<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Prezzo carburanti | Page 19 | Il Forum di Quattroruote

Prezzo carburanti

Ok, la spesa per il gasolio che mettiamo nel serbatoio è residuale, ma l'energia è la componente forse maggiore del TCO di una persona/famiglia/impresa.

Es. gasolio dall'aratura allo...scaffale del verduraio, per non tacere della coltivazione in serra

Questo al netto di approfittamenti ed aggiotaggio
Ah questo assolutamente sì
 
E non solo: ti offro 120 su una casa che costa 100, tanto ho l'aspettativa che tra due anni valga 140 e conviene a entrambi.
Chiaramente, a quel punto, sono disposto a pagare anche più di 100, alimentando al rialzo la spirale dei prezzi e creando, appunto, la bolla.
Poi, se per caso, dopo due anni, invece di 140 vale 90 e ho ancora 110 di muto da restituirti, meglio non pagare più il mutuo, la casa va all'asta a 70 e succede quello che è successo.
Ma le banche sapevano cosa stavano facendo, le persone normali meno.
Prrendo questo post per rispondere, ma è rivolto a tutti quelli che si sono interessati alla questione "immobili e mutui".

Premetto che, avendo seguito e seguendo il mercato immobiliare a latere della mia attività professionale già dai primi anni '90, ma appunto con un base di preparazione economica e con sia pure piccola ma crescente esperienza professionale, la mia, pur senza essere assolutamente quella dello "squalo immobiliare", non è certo la visione dell'uomo della strada citato in qualche post precedente (tanto che abiamo fatto due operazioni immobiliari, una nel 1997-2006 con plusvalenza stratosferica ed una nel 2016 e ancora in essere con logica da investimento, che sta dando un rendimento decisamente interessante rispetto ad altre opzioni disponibili a parità di "sicurezza", parliamo di un 4% annuo netto tutto).

Io attorno alla metà dei primi anni '10 del secolo presente ho assistito ad una follia collettiva che si auto alimentava nel loop banche - "consumatori". Ho visto erogare da banche primarie sul mercato nazionale (ed europeo) mutui folli: il caso peggiore fu un mutuo al 120% (acquisto + ristrutturazione) con pagamento dei soli interessi e tre tranche di rimborso capitale secco a 5-10-15 anni, ma con la possibilità di spostare il pagamento one shot a termine o di rifinanziare in modo classico, il che è un tipo di operazione (comunque rischiosa) in logica prettamente B2B e mai B2C. Il bello è che il geometra che periziava per la banca era in fortissima difficoltà perché la banca che voleva assolutamente chiudere l'operazione gli imponeva di stimare un valore crescente dell'immobile con un dato tasso incermentale, mentre io che per alcuni motivi ero in contatto con gli acquirenti (nota bene, manco a reddito fisso e certo ...) venivo sbeffeggiato perché sconsigliavo l'operazione, con sottointeso invito a darmi all'ippica. Rammento quando ci siamo visti con il geometra, mani nei capelli e facce sconsolate, quello più preoccupato era il geometra che non sapeva come sfangarsela (gli diedi un paio di dritte per pararsi le terga da future azioni risarcitorie, sapevamo entrambi che l'operazione non poteva stare in piedi). Ok, questo è un esempio da parossimo, ma il mood era quello, ovvero una generale frenesia delle banche nel concedere mutui (e qui ha ragione renatom), ma anche una diffusa e generale attitudine dei malcapitati potenziali clienti di pensare di essere degli economisti provetti. Io lavoravo lato clienti, ben pochi hanno voluto ascoltare le mie considerazioni, la maggior parte era fermamente convinta che gli immobili non possono mai svalutarsi "per definizione". E va detto che discorso analogo, se non anche peggiore, era quello dei finanziamenti per rilevare un'attività commerciale, anche a fronte dei numeri blu e rossi messi giù carta e penna in cui dimostravo l'insostenibilità del progetto e la sicura insolvenza futura, e niente, andavano avanti diritti come treni a schiantarsi (anche lì, pescando dai ricordi, uno voleva acquistare un'edicola perché era stufo di fare l'operaio in fabbrica, volevo sfiondarlo da subito perché l'avevo inquadrato a volo (non quanto operaio, ma per totale mancanza di attitudine al concetto di impresa), ma "non potevo dire di no" perché era amico di un cliente affluent etc etc: gli faccio i conti della prima proposta e gli spiego che il settore era in implosione, dandogli il prezzo max che avrebbe potuto pagare e che ovviamente il venditore rifiutò, ne porta una seconda e gli rifaccio gli stessi conti con numeri diversi ma con lo stesso risultato concettuale, alla terza gli rifaccio i conti e gli dico di non farmi perdere più altro tempo ... offesissimo se ne andò, per fortuna la persona di comune conoscenza comprese la situazione)

Furono anni di follia collettiva, di cui a mio modesto parere il sistema bancario è il primo e pieno responsabile, ma con larga e pesante corresponsabilità della maggior parte dei consumatori che, salvo pochi casi in cui faccio rientrare quelli necessitati ad acquistare casa, volle credere alle marmotte che confezionavano la cioccolata.
 
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Prrendo questo post per rispondere, ma è rivolto a tutti quelli che si sono interessati alla questione "immobili e mutui".

Premetto che, avendo seguito e seguendo il mercato immobiliare a latere della mia attività professionale già dai primi anni '90, ma appunto con un base di preparazione economica e con sia pure piccola ma crescente esperienza professionale, la mia, pur senza essere assolutamente quella dello "squalo immobiliare", non è certo la visione dell'uomo della strada citato in qualche post precedente (tanto che abiamo fatto due operazioni immobiliari, una nel 1997-2006 con plusvalenza stratosferica ed una nel 2016 e ancora in essere con logica da investimento, che sta dando un rendimento decisamente interessante rispetto ad altre opzioni disponibili a parità di "sicurezza", parliamo di un 4% annuo netto tutto).

Io attorno alla metà dei primi anni '10 del secolo presente ho assistito ad una follia collettiva che si auto alimentava nel loop banche - "consumatori". Ho visto erogare da banche primarie sul mercato nazionale (ed europeo) mutui folli: il caso peggiore fu un mutuo al 120% (acquisto + ristrutturazione) con pagamento dei soli interessi e tre tranche di rimborso capitale secco a 5-10-15 anni, ma con la possibilità di spostare il pagamento one shot a termine o di rifinanziare in modo classico, il che è un tipo di operazione (comunque rischiosa) in logica prettamente B2B e mai B2C. Il bello è che il geometra che periziava per la banca era in fortissima difficoltà perché la banca che voleva assolutamente chiudere l'operazione gli imponeva di stimare un valore crescente dell'immobile con un dato tasso incermentale, mentre io che per alcuni motivi ero in contatto con gli acquirenti (nota bene, manco a reddito fisso e certo ...) venivo sbeffeggiato perché sconsigliavo l'operazione, con sottointeso invito a darmi all'ippica. Rammento quando ci siamo visti con il geometra, mani nei capelli e facce sconsolate, quello più preoccupato era il geometra che non sapeva come sfangarsela (gli diedi un paio di dritte per pararsi le terga da future azioni risarcitorie, sapevamo entrambi che l'operazione non poteva stare in piedi). Ok, questo è un esempio da parossimo, ma il mood era quello, ovvero una generale frenesia delle banche nel concedere mutui (e qui ha ragione renatom), ma anche una diffusa e generale attitudine dei malcapitati potenziali clienti di pensare di essere degli economisti provetti. Io lavoravo lato clienti, ben pochi hanno voluto ascoltare le mie considerazioni, la maggior parte era fermamente convinta che gli immobili non possono mai svalutarsi "per definizione". E va detto che discorso analogo, se non anche peggiore, era quello dei finanziamenti per rilevare un'attività commerciale, anche a fornte dei numeri blu e rossi messi giù carta e penna in cui dimostravo l'insostenibilità del progetto e la sicura insolvenza futura, e niente, andavano avanti diritti come treni a schiantarsi (anche lì, pescando dai ricordi, uno voleva acquistare un'edicola perché ers stufo di fare l'operai in fabbrica, volevo sfiondarlo da subito perché l'avevo inquadrato a volo, ma "non potevo dire di no" perché era amico di un cliente affluent etc etc: gli faccio i conti della prima proposta e gli spiego che il settore era in implosione, dandogli il prezzo max che avrebbe potuto pagare e che ovvamente il venditore rifiutò, ne porta una seconda e gli rifaccio gli stessi conti con numeri diversi ma con lo stesso risultato concettuale, alla terza gli rifaccio i conti e gli dico di non farmi pereder più altro tempo ... offesissimo se ne andò, per fortuna la persona di comune conoscenza comprese la situazione)

Furono anni di follia collettiva, di cui a mio modesto parere il sistema bancario è il primo e pieno responsabile, ma con larga e pesante corresponsabilità della maggior parte dei consumatori che, salvo pochi casi in cui faccio rientrare quelli necessitati ad acquistare casa, volle credere alle marmotte che confezionavano la cioccolata.

Quello che continuo a dire è che, mentre, per i clienti si può parlare di ingenuità, per le banche, di cosa dobbiamo parlare? Semplice incompetenza nello svolgere il loro lavoro, o, addirittura, malafede?
Non possiamo trattarli allo stesso modo, IMHO.
 
Quello che continuo a dire è che, mentre, per i clienti si può parlare di ingenuità, per le banche, di cosa dobbiamo parlare? Semplice incompetenza nello svolgere il loro lavoro, o, addirittura, malafede?
Non possiamo trattarli allo stesso modo, IMHO.
Per le banche direi tanta incompetenza (in parte non piccola generata dal ricambio generazionale) e un po' di malafede ai piani alti (soprattutto di chi era abbastanza vicino alla pensione).

Sul ricambio generazionale, il sistema bancario stava procedendo in massa alla "dismissione" dei "costosi" settoristi, cioè di quelli che un tempo valutavano persone e progetti ed avevano una certa autonomia di firma, a favore di algoritmi con il supporto di impiegati d'ordine, assunti con contratti molto più economici e selezionati tra quelli con caratteristiche da yesman.

Però, sulla scorta di ciò che ho visto, almeno nella mia zona, i clienti meramente "ingenui" o "costretti" all'aquisto non erano affatto la maggioranza.
 
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Sul ricambio generazionale, il sistema bancario stava procedendo in massa alla "dismissione" dei "costosi" settoristi, cioè di quelli che un tempo valutavano persone e progetti ed avevano una certa autonomia di firma, a favore di algoritmi con il supporto di impiegati d'ordine,
E questo ad occhio non è solo nel settore bancario.
Nelle grandi imprese la mia generazione, quella fine '50 inizio '60 sta uscendo dalla finestra, incentivata nelle grandi aziende a darsi al giardinaggio, con loro sommo gaudio.

E' la generazione cresciuta ancora con la trafila della formazione interna e scalata graduale delle responsabilità (ricordo nel '86 il mese passato a leggere scartoffie - con già due anni di esperienza lavorativa - per conoscere tutti gli ingranaggi e le procedure dell'azienda).

Oggi dopo due giorni, ti mettono in mano un laptop e sai già tutto.
"Ranges..." arrangiati, come dicono a Milano. E forti delle lauree brevi o lunghe partono per la propria strada spesso senza sapere cosa stanno facendo.
Niente background, niente esperienza pregressa del cliente che porta inevitabilmente a ripetere gli errori fatti dieci anni prima, col cliente che quando rivede le scelte sbagliate del passato pensa a prenderti a calci dove non batte il sole.
 
Prrendo questo post per rispondere, ma è rivolto a tutti quelli che si sono interessati alla questione "immobili e mutui".

Premetto che, avendo seguito e seguendo il mercato immobiliare a latere della mia attività professionale già dai primi anni '90, ma appunto con un base di preparazione economica e con sia pure piccola ma crescente esperienza professionale, la mia, pur senza essere assolutamente quella dello "squalo immobiliare", non è certo la visione dell'uomo della strada citato in qualche post precedente (tanto che abiamo fatto due operazioni immobiliari, una nel 1997-2006 con plusvalenza stratosferica ed una nel 2016 e ancora in essere con logica da investimento, che sta dando un rendimento decisamente interessante rispetto ad altre opzioni disponibili a parità di "sicurezza", parliamo di un 4% annuo netto tutto).

Io attorno alla metà dei primi anni '10 del secolo presente ho assistito ad una follia collettiva che si auto alimentava nel loop banche - "consumatori". Ho visto erogare da banche primarie sul mercato nazionale (ed europeo) mutui folli: il caso peggiore fu un mutuo al 120% (acquisto + ristrutturazione) con pagamento dei soli interessi e tre tranche di rimborso capitale secco a 5-10-15 anni, ma con la possibilità di spostare il pagamento one shot a termine o di rifinanziare in modo classico, il che è un tipo di operazione (comunque rischiosa) in logica prettamente B2B e mai B2C. Il bello è che il geometra che periziava per la banca era in fortissima difficoltà perché la banca che voleva assolutamente chiudere l'operazione gli imponeva di stimare un valore crescente dell'immobile con un dato tasso incermentale, mentre io che per alcuni motivi ero in contatto con gli acquirenti (nota bene, manco a reddito fisso e certo ...) venivo sbeffeggiato perché sconsigliavo l'operazione, con sottointeso invito a darmi all'ippica. Rammento quando ci siamo visti con il geometra, mani nei capelli e facce sconsolate, quello più preoccupato era il geometra che non sapeva come sfangarsela (gli diedi un paio di dritte per pararsi le terga da future azioni risarcitorie, sapevamo entrambi che l'operazione non poteva stare in piedi). Ok, questo è un esempio da parossimo, ma il mood era quello, ovvero una generale frenesia delle banche nel concedere mutui (e qui ha ragione renatom), ma anche una diffusa e generale attitudine dei malcapitati potenziali clienti di pensare di essere degli economisti provetti. Io lavoravo lato clienti, ben pochi hanno voluto ascoltare le mie considerazioni, la maggior parte era fermamente convinta che gli immobili non possono mai svalutarsi "per definizione". E va detto che discorso analogo, se non anche peggiore, era quello dei finanziamenti per rilevare un'attività commerciale, anche a fronte dei numeri blu e rossi messi giù carta e penna in cui dimostravo l'insostenibilità del progetto e la sicura insolvenza futura, e niente, andavano avanti diritti come treni a schiantarsi (anche lì, pescando dai ricordi, uno voleva acquistare un'edicola perché era stufo di fare l'operaio in fabbrica, volevo sfiondarlo da subito perché l'avevo inquadrato a volo (non quanto operaio, ma per totale mancanza di attitudine al concetto di impresa), ma "non potevo dire di no" perché era amico di un cliente affluent etc etc: gli faccio i conti della prima proposta e gli spiego che il settore era in implosione, dandogli il prezzo max che avrebbe potuto pagare e che ovviamente il venditore rifiutò, ne porta una seconda e gli rifaccio gli stessi conti con numeri diversi ma con lo stesso risultato concettuale, alla terza gli rifaccio i conti e gli dico di non farmi perdere più altro tempo ... offesissimo se ne andò, per fortuna la persona di comune conoscenza comprese la situazione)

Furono anni di follia collettiva, di cui a mio modesto parere il sistema bancario è il primo e pieno responsabile, ma con larga e pesante corresponsabilità della maggior parte dei consumatori che, salvo pochi casi in cui faccio rientrare quelli necessitati ad acquistare casa, volle credere alle marmotte che confezionavano la cioccolata.


Una domanda e' d' obbligo....

Una buna parte delle banche
o a partire da
le famose 4
+
le 2 Venete....

??
 
Quello che continuo a dire è che, mentre, per i clienti si può parlare di ingenuità, per le banche, di cosa dobbiamo parlare? Semplice incompetenza nello svolgere il loro lavoro, o, addirittura, malafede?
Non possiamo trattarli allo stesso modo, IMHO.
Per le banche direi tanta incompetenza (in parte non piccola generata dal ricambio generazionale) e un po' di malafede ai piani alti (soprattutto di chi era abbastanza vicino alla pensione).

Sul ricambio generazionale, il sistema bancario stava procedendo in massa alla "dismissione" dei "costosi" settoristi, cioè di quelli che un tempo valutavano persone e progetti ed avevano una certa autonomia di firma, a favore di algoritmi con il supporto di impiegati d'ordine, assunti con contratti molto più economici e selezionati tra quelli con caratteristiche da yesman.

Però, sulla scorta di ciò che ho visto, almeno nella mia zona, i clienti meramente "ingenui" o "costretti" all'aquisto non erano affatto la maggioranza.




Malafede, come pochi
Ho visto coi miei occhi cosa e' riuscita a fare
CariFerrara....
Poi che siano stati co....ni tanti miei concittadini....
Anche....

-Ma per lo storico
( una delle piu' antiche CdR; alla fondazione eravamo ancora PAPALINI )
sempre disponibile verso i poveri e le istituzioni di riferimento....
....Tutti si sono fidati delle proposte azionarie fatte
( anche quando i piu' ormai sapevano del bubbone in fase irrecuperabile )
-Ma nel frattempo era cambiato tutto il management, del tipo:
" bisinisse, bisinisse, foreva ".
Con ovvii autopremi elevatissimi per costoro....
 
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Ritiro su il thread dove abbiamo inserito rifornimenti e percorrenze perché l'altro ieri ho montato i nuovi cerchi da 18" (chiaramente con gomme super performanti, Michelin Pilot Sport) e ieri sera siamo scesi in Romagna.

Effettivamente il consumo rispetto ai 17" con identica tipologia di gomme pare aumentato con percorrenze minori per litro di gasolio (direi a occhio tra 0,5 e 1 km/l peggio ma con i prossimi pieni vedrò effettivamente di cosa si tratta).

Certo, la sensazione di controllo è direzionalità dell'auto è ulteriormente aumentata, la gomma filtra e smorza un po' meno e la dinamica ne guadagna. ;)
 
Ritiro su il thread dove abbiamo inserito rifornimenti e percorrenze perché l'altro ieri ho montato i nuovi cerchi da 18" (chiaramente con gomme super performanti, Michelin Pilot Sport) e ieri sera siamo scesi in Romagna.

Effettivamente il consumo rispetto ai 17" con identica tipologia di gomme pare aumentato con percorrenze minori per litro di gasolio (direi a occhio tra 0,5 e 1 km/l peggio ma con i prossimi pieni vedrò effettivamente di cosa si tratta).

Certo, la sensazione di controllo è direzionalità dell'auto è ulteriormente aumentata, la gomma filtra e smorza un po' meno e la dinamica ne guadagna. ;)
Occhio che non siano differenti le circonferenze al rotolamento
 
Occhio che non siano differenti le circonferenze al rotolamento
Sono entrambe misure a libretto per la mia 308.

Anche i cerchi da 18" che ho montato sono ufficiali Peugeot, specifici per il mio modello di 308 e montati a richiesta anche in fase di ordine.

Dal punto di vista della circonferenza è maggiore ma di pochissimo (me ne sono accorto perchè i 130 km/h reali da GPS ottenuti e stabilizzati dopo lungo lancio con cc attivo e strada libera li raggiungo a 132 km/h indicati dal veicolo e non più a 133 km/h come accadeva coi 17").

Ho scelto quelli perchè non volevo avere alcun problema di omologazione, di certificato, di verifica ecc... ;)
 
Non avevo fatto i calcoli con precisione ma le differenze, tranne sulla spalla (dove il cm in meno si "sente" in meglio sulla dinamica ma anche un po' in peggio per il confort), sono realmente trascurabili.

17_18.jpg
 
Anche perchè differenze molto maggiori si hanno tra battistrada nuovo e battistrada consumato (si più avere anche 10/12 mm di diametro in più o in meno, a seconda)! ;)
 
Non avevo fatto i calcoli con precisione ma le differenze, tranne sulla spalla (dove il cm in meno si "sente" in meglio sulla dinamica ma anche un po' in peggio per il confort), sono realmente trascurabili.

Vedi l'allegato 22096
Piccolo OT: quanto incide un pneumatico di diversa misura su tachimetro e computer di bordo? Mi riferisco in particolare alla precisione nel calcolo dei consumi medi
 
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