<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tutor: la panacea di tutti i mali? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Tutor: la panacea di tutti i mali?

Mi permetto di inserirmi nella discussione. Vi faccio una domanda: ma è così difficile rispettare un limite senza volere ad ogni costo sostenere la teoria del complotto?
Le autostrade che normalmente percorro io sono un po' tutte quelle del Nord e giù fino all'Umbria. Circa 80.000 km. all'anno sono un bel test, credo.
Non ho mai sentito il desiderio di suicidarmi visto che, nel tratto direzione Sud della A26, gli ultimi kilometri sono obbligato a farli a 100 all'ora causa Tutor.
Idem sulla A7, sempre direzione Sud, tratto appenninico: ci sono gli 80 quasi per tutto il percorso, ma per quanto divertente, è un tracciato da prendere con le molle e ben pochi hanno le competenze per farlo a velocità superiori.
Avete la vaga idea che a 100 all'ora percorrete quasi 28 metri al secondo? Cioè quasi il doppio della lunghezza della combinazione motrice+rimorchio più lunga consentita dal CDS?
E a 130 questo dato equivale a oltre 36 metri? Sommate i tempi di reazione da sobri e perfettamente attenti e con il veicolo perfettamente efficiente, quanti metri percorrete prima di fermarvi completamente?
E quando il bicchierino c'è scappato ("Hanno tanto insistito..."), gli ammortizzatori non sono più nuovi ("Ha 100.000 km. e va ad dio... Mai fatto un tagliando!..."), le gomme sono un po' giù ("La pressione? Cos'è?... E lo so... Le devo cambiare... Aspetto ancora un po'... Devo comprare il plasma...")... Quando c'è tutto questo (cioè almeno la metà del circolante, ad essere ottimisti), quanti dannati kilometri vi servono per fermarvi?

E' questo che, secondo me, non si vuole capire. Si sopravvalutano le proprie capacità e quelle del veicolo. Non si tiene minimamente conto che, per fermarsi o per evitare un ostacolo, bisogna avere capacità che vanno oltre lo spingere un pedale. Il limite serve proprio a livellare verso il basso la capacità che serve per evitare di farsi male.

I comuni imbecilli che stanno vicini a chi li precede (e per vicini intendo anche a 40/50 metri, parlando di velocità autostradali), non hanno la minima idea di cosa significhi la velocità che stanno tenendo.

Stare a 160 sulla perenne autostrada deserta e dritta non è pericoloso. E chi lo ha detto? Senza andare tanto lontano, oggi pomeriggio sulla A10, direzione Genova, all'altezza dell'uscita di San Bartolomeo, un cartello di Stop di un cantiere appena dismesso se ne stava abbattuto sulla carreggiata, corsia di sorpasso. Praticamente invisibile, fintanto che non ci eri a pochi metri: arrivaci a 160, poi ne parliamo. Chi sa fare uno scarto di un ostacolo visto a 20/25 metri di distanza ad una velocità tale che in un secondo copro oltre 44 metri?

Infine un dato ricavato dall'esperienza di una valanga di kilometri fatti negli ultimi 14 anni. Correre non serve ad arrivare prima: mille volte è capitato l'idiota di turno che sorpassa sparato e, 40/50 kilometri dopo è dietro al TIR in fase di sorpasso davanti tre o quattro macchine a me. Oppure non ha il telepass e lo sorpassi tranquillamente al casello mentre lui è dietro al camper con annessa coppia di pensionati che cristonano contro la tessera dell'iper mercato che non ne vuole sapere di fare la Viacard.

Un solo consiglio: Tutor o no, alzate il piede destro.
Un saluto a tutti.
 
benassistefano ha scritto:
...è così difficile rispettare un limite senza volere ad ogni costo sostenere la teoria del complotto?...
Per quanto mi riguarda, non esiste alcun complotto, sono una sorta di più o meno consapevole isteria collettiva dilagante. Tutt'al più si può parlare, per quanto riguarda i diretti promotori, non tanto di complotto quanto di molto più semplice interesse (propagandistico, ideologico, esattoriale...).

...mai sentito il desiderio di suicidarmi visto che, nel tratto direzione Sud della A26, gli ultimi chilometri sono obbligato a farli a 100 all'ora causa Tutor...
Benissimo, buon per te. Io, ad esempio, mai in tutta la mia vita ho avvertito la più piccola forma di interesse per il calcio, ma non per questo approverei una legge che impedisse agli altri di coltivare questo interesse, anche se a me esso continua ad apparire assurdo.
Quando, muovendomi su strade di provincia, mi ritrovo costretto ad andare a 50 in tratti in cui la cosa è semplicemente ridicola (altrimenti nei centri abitati il limite dovrebbe essere 15) oppure a rispettare chilometri e chilometri di tanto ininterrotta quanto insensata linea continua, oppure a praticamente fermarmi (per non scassare gli ammortizzatori, che poi magari in autostrada...) di fronte a passaggi pedonali inequivocabilmente deserti ecc., non avverto il desiderio di suicidarmi, altrimenti l'isterico sarei io. Caso mai quello di ridurre ancora di più i miei spostamenti stradali e di stringere ancora di più i cordoni della borsa da cui escono denari finalizzati all'automobile.
So benissimo che ci sono cose molto più gravi e che ci si può abituare/rassegnare a tutto (non è forse quello che facciamo per tutta la vita?), ma l'esistenza dei grossi topi non mi sembra una buona ragione per amare gli scarafaggi.

In autostrada, quando ancora la frequentavo, ero solito viaggiare sui 130-140 all'ora costanti, ovviamente traffico e tutto il resto permettendo. Il fatto che mi venga imposto un limite che guarda caso coincide con la mia spontanea andatura non mi porta però ad approvare incondizionatamente quel limite, perché so benissimo che altre persone potrebbero avere esigenze ed abitudini diverse dalle mie. Ben vengano, come mai mi stancherò di ripetere, regole e sanzioni sensate e razionalmente partorite; mal vengano invece quelle di segno opposto.

...Stare a 160 sulla perenne autostrada deserta e dritta non è pericoloso. E chi lo ha detto? ... Chi sa fare uno scarto di un ostacolo visto a 20/25 metri di distanza ad una velocità tale che in un secondo copro oltre 44 metri?...

Perché, se i metri percorsi sono 36 lo scarto diventa facile e comodo? Se si comincia a pensare a tutto quello che può capitare mentre si viaggia in autostrada anche "solo" a 120 o a 100 (ostacolo improvviso, invasione di corsia da parte di chi arriva in senso contrario, scoppio di gomma, guasto meccanico non banale, malore improvviso ecc. ecc.) allora ci si mette ad andare a 40 o, meglio ancora, si sta proprio a casa. Il che non vuol dire, ovviamente, sfrecciare a 200 ovunque affidandosi al fatalismo, ma piuttosto assumere un comportamento di guida ragionevole ma non esasperato in relazione alle circostanze.

Stare a 160 sull'autostrada deserta e dritta è mooolto meno pericoloso che prodursi in creative manovre a 100 o anche a 80 quando c'è traffico. Mi riferisco ovviamente al pericolo creato al prossimo, che dovrebbe essere la prima cosa di cui ci si preoccupa. Se le cose fossero fatte con serietà, allora chi si comporta in questo modo dovrebbe essere castigato prima e con maggiore severità rispetto a chi cammina a 160 o 180 sul rettilineo autostradale deserto. Anche perché le tanto amate quanto strumentalizzate statistiche dicono, come è ovvio, che gli incidenti causati da chi corre forte in assenza di traffico sono estremamente rari.
 
Dunque, mettiamo i limiti ragionevoli. Anzi no. Mettiamoli in base alle esigenze.
Anzi, ancora no. Mettiamoli in base al momento... Se la strada è deserta i 240; se è semideserta (con definizione del "semi" affidata ad apposita commissione parlamentare) facciamo i 200, ma solo se gli altri frequentatori delle corsie hanno vetture di colore non assimilabile con l'ambiente, quindi bandite tutte le tonalità di grigio... Altrimenti, se spunta l'argento, 180. Quando è zeppa i 90. Ma solo se si sta fumando. Altrimenti i 110 con l'auricolare e i 120 con il bluetooth.

L'imposizione di un limite è strettamente correlata non solo alle caratteristiche della strada, ma ad un concetto banale di astrattezza e generalità della norma e dei consociati cui è destinata (eccezione ovvia il lodo Alfano, terreno sul quale non entro).

I 130 in autostrada sono un limite ragionevolmente alto che, comunque, andrebbe costantemente monitorato e, tramite segnalazioni variabili, modificato per adeguarlo alle reali condizioni del traffico che via via vanno formandosi durante il giorno. Modificato al ribasso.

Il guidatore medio non è in grado di andare oltre. E a nulla valgono gli argomenti sulle auto moderne che "vanno a 200 in sicurezza". E' l'asino che guida che non è sicuro di quel che fa neppure a 100.

Laddove i limiti appaiono irragionevoli, non c'è alcuna buona motivazione per violarli: nei paesi normali, le cose sbagliate si correggono. In Italia ognuno decide un codice della strada personalissimo entro il quale tutto gli pare ragionevole.

C'è rosso? Ma non c'è nessuno... Le strisce pedonali? Il pedone può aspettare: che fretta c'è? La striscia continua? Ma sono su un rettilineo. Il divieto di svolta? L'hanno messo per fare multe. Le cinture? Danno fastidio e servono solo in autostrada. E via così.

Ogni giorno, mediamente, 13 persone muoiono per queste motivazioni. Persone che non torneranno più a casa perché stupide o colpite da stupidi che usano un metro tutto loro per valutare situazioni altamente pericolose.

Resto della mia idea: c'è un codice della strada e va rispettato. Anche E SOPRATTUTTO dalle forze dell'ordine che troppo spesso scambiano la livrea delle loro vetture per una sirena permanente, pensando che ogni cosa sia loro consentita anche se non sono in servizio di emergenza.

Se poi, un domani, ci saranno generazioni di guidatori espertissimi e strade sicurissime, ben vengano limiti più elevati. Ma, per ora, fatemi il piacere...

Un saluto a tutti.
 
benassistefano ha scritto:
... Se la strada è deserta i 240; se è semideserta (con definizione del "semi" affidata ad apposita commissione parlamentare) facciamo i 200, ma solo se gli altri frequentatori delle corsie hanno vetture di colore non assimilabile con l'ambiente, quindi bandite tutte le tonalità di grigio... Altrimenti, se spunta l'argento, 180. Quando è zeppa i 90. Ma solo se si sta fumando. Altrimenti i 110 con l'auricolare e i 120 con il bluetooth...

...stupidi che usano un metro tutto loro per valutare situazioni altamente pericolose...
Mi pare proprio che nessuno dei partecipanti a questa discussione abbia fatto affermazioni tanto insulse quanto quelle che tu riporti all'inizio del tuo messaggio.
Così come non mi pare affatto obiettivo e nemmeno corretto classificare automaticamente come stupidi tutti coloro che, come il sottoscritto, ritengono che molte delle regole del codice della strada, quando anche ineccepibili in linea di principio, siano messe in pratica in maniera profondamente discutibile se non addirittura assurda. Anche perché moltissimi di questi stupidi hanno alle spalle, come nel mio caso, qualche decennio di guida (auto, moto, furgone, camioncino, in italia e all'estero, guida a sinistra compresa) esente da incidenti di sorta e da qualsivoglia multa relativa a comportamenti di guida pericolosi.

Se tu riesci ad andare per la strada rispettando alla lettera tutti gli obblighi e i divieti imposti dalla segnaletica orizzontale e verticale che incontri, soprattutto quelli che gli stupidi come me ritengono assurdi, buon per te. Se ritieni giusto essere pesantemente punito se, ad es., cammini a 70 all'ora sveglio e sobrio lungo un rettilineo largo e praticamente deserto, senza marciapiedi né negozi, magari alle 3 di mattina, buon per te. Questo però non significa automaticamente, come facevo notare in alcune mie osservazioni che hai ignorato, che si tratti di obblighi e divieti razionali, onesti e misurati.

Sul fatto poi che ci sia la tendenza da parte di molte persone a non rispettare alcune regole, questo è indubbiamente vero, ma mi sembra troppo facile liquidare la questione classificando tali persone come sempre e comunque degne di disprezzo e offesa. Se tantissime persone non rispettano alla lettera una certa regola senza per questo creare danno di sorta, è più razionale considerare stupide tutte quelle persone o considerare poco sensata la regola?

Si parla tanto di educazione stradale e della necessità di insegnarla. Gli adolescenti rispettano le regole imposte dai loro genitori (e, cosa assai più importante, rispettano i loro genitori) tanto meno quanto più tali regole sono esagerate, dispotiche e soprattutto non corredate da coerentissimo esempio. Non a caso, per dire, non è affatto raro che gli adolescenti più... allegri nel comportamento siano proprio quelli che i rispettivi genitori letteralmente sommergono di categorici obblighi e divieti, nella pia illusione che ciò produca chissà quali risultati educativi.
 
marimasse ha scritto:
Mi pare proprio che nessuno dei partecipanti a questa discussione abbia fatto affermazioni tanto insulse quanto quelle che tu riporti all'inizio del tuo messaggio.
Così come non mi pare affatto obiettivo e nemmeno corretto classificare automaticamente come stupidi tutti coloro che, come il sottoscritto, ritengono che molte delle regole del codice della strada, quando anche ineccepibili in linea di principio, siano messe in pratica in maniera profondamente discutibile se non addirittura assurda. Anche perché moltissimi di questi stupidi hanno alle spalle, come nel mio caso, qualche decennio di guida (auto, moto, furgone, camioncino, in italia e all'estero, guida a sinistra compresa) esente da incidenti di sorta e da qualsivoglia multa relativa a comportamenti di guida pericolosi.

Se tu riesci ad andare per la strada rispettando alla lettera tutti gli obblighi e i divieti imposti dalla segnaletica orizzontale e verticale che incontri, soprattutto quelli che gli stupidi come me ritengono assurdi, buon per te. Se ritieni giusto essere pesantemente punito se, ad es., cammini a 70 all'ora sveglio e sobrio lungo un rettilineo largo e praticamente deserto, senza marciapiedi né negozi, magari alle 3 di mattina, buon per te. Questo però non significa automaticamente, come facevo notare in alcune mie osservazioni che hai ignorato, che si tratti di obblighi e divieti razionali, onesti e misurati.

Fin qui quoto tutto!
 
benassistefano ha scritto:
I 130 in autostrada sono un limite ragionevolmente alto che, comunque, andrebbe costantemente monitorato e, tramite segnalazioni variabili, modificato per adeguarlo alle reali condizioni del traffico che via via vanno formandosi durante il giorno. Modificato al ribasso.

Il guidatore medio non è in grado di andare oltre.

Il guidatore medio non è in grado di andare oltre i 130 km/h??????? :shock:
Forse abbiamo un concetto diverso di guidatore medio: il mio è piuttosto basso, ma una conclusione del genere mi pare davvero esagerata.
 
Allora specifichiamo.
Le affermazioni a inizio messaggio sono volutamente esagerate. Mi pare ovvio, ma con tutta evidenza non per tutti.
Il guidatore medio, cioè colui che:
- non è capace di percorrere una curva in condizioni di adeguata sicurezza (marcia giusta, corretta accelerazione durante la curvatura, corretta manovra di frenata, ammesso che serva, prima di entrare);
- non sa usare le corsie di canalizzazione e attestamento negli incroci;
- non rallenta adeguatamente in prossimità degli incroci e delle rotatorie;
- non rispetta le strisce pedonali;
- non conosce l'uso degli indicatori di direzione;
- sottovaluta l'uso delle cinture;
- sottovaluta il funzionamento dell'airbag (che gli scoppia in faccia se non usa le cinture);
- non conosce l'uso corretto delle corsie in autostrada;
- che vuole tenere a tutti i costi un comportamento dettato dal suo presunto buon senso invece che dalle regole generali della circolazione...

...ebbene, per costui (cioè per la stragrande maggioranza di coloro che guidano con targhe italiane), i 130 sono già abbondantemente troppi.

Ho chiarito il mio pensiero?

In generale, avere fatto tanti kilometri e, come di consueto per tutti quelli che se ne infischiano del codice della strada, sempre senza incidenti (come se questa affermazione fosse garanzia di qualità alla guida!), non significa proprio niente.
 
benassistefano ha scritto:
Allora specifichiamo.
Le affermazioni a inizio messaggio sono volutamente esagerate. Mi pare ovvio, ma con tutta evidenza non per tutti.
Il guidatore medio, cioè colui che:
- non è capace di percorrere una curva in condizioni di adeguata sicurezza (marcia giusta, corretta accelerazione durante la curvatura, corretta manovra di frenata, ammesso che serva, prima di entrare);
- non sa usare le corsie di canalizzazione e attestamento negli incroci;
- non rallenta adeguatamente in prossimità degli incroci e delle rotatorie;
- non rispetta le strisce pedonali;
- non conosce l'uso degli indicatori di direzione;
- sottovaluta l'uso delle cinture;
- sottovaluta il funzionamento dell'airbag (che gli scoppia in faccia se non usa le cinture);
- non conosce l'uso corretto delle corsie in autostrada;
- che vuole tenere a tutti i costi un comportamento dettato dal suo presunto buon senso invece che dalle regole generali della circolazione...

...ebbene, per costui (cioè per la stragrande maggioranza di coloro che guidano con targhe italiane), i 130 sono già abbondantemente troppi.

Ho chiarito il mio pensiero?

In generale, avere fatto tanti kilometri e, come di consueto per tutti quelli che se ne infischiano del codice della strada, sempre senza incidenti (come se questa affermazione fosse garanzia di qualità alla guida!), non significa proprio niente.
abbiamo evidentemente un'idea agli antipodi riguardo equità e giustizia:
siccome nelle periferie delle grandi città dopo le 21 circolano spacciatori, ubriaconi, drogati, ladri, assassini, stupratori e pedofili facciamo una legge che vieti a donne e bambini di uscire di casa dopo le 17 (meglio abbondare riguardo la sicurezza).
personalmente vorrei educare i guidatori a comportamenti corretti e responsabili e non punire tutti a causa di molti scorretti. ma è molto più comodo e non dimentichiamo REDDITIZIO mettere limiti di velocità ridottissimi e macchinette che mandano cartoline verdi a casa del malcapitato dopo mesi, e senza che le forze dell'ordine debbano neppure preoccuparsi di eventuali rimostranze o giustificazioni di sorta.
 
benassistefano ha scritto:
...Le affermazioni a inizio messaggio sono volutamente esagerate. Mi pare ovvio, ma con tutta evidenza non per tutti...
Sapendo di avere a che fare con degli stupidi, avresti dovuto prevederlo.

...avere fatto tanti chilometri e, come di consueto per tutti quelli che se ne infischiano del codice della strada, sempre senza incidenti (come se questa affermazione fosse garanzia di qualità alla guida!), non significa proprio niente...
Invece 80mila km l'anno di autostrada e la valanga di km in 14 anni...
Mah, a me pare assai improbabile che una persona che sistematicamente guida in maniera pericolosa possa fare un milione di km nell'arco di 30anni senza provocare il benché minimo incidente. Ancora meno razionale mi sembra dare per scontato che tutte quelle persone che guidano da decenni senza provocare incidenti e senza prendere multe significative e si permettono di criticare l'andazzo che la "disciplina" stradale ha preso negli ultimi anni siano dei pazzi scatenati incoscienti che "si infischiano" del codice della strada, guidano come fossero perennemente in pista e non si schiantano addosso al prossimo solo perché dotati di una incommensurabile quantità di sfacciata fortuna.

skamorza ha scritto:
...siccome nelle periferie delle grandi città dopo le 21 circolano spacciatori, ubriaconi, drogati, ladri, assassini, stupratori e pedofili facciamo una legge che vieti a donne e bambini di uscire di casa dopo le 17 (meglio abbondare riguardo la sicurezza)...
Appunto.

PS. A proposito di ferrea disciplina, anche se purtroppo non sono previste multe per chi allegramente lo infrange, il... codice della grammatica italiana vorrebbe che la parola chilometri non si scrivesse con la k.
 
benassistefano ha scritto:
Allora specifichiamo.
Le affermazioni a inizio messaggio sono volutamente esagerate. Mi pare ovvio, ma con tutta evidenza non per tutti.
Il guidatore medio, cioè colui che:
- non è capace di percorrere una curva in condizioni di adeguata sicurezza (marcia giusta, corretta accelerazione durante la curvatura, corretta manovra di frenata, ammesso che serva, prima di entrare);
- non sa usare le corsie di canalizzazione e attestamento negli incroci;
- non rallenta adeguatamente in prossimità degli incroci e delle rotatorie;
- non rispetta le strisce pedonali;
- non conosce l'uso degli indicatori di direzione;
- sottovaluta l'uso delle cinture;
- sottovaluta il funzionamento dell'airbag (che gli scoppia in faccia se non usa le cinture);
- non conosce l'uso corretto delle corsie in autostrada;
- che vuole tenere a tutti i costi un comportamento dettato dal suo presunto buon senso invece che dalle regole generali della circolazione...

...ebbene, per costui (cioè per la stragrande maggioranza di coloro che guidano con targhe italiane), i 130 sono già abbondantemente troppi.

Ho chiarito il mio pensiero?

Sì, ma hai elencato una serie di comportamenti scorretti che poco hanno a che vedere con la capacità di superare i 130 km/h, velocità che, in autostrada e con condizioni favorevoli di traffico e visibilità, a me non pare affatto il limite invalicabile, oltre il quale persino i guidatori così scarsi da te descritti (senza entrare nel merito della % di guidatori del genere) non sarebbero in grado di andare.
O tu ti consideri uno dei pochissimi eletti in grado di sfrecciare, per esempio, a 150 km/h (velocità peraltro consentita dal nostro codice bizantino, anche se mai applicata)?
 
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