modus72 ha scritto:
Seguendo questo ragionamento, il fatto che non tutte le VW con il DSG a secco si rompano, che non tutti i 1.5dci sbronzinino, che non tutte le 320d schiantino la catena di distribuzione, che non tutte le prime Yaris d4d bruciassero la guarnizione testa, che non tutte le 500 1.3mj vadano in autocombustione per eccesso di diluizione dell'olio (e mi fermo qui per praticità...) significa quindi che in nessuno dei casi sopracitati si tratta o è trattato di un errore di progetto o di costruzione.
A me invece pare che come per le bronzine dei 1.5dci e per le catene degli N47, anche qui si tratti di un errore di progetto o realizzazione bello e buono, le caratteristiche ci sono tutte; ampia diffusione, causa ignota, medesimi sintomi per più utenti, costruttore che dapprima nega e poi si mette in moto per risolvere il problema in seguito alle rimostranze della clientela.
Io non sono abituato, come stai facendo tu, a fare di tutta un'erba un fascio.
L'origine di un problema ha molte sfaccettature, quindi i fattori che lo possono determinare possono essere i più disparati e a volte non hanno origine dal pezzo stesso ma da quello a cui è accoppiato o ne dipende.
A volte c'è anche un problema di decadimento dei materiali che se anche qualsiasi test certifichi positivamente, non passano quello dell'uso reale sulla strada di tutti giorni che è impossibile da replicare.
Quindi se un errore di progetto si tratta, la totalità dei pezzi in questione prima o poi manifesterà il problema, a meno che quel pezzo non venga sollecitato. A ciò mi viene in mente un caso in cui l'attacco per i seggiolini per auto cedevano facilmente, ma se uno non ha figli?..
Ma se una azienda è seria dalle prove e test si scoprirebbe subito l'errore e dubito che una casa automobilistica con le strutture che si ritrova ci cada facilmente. A meno che tu sostenga per i casi da te citati che i detentori della superiore qualità e tecnica (i teutonici) siano in realtà dei pivelli e che devono il loro successo alla famosa nomea, visto poi come trattano i loro clienti.
L'errore di costruzione secondo me non esiste, o quantomeno più precisamente è noto che tutte le macchine operatrici sfornano una percentuale di pezzi che presentano un difetto e che il controllo qualità dovrebbe, se funziona, eliminare eliminando così un futuro problema.
Ho detto dovrebbe perché è li l'anello debole della catena, complicato dal fatto poi che molti pezzi non sono fabbricati dalla casa stessa. Quindi basta un errore in un qualsiasi punto di controllo e nasce il problema.
Per quanto riguarda quelli meccanici dovrebbero essere relativamente facili da trovare e risolvere perché i controlli posso essere fatti, oggi, con tecniche radiografiche e laser molto accurate.
Per quelli elettronici invece la vedo dura dato i loro processi di produzione e di dimensioni. I singoli componenti elettronici hai test anche se danno un risultato positivo possono per loro natura solo dopo alcune ore di funzionamento alterare anche di poco le loro caratteristiche o gustarsi senza preavviso, tanto che nessuno strumento è in grado di prevedere. Infatti per esempio le centraline si cambiano interamente, per poi scoprire dopo un attento esame che il guasto è dato da un minuscolo transistor da meno di un centesimo.
Quindi escludo un errore di progetto, e l'errore di fabbricazione vista la quantità di componenti presenti su un'auto moderna non è così semplice da scovare per le caratteristiche del prodotto.