Mah, vi racconto questa: parliamo di estero e dell' immagine Alfa Romeo di come viene curata e promossa (e in teoria difesa). Sono stato ieri per curiosità in una concessionaria AR-Jeep di una città capitale di un ex paese oltrecortina. Classica struttura commerciale prefabbricata lungo una arteria principale, dove si trovano quelle delle case concorrenti e anche no. Nello stesso immobile è presente anche Honda e gli spazi interni sono collegati e condivisi con Alfa-Jeep compreso l'ingresso principale, la zona reception e cassa. Alfa e Jeep hanno anche un secondo ingresso sul lato destro, un po' defilato ma allestito in stile Alfa (pannelli esterni scuri, logo classico col biscione assieme a quello Jeep). Insomma, niente di eclatante, sensazione alfistiche (sportività e tecnica) ai minimi (per non dire sottotono), esperienza da casa premium non pervenuta, sta ad anni luce, specie se confrontata con quella delle concessionare della triade presenti in zona (BMW, MB viste da fuori, sembrano cliniche private, Audi ci sono entrato e mi hanno dato una squadrata da capo a piedi (meno male ero in giacca e cravatta), in mostra da A6 in su, versioni sportive iperaccessoriate, le A3 e A4 le trovi alla Skoda...).
Ma torniamo in Fiat, ah pardon Alfa-Jeep, ma inutile girarci intorno: l'atmosfera è sempre quella, casereccia, dell' ex casa torinese. Qui poi con l'aggravante di trovare, nella zona vendita, in mostra una bellissima serie di tosaerba Honda (si proprio quelli da giardino), un po' di 500 (una elettrica e una Abarth), poi un gruppetto di moto da cross e auto della casa giappone, e in una sala collegata (meno male) una Tonale messa lì, mentre fuori stavano due Stelvio sole solette in mezzo a tante Jeep di quelle grosse o tipo fuoristrada.
Me ne sono andato via triste. Come parlare di futuro Alfa, soprattutto all'estero, con presupposti del genere?
La messa è finita cari alfisti, andate in pace.