<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ponti: la sf..a continua | Page 56 | Il Forum di Quattroruote

Ponti: la sf..a continua

Quindi tutti, tranne....
Sapevano /sanno della durata limitata a 50 anni?
Pare ci sia di peggio, se fosse confermata questa:

http://www.ansa.it/sito/notizie/cro...to-_c755da79-5ba5-4326-9228-e186caf7da05.html

"Penso che prima o poi, e forse già tra pochi anni, sarà necessario ricorrere a un trattamento per la rimozione di ogni traccia di ruggine sui rinforzi esposti, con iniezioni di resine epossidiche dove necessario, per poi coprire tutto con elastomeri ad altissima resistenza chimica". A scriverlo a proposito del viadotto collassato a Genova il 14 agosto scorso era stato, in uno studio datato 1979, lo stesso progettista della struttura, l'ingegner Riccardo Morandi che rilevava già - come riporta oggi "La Verità" - i primi effetti sul ponte della salsedine e dell'inquinamento. Nella relazione dal titolo "Il comportamento a lungo termine dei viadotti sottoposti a traffico pesante situati in ambiente aggressivo: il viadotto sul Polcevera, a Genova", scrive il quotidiano, Morandi lancia un concreto "allarme corrosione".

"La struttura - scrive Morandi - viene aggredita dai venti marini (il mare dista un chilometro) che sono canalizzati nella valle attraversata dal viadotto. Si crea così un'atmosfera, ad alta salinità che per di più, sulla sua strada prima di raggiungere la struttura, si mescola con i fumi dei camini dell'acciaieria (il vecchio stabilimento Ilva, ndr) e si satura di vapori altamente nocivi". "Le superfici esterne delle strutture - segnala - ma soprattutto quelle esposte verso il mare e quindi più direttamente attaccate dai fumi acidi dei camini, iniziano a mostrare fenomeni di aggressione di origine chimica". Insomma, è già in atto una "perdita di resistenza superficiale del calcestruzzo". Morandi, scrive il quotidiano, accenna anche a non meglio definite "piastre" che "sono state letteralmente corrose in poco più di cinque anni", quindi nel 1972, e "hanno dovuto essere sostituite, con processi piuttosto complicati, con elementi in acciaio inox". L'ingegnere conclude insistendo sulla necessità di proteggere "la superficie in calcestruzzo, per accrescerne la resistenza chimica e meccanica all'abrasione". E suggerisce l'impiego di resine e di elastomeri sintetici.
 
Pare ci sia di peggio, se fosse confermata questa:

http://www.ansa.it/sito/notizie/cro...to-_c755da79-5ba5-4326-9228-e186caf7da05.html

"Penso che prima o poi, e forse già tra pochi anni, sarà necessario ricorrere a un trattamento per la rimozione di ogni traccia di ruggine sui rinforzi esposti, con iniezioni di resine epossidiche dove necessario, per poi coprire tutto con elastomeri ad altissima resistenza chimica". A scriverlo a proposito del viadotto collassato a Genova il 14 agosto scorso era stato, in uno studio datato 1979, lo stesso progettista della struttura, l'ingegner Riccardo Morandi che rilevava già - come riporta oggi "La Verità" - i primi effetti sul ponte della salsedine e dell'inquinamento. Nella relazione dal titolo "Il comportamento a lungo termine dei viadotti sottoposti a traffico pesante situati in ambiente aggressivo: il viadotto sul Polcevera, a Genova", scrive il quotidiano, Morandi lancia un concreto "allarme corrosione".

"La struttura - scrive Morandi - viene aggredita dai venti marini (il mare dista un chilometro) che sono canalizzati nella valle attraversata dal viadotto. Si crea così un'atmosfera, ad alta salinità che per di più, sulla sua strada prima di raggiungere la struttura, si mescola con i fumi dei camini dell'acciaieria (il vecchio stabilimento Ilva, ndr) e si satura di vapori altamente nocivi". "Le superfici esterne delle strutture - segnala - ma soprattutto quelle esposte verso il mare e quindi più direttamente attaccate dai fumi acidi dei camini, iniziano a mostrare fenomeni di aggressione di origine chimica". Insomma, è già in atto una "perdita di resistenza superficiale del calcestruzzo". Morandi, scrive il quotidiano, accenna anche a non meglio definite "piastre" che "sono state letteralmente corrose in poco più di cinque anni", quindi nel 1972, e "hanno dovuto essere sostituite, con processi piuttosto complicati, con elementi in acciaio inox". L'ingegnere conclude insistendo sulla necessità di proteggere "la superficie in calcestruzzo, per accrescerne la resistenza chimica e meccanica all'abrasione". E suggerisce l'impiego di resine e di elastomeri sintetici.

Ah....
Bisogna vedere se ci sono degli scritti....
o dei dei testimoni attendebili
Quello che scrive La Verita' vale, se non supportato, quanto quello che dico io.
( vedi post 811 e 812 )
 
Ultima modifica:
Certo....scritti dimostrabili di Morandi
Lo sai che e' un attimo che un giornale scriva il sentito dire,
e magari calcando molto la mano
Ribadisco....Io intendo dire se ci sono scritti o registrazioni di Morandi da portare in aula un domani
 
Ma infatti....
Ma e' testimoniato e' scritto da qualche parte?
Perche' poi in aula la gente comincia coi
" non ricordo, sa, son passati troppi anni.... "

( Vedi anche mio post sopra riguardo le testimonianze scritte )

Comunque gli avvocati si stan gia' muovendo
" Il ponte ce lo siamo trovato, non lo abbiamo costruito noi ".
Al che:
" Vi siete sposati la causa Gestione, vi prendete il pacco, tutto ".
Visto e piaciuto.....il pacco è tutto vostro. Mi sembra ovvio.
 
Presumo che il giornalista abbia fatto un taglia e cuci delle risposte dell'interlocutore, che comunque non mi sembra abbia affermato che i ponti in acciaio sono eterni, ma solo che sono più facili da ispezionare e quindi da manutenere. Ovvio che se dopo l'inaugurazione li pianti là e non ci fai più niente, magari in atmosfera salina come nelle vicinanze del mare, 50 anni dopo trovi un ammasso di ruggine, non serve una laurea.... al riguardo, la citata Tour Eiffel viene riverniciata ogni sette anni impiegando 60 tonnellate di vernice, con un intervento che dura 16 mesi e costa 3 milioni di euro. Se no, col kaiser che sarebbe ancora in piedi dopo centotrent'anni..........
Cmq qui sulla A9 i ponti e gli svincoli son giá tutti in ferro.
Qui c'è ne sono 5 in fila
IMG_20180819_154047.jpg
IMG_20180819_153943.jpg
 
Vi è tra voi qualcuno in grado di spiegarmi come mai strutture in ferro quali ponti o almeno gli stralli non vengano ( o non possano) venire protette dalla corrosione mediante protezione catodica?
Cosa usuale per condotte interrate esposte ad ambienti anche più critici?
 
Potrei dire che l'ha spiegato in maniera così grossolana da essere una sciocchezza. Un pò come la paura di mia suocera di far crollare la parete se faccio un foro col trapano per piantare un tassello.
E questo può mettere inutilmente in allarme migliaia di persone.
Un pò come se avesse detto "un neo è un tumore", sono tutti mortali oggi o domani.
Davvero un ottimo lavoro, vien quasi da pensare che gli sia venuto in mente perchè fa parte della fazione "ponti in acciaio"...

Questa è la prima impressione che se ne ricava.
Ma riascoltando con calma i passaggi anche successivi dell'intervista
ci si rende conto - o almeno si dovrebbe -
che l'imbarazzo iniziale di Brencich non trova origine nella poca preparazione, in materia e/o nel caso specifico,
ma bensì nella difficoltà enorme di dover spiegare realtà relative a quel progetto che, a guisa di segreto di pulcinella, erano ben conosciute dagli addetti ai lavori. E non solo.
In altre parole "Il re è nudo" .. ma proprio a me tocca doverlo dire?

Brencich parla tra l'altro di progetto UNICUM, spiegando per bene che quel tipo di situazione, pericolo, spada di Damocle incombente, non è mutuabile ad alcun altro ponte presente sul territorio.
 
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