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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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In questi ultimi anni noto un costante peggioramento delle capacità e soprattutto dell'attenzione alla guida. Spesso ho paura, quando sono alla guida, di non riuscire ad evitare altri che non rispettano precedenze, linee di corsia, ecc...
Molta meno paura da pedone, ma solo perchè per strada prendo margini di sicurezza ancora maggiori, come evitare di attraversare sinchè non sono sicuro che mi abbiano notato.
In auto sono rare le volte in cui vado dal famoso punto A al punto B senza dover evitare una probabile collisione.
Sino a 5-6 anni fa era più piacevole guidare, mi permettevo qualche leggerezza in più.
Ormai mi trovo costretto, a meno di non avere strada visibilmente deserta, a pensare di essere costantemente alla guida di un'autocarro a pieno carico, con relativi margini di sicurezza in manovra, pur avendo tra le mani un'utilitaria. Ma a casa vorrei tornare sano...

Proprio per questi motivi, per me meno auto ci sono in giro, più è piacevole guidare (oltre che più sicuro).
Ed è uno dei motivi per cui odio guidare in città (e sono uno che ha sempre amato guidare, persino la bici).
Sarò poco democratico, ma l'auto per tutti secondo me non è necessariamente un bene.
 
Ma se tutte le auto ormai hanno il televisore touch incorporato... cosa vuoi che capiti?
La cosa più assurda...
Tu hai mai visto qualcuno guidare male perchè distratto dall'enorme display? Io no, non lo ricordo. Puoi fare di tutto da lì, dal collegamento bluetooth al wi-fi, vivavoce, comandi vocali, persino riprodurre lo schermo dello smartphone.

Ma nota, li vedrai sempre con il cellulare in mano, leggendo lo schermo, registrando messaggi vocali, o con il telefono all'orecchio.
Non dico tutti, ma la stragrande maggioranza dei "distratti 2022".

Tutti modernissimi in apparenza, ma con la capacità di sfruttare la tecnologia ferma a 3 decenni fa. Regresso.
 
Io so solo che la mia auto ha il display e ho smesso di usarlo, perché ogni volta che si prova a guardarlo ci si distrae in modo molto pericoloso. Ormai uso solo i (pochi) comandi fisici al volante o vicino al display. Lo schermo lo possono pure oscurare.
 
La cosa più assurda...
Tu hai mai visto qualcuno guidare male perchè distratto dall'enorme display? Io no, non lo ricordo. Puoi fare di tutto da lì, dal collegamento bluetooth al wi-fi, vivavoce, comandi vocali, persino riprodurre lo schermo dello smartphone.

Ma nota, li vedrai sempre con il cellulare in mano, leggendo lo schermo, registrando messaggi vocali, o con il telefono all'orecchio.
Non dico tutti, ma la stragrande maggioranza dei "distratti 2022".

Tutti modernissimi in apparenza, ma con la capacità di sfruttare la tecnologia ferma a 3 decenni fa. Regresso.

Quanto è vero!!

Già avevo scritto di quando, una delle ultime volte che siamo andati a Roma, mia moglie è rimasta impressionata dalla quantità di gente che guida mentre guarda lo smartphone.
 
mica vero. I 60 sono in zona di cantiere, dove magari c'è una deviazione di carreggiata su quella opposta. E se ne sentono di operai travolti nei cantieri autostradali, più di quanto sarebbe lecito.
quelli purtroppo, succedono sui cantieri mobili, dove gli operai lavorano con la sola protezione dei coni.
e fa sempre parte del "al lupo al lupo".
se metti i 60, dove non e' necessario, quando trovi un limite basso vero..... finisce ignorato.
il principio e' purtroppo sempre quello.
o metti i limiti realistici, o finiscono con l'essere ignorati.
 
Alla mattina, spesso devo passare in auto nei paraggi di una scuola elementare.. ne ho già viste di ogni tipo e sto sempre attentissimo, viaggiando anche a meno di 30 kmh.
Stamattina, via senza marciapiedi ed a senso unico, alla mia sinistra due ragazzini (dieci anni o meno) si inseguono correndo.. poi, quello che è davanti attraversa la strada senza guardare.. non è successo nulla appunto perché andavo pianissimo.. nemmeno si è accorto del rischio che ha corso.
Però..
 
Alla mattina, spesso devo passare in auto nei paraggi di una scuola elementare.. ne ho già viste di ogni tipo e sto sempre attentissimo, viaggiando anche a meno di 30 kmh.
Stamattina, via senza marciapiedi ed a senso unico, alla mia sinistra due ragazzini (dieci anni o meno) si inseguono correndo.. poi, quello che è davanti attraversa la strada senza guardare.. non è successo nulla appunto perché andavo pianissimo.. nemmeno si è accorto del rischio che ha corso.
Però..

....Lo fanno anche i grandi....
Finche' va bene
 
Riporto la lettera di ACCPI Associazione Corridori Ciclisti Italiani, dopo la morte di Rebellin :

Fino a quando?

Per l’ennesima volta piangiamo un amico morto sulla strada. Michele Scarponi, ora Davide Rebellin ucciso ieri. E sempre ieri un ragazzo di 16 anni ammazzato mentre pedalava a Ferrara. Come Tommaso Cavorso, Silvia Piccini, Thomas Casarotto e tanti, troppi altri amici.

Solo nel 2021 sono morte oltre 200 persone in bicicletta, quasi 500 pedoni, molte di queste vittime di incidenti della strada dovuti a persone che semplicemente non si sono accorte della loro presenza. Non si sono resi conto che erano lì. Distratti dal cellulare, presi dalla frenesia con il piede sempre sull’acceleratore e lo sguardo chissà dove.

La strada non è solo delle automobili. La strada è del bambino che va a scuola, della mamma o del papà che accompagnano i figli in bici o a piedi, degli anziani che si spostano magari con l’unico mezzo che hanno a disposizione, le proprie gambe.

La strada è di tutti, o così dovrebbe essere, ma poi non è assolutamente vero. E diventiamo ostacoli al cammino di bolidi impazziti o di persone distratte che non si rendono conto che l’automobile diventa uno strumento di morte se gestita con distrazione e mancanza di rispetto.

Perché tanto la velocità sulla strada è un fattore di successo quanto l’indifferenza per quelli che sono utenti deboli, diventato un fatto ordinario su cui piangere soltanto per qualche minuto nella quotidiana tragedia che tocca le famiglie investite, ed è proprio il caso di dirlo, dalla mala sorte di un pirata che semplicemente non guardava.

La nostra battaglia per imporre nel codice della strada regole più stringenti a tutela dei ciclisti non si fermerà. Ci abbiamo provato più e più volte e ci continuiamo a provare.
Chiediamo ancora una volta che si stabiliscano i limiti minimi per il sorpasso di una bicicletta sulla strada. È un piccolo passo ma un passo importante.
Perché stabilire regole chiare di distanza nel sorpasso dei ciclisti ci salva la vita.

Un metro e mezzo sono centocinquanta centimetri che rappresentano la distanza fra la vita e la morte. E vi assicuro che questo è la grandissima verità.

Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo smettere di chiedere regole diverse.

Ci eravamo quasi riusciti qualche mese fa, ma ancora una volta la burocrazia e qualcuno in qualche ufficio di una ragioneria ha frenato e ha pensato di dire che mettere una norma semplice produceva un costo non coperto nel bilancio dello Stato.

Ma quale somma, peraltro infinitesimale, può valere la vita di una persona? Chi salva una vita salva il mondo intero. Qui non dobbiamo salvare il mondo intero dobbiamo soltanto scrivere una regola semplice.


Ridateci il diritto di vivere la nostra esperienza sulla strada come ciclisti con serenità e sicurezza. Dateci regole e aiutateci a pedalare in sicurezza.

Un metro e mezzo. Tre passi di cammino. Facciamoli!
Perché dobbiamo fermare questa strage.
Adesso!

Paola Gianotti, Associazione Io Rispetto il Ciclista
Marco Cavorso, Associazione Io Rispetto il Ciclista e ACCPI
Maurizio Fondriest, Associazione Io Rispetto il Ciclista
Cristian Salvato, Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani
Tutti i ciclisti e cicliste professionisti in attività ed ex
 
Quoto Alexmed, e sottolineo: La strada è di tutti.
Chi meglio di me può capirlo, che sono pedone, ciclista, automobilista e camperista?
(ed ex-motociclista)
 
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