<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Poesia | Page 32 | Il Forum di Quattroruote

Poesia

L'autolimitato animalesco senso della vita.
Non credere in niente opprime molto più che credere.
La limitazione materialista del non credere porta ad essere animali tra gli animali, a non realizzare la vita oltre l'intrinseco materiale, così privi di spirito e spiritualità siamo costretti ad elidere anche le illusioni ed il fantasticare che rende speranza alla vita.
 
"Questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l'ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto.»

Cesare Pavese

ppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp

Per la serie: tutto il mondo è paese :!: :D
Scherzi a parte ,il vecchio Pavese coglie qui una verità
attuale soprattutto nel dopoguerra italiano
che si apriva al mondo dopo la chiusura
della dittatura e della guerra.
Di qui la grande attesa -unita al passaggio fra
tradizione contadina e realtà industriale-
del mondo là fuori ,oltre la siepe
e di qui anche la disillusione di
scoprire che ciò che cerchiamo lontano
non è poi molto diverso dalla dimensione
quotidiana.
 
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »


Giacomo Leopardi, L'infinito
 
birillo21 ha scritto:
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »


Giacomo Leopardi, L'infinito

Stà volta ,caro Brillo, mi hai proprio letto nella mente e mi hai tolto la.............................poesia di bocca :lol:
Oltre la siepe nel pensier ci fingiamo un universo altro,
che poi l'uomo contemporaneo - a differenza di quello ottocentesco-
ha i mezzi per andare a cercare nel reale e non solo nell'immaginario e -come nella battuta di Cesare Pavese-
rimanerne deluso
 
Estate di San Martino

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Le colline e le rive del Po sono un giallo bruciato
e noi siamo saliti quassù a maturarci nel sole.
Mi racconta costei - come fosse un amico -
Da domani abbandono Torino- e non torno mai più.
Sono stanca di vivere tutta la vita in Prigione.
Si respira un sentore di terra e, di là dalle piante,
a Torino, a quest'ora, lavorano tutti in prigione.
Torno a casa dei miei dove almeno potrò stare sola
senza piangere e senza pensare alla gente che vive.
Là mi caccio un grembiale e mi sfogo in cattive risposte
ai parenti e per tutto l'inverno non esco mai più.
Nei paesi novembre è un bel mese dell'anno:
c'è le foglie colore di terra e le nebbie al mattino,
poi c'è il sole che rompe le nebbie. Lo dico tra me
e respiro l'odore di freddo che ha il sole al mattino.
Me ne vado percbé è troppo bella Torino a quest'ora:
a me piace girarci e vedere la gente
e mi tocca star chiusa finch'è tutto è buio
e la sera soffrire da sola. Mi vuole vicino
come fossi un amico: quest'oggi ha saltato l'ufficio
per trovare un amico. Ma posso star sola costì?
Giorno e notte - l'ufficio - le scale - la stanza da letto -
se alla sera esco a fare due passi non so dove andare
e ritorno cattiva e al mattino non voglio più alzarmi.
Tanto bella sarebbe Torino - poterla godere -
solamente poter respirare. Le piazze e le strade
han lo stesso profumo di tiepido sole
che c'è qui tra le piante. Ritorni al paese.
Ma Torino è il piú bello di tutti i paesi.
Se trovassi un amico quest'oggi, starei sempre qui.

CESARE PAVESE

Il paese e la città ,la perdita dell'innocenza contadina
e la dolcezza dell'autunno fra i colli
con il sole freddo che buca la nebbiolina
E Torino sullo sfondo ,il dover essere,
il dover fare ,il lavorare
e il desiderio di riposare fra gli affetti
famigliari dove si hanno le radici
e dove puoi capire l'anima ,se l'hai

grande il vecchio Pavese ,peccato che non
ha incontrato.......quella giusta
 
DI SE STESSO

Non son chi fui; peri di noi gran parte:
Questo che avanza è sol languore e pianti.
E secco è il mirto, e son le foglie sparte
Del lauro, speme al giovenil mio canto.

Perché dal dì ch'empia licenza e Marte
Vestivan me del lor sanguineo manto,
Cieca è la mente e guasto il core, ed arte.
L'umana strage, arte è in me fatta, e vanto.

Che se pur sorge di morir consiglio,
A mia fiera ragion chiudon le porte
Furor di gloria, e carità di figlio.

Tal di me schiavo, e d'altri, e della sorte
Conosco il meglio ed al peggior 'mi appiglio:
E so invocare e non darmi la morte.

Ugo Foscolo
 
Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.

Albert Camus

Quanti delitti ,anche molto contemporanei, potrebbero avere questa spiegazione...
Il vecchio esistenzialista Camus ,oltrechè romanziere di genio e umanista di vaglia ,era anche un brillante...................criminologo
 
La civiltà ha reso l'uomo più sanguinario di quanto non lo fosse un tempo.

Fedor Michailovic Dostoevskij

Chissà cosa direbbe il magnifico Dostoevskij su delitti e castighi e sentenze di oggi?
 
Io non so con quali armi sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma so che la quarta sarà combattuta con pietre e bastoni

Albert Einstein
 
Cirano

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati,
io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

[ Cirano Lyrics on http://www.lyricsmania.com/ ]
 
Abba

Abba è un santo uomo talmudico, che, pur non essendo ordinato rabbino, ha spirituali poteri di guarigione.

http://www.pantheon.org/

Abba complesso disco-pop Svedese.

Sitting in the palm tree
artista: Abba

See me sitting in the palmtree
Looking down at people passing by
Sitting here no-one can harm me
They just stare at me and wonder why
No need to bother, I'm gonna stay up here
Whatever happens, I won't let no-one near
Until you tell me, Jeanie Jeanie on my mind, won't you please
You really love me, Jeanie Jeanie you're so fine, yes you are now
And in the evening, when the sun goes down
I'll be the bluest of men in this town
'Cause I love you, Jeanie Jeanie on my mind

See me sitting in the palmtree
Waiting for those little words from you
People laugh and point their fingers
Like I was a monkey at the zoo
But I will stay here, among my coconuts
So you will know dear, you're everything I've got
Now won't you tell me, Jeanie Jeanie on my mind

Winds blow, stars glow, I see a light in a window
Dark trees, soft breeze, carry my message to her please

See me sitting in the palmtree
Feeling angry at the silly crowd
No-one else but you can calm me
You should know by now I'm far too proud
I need to show you, I've got my feelings too
You shouldn't treat me like you always do
So won't you tell me, Jeanie Jeanie on my mind, won't you please
You really love me, Jeanie Jeanie you're so fine, yes you are now
And in the evening, when the sun goes down
I'll be the bluest of men in this town
'Cause I love you, Jeanie Jeanie on my mind
Jeanie Jeanie you're so fine
Jeanie Jeanie on my mind
Jeanie Jeanie you're so fine
Jeanie Jeanie on my mind
Jeanie Jeanie you're so fine

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