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Poesia

Sta arrivando la notte di Natale,
una storia che fa pensare,
sembra un fatto di cronaca moderna.

Partorienti sui barconi della speranza ....
la speranza di un futuro dignitoso/decoroso.
 
E? NATALE ?

E? Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E? Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l?altro.

E? Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E? Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E? Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E? Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

E? Natale ? Madre Teresa di Calcutta
 
E? nato! Alleluia!

di Guido Gozzano

E? nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill?anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill?anni s?attese
a quest?ora su tutte le ore.
E? nato, è nato il Signore!
E? nato nel nostro paese.
Risplende d?un astro divino
la notte che già fu sì buia.
E? nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia
 
Nel piano di Dio, Betlemme, ?così piccola
per essere fra i villaggi di Giudea? (Mic 5,1)

è divenuta un luogo di gloria immortale:
il posto dove, nella pienezza dei tempi,
Dio ha scelto di divenire uomo,
per concludere il lungo regno del peccato e della morte,
per portare vita nuova ed abbondante
ad un mondo che era divenuto vecchio,
affaticato, oppresso dalla disperazione.

(Benedetto XVI, Betlemme, 13 maggio 2009)
 
NATALE SULLA TERRA
di Arthur Rimbaud

Dallo stesso deserto,
nella stessa notte,
sempre i miei occhi stanchi si destano
alla stella d'argento,
sempre,
senza che si commuovano i Re della vita,
i tre magi, cuore, anima, spirito. Quando
ce ne andremo di là
dalle rive e dai monti,
a salutare la nascita del nuovo lavoro,
la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni,
la fine della superstizione,
ad adorare - per primi! - Natale sulla terra!

rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Persino Rimbaud il maledetto si commuoveva al pensiero
della stella nella notte gelida ,del Natale sulla terra !
 
IL MAGO DI NATALE
di Gianni Rodari

S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono:
che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Ed ecco Rodari il mago del racconto incantevole ,regalare
alberi che miracolosamente moltiplicano i regali più adatti
a ciascuno e tutti in rima
nella città di Roma
 
Pensierino della notte :

saranno stati "politically correct" ,
seppure in tempi non sospetti,
tutti questi stimatissimi
e neppure un po' bigotti
poeti!?
Oggi dovrebbero forse
rinunciare al fascino del Dio fatto uomo
nella gelida notte invernale
e.... (auto) censurarsi
per non ipoteticamente turbare
chicchessia ?
 
23/12/2009 11:42
VATICANO
Papa: a Natale Dio si fa bambino inerme, per essere liberamente accolto nel cuore dell?uomo

Benedetto XVI all?udienza generale ricorda l?origine storica della celebrazione del Natale. E? a San Francesco che si deve ?l?intensa atmosfera? di questa festa per la nascita del Bambino, nella quale ?Dio viene senza armi, senza la forza, perché non intende conquistare dall?esterno?, ma accettato. ?E? alla luce del Natale che possiamo comprendere le parole di Gesù: Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli?.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Il Natale che ormai è vicino ci mostra Dio che si fa bambino, ?viene senza armi, senza la forza, non intende conquistare l?uomo dall?esterno, ma essere liberamente da lui accolto nei nostri cuori e nel mondo?. Dio si fa bambino ?per vincere la brama di possesso, la violenza?. E ?il Natale ci doni nell?attività frenetica dei nostri giorni serena e profonda gioia per farci toccare la bonta di Dio e infonderci nuovo coraggio?. E? l?augurio che Benedetto XVI ha rivolto ad alcune migliaia di persone presenti nell?aula Paolo VI per l?ultima udienza generale prima del Natale. Udienza segnata anche materialmente dal Natale, con l?albero e il presepe realizzati nell?aula e il suono di alcune cornamuse di un gruppo italiano.

La nascita di Gesù è stato il tema del quale il Papa ha parlato, a partire dalla sua origine storica. In origine, ha ricordato, l?anno liturgico era centrato ?non sulla nascita, ma sulla risurrezione, sulla vittoria di Gesù sulla morte?. ?E? l?avvenimento su cui si fonda la fede cristiana?.

?Il primo a dire che Gesù nasce il 25 dicembre fu Ippolito di Roma, nel suo commento al Libro del profeta Daniele, scritto verso il 204?. Qualcuno nota, poi, che ?in quel giorno si celebrava la festa della dedicazione del Tempio di Gerusalemme, istituita da Giuda Maccabeo nel 164 avanti Cristo. La coincidenza di date verrebbe allora a significare che con Gesù, apparso come luce di Dio nella notte, si realizza veramente la consacrazione del tempio, l?avvento di Dio su questa terra?. ?Nella cristianità la festa del Natale ha assunto una forma definita nel IV secolo, quando prese il posto della festa romana del ?Sol invictus?, il sole invincibile; si mise così in evidenza che la nascita di Cristo è la vittoria della vera luce sulle tenebre del male e del peccato?.

Ma ?l?intensa atmosfera del Natale - ha sottolineato il Papa - si è sviluppata nel Medio Evo grazie a san Francesco?. Il suo biografo, Tommaso da Celano, ?racconta che celebrava con ineffabile premura il natale del Bambino Gesù e che la chiamava festa della feste?. Da questa visione del mistero dell?Incarnazione ebbe origine la rappresentazione del Natale a Greccio. ?Ciò che animanva Francesco era il desiderio di sperimentare in maniera attuale l?evento della nascita e comunicare la gioia a tutti?. ?Il presepe è la tradizione natalizia più bella?. ?Greccio ha donato alla cristianità l?intensità e la bellezza della festa del Natale, e ha educato il popolo di Dio a coglierne il messaggio più autentico, il particolare calore, e ad amare ed adorare l?umanità di Cristo. Tale particolare approccio al Natale ha offerto alla fede cristiana una nuova dimensione. La Pasqua aveva concentrato l?attenzione sulla potenza di Dio che vince la morte, inaugura la vita nuova e insegna a sperare nel mondo che verrà. Con San Francesco e il suo presepe venivano messi in evidenza l?amore inerme di Dio, la sua umiltà e la sua benignità, che nell?Incarnazione del Verbo si manifesta agli uomini per insegnare un nuovo modo di vivere e di amare?.

Grazie a San Francesco, ?il popolo cristiano ha potuto percepire che a Natale Dio è davvero diventato l??Emmanuele?, il Dio-con-noi, dal quale non ci separa alcuna barriera e alcuna lontananza. In quel Bambino, Dio è diventato così prossimo a ciascuno di noi, così vicino, che possiamo dargli del tu e intrattenere con lui un rapporto confidenziale di profondo affetto, così come facciamo con un neonato?.

Nel Natale, ?Dio viene senza armi, senza la forza, perché non intende conquistare, per così dire, dall?esterno, ma intende piuttosto essere accolto dall?uomo nella libertà; Dio si fa bambino inerme per vincere la superbia, la violenza, la brama di possesso dell?uomo. In Gesù, Dio ha assunto questa condizione povera e disarmante per vincerci con l?amore e condurci alla nostra vera identità?.

La sua condizione di bambino, inoltre, ?ci indica come possiamo incontrare Dio e godere della Sua presenza. E? alla luce del Natale che possiamo comprendere le parole di Gesù: Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi non ha capito il mistero del Natale, non ha capito l?elemento decisivo dell?esistenza cristiana. Chi non accoglie Gesù con cuore di bambino, non può entrare nel regno dei cieli: questo è quanto Francesco ha voluto ricordare alla cristianità del suo tempo e di tutti tempi, fino ad oggi. Preghiamo il Padre ? ha concluso il Papa - perché conceda al nostro cuore quella semplicità che riconosce nel Bambino il Signore, proprio come fece Francesco?.
 
Ma certo che Babbo Natale esiste.
Solo che non c'è nessuno che possa fare
da solo tutto quello che deve fare lui.
E allora il Signore ha distribuito i suoi compiti
tra tutti noi.
Per questo noi siamo tutti Babbo Natale. Io. Tu.
Persino tuo cugino Billy Bob.
E adesso dormi.
Conta le stelle.
Pensa a cose più serene.
Alla neve, per esempio.

Truman Capote

da "Un Natale"
 
Poesia di Natale di David Maria Turoldo

Natale

Quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale..
I campi bianchi di brina,
i campi rotti al gracidìo dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende
finalmente serena.
lo portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d'essere uomo vero
del tuo regale presepio.
 
Poesie di Natale di Rainer Maria Rike

La nascita di Gesù

Se in te semplicità non fosse, come
T'accadrebbe il miracolo
di questa notte lucente? Quel Dio,
vedi, che sopra i popoli tuonava
si fa mansueto e viene al mondo in te.
Più grande forse lo avevi pensato?
Se mediti grandezza: ogni misura umana
dritto attraversa ed annienta
l?inflessibile fato di lui. Simili
vie neppure le stelle
hanno. Son grandi, vedi, questi re;
e tesori, i più grandi agli occhi loro,
al tuo grembo dinanzi essi trascinano.
Tu meravigli forse a tanto dono:
ma fra le pieghe del tuo panno guarda,
come ogni cosa Egli sorpassi già.
Tutta l'ambra imbarcata dalle terre più remote,
i gioielli aurei, gli aromi
che penetrano i sensi conturbanti:
tutto questo non era che fuggevole
brevità: d?essi, poi, ci si ravvede;
ma è gioia - vedrai - ciò che Egli dà.
 
Poesia sul Natale
di Gianni Rodari:

Natale tutto l'anno

Se comandasse il pastore
del presepe di cartone
sai che legge farebbe,
firmandola col lungo bastone?
Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino.
Sapete che casa vi dico,
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente.
Se ci diamo la mano
i miracoli si faranno,
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno
 
Tanti scrittori e poeti anche "insospettabili" hanno scritto sul Natale poesie qualche volta religiose sul mistero della nascita del Figlio dell'Uomo o di Dio,altre volte emotivamente attratte dalla festa dell'inverno ,altre sul senso di umana commozione e compassione e generosità che questa ricorrenza ispira o dovrebbe ispirare.
Che avesse ragione il vecchio Benedetto Croce quando diceva : "...Non possiamo non dirci cristiani" anche se siamo laici ,agnostici , atei , buddisti ,esistenzialisti ,liberali ,libertari ,libertini,socialisti,fascisti,artisti,illuministi,eccetera eccetera ?
 
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