<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Ultimissime su accordo Fiat-Chrysler

FUSIONE VW con PORSCHE:
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a chi crede che i debiti li ha solo FIAT:
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Porsche e VAG, attraverso rispettivi comunicati stampa, hanno annunciato la loro fusione. Questo progetto porterà alla creazione di un?unica società che gestirà e controllerà ben dieci diversi marchi, di cui è stata garantita la relativa indipendenza. La decisione è giunta al termine di una riunione tra le famiglie Piech e Porsche, convocata per decidere il futuro della Casa di Zuffenhausen. L?accordo dovrebbe essere formalizzato entro quattro settimane. Nel frattempo verranno prese alcune decisioni con il Land della Bassa Sassonia e con i sindacati riguardo la struttura del nuovo gruppo.

Questa decisione arriva dopo un periodo frenetico che ha visto protagoniste le due Case tedesche, con VAG propensa ad acquisire il controllo di Porsche attraverso una clamorosa contromossa. Il punto cruciale dell?accordo è stato il debito di Porsche, salito a 10 miliardi di euro in pochi mesi. Nelle scorse settimane si era parlato di due soluzioni: una formulata da Ferdinand Piech - co-proprietario di Porsche e presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen - e l?altra promossa da Wendelin Wiedeking, attuale Presidente e ad di Porsche.

Piech prevedeva di vendere Porsche a VAG, una soluzione che avrebbe consentito di cancellare facilmente i debiti della Casa di Stoccarda. Inoltre, Piech avrebbe chiesto anche le dimissioni di Wiedeking. Quest?ultimo sosteneva un modello differente, il quale prevedeva la salita dal 50 al 75% di Porsche nel capitale della Casa di Wolfsburg, un aumento di capitale e l?ingresso di nuovi azionisti come gli emiri del Qatar. Questa soluzione è stata bocciata anche grazie alla compattezza della famiglia Piech-Porsche
 
Fiat: Fiom, chiusura fabbriche porterebbe conflitto sociale

ROMA (MF-DJ)--"Qualsiasi ipotesi di chiusura di stabilimenti in Italia porterebbe all'apertura di un pesante conflitto sociale. Il Governo convochi l'incontro da noi richiesto". Lo afferma il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, aggiungendo che "di fronte al rincorrersi di voci relative all'intenzione della Fiat di chiudere uno o piu' impianti nel nostro Paese, ribadisco, innanzitutto, che non e' piu' rinviabile l'incontro che abbiamo chiesto al Governo convocando la Conferenza delle Regioni, la stessa Fiat e i sindacati". "In secondo luogo - spiega - ribadisco che per noi e' assolutamente inaccettabile qualsiasi ipotesi di chiusura di stabilimenti Fiat in Italia. Chi anche solo intendesse operare in questo senso, sappia che un simile, irresponsabile disegno, porterebbe all'apertura di un pesante conflitto sociale", conclude. com/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 07, 2009 06:04 ET (10:04 GMT)
 
Fiat: Marchionne, mi prendero' carico passivita' Opel (Economist)

MILANO (MF-DJ)--"Sto offrendo al governo tedesco un business nell'auto che sara' effettivamente senza debito e mi prendero' carico delle passivita' di Opel, incluse le pensioni. Ho detto loro: se avete un'offerta migliore, prendetela". Lo afferma all'Economist l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, in merito all'operazione di integrazione delle attivita' della casa tedesca. L'economist ricorda che la combinazione tra le due case potrebbe generare sinergie annue per almeno 1 mld euro, grazie in particolare alla condivisione delle piattaforme. In particolare Fiat, che gia' condivide con Opel la piattaforma per il segmento B, potrebbe offrire quella per il segmento A, che Gm non possiede, e sarebbe felice di utilizzare le piattaforme della casa tedesca per i segmenti C e D. A tal proposito Marchionne afferma: "Possiamo raggiungere la convergenze su tutte le grandi piattaforme entro il 2012. Fondamentalmente, ho bisogno di farlo con Chrysler, ma Opel mi consente di farlo molto piu' velocemente e con ritorni piu' immediati". Red/mur (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 07, 2009 11:11 ET (15:11 GMT)

ma non si rischia di avere auto sempre meno diversificate e sempre piu' simili, visto che sei , sette marchi finirebbero col confluire in pratica in un unico polo ?e quanti operai in europa erderanno il lavoro dopo tutte queste semplificazioni che non migliorerannno il prodotto finale perchè diminuirà la sana concorrenza?
 
Fiat: Bonanni, Governo garantisca impianti italiani (Stampa)

ROMA (MF-DJ)--Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ribadisce la richiesta di "aprire un tavolo tra Governo, Fiat e Confindustria per discutere sugli interventi per salvaguardare la produzione Fiat in Italia". Per il sindacato, spiega Bonanni in un'intervista alla Stampa, "e' un passaggio obbligato investire nelle tecnologie ecologiche a basso consumo, ma il Governo deve garantire incentivi perche' il piano si realizzi". Gli stabilimenti di Pomigliano e Termini Imprese, aggiunge, "devono diventare la frontiera della Fiat per i nuovi motori a idrogeno, elettrici, ibridi". E, per consentire la riconversione di questi stabilimenti, "siamo pronti a trattare flessibilita' e interventi per consentire il rilancio. Il sindacato italiano, e la Cisl in primo luogo, non si tirera' indietro di fronte a un piano di rilancio della produzione italiana". Quanto alla trattativa in corso per Opel, Bonanni chiede un incontro "urgente", perche' "Fiat deve aprire una trattativa trasparente con il sindacato italiano". Infine, a proposito delle proposte di mobilitazione della Fiom, la posizione della Cisl e' che "prima di agire con il conflitto vogliamo a tutti i costi aprire un confronto con l'azienda. Se il Governo non aprira' il tavolo, se la Fiat rifiutera' il confronto, la Cisl non stara' a guardare". red/rov (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 08, 2009 02:20 ET (06:20 GMT)
 
Fiat: no chiusura stabilimenti, ma taglio produzione (Rep)

ROMA (MF-DJ)--Nessuno stabilimento chiuso, ma solo produzione ridotta del 22%. E' questo il punto centrale del piano Marchionne, a.d. di Fiat per Opel, divisione europea di Gm, secondo quanto riportato oggi da Repubblica che spiega anche come "nel giro di qualche anno verra' cosi' chiusa una linea di produzione su cinque. Ma, nella prima fase, l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, usera' una sorta di 'air bag' sociale: la capacita' produttiva dovrebbe essere ridotta in modo soft utilizzando misure come il blocco del turn over e gli ammortizzatori sociali. Parallelamente partira' la riorganizzazione produttiva per ridurre i costi realizzando sulle stesse linee auto di marchi diversi". Inoltre tutte le operazioni di fusione verrebbero realizzate scambiando azioni con stabilimenti e tecnologie, senza esborsi di denaro. red/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 08, 2009 02:35 ET (06:35 GMT)

Addio sogni di una giulia a tp..... non è che alla fin fine faranno una nuova TA insigna con targa alfa e un alfa con targa insigna ?,....... (utilizzando sulle stesse linee auto di marchi diversi come dice marchionne?)
 
(Mess)

ROMA (MF-DJ)--Per il sostegno finanziario a Fiat nella creazione del "superpolo" dell'auto si profila un testa a testa tra Intesa Sanpaolo e Mediobanca. E' quanto scrive oggi il Messaggero, spiegando che le dichiarazioni di ieri di Alberto Nagel, sulla "simpatia per Fiat" di Mediobanca, con la "necessita' di rintuzzare i ricorrenti scatti di Intesa Sanpaolo": nell'ultima settimana diversi esponenti del vertice dell'istituto "hanno rimarcato l'appoggio incondizionato al Lingotto". Le banche italiane, scrive il quotidiano, si stanno intanto "scaldando facendo pressing sugli uomini di Marchionne, su Ubs e Roland Berger nel caso in cui la fase 2 del progetto Marchionne, ovvero l'acquisizione di Opel, Saab e Vauhall, andasse in porto. Proprio l'advisor industriale Berger, che siede anche nel Cda del Lingotto, costituisce il link tra Mediobanca e Fiat: la societa' di consulenza globale di Monaco di Baviera e' senior advisor di Mediobanca in Germania, e anche per questo legame potrebbe favorire il rientro in gioco di Mediobanca al fianco di Fiat". Per il superpolo dell'auto serviranno "almeno 15 mld". Nella nuova societa', come emerge "dall'approfondimento delle analisi degli istituti", il peso del Lingotto sarebbe pari al "60%, e il mondo Gm al 40%. Questo significherebbe che Exor si diluirebbe dal 33% a circa il 18%". red/rov (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 08, 2009 02:40 ET (06:40 GMT)
 
Fiat: Governatore Renania scettico su piano Opel

FRANCOFORTE (MF-DJ)--Il governatore del Land tedesco della Renania, Kurt Beck si e' detto scettico circa i piani di Fiat su Opel, divisione europea di Gm. In un incontro con la stampa avuto al termine del meeting con l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, Beck ha sottolineato come "il Land tedesco sia preoccupato in particolare del piano Fiat nella parte in cui non prevede la produzione indipendente di motori in Germania" con conseguente chiusura dell'impiano di Kaiserslautern. red/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 08, 2009 08:52 ET (12:52 GMT)
 
Fiat: virata tedesca sull'intesa per Opel (MF)

MILANO (MF-DJ)--A meno di tre settimane dalla scadenza del primo giugno (termine fissato da Barack Obama per la presentazione del piano di ristrutturazione General Motors), la Fiat ha guadagnato qualche lunghezza sui concorrenti nella corsa a Opel, la controllata tedesca del colosso di Detroit. Secondo fonti del ministero dell'economia di Berlino che stanno valutando il dossier, si legge su MF, il piano presentato dal Lingotto e' "piu' dettagliato rispetto a quello di Magna", il gruppo austro-canadese concorrente del gruppo torinese per l'acquisto di Opel. Le fonti indicano inoltre che il governo tedesco non avrebbe chiesto a Fiat ulteriori precisazioni sul progetto, giudicando sufficienti gli elementi a disposizione. Sembra invece che le autorita' di Berlino abbiano chiesto ulteriori chiarimenti sul progetto Magna e ora attendono dal gruppo austro-canadese un piano piu' preciso rispetto alla prima bozza. Insomma, se i sindacati tedeschi e i governatori di alcuni land (Renania-Palatinato e Assia) nei giorni scorsi non hanno fatto mistero di preferire il piano di Magna, nelle stanze del governo, laddove cioe' si prenderanno le decisioni finali, le preferenze sembrano indirizzarsi verso il Lingotto. red/mur (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 12, 2009 02:33 ET (06:33 GMT)
 
Opel: GM preferisce Magna, Fiat 3* (Spiegel)

MILANO (MF-DJ)--"General Motors preferisce Magna". E' quanto sostiene Der Spiegel, che in un articolo dedicato alla corsa a tre per il salvataggio di Opel riporta indiscrezioni secondo cui gli americani avrebbero stilato una classifica che vedrebbe Fiat solo al terzo posto, dopo appunto Magna e il fondo Ripplewood. A favore di Magna, sostiene il giornale, vi sarebbe la tecnologia avanzata del gruppo austriaco-canadese, gia' impiegata ad esempio per lo sviluppo della X3 della Bmw. Il fatto che Fiat sia invece solo al terzo posto e' dovuto a due fattori: in primo luogo con l'operazione Chrysler il Lingotto diventa un concorrente di GM e acquisendo Opel potrebbe utilizzare il know-how della societa' tedesca per rafforzarsi anche in America. In seconda battuta, GM non avrebbe dimenticato gli 1,5 mld usd pagati qualche anno fa per la separazione da Fiat. Il ranking interno non rappresenta comunque ancora una vera decisione sul futuro di Opel, prosegue Der Spiegel, che ricorda come GM dovra' tener conto delle osservazioni del Governo tedesco. Secondo alcune indiscrezioni domani i ministri coinvolti nella questione incontreranno il Cancelliere Angela Merkel per valutare le offerte giunte per Opel. Un portavoce del Ministro per l'Economia Karl-Theodor zu Guttenberg ha precisato che il Governo non ha alcuna preferenza. red/pl (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 21, 2009 06:39 ET (10:39 GMT)
 
Opel: anche per Handelsblatt GM preferisce Magna

MILANO (MF-DJ)--Fonti interpellate dall'Handelsblatt confermano le indiscrezioni riportate da Der Spiegel, secondo le quali General Motors preferirebbe Magna tra i tre candidati alla corsa per Opel. Al secondo posto, scrive il quotidiano nell'edizione online, vi sarebbe Ripplewood e al terzo Fiat, che pagherebbe un eventuale tentativo di mettere sotto pressione l'amministrazione Obama con l'intervento in Chrysler. A favore del fondo Usa giocherebbe invece il fatto che lascerebbe Opel all'interno del gruppo GM. Una decisione non e' comunque ancora stata presa e in ambienti vicini alla trattativa si parla solo di una "simpatia". red/pl (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 21, 2009 07:34 ET (11:34 GMT)
 
Fiat: lavoratori Opel studiano piano alternativo (stampa)

ROMA (MF-DJ)--I lavoratori di Opel stanno studiando un progetto alternativo per salvare la casa automobilistica nel caso in cui i piani ai quali sta lavorando il Governo tedesco insieme a General Motors dovessero fallire. Lo ha dichiarato Klaus Franz, vicepresidente dell'organo di sorveglianza di Opel e capo dei sindacati europei della casa automobilistica, in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung. "Se tutto il resto dovesse fallire, i dipendenti di Opel ed i concessionari lanceranno un'offerta congiunta" ha spiegato Franz, precisando che tale offerta potrebbe raggiungere 1,5 miliardi di euro. cs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 21, 2009 08:09 ET (12:09 GMT)
 
Chrysler: senza accordo Fiat a rischio tutti i concessionari

ROMA (MF-DJ)--Se l'accordo con Fiat non otterra' il benestare del tribunale fallimentare, tutti i 3.181 concessionari di Chrysler rischieranno di scomparire. Lo ha dichiarato Steven J. Landry, vicepresidente esecutivo per le attivita' di marketing in America del Nord di Chrysler. Il dirigente ha ribadito che Chrysler ha gia' notificato a 789 rivenditori la futura esclusione dal suo network di concessionari; una manovra che fa capo al piano di riassetto elaborato dopo l'ingresso nel Chapter 11. Se invece la vendita degli asset a Fiat andra' in porto, Chrysler manterra' 2.392 concessionari, ha precisato. "L'industria automobilistica non puo' andare avanti con il numero di concessionari attualmente sul mercato" ha spiegato Landry, ricordando che lo scorso anno i rivenditori hanno registrato una perdita media di 3.184 dollari. Il manager ha infine parlato della possibile azione legale da parte dei concessionari nei confronti di Chrysler, sostenendo che ci sono scarse probabilita' che le loro richieste vengano accolte. cs (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 21, 2009 08:57 ET (12:57 GMT)
 
Opel: Fiat chiede 7 mld garanzie statali, 18.000 posti tagliati (Bild)

MILANO (MF-DJ)--Magna, Fiat o Ripplewood: tutti e tre i candidati per il salvataggio di Opel richiedono elevate garanzie statali e sono pronti a tagliare molti posti di lavoro. E' quanto sostiene Bild, precisando che, secondo quanto sostenuto da fonti vicine al Governo di Berlino, Fiat chiederebbe 7 mld euro di garanzie di Stato e prevedrebbe il taglio di 18.000 posti di lavoro in tutta Europa. Quanto al piano di Magna, che secondo la Bild e' interessata con un consorzio alla maggioranza di Opel e che investirebbe 700 mln euro, implicherebbe garanzie fino a 5 mld euro e il taglio di circa 10.000 posti di lavoro, lo stesso numero di posti che RHJ (Ripplewood) prevedrebbe di tagliare. Il fondo, pure interessato ad ottenere almeno il 50% di Opel, chiederebbe allo Stato garanzie per massimo 5 mld. red/pl (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl. May 21, 2009 10:19 ET (14:19 GMT)
 
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