da Il Sole 24 Ore:
Jim Press (Chrysler) «Con Fiat un gigante che guarda al 22° secolo»
Fiat-Chrysler anno zero: ieri la Chrysler ha deciso di tagliare 789 concessionari da una rete che oggi sfiora i 3.200 rivenditori, muovendosi verso il modello di distribuzione Toyota. Si tratta della prima decisione operativa che già guarda in avanti alla newco, alla nuova Chrysler, al nuovo gruppo che, con l'arrivo di Fiat e Sergio Marchionne nella gestione ? e forse con l'apporto aggiuntivo di Opel ? diventerà davvero il «benchmark per il settore nel ventiduesimo secolo», come ci ha detto ieri in un'intervista esclusiva per l'Italia Jim Press, vicepresidente e responsabile operativo di Chrysler.
Press, 62 anni, è l'uomo giusto al posto giusto. È passato alla Chrysler appena un anno e mezzo fa, dopo 39 anni passati alla Toyota: è stato l'artefice della penetrazione del mercato americano da parte della casa giapponese e poi della realizzazione e gestione di impianti modello. Prima di uscire era diventato l'executive straniero di rango più elevato nella casa giapponese. Con Tom LaSorda già fuori da Chrysler e con Bob Nardelli, l'attuale amministratore delegato in uscita appena si sarà completata la procedura fallimentare, Press diventa l'uomo della transizione e forse quello su cui punterà Marchionne per la gestione delle operazioni americane come suo "reggente". In questa intervista Press parla di tutto, dei suoi rapporti con Marchionne, del futuro, della 500 che, secondo lui «ha qualità straordinarie per sfondare nel mercato americano».
Cominciamo dalla decisione di ieri: quasi 800 concessionari a casa, un quarto del totale. È stata una decisione difficile? C'è stata un'influenza Fiat o della task force di Obama?
Decisione difficile, ma indispensabile: vogliamo creare un gruppo auto per il 22° secolo.
Scusi ha detto ventiduesimo secolo?
Sì: guardiamo avanti. Non vogliamo recuperare il terreno perduto, vogliamo costruire un modello per il futuro. Diventeremo il benchmark per l'intero settore. Per questo d'ora in avanti cercheremo un prodotto ideale, un processo produttivo ideale, un equilibrio ideale. Con Fiat potremo farcela: tutti fanno sacrifici, i fornitori, il sindacato, le banche. Ora sul piano operativo tocca ai concessionari. Voglio sottolineare: abbiamo preso la decisione in modo autonomo.
Se guardiamo al modello Toyota o Honda, dovreste ridurre di altri mille concessionari la vostra base di 3.200 rivenditori. Siamo ancora lontani: andrete avanti?
La risposta è semplice: il nostro modello è diverso da quello della Toyota o della Honda. Loro non hanno camion da vendere, come abbiamo noi. Non servono piccole comunità rurali dove i nostri concessionari sono radicati in alcuni casi da ottant'anni. Forse non sono grandi rivenditori, ma sono dei grandi ambasciatori per il nostro marchio. Questo per dire che per ora basterà.
Ha già dimostrato alla Toyota di essere un manager multiculturale. Vale lo stesso con Sergio Marchionne?
Sono alla Chrysler da poco più di un anno. È la prima volta che lavoro in un'azienda interamente americana dopo 39 anni in aziende internazionali. Devo ammettere che un respiro più ampio mi mancava. Per questo sono entusiasta di quel che stiamo, e di Sergio Marchionne. Non è soltanto un uomo rapido e intelligente, ma conosce a fondo il settore, ha una visione strategica unica, allo stesso tempo riconosce quando non è il caso di entrare nel micromanagement, quando crede di non sapere abbastanza, delega. E questa è una grande qualità. Mi ha anche molto colpito la professionalità della sua squadra, lavoro fianco a fianco con Alfredo Altavilla, bravissimo. È stato così che ho capito perché Marchionne ha fatto questa ristrutturazione alla Fiat. E per questo sono ottimista: la nostra situazione è molto simile a quella della Fiat di qualche anno fa.
Come procede l'integrazione?
Ormai le squadre lavorano già in vari dipartimenti e già vediamo i benefici. Le faccio un esempio: grazie alla rapidità di reazione della Fiat, abbiamo già messo a punto un addestramento per i supervisori in base all'approccio di Torino, così non perdiamo tempo con gli impianti fermi.
Parliamo di risorse: fino a quando dureranno i nuovi fondi promessi da Obama?
Per ora usiamo quel che abbiamo. Quando emergeremo dalla ristrutturazione utilizzeremo i nuovi fondi e il programma è chiaro: non dovremmo avere bisogno di altri soldi.
Cosa la preoccupa?
Quel che non conosciamo. Se dovessimo avere un inatteso grave peggioramento della crisi economica, dovremo rivedere alcuni dei nostri progetti.
Ci parli dei modelli: alcuni dicono che la 500 non ce la farà mai in America?
Caspita, andiamo per gradi, parlare di modelli è prematuro, stiamo studiando la situazione? Detto questo, mi lasci dire che secondo me la 500 ha un grande potenziale, un ottimo esempio di come potremo far bene: la qualità è migliore di ogni altra macchina simile asiatica. È un vero gioiellino: grande performance, spazio enorme, personalità amichevole, come la nostra. Sa cosa mi ricorda? La Corolla di 30-40 anni fa, stessa meccanica d'avanguardia, stesso motore a basso consumo energetico con una possibilità di distribuirla nei quattro angoli del mercato americano: quando emergeremo da questa crisi, la gente sarà più prudente, ci sarà più economia. Noi invece potremo usare la rete Fiat all'estero?.ma non mi faccia dire di più.
Se andrà in porto l'affare Opel, la piattaforma in America resterà anche alla Gm, non c'è il rischio di presentarsi su questo mercato con due modelli molto simili?
Non posso commentare su Opel, ma mi lasci dire che il futuro è di puntare su piattaforme comuni su base globale. Il punto chiave è che ci sarà differenziazione di prodotto non solo per lo stile, ma anche per altre innovazioni personalizzate. È in questo che la nostra compagnia è molto simile alla Fiat e molto diversa da Ford o Gm, per noi guidare è divertimento.
Parla come un manager che guarda lontano: resterà in questa nuova avventura?
Non dipenderà da me e dunque non ho preso nessuna decisione, non c'è nessun piano. Sappia però che quando sono al lavoro faccio sempre del mio meglio. E guardo sempre in avanti.