<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler

Lorenz-A4 ha scritto:
come dico sempre io il nostro è un lavoro da putt.ana e se pensi di non esser capace di esserlo, è meglio non farlo. Il problema si pone però quando anzichè pensare a far fruttare il tuo core business, pensi a far fruttare i giochi di prestigio...i giochi di prestigio ci sono, vanno bene(io la penso così-....l'avere uno che sa fare dei buoni giochi di prestigio in totale souplesse può essere un vantaggio competitivo)..ma non devono diventare il fulcro su cui si basa la società.
Lorenzo

ti ringrazio per la tua esposizione molto chiara, io prendo però il discorso + alla larga e se permetti lo inserisco in un discorso + etico e politico che automobilistico.
Pure io ho palesato qua dentro dubbi riguardo alla ripresa fiat, non che ci sia stata per carità, ma sappiamo tutti che i debiti non si cancellano e non si pagano in un amen, soprattutto quando vendi in sostanza solo auto di piccole cilindrate ove i margini di guadagno sono bassi.
Quello che a me da azionista non piace, bada bene da azionista NON fiat, è il fatto che questo signore che dovrebbe fare da arbitro non si comporta come arbitro.
Personalmente da azionista non ho alcun rispetto di chi parla a mercati aperti, soprattutto che parli a ruota libera con i giornalisti quando dovrebbe andare con i piedi di piombo visto il ruolo istituzionale
TI ricordo in proposito la famosa frase di cuccia "per un uomo di finanza non è grave il fatto che tradisca la moglie con la segretaria, l'importante è che non abbia la lingua lunga e che impari che il slilenzio è oro".
Già questo signore si era dimostrato abbastanza di parte con la faccenda della co2 , ora questa storia, domandina perfida : se al posto della fiat ci fosse stata una ditta del suo paese avrebbe parlato così a ruota libera ?
Non vuole la fiat dentro l'orto di casa ? allora bacchetti i poteri finanziari del suo paese o le altre case germaniche che non mi pare stiano facendo molto per salvare un asset del loro paese .
A parte questo preferirei avere a che fare con politici veri e quindi dotati di forte senso dello stato, non con lobbisty spacciati per politici pronti a bacchettare sempre e solo in casa altrui senza accorgersi che stanno per esplodere bolle speculative , magari anche in casa loro.
Se poi però entriamo nello specifico di casa opel allora i politici devono parlare chiaro : hanno il coraggio di far fallire chi non riesce + a tenere il ritmo facendo di fatto finire l'insostenibile stato di eccesso di produzione di auto che si ha al mondo ? se si lo dicano apertamente e paghino l'impopolarità di una dura politica liberista !
Se però vogliono salvare capra e cavoli si rassegnino ad una certa politica del debito garantita da qualche paradiso fiscale , soprattutto si rassegnino alle continue elargizioni della mano pubblica nei tanti momenti di crisi del settore auto
Inutile illudersi , i margini di guadagno nel mondo automobilistico sono bassissimi e le spese di ricerche altissime , non dico debba diventare un sistema assistito , ma non lo dico solo perchè lo è già di fatto ! dimmi il nome di una ditta di auto mondiale che nella sua vita non sia stata di fatto salvata almeno una volta dalla mano pubblica ;)
saluti e grazie del bellissimo post di prima
 
...prendo spunto da ciò che ha detto franco per ribadire la mia piena condivisione delle sue parole...un conto è essere daccordo(ma i più non lo sono)come lorenz sul principio espresso dal commissario all'industria ,un altro è essere daccordo sul suo atteggiamento operato non di garanzia...si chiama TURBATIVA di MERCATO e non ha giustificazione alcuna....il buon senso vorrebbe che fosse mandato in Tedeskia nella sua casolina all'istante 8)
 
Dice il Direttore Tedeschini nel suo blog:
.
Suvvia, ogni tanto di Fiat bisogna pur parlare. Anche perché siamo alla vigilia della settimana che potrebbe portare sotto controllo italiano l?americana Chrysler e, a dar retta alla stampa tedesca, persino la Opel. Non credo che sia il caso di suonare la grancassa, come hanno fatto molti giornali parlando di ?Gran Torino?, dato che entrambe le operazioni sono piene di rischi. Ma è anche vero che, rispetto a tre-quattro annetti fa, la situazione è parecchio migliorata, facendo della Fiat un giocatore credibile nel campionato mondiale dell?auto. Con alcune certezze già acquisite:

1) la Fiat torna ad essere autocentrica, ventun anni dopo la cacciata di Vittorio Ghidella da parte di Cesare Romiti. Fu quest?ultimo a mettere alla porta l?ingegnere di Vercelli, sostenendo che altri settori erano molto più remunerativi dell?auto. Adesso le quattro ruote tornano protagoniste, rispetto a trattori, camion, giornali eccetera.

2) Nel risiko mondiale dell?auto, Torino è compratore e non venditore, a differenza di quanto aveva lasciato intendere Sergio Marchionne quando cominciò a parlare di fusioni per arrivare a produrre 6 milioni di auto all?anno, il triplo del livello attuale.

3) Lo stesso Marchionne, in questo momento, è il manager più reputato del globo nel far funzionare un?industria di macchine: non sono solo le lodi di Barack Obama a farlo pensare, ma anche gli elogi della stampa di tutto il mondo. L?uomo ?a cui non si può dire non si può? ha fatto centro con la sua velocità di pensiero e anche con la sua capacità di rischiare in un mondo che lavora sempre con il freno a mano tirato.
 
Credo che siamo tutti d'accordo, Lorenz compreso, che nel caso di specie, le parole pronunciate da questo Verheugen siano formalmente inappropriate in bocca a lui, e costituiscano quindi un' ingerenza indebita.

Detto questo, mi pare il classico caso di domanda giusta posta dalla persona sbagliata.
 
lellom ha scritto:
Dice il Direttore Tedeschini nel suo blog:
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Suvvia, ogni tanto di Fiat bisogna pur parlare. Anche perché siamo alla vigilia della settimana che potrebbe portare sotto controllo italiano l?americana Chrysler e, a dar retta alla stampa tedesca, persino la Opel. Non credo che sia il caso di suonare la grancassa, come hanno fatto molti giornali parlando di ?Gran Torino?, dato che entrambe le operazioni sono piene di rischi. Ma è anche vero che, rispetto a tre-quattro annetti fa, la situazione è parecchio migliorata, facendo della Fiat un giocatore credibile nel campionato mondiale dell?auto. Con alcune certezze già acquisite:

1) la Fiat torna ad essere autocentrica, ventun anni dopo la cacciata di Vittorio Ghidella da parte di Cesare Romiti. Fu quest?ultimo a mettere alla porta l?ingegnere di Vercelli, sostenendo che altri settori erano molto più remunerativi dell?auto. Adesso le quattro ruote tornano protagoniste, rispetto a trattori, camion, giornali eccetera.

2) Nel risiko mondiale dell?auto, Torino è compratore e non venditore, a differenza di quanto aveva lasciato intendere Sergio Marchionne quando cominciò a parlare di fusioni per arrivare a produrre 6 milioni di auto all?anno, il triplo del livello attuale.

3) Lo stesso Marchionne, in questo momento, è il manager più reputato del globo nel far funzionare un?industria di macchine: non sono solo le lodi di Barack Obama a farlo pensare, ma anche gli elogi della stampa di tutto il mondo. L?uomo ?a cui non si può dire non si può? ha fatto centro con la sua velocità di pensiero e anche con la sua capacità di rischiare in un mondo che lavora sempre con il freno a mano tirato.

:thumbup:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Credo che siamo tutti d'accordo, Lorenz compreso, che nel caso di specie, le parole pronunciate da questo Verheugen siano formalmente inappropriate in bocca a lui, e costituiscano quindi un' ingerenza indebita.

Detto questo, mi pare il classico caso di domanda giusta posta dalla persona sbagliata.

....rimane il fatto che i debiti sono una montagna e che soldi da mettere in Opel non ce ne sono....detto terra/terra....
 
ma la crisi della globalizzazione che ha portato allo sfacelo finanziario dove tutta la ricchezza si fondava in carta straccia e non in prodotto reale non hainsegnato nulla? come si fa a comprare questo e quello se si è pieni di debiti con le banche?e i 20000 di pomigliano , aoalla peggio di mirafiori andranno a costruire macchine in america?
 
Fiat: Ronchi, Verheugen dimostra Europa politica non esiste

ROMA (MF-DJ)--"Quando ho letto le dichiarazioni del commissario Verheugen sono rimasto allibito. Ho pensato a uno scherzo o ad un errore, ma purtroppo non era cosi'. Verheugen ha parlato uscendo dal cliche di imparzialita' che dovrebbe avere un commissario. Purtroppo ci stiamo rendendo conto che l'Europa politica non esiste". Lo ha affermato ai microfoni di Repubblica Tv il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, commentando le dichiarazioni del commissario Ue all'Industria, Guenter Verheugen, sul possibile interesse di Fiat per Opel. Ronchi ha aggiunto che "si e' cercato di fare troppo in fretta un'Europa economica e si e' dimenticato che i processi si fanno dalle fondamenta. Se non si puo' fare un Europa senza un'identita' e dei valori comuni, si perde una grande opportunita'. Verheugen oltre che uscire dal suo ruolo istituzionale parlando senza imparzialita', ha dato unulteriore colpo alla credibilita' di questa Europa". In merito al possibile accordo fra Fiat e Opel, Ronchi ha spiegato di non voler entrare nelle logiche aziendali, "perche' credo che il management sia in grado di poter ipotizzare e realizzare le alleanze migliori per la Fiat". Il ministro chiede pero' all'Europa di "non parlare con la venatura del protezionismo che in momenti di crisi e' la peggiore delle ricette". Un rischio che l'Italia non corre, perche', secondo Ronchi, "in tutti gli atti del Governo non e' mai esistita non soltanto la tentazione, ma neanche l'impostazione che possa portare alla tentazione del protezionismo. In momento di crisi, il protezionismo e' un grande errore". ren (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. April 27, 2009 06:12 ET (10:12 GMT)

comunque speriamo che il prodotto non si omologhi sempre di piu' e che 6 milioni di auto non rischino di essere dei cloni, con tanti componenti comuni che alla lunga precludono la possibilità di scelta e di distinzione.
 
S&P/Mib: in controtendenza Fiat Sul paniere principale, in controtendenza Fiat che segna un rialzo dell'1,43% a 7,81 euro. Relativamente al deal Chrysler, "la svolta sul fronte sindacale c'e' stata, ma adesso serve un compromesso con i principali creditori", commenta un analista. L'esperto ha poi giustificato l'attuale andamento dell'azione sottolineando che "e' dovuto in larga misura alla speculazione. Infatti a livello di fondamentali, i risultati dell'operazione potranno essere apprezzati solo nel medio-lungo periodo".
 
lellom ha scritto:
Dice il Direttore Tedeschini nel suo blog:
.
Suvvia, ogni tanto di Fiat bisogna pur parlare. Anche perché siamo alla vigilia della settimana che potrebbe portare sotto controllo italiano l?americana Chrysler e, a dar retta alla stampa tedesca, persino la Opel. Non credo che sia il caso di suonare la grancassa, come hanno fatto molti giornali parlando di ?Gran Torino?, dato che entrambe le operazioni sono piene di rischi. Ma è anche vero che, rispetto a tre-quattro annetti fa, la situazione è parecchio migliorata, facendo della Fiat un giocatore credibile nel campionato mondiale dell?auto. Con alcune certezze già acquisite:

1) la Fiat torna ad essere autocentrica, ventun anni dopo la cacciata di Vittorio Ghidella da parte di Cesare Romiti. Fu quest?ultimo a mettere alla porta l?ingegnere di Vercelli, sostenendo che altri settori erano molto più remunerativi dell?auto. Adesso le quattro ruote tornano protagoniste, rispetto a trattori, camion, giornali eccetera.

2) Nel risiko mondiale dell?auto, Torino è compratore e non venditore, a differenza di quanto aveva lasciato intendere Sergio Marchionne quando cominciò a parlare di fusioni per arrivare a produrre 6 milioni di auto all?anno, il triplo del livello attuale.

3) Lo stesso Marchionne, in questo momento, è il manager più reputato del globo nel far funzionare un?industria di macchine: non sono solo le lodi di Barack Obama a farlo pensare, ma anche gli elogi della stampa di tutto il mondo. L?uomo ?a cui non si può dire non si può? ha fatto centro con la sua velocità di pensiero e anche con la sua capacità di rischiare in un mondo che lavora sempre con il freno a mano tirato.

5 stelle :thumbup:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Detto questo, mi pare il classico caso di domanda giusta posta dalla persona sbagliata.
giustissimo , il signore in questione però avrebbe dovuto articolare meglio il discorso dicendo anche quelle verità che purtroppo i politici non dicono mai, salvo la tatcher che a tal proposito riusciva ad essere molto urticante anche se estremamente realista
 
sitorno ha scritto:
....rimane il fatto che i debiti sono una montagna e che soldi da mettere in Opel non ce ne sono....detto terra/terra....
verissimo , a parte il fatto che magari uno inizia la sua avventura imprenditoriale con una fortissima esposizione bancaria e poi si ritrova presidente del consiglio , quotato in borsa e con i debiti trasformati in azioni ;)....detto questo allora che li tirino fuori i soldi i tedeschi o gli americani, la opel è roba loro ! però ritorniamo al punto di un mio post precedente, se vogliono salvare la capra ed il cavolo alla fine devono rivolgersi allo stato e quindi alla politica, che poi si rivolgerà a noi contribuenti :p....oppure pensi che con questa crisi la vw, la mercedes, la bmw siano in grado di rilevare opel ? per non parlare delle banche tedesche nonostante le frottole che raccontano in giro la signora merkhel e magari pure il commissario chiacchierone ;)
 
ezio12 ha scritto:
"la svolta sul fronte sindacale c'e' stata, ma adesso serve un compromesso con i principali creditori",

devono trovare il modo di far digerire il rospo sotto forma di spalmatura del debito alla clientela :p ;)
 
non sarà facile per chrysler anche perchè:Gli stabilimenti produttivi della Ford Fiesta sono, dopo Colonia, Valencia, Nanjing e a breve anche Rayong in Thailandia e Messico, allo scopo di rispondere al meglio alle esigenze del mercato americano dove l?anno prossimo la vettura dovrebbe sbarcare.
 
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