Veramente, Quattroruote afferma proprio il contrario nelle sue impressioni di guida, molto positive:
Su strada è una rivelazione. Una volta in marcia, nel primo tratto in città la LC si comporta né più né meno come le altre ibride Toyota e Lexus, visto il traffico che costringe a muoversi a velocità molto bassa. Ma una volta arrivati su strade aperte, basta affondare il gas per notare la differenza: la lancetta del contagiri sale lineare mentre la velocità aumenta progressivamente (e pure con un sound niente male proveniente dal V6 di 3.5 litri da 299 CV, coadiuvato dall’elettrico, per un totale di 359 CV) e quando sta per toccare la zona rossa il motore si prende un brevissimo istante di pausa, il contagiri scende un pelo e la spinta riprende vigorosa. Ma non solo: le palette al volante consentono di cambiare manualmente, allo stesso modo delle altre trasmissioni automatiche, agevolando il controllo nella guida impegnata. Insomma, niente a che vedere con le solite ibride, l’effetto scooter è pressoché assente e solo in certe condizioni si avverte un po’di scorrimento della trasmissione. Il sistema è così valido che invita ad alzare il ritmo e - sorpresa - la LC lo regge con grande disinvoltura. La macchina, infatti, è basata su una piattaforma interamente nuova, che sarà condivisa con le future Lexus a trazione posteriore, e che ha tutte le carte in regola per stare bene in strada: alta rigidità torsionale, baricentro basso e vicino alla posizione di guida, sospensioni anteriori a doppi quadrilateri con centri virtuali, retrotreno multilink con sterzatura auomatica e ammortizzatori a controllo elettronico. Il risultato è una vettura molto omogenea, con uno sterzo pronto, preciso e progressivo che infonde subito molta confidenza a chi guida. Se a questo s’aggiunge il rollio moderato e una rimarchevole silenziosità (se non si esagera col gas) si capisce come ci si possa trovare a viaggiare ad andature ben superiori a quelle consentite su strada senza rendersene conto.
Una domanda: tu hai mai guidato una vettura, fosse anche una Formula Uno, che in corrispondenza del cambio di marcia a limitatore, seppur automatico, sequenziale che sia, anche da gara, pure un dragster...che non taglia il gas per un brevissimo istante??
Perché distorcere la recensione di Quattroruote?
Detto questo, l'ibrido non è solo Lexus, ci sono eccellenti powertrain ibridi molto prestazionali con cambi a doppia frizione prodotti da Honda, Infiniti...addirittura supercar ibride come la Honda NSX con una velocissima trasmissione a doppia frizione a nove marce (prodotta da Honda) e il torque vectoring realizzato proprio grazie all'ibrido, tramite i due motori elettrici anteriori. E la Porsche 918.
Ci sono stati ibridi con cambio manuale, come la Honda CR-Z o la prima Insight del 1998, caratterizzata da consumi record...il doppia frizione Honda delle Jazz e HR-V da noi mai arrivato, etc etc.