<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler | Page 12 | Il Forum di Quattroruote

Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler

Berlino, Merkel punta a incontrare Marchionne prima meta' settimana

BERLINO (MF-DJ)--Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, punta a incontrare l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, nella prima meta' della settimana. Lo ha detto il portavoce del Governo di Berlino, Ulrich Wilhelm. Le dichiarazioni sono state rese dopo che il Governo tedesco si e' riunito per fare il punto sulle offerte presentate per rilevare Opel. red/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 25, 2009 06:12 ET (10:12 GMT)
 
Merkel; non possiamo decidere da soli futuro Opel, spetta anche a GM

ROMA (MF-DJ)--Non spetta alla Germania prendere una decisione definitiva su Opel, ma ai suoi proprietari, ovvero Gm e gli Stati Uniti. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel, spiegando che "non c'e' nessun segnale che gli Stati Uniti e la Germania abbiano preferenze contrastanti sulle offerte per Opel". "Se gli americani dovessero avere preferenze diverse dalle nostre -ha aggiunto- e non c'e' niente che indichi che questo stia succedendo, noi potremmo solo dare un contributo verso cio' che potrebbe essere piu' o meno interessante per gli americani, per esempio fornendo garanzie". "Ma se la decisione finale privilegera' per esempio Fiat, che vuole separarsi completamente da Gm, dovra' essere una decisione fatta dagli americani, se Gm e gli Usa lo vogliono davvero". red/rov (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 25, 2009 08:15 ET (12:15 GMT)
 
da Il Sole 24 Ore:

Jim Press (Chrysler) «Con Fiat un gigante che guarda al 22° secolo»

Fiat-Chrysler anno zero: ieri la Chrysler ha deciso di tagliare 789 concessionari da una rete che oggi sfiora i 3.200 rivenditori, muovendosi verso il modello di distribuzione Toyota. Si tratta della prima decisione operativa che già guarda in avanti alla newco, alla nuova Chrysler, al nuovo gruppo che, con l'arrivo di Fiat e Sergio Marchionne nella gestione ? e forse con l'apporto aggiuntivo di Opel ? diventerà davvero il «benchmark per il settore nel ventiduesimo secolo», come ci ha detto ieri in un'intervista esclusiva per l'Italia Jim Press, vicepresidente e responsabile operativo di Chrysler.
Press, 62 anni, è l'uomo giusto al posto giusto. È passato alla Chrysler appena un anno e mezzo fa, dopo 39 anni passati alla Toyota: è stato l'artefice della penetrazione del mercato americano da parte della casa giapponese e poi della realizzazione e gestione di impianti modello. Prima di uscire era diventato l'executive straniero di rango più elevato nella casa giapponese. Con Tom LaSorda già fuori da Chrysler e con Bob Nardelli, l'attuale amministratore delegato in uscita appena si sarà completata la procedura fallimentare, Press diventa l'uomo della transizione e forse quello su cui punterà Marchionne per la gestione delle operazioni americane come suo "reggente". In questa intervista Press parla di tutto, dei suoi rapporti con Marchionne, del futuro, della 500 che, secondo lui «ha qualità straordinarie per sfondare nel mercato americano».

Cominciamo dalla decisione di ieri: quasi 800 concessionari a casa, un quarto del totale. È stata una decisione difficile? C'è stata un'influenza Fiat o della task force di Obama?
Decisione difficile, ma indispensabile: vogliamo creare un gruppo auto per il 22° secolo.

Scusi ha detto ventiduesimo secolo?
Sì: guardiamo avanti. Non vogliamo recuperare il terreno perduto, vogliamo costruire un modello per il futuro. Diventeremo il benchmark per l'intero settore. Per questo d'ora in avanti cercheremo un prodotto ideale, un processo produttivo ideale, un equilibrio ideale. Con Fiat potremo farcela: tutti fanno sacrifici, i fornitori, il sindacato, le banche. Ora sul piano operativo tocca ai concessionari. Voglio sottolineare: abbiamo preso la decisione in modo autonomo.

Se guardiamo al modello Toyota o Honda, dovreste ridurre di altri mille concessionari la vostra base di 3.200 rivenditori. Siamo ancora lontani: andrete avanti?
La risposta è semplice: il nostro modello è diverso da quello della Toyota o della Honda. Loro non hanno camion da vendere, come abbiamo noi. Non servono piccole comunità rurali dove i nostri concessionari sono radicati in alcuni casi da ottant'anni. Forse non sono grandi rivenditori, ma sono dei grandi ambasciatori per il nostro marchio. Questo per dire che per ora basterà.

Ha già dimostrato alla Toyota di essere un manager multiculturale. Vale lo stesso con Sergio Marchionne?
Sono alla Chrysler da poco più di un anno. È la prima volta che lavoro in un'azienda interamente americana dopo 39 anni in aziende internazionali. Devo ammettere che un respiro più ampio mi mancava. Per questo sono entusiasta di quel che stiamo, e di Sergio Marchionne. Non è soltanto un uomo rapido e intelligente, ma conosce a fondo il settore, ha una visione strategica unica, allo stesso tempo riconosce quando non è il caso di entrare nel micromanagement, quando crede di non sapere abbastanza, delega. E questa è una grande qualità. Mi ha anche molto colpito la professionalità della sua squadra, lavoro fianco a fianco con Alfredo Altavilla, bravissimo. È stato così che ho capito perché Marchionne ha fatto questa ristrutturazione alla Fiat. E per questo sono ottimista: la nostra situazione è molto simile a quella della Fiat di qualche anno fa.

Come procede l'integrazione?
Ormai le squadre lavorano già in vari dipartimenti e già vediamo i benefici. Le faccio un esempio: grazie alla rapidità di reazione della Fiat, abbiamo già messo a punto un addestramento per i supervisori in base all'approccio di Torino, così non perdiamo tempo con gli impianti fermi.

Parliamo di risorse: fino a quando dureranno i nuovi fondi promessi da Obama?
Per ora usiamo quel che abbiamo. Quando emergeremo dalla ristrutturazione utilizzeremo i nuovi fondi e il programma è chiaro: non dovremmo avere bisogno di altri soldi.

Cosa la preoccupa?
Quel che non conosciamo. Se dovessimo avere un inatteso grave peggioramento della crisi economica, dovremo rivedere alcuni dei nostri progetti.

Ci parli dei modelli: alcuni dicono che la 500 non ce la farà mai in America?
Caspita, andiamo per gradi, parlare di modelli è prematuro, stiamo studiando la situazione? Detto questo, mi lasci dire che secondo me la 500 ha un grande potenziale, un ottimo esempio di come potremo far bene: la qualità è migliore di ogni altra macchina simile asiatica. È un vero gioiellino: grande performance, spazio enorme, personalità amichevole, come la nostra. Sa cosa mi ricorda? La Corolla di 30-40 anni fa, stessa meccanica d'avanguardia, stesso motore a basso consumo energetico con una possibilità di distribuirla nei quattro angoli del mercato americano: quando emergeremo da questa crisi, la gente sarà più prudente, ci sarà più economia. Noi invece potremo usare la rete Fiat all'estero?.ma non mi faccia dire di più.

Se andrà in porto l'affare Opel, la piattaforma in America resterà anche alla Gm, non c'è il rischio di presentarsi su questo mercato con due modelli molto simili?
Non posso commentare su Opel, ma mi lasci dire che il futuro è di puntare su piattaforme comuni su base globale. Il punto chiave è che ci sarà differenziazione di prodotto non solo per lo stile, ma anche per altre innovazioni personalizzate. È in questo che la nostra compagnia è molto simile alla Fiat e molto diversa da Ford o Gm, per noi guidare è divertimento.

Parla come un manager che guarda lontano: resterà in questa nuova avventura?
Non dipenderà da me e dunque non ho preso nessuna decisione, non c'è nessun piano. Sappia però che quando sono al lavoro faccio sempre del mio meglio. E guardo sempre in avanti.
 
Montezemolo, per Opel siamo fermi su piano presentato

ROMA (MF-DJ)--"Escono molte notizie, molte indiscrezioni; la cosa importante e' stare fermi sul piano presentato, che e' interessante ed e' stato molto ben fatto da Marchionne e dai suoi collaboratori". Lo ha detto, a margine di un convegno alla Luiss, il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, riferendosi all'offerta presentata per Opel. Montezemolo ha inoltre riferito che "Marchionne sta andando direttamente dagli Stati Uniti a Berlino dove vedra' la Merkel". "In questa vicenda - ha aggiunto - c'e' da parlare poco e da vedere l'evoluzione". Il presidente di Fiat ha infine confermato che per una decisione su Opel "i tempi non saranno lunghi". rov/gug (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 25, 2009 10:56 ET (14:56 GMT)
 
Fiat: J.Elkann incontra domani zu Guttemberg e imprenditori tedeschi

MILANO (MF-DJ)--Il vice presidente di Fiat John Elkann incontrera' domani il ministro dell'Economia Tedesco Karl Theodor zu Guttemberg. Lo si apprende da una fonte vicina alla vicenda che precisa come Elkann partecipera' ad una colazione organizzata dall'ambasciata italiana con imprenditori tedeschi. Dc/mcn (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 25, 2009 10:45 ET (14:45 GMT)
 
Fiat: banche al lavoro per rilancio Torino (Mess.)

ROMA (MF-DJ)--Non c'e' ancora stata, tra Unicredit, Intesa Sanpaolo e Goldman Sachs, la riunione che dovrebbe dare inizio alla fase 2 del progetto di Marchionne, ovvero la quotazione in Borsa del maxipolo dell'auto. E' quanto scrive oggi il Messaggero, spiegando che Unicredit sta continuando attivamente la collaborazione con Fiat per l'acquisizione di Opel, visto che l'incarico risale a circa due mesi fa, mentre Intesa e Goldman Sachs avrebbero affiancato Unicredit solo da pochi giorni. Negli auspici di Marchionne, scrive il quotidiano, c'e' la volonta' di quotare in alcune Borse europee una newco contenente Fiat, la partecipazione del 20% in Chrysler, Opel, Vauxhall, Saab e Chevrolet. Ma sulla modalita' con cui realizzare questa operazione i pareri delle banche sarebbero discordanti: c'e' chi propende per una scissione proporzionale o non proporzionale, oppure una quotazione tout court della societa' che nascerebbe dall'integrazione dell'attuale Fiat Group Automobiles con gli asset di Gm. Nella prima opzione gli Agnelli avrebbero inizialmente lo stesso peso nelle due societa', mentre nella seconda manterrebbero intatta la propria quota e a ridurre il peso sarebbe direttamente il Lingotto a seconda della partecipazione ceduta a terzi sul mercato ed eventualmente a Gm. red/rov (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 26, 2009 02:16 ET (06:16 GMT)
 
Fiat: nebbia politica oscura tratto finale corsa a Opel (Ft)

ROMA (MF-DJ)--"Si sapeva che sarebbe finita cosi': in un anno elettorale, la politica tedesca ha finito per giocare un ruolo determinante nella decisione sul futuro di Opel". E' quanto si legge oggi in un commento sul Financial Times a proposito delle trattative e delle offerte per la casa automobilistica. "In teoria - sottolinea il quotidiano - e' Gm che sta cercando di vendere i suoi asset europei per evitare la bancarotta. In pratica, sara' il Governo tedesco a decidere il suo candidato preferito". Il problema e' che i componenti della grande coalizione di Governo "non solo sono divisi sulla scelta, ma stanno usando la gara per i loro fini elettorali". Se da una parte Angela Merkel "ha attentamente evitato di esprimere una preferenza tra Fiat, Magna e Rhj", il suo partito, la Cdu, "sembra preferire gli italiani, che offrono le migliori prospettive per il futuro di Opel dato il loro know how nel settore auto e la loro conoscenza di Opel. Purtroppo per gli italiani, i socialdemocratici hanno finora fatto un lavoro migliore di pubbliche relazioni promuovendo il loro candidato, Magna International", che secondo la Spd offrirebbe "piu' garanzie sui posti di lavoro in Germania". "Fiat si e' mossa con prontezza - scrive ancora il Financial Times - per riguadagnare posizioni nella corsa a Opel, dicendo che il suo piano prevede la perdita di 2.000 posti in Germania. Gli italiani dicono anche che porteranno piu' supporto tecnico e industriale a Opel rispetto ai rivali canadesi e russi. Dopo tutto, molti tedeschi stanno iniziando a preoccuparsi che una vittoria di Magna potrebbe portare produzione e tecnologia in Russia". red/rov (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 26, 2009 03:22 ET (07:22 GMT)
 
Fiat: incontro Marchionne-Merkel attorno alle 12h00

MILANO (MF-DJ)--L'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, vedra' il cancelliere tedesco, Angela Merkel, intorno alle 11h30-12h00 per discutere del piano presentato da Mirafiori per Opel. E' quanto si apprende da una fonte vicina alla vicenda. Anche il vice presidente di Fiat, John Elkann, si trova in Germania dove sta incontrando un gruppo di imprenditori tedeschi e il ministro dell'economia zu Guttemberg. Dc/mcn (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 26, 2009 04:54 ET (08:54 GMT)
 
Fiat: Passera, a suo supporto gruppo forte di banche

MILANO (MF-DJ)--"E' bello che ci sia un gruppo forte di banche nazionali e internazionali che supportano e stanno vicino alla Fiat nel momento in cui disegna questo grande progetto" automobilistico. Cosi' il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, ha risposto a chi gli chiedeva cosa ne pensasse degli ultimi sviluppi della vicenda Fiat-Opel. Alla domanda se il nuovo gruppo automobilistico auspicato dall'a.d. di Fiat Sergio Marchionne sara' portato in Borsa, Passera si e' limitato a rispondere che "questa notizia la puo' dare solo l'azienda". Intesa Sanpaolo, insieme a Unicredit e Goldman Sachs, ha ricevuto il mandato per ricoprire il ruolo di advisor nella partita che il Lingotto sta giocando in Germania per rilevare la Opel da General Motors. ds Rosario Murgida, 02-58219911 rosario.murgida@mfdowjones.it (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 26, 2009 05:56 ET (09:56 GMT)
 
Vedo che il thread si è ormai spostato su Fiat-Opel.

ecco una novità di stamattina:

Opel, la cinese Baic presenta la quarta offerta

Il costruttore d'auto cinese Beijing Automotive Industry Holding Co (Baic) ha presentato un'offerta per l'acquisto della Opel. Lo scrive l'agenzia stampa Reuters citando fonti vicine alla Baic, nota anche come Beijing Auto.
La casa cinese ? e questo è singolare ? è un partner storico di Daimler Benz, quindi di Mercedes. Basterebbe questo per far pensare a una sorta di Anschluss automobilistico guidato dalla Stella a Tre Punte che va in soccorso della Casa del Lampo, mira degli italiani di Fiat. Speculazioni a parte, Baic siglò trent'anni fa un accordo con Amc (American motors company) successivamente questa joint venture divenne partner del gruppo DaimlerChrysler e nacque la Bejing-Benz DaimerChrysler (Bbdc). Quest'ultima avviò la produzione sia di veicoli marchiati Mercedes sia di vetture Jeep e Chrysler.
Con il divorzio tra la casa tedesca e quella americana, che Fiat ora tenta di recuperare, l'azienda proseguì comunque la produzione di Mercedes come la Classe C ed E sia auto come la Chrylser 300 C, fuoristrada Jeep e anche i Mistubishi Pajero. Solo al salone di Pechino del 2008 la casa presentò prototipi di modelli a marchio proprio come la 800 e la 700.
«L'interesse da parte dei cinesi è molto alto», ha detto la fonte. Secondo le indiscrezioni, la società manterrebbe i quattro impianti della controllata Gm per almeno due anni e non taglierebbe alcun posto di lavoro. Il piano della Baic prevede garanzie pubbliche sul debito inferiori a 5 miliardi di euro. Il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), ha confermato l'interesse per la Opel da parte di un investitore cinese, come riportato dall'edizione tedesca del Financial Times (Ftd). «Non è del tutto sbagliato ciò che ha scritto Ftd. C'è un interesse dalla Cina», aveva detto.

fonte:

http://www.motori24.ilsole24ore.com/Industria-Protagonisti/2009/05/opel-baic.php
 
Tornando a parlare di Chrysler, ho trovato interessante questo articolo di Fortune:

http://money.cnn.com/galleries/2009/fortune/0905/gallery.detroit_report_card.fortune/index.html

Fanno il punto sulle tre case americane e danno le pagelle su 9 aspetti critici.

Chrysler non ne esce bene, ma neppure GM....solo per Ford c'è qualche nota positiva.

In particolare sulla futura gamma prodotti questo è il commento per Chrysler:

A new Jeep Grand Cherokee arrives next year along with a restyled Chrysler 300C and Dodge Charger. But Fiat products aren't expected to start hitting the market for another two years, and even then, their market acceptance is questionable. Grade: D

Grade D è un voto negativo...
 
gentle-man ha scritto:
Tornando a parlare di Chrysler, ho trovato interessante questo articolo di Fortune:

http://money.cnn.com/galleries/2009/fortune/0905/gallery.detroit_report_card.fortune/index.html

Fanno il punto sulle tre case americane e danno le pagelle su 9 aspetti critici.

Chrysler non ne esce bene, ma neppure GM....solo per Ford c'è qualche nota positiva.

In particolare sulla futura gamma prodotti questo è il commento per Chrysler:

A new Jeep Grand Cherokee arrives next year along with a restyled Chrysler 300C and Dodge Charger. But Fiat products aren't expected to start hitting the market for another two years, and even then, their market acceptance is questionable. Grade: D

Grade D è un voto negativo...
Sull'ultimo 4R un articolo sulla Fiat 500 e gli USA sostiene che entrerà in produzione nel giro di qualche mese in uno stabilimento Crhysler.
Se fosse vero sarebbe in contrasto con l'opinione di Fortune
 
alkiap ha scritto:
gentle-man ha scritto:
Tornando a parlare di Chrysler, ho trovato interessante questo articolo di Fortune:

http://money.cnn.com/galleries/2009/fortune/0905/gallery.detroit_report_card.fortune/index.html

Fanno il punto sulle tre case americane e danno le pagelle su 9 aspetti critici.

Chrysler non ne esce bene, ma neppure GM....solo per Ford c'è qualche nota positiva.

In particolare sulla futura gamma prodotti questo è il commento per Chrysler:

A new Jeep Grand Cherokee arrives next year along with a restyled Chrysler 300C and Dodge Charger. But Fiat products aren't expected to start hitting the market for another two years, and even then, their market acceptance is questionable. Grade: D

Grade D è un voto negativo...
Sull'ultimo 4R un articolo sulla Fiat 500 e gli USA sostiene che entrerà in produzione nel giro di qualche mese in uno stabilimento Crhysler.
Se fosse vero sarebbe in contrasto con l'opinione di Fortune

i dubbi sono su quale successo avrà la 500. certo a new york sarà di moda ma a los angels? e dallas? mah! vedo meglio altri modelli, tipo le alfa che garantiscono prestazioni e bassi consumi (1750) con carrozzerie almeno decenti (come dimensioni per lo standard Usa) per fare concorrenza ai 2.4
Importante sarà poi lo sviluppo dei cambi doppia frizione che fiat farà debuttare quest'anno, montati sulle Chrysler ridurrebbero il consumo di un bel 20% e poi sembra potranno essere abbinate ad un motore elettrico integrato nella scatola del cambio. questo è quello che serve a Chr. mentre a fiat alcuni pianali per tornare grande nelle nicchie Alfa e Lancia (TP in primis) magari con sostituti della Brera o altre sportive medie
 
Gunsite ha scritto:
i dubbi sono su quale successo avrà la 500. certo a new york sarà di moda ma a los angels? e dallas? mah! vedo meglio altri modelli, tipo le alfa che garantiscono prestazioni e bassi consumi (1750) con carrozzerie almeno decenti (come dimensioni per lo standard Usa) per fare concorrenza ai 2.4
Importante sarà poi lo sviluppo dei cambi doppia frizione che fiat farà debuttare quest'anno, montati sulle Chrysler ridurrebbero il consumo di un bel 20% e poi sembra potranno essere abbinate ad un motore elettrico integrato nella scatola del cambio. questo è quello che serve a Chr. mentre a fiat alcuni pianali per tornare grande nelle nicchie Alfa e Lancia (TP in primis) magari con sostituti della Brera o altre sportive medie
Intendevo in contrasto con la tempistica ipotizzata dalla rivista americana (ovvero, pochi mesi e non due anni.).
Anche io sono scettico sui volumi di vendita cui 500 può aspirare: la Yaris vende 5000 pezzi al mese negli USA, mentre gli F-series della Ford vendono 6 volte tanto... alla faccia di chi pensa che il mercato americano sia già downsized.
In Texas una 500 verrà semplicemente considerata ridicola, una pulce della strada. Discorso diverso nelle aree metropolitane caotiche o nella progressista California... lì potrebbe anche diventare di moda, se trainata da qualche "star".
Chi può fare la differenza sono Milano, Giulia e le loro sorellastre americane (speriamo marchiate Dodge)
 
su repubblica di oggi c'è un artricolo che mette a confronto l'offerta Fiat con quella Magna...

nessuna differenza tra le due nel taglio di 10.000 ca posti di lavoro (sigh!!!) di cui 2000 in Germania...

gli aiuti richiesti sono 5 miliardi di euro per magna e 6,5 miliardi per Fiat...

entrambe garantiscono gli impianti in Germania non chiuderanno...

Con Fiat c'è la condiviosione di piattaforme che consentirebbe un risparmio di circa 1,5 miliardi... e la possibilità di creare un gruppo da 6,5 milioni di auto prodotte...

Con Magna c'è la possibilità di creare un gruppo da 5 milioni di auto prodotte e soprattutto con il discorso Russia si entrerebbe in questo mercato potenzialmente di grandi capacità di commercializzazione...
 
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