La piega "romantica" della discussione è ben distante dalla realtà. Si citano altri tempi, trasferte lavorative ben pagate e possibilità di crescita economica inarrivabili attualmente. Addirittura che la distanza dal proprio contesto abitativo possa essere qualcosa di gradevole. La realtà è ben diversa, si tratta di andare in Serbia (non in Belgio, non in Canada, non in Olanda, insomma non in un luogo dove si potrebbe desiderare di vivere magari con la propria famiglia e pieno di possibilità ma in Serbia. Consiglierei di informarsi sulla realtà sociale serba di oggi, dove negli ultimi mesi ci sono enormi proteste contro il governo corrotto di Vucic) a fare gli operai, con possibilità di crescita lavorativa pari a zero e la quasi totale certezza che il tutto sia a tempo determinato. A fare un lavoro che nemmeno i serbi vogliono fare perché sottopagato. Ma davvero credete che ci siano persone che ambiscono ad andare in Serbia a fare l'operaio, sottopagato, a tempo determinato, lasciando a casa la famiglia, con zero prospettive per il futuro? Come si fa ad arrivare a dire che chi non accetta il trasferimento è uno scansafatiche e non merita la cassa integrazione?
Ci sarebbe da puntare il dito contro le enormi bugie di Stellantis, che negli anni ha solo incassato enormi quantità di denaro (pubblico, cioè nostri soldi) per delocalizzare e far lentamente morire il settore automotive in Italia, non contro chi si rifiuta di essere parte di questa porcata di dimensioni bibliche.