<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 459 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

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Non parlo di raffinatezze meccaniche, dove l'AR è sempre stata all'avanguardia, almeno prima dell'era Fiat, ma di finiture e carrozzeria, per non parlare di quel pugno nell'occhio della finta radica sull'Alfetta. La BMW su cui ero salito come passeggero, era un altro livello proprio, non dico a livello di motori, ma di finiture, materiali e comfort....Anche se per Ruoteclassiche, erano "separate dalla nascita", assieme alla Fiat 132. :emoji_confused: https://ruoteclassiche.quattroruote...-alfa-romeo-alfetta-bmw-serie-5-e12-fiat-132/
mi sai dire che modello di BMW sei salito.... Io posso dirti per esempio che nel 1972 ho comprato una 1750 berlina del 1965e la radica era in legmo non di plastica... la mia Alfetta 1800L la radica era pure in legno come lo é la mia 1.6l del 1974. poi la BMW di quei tempi non possedeva una plancia/cruscotto cosi completa tipo alfa romeo.. diversamente dovevi andare dal tuner o cambiare col modello CS che giustamente era un altra classe... sempre dicendo che in questi casi stiamo parlando di macchine vendute in terra straniera cioé importate quindi si deve fare concorenza anche sui prezzi... Ti posto tre foto quello della 1750 alfa risale al modello 1965 che si vendeva in Germania, le altre due alle bmw 1972 la quale una delle due é un tuning l altra normale.
 

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Torniamo a parlare del passato? Qui dobbiamo parlare del futuro di Alfa.
Tra l’altro quello che avete scritto negli ultimi post lo avevate già stato scritto pari-pari in varie pagine precedenti.
 
Torniamo a parlare del passato? Qui dobbiamo parlare del futuro di Alfa.
Tra l’altro quello che avete scritto negli ultimi post lo avevate già stato scritto pari-pari in varie pagine precedenti.
Sai, ogni tanto buttiamo l'occhio nello specchietto retrovisore della storia: é necessario anche guardare (e saper valutare) dietro, il passato, per andare avanti nel futuro.
 
"Alfa Romeo è uno dei pochissimi brand al mondo a incarnare un tipo di automobilista: l’alfista. Una persona che desidera sentire la strada, ha una guida sportiva e vuole apparire tale. A Torino sanno di che si tratta: per la pubblicità dello Stelvio hanno usato “alfista allo stato puro”. Poi però tutte le pubblicità, da Giulia a Tonale passando per Stelvio, lo evitano. Il protagonista è affascinante ma nel senso mainstream, molto curato al limite del deboluccio. Il payoff insiste sulla “meccanica delle emozioni” e sul “patrimonio italiano”, come se Alfa Romeo ne avesse bisogno, visto che essa stessa è simbolo di italianità. Ma soprattutto, le auto non corrono, manca l’adrenalina alla “fast&furious”.

Queste sono eresie nel panorama sociale odierno, ma magari automobilisti su cui farebbero presa ce ne sono. Forse non tantissimi, ma quanti ne servono ad Alfa Romeo? Parliamo di un brand di nicchia, la cui unica ragion d’essere è proprio di sedurre quei pochi che non si riconoscono nelle altre scatole a quattro ruote – e nei loro autisti. Giorni fa il patron del brand ha ribadito l’ambizione di lavorare alla grande incompiuta, il Duetto. Ha ragione da vendere. Il mercato può anche accettare qualche SUV, purché in salsa sprint, a patto che uno o due oggetti del desiderio esistano, siano lì per strada. Il Duetto è lo spider per eccellenza e servirebbe come l’aria a tutta la gamma Alfa Romeo. Ma quale idea di auto incarnerebbe? E chi la guiderebbe? Un giovane brillante, un po’ scavezzacollo e un po’ playboy, poco fluido, nipote di quel rivoluzionario di Dustin Hoffman nel Laureato?

Esistono questi automobilisti? Sì, ma sono stati oscurati dalla scena: loro, la loro guida e le loro auto. Non sono solo minoranza, che per una nicchia va bene, sono “sbagliati” secondo una certa idea mainstream. Non sono mai stati fatti tanti corsi di guida sportiva come oggi, e li chiamano “guida sicura”. Le macchine elettriche, che stentano a trovare clienti, una sola cosa hanno di fantastico rispetto a quelle termiche: la coppia. Qualcuno le ha mai viste in TV bruciare tutte a un semaforo? Pure Porsche, che sta nella stessa piramide di Alfa Romeo ma più sopra, oggi si propone come “lusso”. Però magari i marketer del Biscione li scovano, fuori dalle ZTL, e sarà bene, perché non sembra che abbiano tante alternative, a giudicare dall’accoglienza dell’ultimo SUV replica di… Dopotutto che significa, in parole semplici e concrete, rilanciare il brand, se non riproporne le caratteristiche identitarie? Questa è ancora la parte facile.

Quella difficile è: una volta che li avranno trovati, vorranno sedurli parlando la loro lingua, proponendo i loro codici, rappresentando le loro emozioni, incarnando i loro valori?

In due parole? Rilanciare Alfa Romeo."

https://www.ilsole24ore.com/art/afa...e-dintorni-guida-alfisti-e-scomparsa-AFgVduZD
 
Torniamo a parlare del passato? Qui dobbiamo parlare del futuro di Alfa.
Tra l’altro quello che avete scritto negli ultimi post lo avevate già stato scritto pari-pari in varie pagine precedenti.


Ahimè il futuro sembra sia fosco....notizie recenti sul gruppo e la italica situazione sono per così dire...preoccupanti....
 
Ma che significa automobilisti sbagliati o giusti? Che significano tutte queste analisi sociopsicologiche-storicofilologiche? La ztl è punizione riservata agli alfisti? E, soprattutto, chi ha impedito loro di comprare Giulia e Stelvio?

Ogni volta che esce un'Alfa ci sono delle persone nel mondo, magari possessori della Mito, che si pongono gravi interrogativi sul significato delle loro esistenze e devono andare in analisi alla ricerca della radice del problema e delle salvifiche soluzioni tecniche. Ma la realtà è banale quanto brutale: si fa una macchina, si vede se vende abbastanza da farci profitto e si tirano le conseguenze, coi conti che, in Alfa, non tornano praticamente mai. Quindi si provano altre strade, con prodotti che si spera attirino i tanti clienti che prediligono la trap ai Pink Floyd. Potrebbe andare male pure questa volta e allora pace, tutto sommato è stato bello finché è durato. Ma per piacere basta coi drammi e i "bisogna", "si deve", "è giusto". A essere onesti l'unica cosa che devono fare è profitto, parola semisconosciuta da quelle parti.

N. B. Non sto dicendo che la via che sta prendendo Alfa mi piaccia e che sia sicuramente quella giusta ma capisco il perché. Per quanto mi riguarda, se i nuovi prodotti non mi soddiferanno, basterà passare ad altro senza rimpiangere i poliziotteschi (che fra l'altro mi stano pure sulle balle come genere)
 
Ultima modifica:
nel passato la gente voleva l'auto figa, nel futuro la gente vorrà l'auto figa, unica differenza è che nel passato l'auto figa faceva puzza di benzina e doveva sgommare almeno fino alla terza, nel futuro sarà elettrica e dovrà avere tablet e luci ambiente a mille colori, di conseguenza l'Alfa del futuro sarà come la BMW del futuro o come la Mercedes del futuro o come l'Audi del futuro o come la Lexus del futuro o come la Jeep del futuro, sennò ci si compra una bella Alfetta, ci si fa un restomod da Alfaholics e si campa felici uguali.
L'Alfa per gli alfisti l'hanno fatta e l'hanno venduta solo a loro, erano 100? ne hanno vendute 100, ne una più ne una meno.
 
Ma che significa automobilisti sbagliati o giusti? Che significano tutte queste analisi sociopsicologiche-storicofilologiche? La ztl è punizione riservata agli alfisti? E, soprattutto, chi ha impedito loro di comprare Giulia e Stelvio?

Ogni volta che esce un'Alfa ci sono delle persone nel mondo, magari possessori della Mito, che si pongono gravi interrogativi sul significato delle loro esistenze e devono andare in analisi alla ricerca della radice del problema e delle salvifiche soluzioni tecniche. Ma la realtà è banale quanto brutale: si fa una macchina, si vede se vende abbastanza da farci profitto e si tirano le conseguenze, coi conti che non tornano praticamente mai. Quindi si provano altre strade, con prodotti che si spera attirino i tanti clienti che prediligono la trap ai Pink Floyd. Potrebbe andare male pure questa volta e allora pace, tutto sommato è stato bello finché è durato. Ma per piacere basta coi drammi e i "bisogna", "si deve", "è giusto". A essere onesti l'unica cosa che devono fare è profitto, parola semisconosciuta da quelle parti.

N. B. Non sto dicendo che la via che sta prendendo Alfa mi piaccia e che sia sicuramente quella giusta ma capisco il perché. Per quanto mi riguarda, se i nuovi prodotti non mi soddiferanno, basterà passare ad altro senza rimpiangere i poliziotteschi (che fra l'altro mi stano pure sulle balle come genere)
La tua giulietta di che anno è?
 
Ma che significa automobilisti sbagliati o giusti? Che significano tutte queste analisi sociopsicologiche-storicofilologiche? La ztl è punizione riservata agli alfisti? E, soprattutto, chi ha impedito loro di comprare Giulia e Stelvio?

Ogni volta che esce un'Alfa ci sono delle persone nel mondo, magari possessori della Mito, che si pongono gravi interrogativi sul significato delle loro esistenze e devono andare in analisi alla ricerca della radice del problema e delle salvifiche soluzioni tecniche. Ma la realtà è banale quanto brutale: si fa una macchina, si vede se vende abbastanza da farci profitto e si tirano le conseguenze, coi conti che, in Alfa, non tornano praticamente mai. Quindi si provano altre strade, con prodotti che si spera attirino i tanti clienti che prediligono la trap ai Pink Floyd. Potrebbe andare male pure questa volta e allora pace, tutto sommato è stato bello finché è durato. Ma per piacere basta coi drammi e i "bisogna", "si deve", "è giusto". A essere onesti l'unica cosa che devono fare è profitto, parola semisconosciuta da quelle parti.

N. B. Non sto dicendo che la via che sta prendendo Alfa mi piaccia e che sia sicuramente quella giusta ma capisco il perché. Per quanto mi riguarda, se i nuovi prodotti non mi soddiferanno, basterà passare ad altro senza rimpiangere i poliziotteschi (che fra l'altro mi stano pure sulle balle come genere)

Il titolo è futuro di Alfa Romeo, ma poteva essere futuro di Fiat, Lancia, Maserati.....

E ci sono due modi per guardare al futuro, vedere l'immediato futuro oppure essere lungimiranti.

Dando per scontato che la gente non sia idiota o totalmente succube della pubblicità davanti ad un ventaglio di possibilità si sceglie in base alle proprie disponibilità la soluzione più giusta in funzione di gusti ed esigenze.

E oggi si sa riconoscere il "valore" di un bene al di là del marchio che fa valore. Il che però può o potrebbe non essere così semplice di primo acchito.

Stellantis vede l'immediato futuro facendo cassa (cosa che ha fatto ma ultimamente fa fatica a fare....) la strada della "lungimiranza" vuole dire osare, innovare (ma seriamente non le boutade da piazzisti) quello che negli ultimi (e dieci di buco) quaranta anni ha sempre saputo fare l'industria italiana nel bene e nel male.

Quest'auto piaciona che vedremo sulle strade fra trecentoottantatrè pagine di forum se sarà un'auto "ponte" con le diverse che seguiranno avrà un senso altrimenti sarà solo un bel camouflage che nulla avrà portato in termini neppure economici allo storico marchio.
 
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