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Siamo in ritardo? O gli altri sono in anticipo?

9 anni per me sono un niente, abbiamo una società che si basa su di un modello energetico, quindi tutto ruota attorno ad esso comprese le infrastrutture, pensare che in così poco tempo cancelli un secolo di storia lo trovo impossibile, il che però non vuol dire che non si debba cominciare a mettere in modo in progetto che da qui a qualche decennio possa portare a cambiamenti significativi.

Imho si può dire che realisticamente nel 2030 potrebbe partire il cambiamento.
Magari le vetture elettriche saranno alla portata di tutti e potranno soddisfare le esigenze di quasi tutti.
Da li in poi la propensione all'acquisto della gente spingerà a creare infrastrutture.
E bisognerà rivedere le politiche energetiche.
La logica vorrebbe però che si partisse dall'ultimo punto,ma è difficile pensare che si mettano in moto simili meccanismi scommettendo sul fatto che da qui a 10 anni le elettriche saranno molte di più.
Dei cambiamenti ci saranno di sicuro e bisogna iniziare a farli da oggi,ma non credo che avverrà una vera e propria rivoluzione.
 
Io nel 2030 avrò 43 anni.
Non è male come prospettiva,sarei ancora relativamente giovane da non osteggiare il cambiamento.
Però se mi metto d'impegno posso bruciare i tempi e diventare uno di quegli anziani che vedono in ogni cambiamento il male...:emoji_stuck_out_tongue_closed_eyes:
 
Ma è evidente che allo stato attuale il servizio pubblico non è comodo e competitivo rispetto al mezzo privato, ma questo accade perché si sono fatte scelte ben precise 60/70 anni fa per cui c'è questa situazione.
Per quanto riguarda la libertà è un aspetto innegabile ma quanto ci sta costando questa libertà? E quanto questa libertà è egoistica? Qui abbiamo sempre ddetto che un aumento delle EV richiede un aumento di forniture elettriche , ma nessuno pensa che i 30.000 km al.anno che un automobilista percorre li fa perché ci sono tanti alti che non li fanno e che se tutti cominciassero nel mondo a voler utilizzare la vettura di proprietà e fare tanti km probabilmente si entrerebbe in una crisi di forniture spaventosa e anche pericolosa.E attenzione che mentre l'aumento delle EV è tutto ipotetico nei prossimi 10 anni avremo centinaia di milioni di nuovi automobilisti provenienti dal asia e da altri paesi del mondo che richiederanno altra energia da idrocarburi e chissà quali scenari ci aspettano per soddisfarli

Io sono convinto che fra 9 anni ci sarà un grande cambiamento nella mobilità, i cambiamenti climatici sono già in atto, ve ne accorgerete in breve tempo facendo la spesa. Ci sono accordi internazionali presi da molti paesi industrializzati per ridurre le emissioni di Co2 entro il 2030, c'è anche l'Italia.. Il Dieselgate ha fatto da spartiacque, lo sviluppo di nove anni del 2020 sono come 40 anni del 1980. Mi dispiace che noi italiani non saremo protagonisti di questo sviluppo...
 
Io sono convinto che fra 9 anni ci sarà un grande cambiamento nella mobilità, i cambiamenti climatici sono già in atto, ve ne accorgerete in breve tempo facendo la spesa. Ci sono accordi internazionali presi da molti paesi industrializzati per ridurre le emissioni di Co2 entro il 2030, c'è anche l'Italia.. Il Dieselgate ha fatto da spartiacque, lo sviluppo di nove anni del 2020 sono come 40 anni del 1980. Mi dispiace che noi italiani non saremo protagonisti di questo sviluppo...

Non sono così ottimista , questi cambiamenti non sono solo tecnici ma sono molto economici, chi li deve gestire non può non tener conto di tanti risvolti e deve sempre media tra varie esigenze.
 
Io sono convinto che fra 9 anni ci sarà un grande cambiamento nella mobilità

Non per fare il puntiglioso ma ripeto la domanda.
Rispetto a 9 anni fa tu hai notato cambiamenti radicali?
Qualche ibrida in più e qualche diesel in meno.
Ma le auto sono quelle,non è cambiato il modo di usarle,di rifornire,di parcheggiare...
Magari i prossimi 9 anni saranno più movimentati però sono sempre 9 anni.
Tanta gente cambia auto ogni 10-15 anni quindi se oggi ha comprato una normalissima utilitaria tra 9 anni avrà ancora quella e non un'elettrica.
 
Non per fare il puntiglioso ma ripeto la domanda.
Rispetto a 9 anni fa tu hai notato cambiamenti radicali?
Qualche ibrida in più e qualche diesel in meno.
Ma le auto sono quelle,non è cambiato il modo di usarle,di rifornire,di parcheggiare...
Magari i prossimi 9 anni saranno più movimentati però sono sempre 9 anni.
Tanta gente cambia auto ogni 10-15 anni quindi se oggi ha comprato una normalissima utilitaria tra 9 anni avrà ancora quella e non un'elettrica.

Questo è il problema, l'Italia è rimasta ferma o peggio arretra, mentre i cinesi, coreani stanno accelerando. L'euro 7 sarà un ulteriormente limite per i motori termici, non sono convinto che molte case investiràno altri soldi per rientrare nei limiti di emissioni.
 
Questo è il problema, l'Italia è rimasta ferma o peggio arretra, mentre i cinesi, coreani stanno accelerando. L'euro 7 sarà un ulteriormente limite per i motori termici, non sono convinto che molte case investiràno altri soldi per rientrare nei limiti di emissioni.

Ma negli altri paesi (escludendo la Cina che ha due piccole peculiarità,strapotere economico e un sistema politico in cui si possono prendere decisioni epocali senza rallentamenti o diatribe che durano anni) in questi anni le cose sono cambiate radicalmente?
Magari altri paesi stanno gettando le basi per il futuro cambiamento,questo si.
Però bisogna considerare che non tutti i paesi hanno le stesse risorse,la stessa situazione economica,la stessa popolazione.
In questi casi si cita spesso la Norvegia in cui nel 2020 sono state immatricolate più elettriche che termiche.
Ma grazie al cavolo e al petrolio.
Noi abbiamo 10 volte più popolazione,non abbiamo le sue risorse e la transizione per noi sarebbe 10 volte più complicata per un sacco di ragioni,non solo economiche.
Pretendere che un paese come il nostro (che ha le sue colpe e le sue remore verso i cambiamenti non lo metto in dubbio) tenga il passo di paesi che partono enormemente avvantaggiati imho significa semplificare in maniera esagerata la questione.
 
Questo è il problema, l'Italia è rimasta ferma o peggio arretra, mentre i cinesi, coreani stanno accelerando. L'euro 7 sarà un ulteriormente limite per i motori termici, non sono convinto che molte case investiràno altri soldi per rientrare nei limiti di emissioni.

I cinesi ed i coreani hanno già accelerato da un pezzo, e ormai per noi sono imprendibili, imho, almeno a livello globale. Dobbiamo tenerci ciò che abbiamo di buono e loro non hanno (per esempio il settore del vero lusso) ma non possiamo pensare di competere con loro sui grandi numeri. Mi pare la cruda realtà. Anche perché siamo due mondi diversi. Se vi capita, per esempio, di vedere come procede lo sviluppo urbano di Seoul, senza scomodare la Cina, penso che capirete. (E tutto sommato non ci farei a cambio, anche se la Corea ha molte cose che mi piacciono, a partire dalla cucina :) )
 
Ma negli altri paesi (escludendo la Cina che ha due piccole peculiarità,strapotere economico e un sistema politico in cui si possono prendere decisioni epocali senza rallentamenti o diatribe che durano anni) in questi anni le cose sono cambiate radicalmente?
Magari altri paesi stanno gettando le basi per il futuro cambiamento,questo si.
Però bisogna considerare che non tutti i paesi hanno le stesse risorse,la stessa situazione economica,la stessa popolazione.
In questi casi si cita spesso la Norvegia in cui nel 2020 sono state immatricolate più elettriche che termiche.
Ma grazie al cavolo e al petrolio.
Noi abbiamo 10 volte più popolazione,non abbiamo le sue risorse e la transizione per noi sarebbe 10 volte più complicata per un sacco di ragioni,non solo economiche.
Pretendere che un paese come il nostro (che ha le sue colpe e le sue remore verso i cambiamenti non lo metto in dubbio) tenga il passo di paesi che partono enormemente avvantaggiati imho significa semplificare in maniera esagerata la questione.

Comunque è anche il caso di darci una svegliata e spingere sul gas, ops sul potenziometro. La transizione verso la sostenibilità è anche una grossa occasione economica e di riforma di un sistema ormai piuttosto sclerotizzato, e un paese "vecchio dentro", senza prospettive, forse l'ultima che abbiamo.
 
Comunque è anche il caso di darci una svegliata e spingere sul gas, ops sul potenziometro. La transizione verso la sostenibilità è anche una grossa occasione economica e di riforma di un sistema ormai piuttosto sclerotizzato, e un paese "vecchio dentro", senza prospettive, forse l'ultima che abbiamo.

Verissimo.
Ma secondo me la transizione verso la sostenibilità non ha e non avrà la mobilità al centro ancora per parecchi anni.
Tutti gli investimenti che spero verranno fatti saranno propedeutici anche per il passaggio alla mobilità elettrica di massa,se e quando avverrà,ma non è che verranno fatti scommettendo sull'auto elettrica che per adesso è ancora molto lontana dal diventare una tecnologia di massa.

Poi se vogliamo dirla tutta io sento parlare da mesi e mesi di questa transizione ma ho l'impressione che chi tira i fili abbia le idee più confuse dei comuni cittadini.
Si fanno discorsi estremamente vaghi buttando cifre a caso.
Ma visto che spendere bene non è il nostro forte ho il timore che questi fantomatici fantastiliardi di cui parlano tutti e che tutti non vedono l'ora di spendere possano essere buttati alle ortiche.
Spero di sbagliarmi.
 
Concordo.
I paragoni andrebbero fatti tra paesi simili e allora verrebbe fuori che non siamo sicuramente nel gruppo di testa ma non è che gli altri siano avanti anni luce.

Però, insieme ai paesi "simili", dobbiamo svegliarci e cambiare di paradigma, altrimenti saremo spazzati via.
Quello che è allarmante in Italia, è la totale mancanza di fiducia nel futuro e di prospettive, soprattutto per i giovani. Siamo un paese vecchio e senza una vera visione futura. Dobbiamo crearla ad ogni costo, altrimenti sarà una lenta e inevitabile decadenza (già iniziata da tempo).
 
Però, insieme ai paesi "simili", dobbiamo svegliarci e cambiare di paradigma, altrimenti saremo spazzati via.
Quello che è allarmante in Italia, è la totale mancanza di fiducia nel futuro e di prospettive, soprattutto per i giovani. Siamo un paese vecchio e senza una vera visione futura. Dobbiamo crearla ad ogni costo, altrimenti sarà una lenta e inevitabile decadenza (già iniziata da tempo).

E' vero,però imho c'è anche una ragione per cui c'è questa mancanza di fiducia.
Ovviamente si dovrebbe cambiare mentalità ma non è facile.
E senza cadere in discorsi politici gli ultimi anni purtroppo non hanno portato cambiamenti apprezzabili nonostante una nuova classe dirigente teoricamente più fresca e innovativa che aveva promesso di superare l'arretratezza e proiettare il paese verso il futuro.
 
E' vero,però imho c'è anche una ragione per cui c'è questa mancanza di fiducia.
Ovviamente si dovrebbe cambiare mentalità ma non è facile.
E senza cadere in discorsi politici gli ultimi anni purtroppo non hanno portato cambiamenti apprezzabili nonostante una nuova classe dirigente teoricamente più fresca e innovativa che aveva promesso di superare l'arretratezza e proiettare il paese verso il futuro.

Non sono completamente d'accordo, ma non si può parlare di politica, quindi ti dò un piccolo spunto filosofico-sociologico


Tratto da questa fantastica conferenza


Non siamo arretrati... per niente. Siamo senza motivazioni, senza direzione, senza visione forti. Siamo in decadenza.
 
Non sono completamente d'accordo, ma non si può parlare di politica, quindi ti dò un piccolo spunto filosofico-sociologico


Tratto da questa fantastica conferenza


Non siamo arretrati... per niente. Siamo senza motivazioni, senza direzione, senza visione forti. Siamo in decadenza.

Sicuramente i giovani non riescono ad emergere, "il vecchio" sta rallentando lo sviluppo, sono i" rami nuovi che portano linfa forte e danno frutti abbonati ", se qualcuno ha una pianta di vite lo può capire. Serve il vecchio per sostenere il giovane, ma è la vita nuova che permette di andare avanti ed essere rigogliosa.
Cosa bisogna fare? Semplice, investire sul nuovo per essere i primi. Le nostre aziende italiane, devono trovare degli accordi per fare ricerca con le scuole e le università, i giovani devono essere dentro alle aziende già in età scolastica, dalla 1°superiori devono entrare nel mondo produttivo.
Tornando agli obiettivi 2030, non c'è molta da dire, bisogna organizzare la produzione di energia rinnovabili o pulite e di conseguenza le industrie. Impossibile... No!. Serve solo impegno e volontà, noi italiani siamo un popolo abituato a uscire da situazioni impossibili e siamo molto creativi, solo che dobbiamo iniziare a" nuotare, perché l'acqua sta salendo... "
 
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