sono in linea col pensiero di tutti ma aggiungo che oggi l'attaccamento al marchio è meno marcato rispetto anche a pochi anni fa. Oggi subiamo un ondata anomala di prodotti cinesi, hanno cominciato ad abituarci con l'elettronica di consumo e sono arrivati a buttare nel mercato europeo decine e decine di nuovi marchi e decine di nuovi prodotti spesso il linea se non superiori a quelli nostrani. Quando "arrivarono" o giapponesi lo fecero con 2-3 marchi, Toyota, Nissan, Honda, man mano arrivarono Mitsubishi, Subaru, Dahiatsu.....stessa cosa coi koreani, Hiunday poi successivamente Kia e Daewoo (diventata poi Chevrolet), i cinesi hanno cominciato a penetrare con dei prodoti di dubbia qualità che scopiazzavano spudoratamente le auto europee e adesso si presentano con decine di marchi venduti spesso nelle concessionarie assieme a marchi blasonati. Forse oggi funziona più un marchio nuovo senza storia e più libero di osare in tecnologia e stile che portare avanti i tanto amati marchi storici, ad un certo punto un libro chiuso si può sempre rileggere dalla prima pagina, si possono portare avanti i musei, i raduni, le gare storiche, ci sono tantissimi modi per vivere e rivivere i ricordi e lasciare il presente e il futuro ad altro.....sennò dobbiamo sforzarci di accettare la situazione e guardare al futuro anche con un marchio storico ma dobbiamo accettare che quel marchio da oggi in poi sarà "il futuro" c il suo passato deve restare passato senza essere cancellato. Gianni Lancia, sia mamma Adele, i suoi fratelli, sono stati i primi a voltare pagina, hanno venduto tutto ai fratelli Pesenti e si sono rifatti una vita lontani dal motorismo e fuori dall'Italia, dal 1957 la Lancia è un marchio senza i Lancia, tutto quello che viene dopo quell'anno è frutto del lavoro dei Pesenti e del gruppo Fiat, FCA e Stellantis con le loro idee, visioni, finanze e capacità.
