marimasse ha scritto:Secondo me quelle considerazioni sono un po' superficiali, perché non tengono conto di parecchie cose, come ad esempio il fatto che quando uno va a guidare in un paese straniero vive un'esperienza di tipo "eccezionale", che non si deve fare tutti i giorni per tutto l'anno. Se vai a cena a casa di qualcuno e costui ti impone di indossare per tutto il tempo un berrettino azzurro tu magari lo indossi anche, ma la cosa cambierebbe parecchio se ti venisse imposto di indossare sempre il berrettino anche quando sei a casa tua.stratoszero ha scritto:Standing ovation per tutte le considerazioni sugli "Italioti"...
Se aggiungiamo a questo l'oggettiva crescente assurdità delle norme nostrane e soprattutto del modo in cui vengono messe in pratica, il discorso assume un aspetto assai diverso.
Quando mi capita, sempre più raramente, di andare a fare un giretto in Austria, io mi ritrovo sempre ad essere spontaneamente assai disciplinato. Che sia solo perché ho paura dei gendarmi (che oltretutto appioppano multe molto meno isteriche di quelle nostrane) o anche perché, ad esempio, la linea continua non è onnipresente, i limiti 50 sono collocati dove di fatto esiste un centro abitato e così via?
Fabiologgia aveva fatto delle considerazioni giustissime sul concetto di rispetto delle regole (da parte di cittadini e stato) che in Italia manca. Sintetico (come giocoforza deve essere un post su un forum, che non è un trattato omnicomprensivo di sociologia), non superficiale.
Tu dici che non tengono conto dell'eccezionalità del viaggio all'estero, ma questo non sposta i termini della questione: non mi risulta che gli italiani trasferitisi al'estero facciano quello che gli pare alla guida.
Che poi spesso le regole vengano imposte in modo scorretto (per esempio, limiti esageratamente bassi) è un altro discorso, che "amplifica" la nostra tendenza a fregarcene delle regole. Trovami un motivo diverso da questo menefreghismo o dall'ignoranza e dall'idiozia che giustifichi il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (o addirittura la fibbia posticcia inserita per non fare suonare il cicalino) o l'utilizzo "manuale" dei cellulari cui assistiamo ogni giorno.