<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Statistiche incidenti e vittime in Italia nel 2022 e 2023 | Page 43 | Il Forum di Quattroruote

Statistiche incidenti e vittime in Italia nel 2022 e 2023

a me pare evidente che la mobilità cittadina stia mutando, occorre essere pronti a regolare questi mutamenti da tutte le parti, legiferando la dove serve, lavorando sulle infrastrutture e al tempo stesso facendo anche educazione.
Se si continua sulle sterili contrapposizioni date dal mezzo che si predilige non si va molto lontano.
Non credo siano sterili contrapposizioni , ma un desiderio di rispetto reciproco, ricordandosi che se "io" ciclista urto un auto, al limite salta lo specchietto, se "io" automobilista urto una bicicletta o un pedone, i danni sono decisamente maggiori.
 
la mobilità cittadina stia mutando
Purtroppo gran parte delle scelte (a mio avviso scellerate) dell'amministrazione di una determinata città sono nate sull'onda emotiva della pandemia come "panacea" per gli spostamenti, invece di implementare i mezzi pubblici per diminuire la densità degli occupanti.

Investimenti sul trasporto pubblico che avrebbero costituito il nerbo, una volta finita la pandemia, di una vera rivoluzione nella mobilità sicura, economica, ecologica e accessibile.

Invece si è preferito veicolare un tipo di mobilità personale senza regole, favorendo la diffusione di mezzi insulsi e pericolosi (monopattini ed e-bike velocissime) tutti di costruzione cinese, che i cinesi stessi NON adottano né consentono sulle loro piste ciclabili, quasi tutte in sede protetta tra l'altro.

Ne è scaturito un "caos circolatorio" che nessuno mai prima aveva sperimentato nella metropoli lombarda, tutto in una volta praticamente "imposto" dall'alto senza preoccuparsi delle conseguenze. Non è mutata la mobilità come naturale e lenta evoluzione, è stata semplicemente imposta per scelte ahimé di tipo politico-opportunistico. Mie personalissime valutazioni ovviamente.
 
Non credo siano sterili contrapposizioni , ma un desiderio di rispetto reciproco, ricordandosi che se "io" ciclista urto un auto, al limite salta lo specchietto, se "io" automobilista urto una bicicletta o un pedone, i danni sono decisamente maggiori.

le contrapposizioni ci sono nel momento in cui si crede che la strada è riservata solo a se sterri, ma è al di là del mezzo che si circola, nel momento in cui si capisce che la strada è a disposizione di diversi mezzi di trasporto e non ultimo dei pedoni allora le cose possono migliorare e probabilmente miglioreranno.
 
Boh, io da pedone e ciclista (ciclista poco ammetto) sono persino più prudente che con l'auto, perchè so di essere più difficile da vedere, e sopratutto per istinto di autoconservazione.
Ok, magari ho la precedenza, ma non è che me la prendo a tutti i costi.
Onestamente mi sembra alcuni ciclisti siano così, e certi pedoni iperdistratti, non rendendosi conto di quanto rischiano.
Non che questo implichi che con le auto posso fare il gradasso ovviamente.
 
se "io" automobilista urto una bicicletta o un pedone, i danni sono decisamente maggiori.
Ok ma se "io" camionista ingrano la prima, parto in rettilineo a 10 all'ora e uno sprovveduto si infilza da solo col manubrio di una bici da corsa perché mi ha affiancato a 3 centimetri, non devo finire rinviato a giudizio... Sono fatti suoi se è in bici, non gliel'ha detto il dottore di muoversi con un mezzo pericoloso.

Perché se non passa il messaggio che la bici E' pericolosa (come la moto, su cui tutti concordano, che strano eh..) soprattutto in ambito di intenso traffico, non andiamo da nessuna parte. Invece la nuova tendenza è esattamente il contrario, cioè di far percepire il pericolo proveniente solo dalle auto, non dal precario equilibrio, dalle protezioni nulle e dalle sole 2 ruote.
 
Purtroppo gran parte delle scelte (a mio avviso scellerate) dell'amministrazione di una determinata città sono nate sull'onda emotiva della pandemia come "panacea" per gli spostamenti, invece di implementare i mezzi pubblici per diminuire la densità degli occupanti.

Investimenti sul trasporto pubblico che avrebbero costituito il nerbo, una volta finita la pandemia, di una vera rivoluzione nella mobilità sicura, economica, ecologica e accessibile.

Invece si è preferito veicolare un tipo di mobilità personale senza regole, favorendo la diffusione di mezzi insulsi e pericolosi (monopattini ed e-bike velocissime) tutti di costruzione cinese, che i cinesi stessi NON adottano né consentono sulle loro piste ciclabili, quasi tutte in sede protetta tra l'altro.

Ne è scaturito un "caos circolatorio" che nessuno mai prima aveva sperimentato nella metropoli lombarda, tutto in una volta praticamente "imposto" dall'alto senza preoccuparsi delle conseguenze. Non è mutata la mobilità come naturale e lenta evoluzione, è stata semplicemente imposta per scelte ahimé di tipo politico-opportunistico. Mie personalissime valutazioni ovviamente.


a me sembra evidente che ci sia in alcuni un desiderio per una mobilità urbana differente da quella che conosciamo, e sono io uno di questi, e non è che arrivo a questo indotto da qualcuno , è solo esperienza quotidiana .
Che poi il tutto deve essere regolato e normato nessuno lo mette in dubbio , evitando le impunità , i soprusi e l'impunita, ma che si debba tenere di conto l'esigenza di una parte della cittadinanza che vuole altro mi sembra sacrosanto e civile.
Il discorso almeno per me ora quindi è regolarizzare il tutto, non crocifiggendo alcun tipo di mobilità, e questo comporterà un cambio di abitudini da parte di tutti, sia di chi guida i 'nuovi' mezzi, e questo vuol dire essere consci che se si usa una bici o un monopattino non si sta usando un giocattolo, ma sia di chi guida automobili e scooter che devono cominciare a realizzare che nei centri urbani le strade sono di tutti.
 
Ok ma se "io" camionista ingrano la prima, parto in rettilineo a 10 all'ora e uno sprovveduto si infilza da solo col manubrio di una bici da corsa perché mi ha affiancato a 3 centimetri, non devo finire rinviato a giudizio... Sono fatti suoi se è in bici, non gliel'ha detto il dottore di muoversi con un mezzo pericoloso.

Perché se non passa il messaggio che la bici E' pericolosa (come la moto, su cui tutti concordano, che strano eh..) soprattutto in ambito di intenso traffico, non andiamo da nessuna parte. Invece la nuova tendenza è esattamente il contrario, cioè di far percepire il pericolo proveniente solo dalle auto, non dal precario equilibrio, dalle protezioni nulle e dalle sole 2 ruote.

non è che deve passare il semplice messaggio si deve spiegare come si usa la bicicletta in città, stessa cosa vale per gli altri mezzi.
Allo stato attuale probabilmente i tanti che usano la bici in città spesso non sono consapevoli di alcuni comportamenti, ma del resto lo sono consapevoli gli automobilisti? Magari hai preso la patente 40 anni fa con 5 ore di teoria e 5 di pratica, perchè ora dovresti sapere come comportarti se hai vicino una ciclabile o un ciclista?
 
Io non credo proprio che prima del delirio pandemico ci fosse così tanta gente che sognasse di prendere la bici e tuffarsi nel traffico di Milano (né di prendere un cane per poi portarselo a spasso guardando solo il cellulare e non la bestiola, ma lasciam perdere..), una parte della gente che si è riversata sulle ciclabili fatte con l'UniPosca, non aveva mai girato in bici in una città. Il sottoscritto, che andava raramente in giro a Milano con le due ruote negli anni '90, evitava accuratamente alcune strade nonché le rotaie del tram... senza maledire nessuno. Se ci finivo dentro, era solo colpa mia, non di chissachì...
 
Boh, io da pedone e ciclista (ciclista poco ammetto) sono persino più prudente che con l'auto, perchè so di essere più difficile da vedere, e sopratutto per istinto di autoconservazione.
Ok, magari ho la precedenza, ma non è che me la prendo a tutti i costi.
Onestamente mi sembra alcuni ciclisti siano così, e certi pedoni iperdistratti, non rendendosi conto di quanto rischiano.
Non che questo implichi che con le auto posso fare il gradasso ovviamente.

Anche io, sono molto piu' prudente....
Per il semplice motivo che, almeno fisicamente, ci rimetto io....

Il punto nasce dai tanti
( e questo vale per tutti, a piedi e a ruote che siano ),
che,
per il solo fatto di avere ragione delegano agli altri
( i colpevoli ),
a provvedere per evitare l' impatto....
 
Ultima modifica:
Io non credo proprio che prima del delirio pandemico ci fosse così tanta gente che sognasse di prendere la bici e tuffarsi nel traffico di Milano (né di prendere un cane per poi portarselo a spasso guardando solo il cellulare e non la bestiola, ma lasciam perdere..), una parte della gente che si è riversata sulle ciclabili fatte con l'UniPosca, non aveva mai girato in bici in una città. Il sottoscritto, che andava raramente in giro a Milano con le due ruote negli anni '90, evitava accuratamente alcune strade nonché le rotaie del tram... senza maledire nessuno. Se ci finivo dentro, era solo colpa mia, non di chissachì...

ma anche se si fosse scoperta ora questa esigenza, come se ne sono scoperte altre, facciamo finta che non esistano? no , io se voglio andare in bicicletta ci voglio andare , facciamo in modo che ci si vada nella massima sicurezza formando tutti quanti su di un educazione stradale, e non dicendo che le biciclette sono necessariamente pericoloso, lo sono se condotte male e lo sono se gli altri mezzi se ne fregano che ci siano le biciclette.
 
Ma infatti è un discorso di conoscenza delle problematiche, un ciclista soprattutto alle prime armi perché dovrebbe arrivare a pensare che un autista di un camion ha un angolo cieco e non lo potrebbe vedere se nessuno lo ha mai informato di questo o preparato?
Io quello che pretendo è che la bici non venga considerata un giocatallo, perché quando la consideri così sia da chi la guida che dagli alti allora nascono i problemi.
 
Perché se non passa il messaggio che la bici E' pericolosa (come la moto, su cui tutti concordano, che strano eh..) soprattutto in ambito di intenso traffico, non andiamo da nessuna parte. Invece la nuova tendenza è esattamente il contrario, cioè di far percepire il pericolo proveniente solo dalle auto, non dal precario equilibrio, dalle protezioni nulle e dalle sole 2 ruote.
Non mischiano le 2 cose.La bici che se va bene (al di fuori dei professionisti) viaggia a 25\30 km/h, una moto va decisamente di più.
Gli incidenti su una moto avvengono per perdita del controllo (concausa la velocità non correlata alle condizioni della strada)e per impatto contro altri veicoli.
Gli incidenti di una bicicletta sono causati principalmente da urti contro altri veicoli.
 
Potete educare

fin che volete....

Resta il fatto,

il ciclista, al contatto,
( DI QUALUNQUE ORIGINE )
va in terra*....

Difficilmente,

specie se anziano,

si rialza in piedi da solo.

E va gia' bene cosi'

* Ha la peggio, 9 volte su 10, persino con un pedone
 
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