Jambana ha scritto:
Un momento: la storia è solo super-figo-premium e depliant patinati, oppure è storia?
Si parla di storia dell'automobile ma è tabù parlare del contesto sociale culturale e, appunto, storico in cui certi progetti sono nati e hanno trovato ragione di essere?
E poi frena: ma chi ti ha detto qual'è veramente la mia posizione? Le mie risposte sono state finora ad una serie di luoghi comuni e di generalizzazioni....a me non mi frega niente di "livelli", di stabilire cos'è inferiore, superiore, meglio, peggio...possiedo e mi godo auto tedesche da una vita, di alcune sono un grande appassionato...non mi interessa stabilire "la" verità, o classifiche di vario tipo. Mi piace semplicemente osservare il mondo senza i paraocchi.
Mi piacerebbe parlare di macchine. Ma vedo che non è possibile. Unico intervento: rigidità delle sospensioni delle Infiniti. E quello di Fancar sugli accessori a pagamento .Magari ce ne fossero di interventi così. Concreti, sulle auto. Il mio plauso a questi interventi.
Mentre, nella maggior parte dei casi, luoghi comuni triti e ritriti su auto mai neanche provate.
E allora qualche risposta provocatoria aspettatevela, non ci si può sempre riempire la bocca con parole quali "storia", "design", parole complesse, rimanendo su un livello di valutazione così superficiale.
A me una frase come "le giapponesi sono chiaramente al livello delle tedesche" fa cascare le braccia: che vuol dire? da quale punto di vista? si può dire che un'auto sia "al livello" o meno di un'altra senza decidere sotto quale aspetto?
Comunque, penso sia inutile, lasciamo perdere.
Semplicemente da 7 pagine si sta cercando di dirti che il bagaglio storico, emozionale e aggiungici quel che ti pare, che si portano dietro alcuni marchi tedeschi trascende dettagli oggettivi come la rigidità delle sospensioni o l'ampiezza della personalizzazione e va a finire in quel grande calderone che è il blasone di una casa automobilistica, che non si compra e non si inventa da un giorno all'altro (come tenta di fare anche Audi, per esempio).
E che non è affatto un luogo comune, soprattutto come abbiamo cercato di affrontarlo qui, al contrario di certe sparate che sentiamo al bar tipo "perché la XXXX è sempre la XXXX".
Quello è un luogo comune, e mostra superficialità.
Parlare di storia dei motori, di guerre, di motorizzazione di massa, di competizioni storiche come Mille Miglia, Targa Florio, campionato sportprototipi, F1, dove molti marchi europei hanno costruito il proprio nome in decenni, alcune ormai in più di un secolo, non mi pare una banalità.
E se permetti in Europa queste cose hanno ancora un certo fascino, a torto o a ragione non mi interessa.
E così, giusto per puntualizzare, un evento drammaticamente fondamentale come la seconda guerra mondiale, nel bene o nel male, sarà sempre ed infinitamente più importante di qualsiasi risultato ottenuto da qualsiasi pilota.
Il fatto stesso di essere stati lì in quel momento, a supportare l'una o l'altra parte è indifferente, è testimonianza di essere stati un tassello dell'evoluzione di un paese.
EDIT: aggiungo, a me interessa poco il discorso meglio le une o le altre, hanno ragione questi o hanno ragione quegli altri.
Quello che voglio dire è che il "blasone", o come vogliate chiamare il bagaglio di cui parlavo più sopra, non ho termini migliori,
c'è, esiste.
Che dopo per qualcuno sia un fattore più o meno determinante per preferire un'auto ad un'altra non mi tange, non è il punto del mio discorso.