moogpsycho ha scritto:
modus72 ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
no modus tu vuoi mettere sullo stesso piano un operazione finanziaria con la successiva disponibilità complessiva del gruppo che è nato.
sono due aspetti diversi e se il secondo rivela una situazione critica non vuol dire che il primo sia stato di successo e vada giudicato come tale.
non si tratta di un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, sono due bicchieri, uno pieno ed uno vuoto
Non vedo perchè distinguere i due aspetti. Quanto drenato dal fondocassa Chrysler e girato a VEBA costituisce comunque un valore che sarebbe stato investito altrimenti, per esempio in R&D.
Concordo in ogni caso sulla domanda "quanto gli è rimasto da spendere per i nuovi modelli?" "quali modelli privilegeranno a livello globale?"
Al di là di tutto è questo che interessa adesso...
Sei d'accordo che Fiat senza Chrysler oggi sarebbe in enorme difficoltà?
Quindi chiudere l'operazione era indispensabile alla sua sopravvivenza.
Non avendo i soldi per arrivare al 100% l'unica opzione era questa.
Ora Marchionne si ritrova un gruppo che vende il doppio di prima, fattura il doppio di prima, beneficia di condivisioni ed economie di scala come non ha mai potuto fare. Ha accesso a mercati nuovi sia di vendita che di capitali.
Questa è chiaramente un operazione di successo ma la tengo distinta perché sebbene sia positiva per il nuovo gruppo FCA, non significa al contempo che noi appassionati potremmo vedere un rilancio a breve del marchio Alfa Romeo.
Ok, Bravo Marchionne e i suoi giochi di prestidigitazione finanziaria, ma oltre ad applaudire questo, delle macchine italiane resta ben poco.
Sinceramente visti i numeri di vendita, i pochisssimi modelli, non vedo cosa ci sia da ridere e non vedo che cosa ci sia di differente dal fallimento.
Poi dobbiamo distinguere le due cose, il tifo per un bravo finaziere e quello che ha industrialmente fatto.
Io vedo con tutta evidenza che i marchi che ha detto di voler rilanciare sono ridotti al lumicino il che è un eufemismo e nel nostro paese ha fatto tabula rasa di quello che c'era.
Personalmente non credo che a noi italiani aggiunga nulla un gruppo finanziario neanche più italiano che produce macchine all'estero e sempre a parer mio senza prodotti e senza soldi non credo che i giochi finanziari si possano fare all'infinito.
Dieci anni...dopo innuverevoli promesse modelli decimati e vecchi, vendite ridicole e nessuna innovazione semplicemente porteranno alla morte dell'auto italiana che di per se già sta morendo.
Se invece ci vorranno dieci anni perchè le magie di Marchionne abbiamo un risultato, attraverso anche la morte della nostra industria non più ridditizia, bè direi che la vittoria è solo del è solo del manager, del consiglio di amministrazione e di quei galant'uomini degli azionisti Exor e dei loro dividenti, cosa che con ogni evidenza ha un interesse pari a zero per tutti gli altri soggetti, aimè...