Concordo quasi totalmente.
Aggiungo che il top driver deve avere anche la dovuta sensibilita' da collaudatore per aiutare il team a muoversi nella giusta direzione per lo sviluppo tecnico, caratteristiche che avevano Schumacher e Senna.
I campioni piu' recenti sono piuttosto carenti da questo punto di vista, anche se Verstappen forse e' quello piu' sensibile.
Beh, c'è da osservare che le F.1 attuali sono molto più tecnologiche, direi quasi tecnocratiche, rispetto al passato. Una volta il pilota poteva dire al meccanico "Ammorbidisci un po' la barra", oppure "Dai più incidenza all'ala davanti".
Oggi le monoposto hanno equilibri molto precisi, dove basta un niente per cambiare il comportamento della monoposto, e le regolazioni sono innumerevoli e tecnicistiche, per cui il pilota può esprimere le sue sensazioni alla guida, per esempio "Ho del sottosterzo". Poi sarà l'ingegnere che, aiutato dagli strumenti tecnici in suo possesso, valuterà le opzioni idonee a contrastare e ridurre il fenomeno riscontrato dal pilota (che magari in parte resterà, appunto per il tecnicismo della monoposto).
Insomma, c'è molto meno raggio di azione da parte del driver per indirizzare lo sviluppo.
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