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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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Adesso non esageriamo dai... che in Italia negli ultimi 10-15 anni sia tutto peggiorato lo sappiamo benissimo perché, ma non è che siamo proprio tutti degli incapaci totali o peggio diventati tutti criminali.. A mio avviso quello che manca completamente nelle "nuove generazioni" di automobilisti, ciclisti, monopattinisti eccetera, è la percezione del pericolo. Andare in giro è pericoloso, le leggi della fisica sono pericolose, occorre sempre attenzione e prudenza, indipendentemente dal mezzo. Non è che uno perché guida la bici deve sentirsi libero di andare contromano, attraversare dove vuole e pretendere che una bitumiera si arresti in tempo zero (anche se va a 40 all'ora) come nei cartoni animati. Il tutto perché qualcuno magari in maniera subliminale gliel'ha fatto percepire...

Adesso sono tutti a dare addosso al camionista che ha schiacciato il ciclista campione di disciplina, mentre girava in un parcheggio e verosimilmente l'ha agganciato involontariamente perché era in una zona cieca. Ora, quell'autista è un maledetto criminale perché pare sia sceso, abbia visto il ciclista agonizzante e sia ripartito. E lì chiude la questione. Però il ciclista poteva anche essere in un angolo cieco... non so se lo sapete ma in Francia su TUTTI i mezzi pesanti, vengono obbligatoriamente apposti degli adesivi per comunicare a ciclisti e pedoni che in quella posizione l'autista non può vedervi, e se vi tira sotto sono tutti affari vostri, non sua responsabilità. Si chiamano "Angles Morts".

adesivo-angles-morts-250x170.jpg


Vi immaginate il polverone mediatico che solleverebbe una cosa simile anche in Italia qualora, solo per taluni casi, si deresponsabilizzasse completamente l'autista dicendo al ciclista o al pedone una cosa tipo: "attenzione, guarda che ti stai buttando in una fornace, è solo colpa tua, non della fornace".
 
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Poi io sono il primo che sostiene che siamo degli incivili totali al volante eh... ma non esageriamo a dare solo ed esclusivamente colpe all'automobile brutta & cattiva, perché è questo il messaggio che sta passando.
 
Se la gente viaggiasse di più, e non solo per farsi il weekend romantico in una capitale romantica, capirebbe che l'Italia NON è (e non deve essere) la normalità.
 
Poi io sono il primo che sostiene che siamo degli incivili totali al volante eh... ma non esageriamo a dare solo ed esclusivamente colpe all'automobile brutta & cattiva, perché è questo il messaggio che sta passando.

Diciamo che gli automobilisti, grazie anche al peso dei grandi numeri, fanno la gran parte dell'inciviltà. E automobilisti di tutte le età e tutti i sessi.
Poi ci sono anche furgonisti, camionisti, motociclisti e scooteristi.
I ciclisti sono molto più rari, e molto meno pericolosi. I pedoni poi...
Ogni volta che prendo l'auto, quello che al 99% si fa notare per inciviltà è l'automobilista o il furgonista.
Parlo di qui in Italia.
E negli ultimi anni ho notato (e non solo io) un peggioramento.
Esagero? Forse, ma io cerco sempre di essere il più realista possibile.
Nazionalismo, campanilismo e appartenenza a una data categoria (automobilista, ciclista...) non mi interessano affatto.
 
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Riporto la lettera di ACCPI Associazione Corridori Ciclisti Italiani, dopo la morte di Rebellin :

Fino a quando?

Per l’ennesima volta piangiamo un amico morto sulla strada. Michele Scarponi, ora Davide Rebellin ucciso ieri. E sempre ieri un ragazzo di 16 anni ammazzato mentre pedalava a Ferrara. Come Tommaso Cavorso, Silvia Piccini, Thomas Casarotto e tanti, troppi altri amici.

Solo nel 2021 sono morte oltre 200 persone in bicicletta, quasi 500 pedoni, molte di queste vittime di incidenti della strada dovuti a persone che semplicemente non si sono accorte della loro presenza. Non si sono resi conto che erano lì. Distratti dal cellulare, presi dalla frenesia con il piede sempre sull’acceleratore e lo sguardo chissà dove.

La strada non è solo delle automobili. La strada è del bambino che va a scuola, della mamma o del papà che accompagnano i figli in bici o a piedi, degli anziani che si spostano magari con l’unico mezzo che hanno a disposizione, le proprie gambe.

La strada è di tutti, o così dovrebbe essere, ma poi non è assolutamente vero. E diventiamo ostacoli al cammino di bolidi impazziti o di persone distratte che non si rendono conto che l’automobile diventa uno strumento di morte se gestita con distrazione e mancanza di rispetto.

Perché tanto la velocità sulla strada è un fattore di successo quanto l’indifferenza per quelli che sono utenti deboli, diventato un fatto ordinario su cui piangere soltanto per qualche minuto nella quotidiana tragedia che tocca le famiglie investite, ed è proprio il caso di dirlo, dalla mala sorte di un pirata che semplicemente non guardava.

La nostra battaglia per imporre nel codice della strada regole più stringenti a tutela dei ciclisti non si fermerà. Ci abbiamo provato più e più volte e ci continuiamo a provare.
Chiediamo ancora una volta che si stabiliscano i limiti minimi per il sorpasso di una bicicletta sulla strada. È un piccolo passo ma un passo importante.
Perché stabilire regole chiare di distanza nel sorpasso dei ciclisti ci salva la vita.

Un metro e mezzo sono centocinquanta centimetri che rappresentano la distanza fra la vita e la morte. E vi assicuro che questo è la grandissima verità.

Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo smettere di chiedere regole diverse.

Ci eravamo quasi riusciti qualche mese fa, ma ancora una volta la burocrazia e qualcuno in qualche ufficio di una ragioneria ha frenato e ha pensato di dire che mettere una norma semplice produceva un costo non coperto nel bilancio dello Stato.

Ma quale somma, peraltro infinitesimale, può valere la vita di una persona? Chi salva una vita salva il mondo intero. Qui non dobbiamo salvare il mondo intero dobbiamo soltanto scrivere una regola semplice.


Ridateci il diritto di vivere la nostra esperienza sulla strada come ciclisti con serenità e sicurezza. Dateci regole e aiutateci a pedalare in sicurezza.

Un metro e mezzo. Tre passi di cammino. Facciamoli!
Perché dobbiamo fermare questa strage.
Adesso!

Paola Gianotti, Associazione Io Rispetto il Ciclista
Marco Cavorso, Associazione Io Rispetto il Ciclista e ACCPI
Maurizio Fondriest, Associazione Io Rispetto il Ciclista
Cristian Salvato, Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani
Tutti i ciclisti e cicliste professionisti in attività ed ex
La strada è di tutti, vero. Il rispetto delle regole però lo si chiede solo a chi guida un mezzo motorizzato, per gli altri è l'anarchia di fatto...
Perché le associazioni dei ciclisti (e i mass media in generale) non mettono altrettanto impegno per ribadire che le regole da rispettare ci sono anche per i ciclisti? O meglio le regole ci sarebbero, visto che in Italia è come se non ci fossero.

https://forum.quattroruote.it/threa...lla-strada-guardano-solo-da-una-parte.143050/
 
La strada è di tutti, vero. Il rispetto delle regole però lo si chiede solo a chi guida un mezzo motorizzato, per gli altri è l'anarchia di fatto...
Perché le associazioni dei ciclisti (e i mass media in generale) non mettono altrettanto impegno per ribadire che le regole da rispettare ci sono anche per i ciclisti? O meglio le regole ci sarebbero, visto che in Italia è come se non ci fossero.

https://forum.quattroruote.it/threa...lla-strada-guardano-solo-da-una-parte.143050/

Ancora?
Ma davvero si crede che se si riuscisse a fare diventare tutti i ciclisti un modello di correttezza (non ci si riesce manco con gli automobilisti che hanno la targa, figurati!), avremmo risolto tutti i problemi della sicurezza su strada?
Ma dai ...
 
Quindi la tua soluzione per eliminare gli incidenti sulle strade sarebbe che solamente gli automobilisti ecc rispettino al 100% le regole mentre ciclisti, pedoni monopattini ecc siano liberi di fare quello che gli pare passando col rosso, viaggiando contromano, al buio senza fanali e giubbino, tanto loro sono "Uber alles" e succede qualcosa è sempre colpa dei cattivi automobilisti.
Convinto te...
 
È ovvio che in Olanda, tanto per fare un esempio, è molto più facile tenere le utenze sufficientemente separate
Amche in Olanda le bici devono superare gli incroci, come pedoni ed auto, anche li si sale e su scende dai veicoli, anche lì ci sino velocipedi più lenti o più veloci, come tra gli autiveicoli, eppure ne tengono conto cosbitando civilmente, senza prepotenza alcuna.
 
Quindi la tua soluzione per eliminare gli incidenti sulle strade sarebbe che solamente gli automobilisti ecc rispettino al 100% le regole mentre ciclisti, pedoni monopattini ecc siano liberi di fare quello che gli pare passando col rosso, viaggiando contromano, al buio senza fanali e giubbino, tanto loro sono "Uber alles" e succede qualcosa è sempre colpa dei cattivi automobilisti.
Convinto te...

Di sicuro gli automobilisti sono il problema più grande, grave ed evidente.
Poi, risolto il problema automobilisti, si può pensare a tutti i "pericolosissimi" ciclisti.
Sì, ne sono convinto.
Convinzione rafforzata dal fatto che sono sia automobilista che ciclista, e quindi non vedo le cose da una parte sola della "barricata".
 
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