portando oltre che i capitali anche sinergie di vario tipo alla nostra nazione dove il lavoro sta diventando sempre piu un miraggio
 
reu.c.cio ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
reu.c.cio ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
No significa semplicemente privarsi di un ottimo costruttore di componentistica automobilistica. Per una azienda che produce auto è una cosuccia da nulla rinunciare al vantaggio di farsele in casa le componenti..... Chi è che fa ridere ora?? :D :D :D :D
la componentistica è talmente "no - core", non strategica, insignificante e liberalmente esternalizzabile che ... basta vedere il casino successo in Germania quando Magna sembrava voler acquisire Opel ... qualcuno, quando dice che i Tedschi si affidano (=esternalizzano) a Bosch senza problemi, sembra dimenticare che Bosch è un'azienda Tedesca che fa parte del "sistema Germania" ... è come se la Trimurti + Opel (non so Ford) si fossero consorziate per delegare certe cose ad un fornitore unico che però ragiona "alla tedesca" ... e poi ci sono ragioni storiche ... qualcuno forse si dimentica che herr R. Bosch inventò la candela d'accensione e tanto lui quando i dirigenti che presero il comando della Fondazione Bosch misero oculatamente a frutto tutti i ricavi e generando innovazione su innovazione ... impietoso il confronto con chi si trovò in mano "in casa" il common rail ... ora non vorrei dire ... ma la logica del comando del multiair, o i cambi elettroattuati, o altro ancora che ignoro, li ha fatti il CRF o Marelli? (chiedo, non lo so proprio) Perché se li ha fatti Marelli è demenziale venderla, e se la vendi senza questi brevetti non vendi nulla o quasi, se li ha sviluppati il CRF allora Marelli è solo un marchio per vendere a terzi, ma allora il marchio ti serve comunque perché è impensabile che una vettura della concorrenza si veda messo su un faro marchiato "Fiat", Valeo o Marelli invece può andare bene.
O no?

Ciao Mauro,
il tuo discorso è molto sensato, ma si deve tenere conto che Fiat ha un disperato bisogno di cassa per esercitare l'opzione su Chrysler e iniziare a ripagare gli aiuti USA.

Per cui cosa fai? Vendi alcuni dei pochi asset che possono generare cassa (MM e Ferrari - in parte)

Poi sali al 55% in Chrysler, tieni gli investimenti a 0 in modo da avere un cashflow il più alto possibile, riduci i costi per lo stesso motivo e presenti al mercato una bella FGA leggera leggera.

A quel punto decidi cosa tenere e cosa vendere tra FGA e tutta la parte veicoli industriali. Io non avrei dubbi...

Ciao

PS. ovviamente sono considerazioni personali, ma a giudicare da come si muove il mercato ultimamente in base agli annunci di Fiat...
tutto vero purtroppo, quando si è con l'acqua alla gola si è costretti a scelte dolorose.
Che tristezza però ! gli altri paesi , vedi francia e germania, non solo si tengono le loro industrie ma si muovono con decisione per acquisirne altre in paesi terzi, qui si vendono gli asset e/o si terziarzza a tutto spiano in paesi dal basso costo del lavoro

I nodi purtroppo vengono al pettine. Quando l'operazione Chrysler prese corpo venne descritta come "a costo zero". Come mai allora nessun altro player si è proposto oltre Fiat?- si sono chiesti in tanti. Semplice, pusillanimi, perchè l'operazione viene pagata in tecnologia, e nessuno ha tanta tecnologia d'avanguardia da offrire come moneta di scambio quanto Fiat - fu la risposta.

Adesso viene fuori la risposta vera. Costo zero un fico secco. Prima di tutto era richiesta una quantità roboante di cash. E per tirarla fuori Fiat deve vendere i gioielli di famiglia italiani, per diventare sostanzialmente 'mmiricana. E questo, o non era previsto, e quindi sono degli sprovveduti, o invece era previstissimo, ma si sono ben guardati dal dire per tempo utile che stavano scaricando l'Italia.

Solo in secondo luogo si può far funzionare il principio del fornire anche tecnologia ( oltre al cash ) quale pagamento. Con un problema però: la scarsità di progetti Chrysler cui applicarla. E qui si materializzano in tutta la loro chiarezza tutti i dubbi di chi fin dall'inizio vedeva l'operazione americana come sbagliata, megalomane e suicida.

Quando e se riusciranno a sfangare il problema finanziario per pagare ció che è dovuto ( il famoso costo zero :D ) dovranno cominciare a vendere auto valide. E lì so' cazzi.

Costo zero. Si, in dobloni d'oro. E mo so' cazzi: a Marchió...facce ride'!!!!

Opterei decisamente per la seconda. Per il resto condivido la tua analisi, e credo che Maglions, da uomo furbo qual'è, si sia già preparato la via di fuga, in modo da poter lasciare per tempo la barca che affonda :rolleyes: Io dico che paradossalmente se avessero preso pure Opel ce l'avrebbero potuta pure fare, così la vedo sempre più nera :rolleyes: speriamo di sbagliarci (speriamo per i lavoratori ovviamente, non per Serghio e Lapo :evil: )

Opel, imho, sarebbe stato un disastro epico per Fiat.

Due integrazioni da gestirecontemporaneamente? Fantascienza

A livello di offerta, di portafoglio prodotti, Opel e Fiat possiamo immaginarli come sostituti, Fiat e Chrysler invece come complementari: Opel e Fiat sono quindi concorrenti negli stessi segmenti di mercato, tuttavia (qui viene il bello) i punti di forza dell'una coincidono assai frequentemente con i punti deboli dell'altra.

Ad esempio, Opel non dispone di un moderno turbodiesel di dimensione medio piccola (il 1,7 Isuzu, per quanto valido e opportunamente aggiornato è ormai a fine carriera) al contrario di Fiat che propone sul mercato la seconda generazione dell'ottimo 1,6 m-jet. Allo stesso modo, Fiat al momento non ha di fatto un pianale valido da proporre nel seg D (il pianale della 300C è adatto a vetture di segmento superiore, proporlo in versione accorciata significa non aver capito la lezione della 159, e il C-Evo così com'è non è tecnicamente all'altezza); Opel invece dispone dell'Insignia, vettura eccellente, dotata tra l'altro di motorizzazioni interessantissime, come il benzina da circa 2,8 litri, un motore V6 di dimensioni assolutamente "europee" (soprattutto rispetto al Pentastar da 3,6l) sulla falsariga del famoso 6L di Martinelli ormai andato a farsi benedire :rolleyes: :evil: cui Fiat avrebbe potuto ricorrere condividendo in cambio, per esempio, il piccolo Twin-Air. Continuando con gli esempi, Opel ha appena lanciato sul mercato la nuova generazione della Meriva, sulla quale in Fiat certamente metterebbero volentieri le mani, modello che sarebbe certamente arricchito da un moderno doppia frizione, il TCT Fiat appunto. Si potrebbe andare avanti per parecchio, il punto è che Maglions, secondo me, voleva a tutti i costi Opel per creare con Fiat un gruppo molto forte nei seg. A B C e D (europeo) per generare dei forti utili atti a ripianare almeno in parte il debito di Chrysler, utilizzando poi il know how americano per ricavare modelli adatti a coprire gli altri segmenti e a integrare quelli già coperti (trazione integrale su pianale C-Evo per i SUV per esempio). Il fatto di non aver avuto Opel ha però scombinato i piani di Serghio, che quindi ora o vende pesantemente, leggasi Alfa, Magneti Marelli e Ferrari (e nemmeno così è detto ce la faccia a rimborsare i risparmiatori americani) o è meglio che si cerchi una via di fuga, in modo da lasciare ad altri la patata bollente! In ogni caso non lo invidio :rolleyes:
complimenti per la fantasia originale anche passabile,solo che la voglia di comprare Opel é stata prima di chrysler.
Poi un altra cosa,pensa una insigna col stemmino alfa romeo,per cortesia da crick ci mettiamo a crack un altro Panzer................
 
bip71 ha scritto:
scusate se mi intrometto ma se ho capito bene Marchionne sta pigliando l'Italia intera per il c..lo... è così? e la Marcegaglia, una delle donne più potenti del pianeta, non dice niente? Lasciamo perdere i politici poi che pensano solo a se stessi...
Ti capisco.........
 
Punto83 ha scritto:
Intanto Marchionne non vende,a meno che qualcuno(VW) non tiri fuori 20 miliardi(per cominciare a trattare eh),che STRANAMENTE e' la cifra che corrisponde alla liquidita' totale da bilancio di questo qualcuno... :lol: :lol: smentita anche la fusione fra Fiat e Chrysler,ma questa e' un altra storia...
Marchionne 1 anno fa aveva smentito anche l'ipotesi di spin off...... perciò non è molto attendibile
 
Kren ha scritto:
Punto83 ha scritto:
Intanto Marchionne non vende,a meno che qualcuno(VW) non tiri fuori 20 miliardi(per cominciare a trattare eh),che STRANAMENTE e' la cifra che corrisponde alla liquidita' totale da bilancio di questo qualcuno... :lol: :lol: smentita anche la fusione fra Fiat e Chrysler,ma questa e' un altra storia...
Marchionne 1 anno fa aveva smentito anche l'ipotesi di spin off...... perciò non è molto attendibile
ahahahah.., questa é buona :D ma chi é attendibile in Italia :lol: L'Italia mi sembra la nazione degli indovinelli :D :D :D
 
Back
Alto