<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo. | Page 244 | Il Forum di Quattroruote

Museo Alfa Romeo: finalmente il TAR ha respinto il vergognoso ricorso contro il vincolo.

156jtd105 ha scritto:
Mettiamola su questo piano:

Alfa, regione, provincia, comuni, ministero e chi più ne ha più ne metta, qui ognuno dice la sua e la verita VERA non la conosce nessuno se non loro stessi (FORSE).

al di fuori di quel cerchio chi pensa di saperne di più forse ne Sto arrivando! meno di altri.

Comunque il fatto che negli ultimi tempi ne stiano parlando/discutendo con una certa intensità, secondo me significa che qls si sta muovendo verso il positivo ovviamente.
Vediamo

A me pare che i piani siano due, perfettamente ortogonali e quindi in contrasto.

Uno é quello dei fatti, che nemmeno Fiat puó apertamente smentire. Nessuna autoritá ha imposto dall'esterno la chiusura del museo, altrimenti Fiat non tarderebbe a documentarlo con i dispositivi di cui fosse stata oggetto.

Il secondo piano é quello della propaganda che, a quanto é dato vedere, trova i propri alfieri in ogniddove, e che, davanti ad una condotta di Fiat predatoria, moralmente discutibile ed antiitaliana, e quindi lesiva della sua immagine, interviene a confondere le acque, a suggerire il mistero ed il gomblotto à la x-files su fatti che in realtá sono giá accertati.

In ultimo, se se n'é tanto parlato nel recente passato, é proprio perché Fiat ha mosso tutte le proprie pedine per tentare disperatamente di comprarsi il permesso di vendere un numero di pezzi storici. E questa é una prospettiva positiva forse per Fiat, non per Alfa e gli alfisti.

Positivo per Alfa e gli alfisti in realtá é casomai il fatto opposto: e cioé che ad un certo punto si sia smesso di parlarne. Conseguenza del fatto che la vergognosa trattativa col ministero é fallita, e che Fiat é tornata a perseguire le vie legali muro contro muro. Per rimuovere il vincolo e vendere i pezzi del museo in libertà assoluta.

Altra cosa interessante mi pare che Quattroruote, poche settimane fa, abbia imbastito un'interessante inchiesta / intervista sull'apertura di questa preoccupante trattativa. Sará previsto anche un aggiornamento circa gli esiti che questa ha avuto, magari con qualche retroscena circa le varie mosse?
 
Per chi avesse voglia di leggerlo questo è il ricorso presentato da fiat al TAR.
Io ci ho provato ma non ce la faccio mi viene troppo da vomitare. Se qualcuno con più stomaco di me ne ha voglia potrebbe fare un riassunto.

https://www.facebook.com/museostorico.alfaromeo/media_set?set=a.184118944998119.45245.100002000438460&type=3
 
fpaol68 ha scritto:
Per chi avesse voglia di leggerlo questo è il ricorso presentato da fiat al TAR.
Io ci ho provato ma non ce la faccio mi viene troppo da vomitare. Se qualcuno con più stomaco di me ne ha voglia potrebbe fare un riassunto.

https://www.facebook.com/museostorico.alfaromeo/media_set?set=a.184118944998119.45245.100002000438460&type=3

Mi spiace ma non sono su facebook. Lo si trova altrove?
 
Andiamo avanti come promesso.

Alla fine della II° Guerra Mondiale, sgombrate un po' di mecerie del Portello a suo tempo bombardate, si riesce a rimettere in efficienza una parte della fabbrica.

Agli inizi del 1946 le macchine utensili in grado di funzionare erano circa 1200.

Tornano pure all' ovile le 7 macchine da corsa ( le Alfetta 158 ) che il motonauta
Castoldi le aveva nascoste nella sua fattoria di Abbiategrasso (MI) sotto cataste di legna e carbone . E tutte in perfettissime condizioni.

Nel suo assetto l' azienda ha ora soltanto sogni ed un mare di problemi che vengono gestiti da un Commissario Straordinario.

I dipendenti in quell' anno ammontano a 6870 Operai e 1532 Impiegati.

Fatti quattro conti l' ALFA aveva perso un grosso cliente che aveva avuto negli ultimi anni : Le Forze Armate ; e per restituire la Casa alle condizioni del 1939
bisognava immettere almeno 250 milioni di lire.
Che non c' erano.

Per restaurare alle " bene e meglio " i fabbricati, per i finestroni si compravano i vetri al mercato nero e pure la nafta per non dovere fermare i forni del reparto metallurgia.

L' I.R.I. riesce comunque a dare 80 milioni di lire. Ma non bastano.

Allora si ricorre all' ingegnosità.
Si producono = Cucine economiche elettriche ed a gas su progetto di un Ingegnere Aeronautico di quando il " popolo " dell' ALFA era sfollato in più parti d'Italia.

Queste cucine per l'epoca sono altamente tecnologiche ed alcune "curiose"
caratteristiche saranno poi - negli anni seguenti - adottate anche da altri produttori.

Se ne fabbricano 500 e vengono vendute a 500.000 Lit. cadauna.

Viene inoltre prodotta una doppia finestra con intelaiatura in duralluminio
con all' interno una persiana scorrevole.
Ottimo successo ottiene all' esposizione presso la prima Fiera di Milano
del dopoguerra.

Si producono altresì motori elettrici e respingenti per carri ferroviari mentre
l' anno prima - 1945 - escono dal Portello solo 3 ALFONE-2500-6C Sport.

Nel frattempo la 158 da corsa vince ovunque.

Nel 1946 vengono consegnate 157 auto -2500-6C - tra vetture finite e telai dati a carrozzieri per sofisticate elaborazioni.

Nel 1947 al Portello riprende la produzione dei Camion " 900 " e fa la sua apparizione l' ALFONA -2500-6C- " Freccia d'Oro ".

continua. 2 FOTO

Attached files /attachments/1773806=34661-DSCF1390.JPG /attachments/1773806=34662-DSCF6238.JPG
 
L' anno 1948 è un anno ancora di sofferenza. Sono solo 139 le vetture 2500-6C-
consegnate ( tra auto e telai ai carrozzieri ) ma le vittorie della 158 da corsa donano tanta tanta speranza ed anche perchè lo staff dell' Ing. SATTA - dopo approfonditi studi di mercato - ha ricevuto l' OK per la futura ALFA 1900.

Nel frattempo la 158 diviene 159 e miete sempre successi su successi.

Arriva il 1951 e la 1900 è pronta ed è proprio l' Ing. SATTA che conia il detto :
" E' la vettura di famiglia che vince le corse ".

Prima di questa auto in ALFA ci volevano oltre 240 ore di lavoro per consegnare una vettura completa.
Grazie a nuove catene di produzione ora escono 15 ALFA 1900 al giorno.

Sempre nel 1951 il Dott. LURAGHI assume la Direzione Generale della Finmeccanica della quale fa parte anche lo stabilimento del Portello e subito imposta un nuovo programma di riorganizzazione e sviluppo e rafforza la direzione dell' azienda.

A questo punto si adotta una decisione dolorosa : cessare l'attività sportiva ( dopo avere vinto 2 Campionati Mondiali con la 159 ) per concentrarsi anima e corpo nella produzione della 1900. E così fecero.

Altro rafforzamento delle linee di produzione e le vetture giornalmente prodotte passarono ( a Gennaio del 1952 ) da 15 a 40 .

Anche le Forze Armate rifecero " capolino " e da qui partì la produzione delle
ALFA MATTA.

Non paghi di ciò, il lungimirante Dott. Luraghi e tutti i Tecnici ed Ingegneri (Satta in testa) decisero di offrire alla clientela amante della bella meccanica e delle ottime prestazioni altra vettura ma con cilindrata che fosse alla portata di più persone.
Si " inventarono " un motore di 1300 cc. per una vettura a prezzo più accessibile.

Ma ci voleva più denaro. Allora cercarono in Germania ed a Monaco di Baviera
trovarono una Soc.Finanziaria che assicurò tutto ciò di cui avevano bisogno per l' acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature per la nuova futura vettura.

In assoluto segreto iniziarono gli studi di quest' auto e fu disegnata interamente a Milano presso l' Uff.Studi Speciali dei Servizi di Pregettazione.

Il modello base - scala 1 a 5 - fu portato per le prime sperimentazioni in una piccola Galleria del Vento presso la Breda.

Poi la vettura completa fu testata in Germania ( Stoccarda e zone limitrofe )
ed in Inghilterra- (Rep.Ricerche Assoc. Costruttori Inglesi) .

Ed ecco la GIULIETTA Berlina.

segue. Alcune fotogafie.

Attached files /attachments/1773824=34666-DSCF3069.JPG /attachments/1773824=34665-DSCF4660.JPG
 
Prima però della presentazione della GIULIETTA 1300 Berlina - che evidentemente era ancora " sotto collaudi " - nel 1954 venne presentato il prototipo della versione SPRINT - 1300 di Bertone che aveva posteriormente un "portellone" e che fu eliminato in sede di produzione normale.

L' anno successivo - il 1955 - ecco la GIULIETTA Berlina 1300 e grazie alla quale la produzione - nel 1956 - arriverà a 20.000- vetture a cui sommare migliaia di gruppi per Autocarri.

Nel contempo, il Dott. LURAGHI si accorge che lo stabilimento del Portello mostra le sue rughe e così si va alla ricerca di un' area per la costruzione di un nuovo stabilimento per stare alla pari coi concorrenti.

Girarono perfino tutta la " bassa milanese " - ma il terreno giusto fu trovato a soli 12 Km. ed a Nord-Est del Portello.
In ALFA si ammise che : Strategicamente il reperimento di questi terreni fu una fortuna per ciò che potevano essere gli sviluppi futuri.
Ivi c'era già tutto= La strada Varesina- L' Autostrada dei Laghi ( a 200 mt.) e la Ferrovia Nord.

Ma un altro problema si poneva : non si poteva seguitare a provare le vetture
tutti i giorni ed a qualunque ora sui soliti percorsi stradali ed aperti al traffico che da tanti anni si era soliti usufruire e bisognava urgentemente trovare
qualche èscamotage o qualche soluzione definitiva.

Non era più possibile ( come fecero negli anni ' 50 ) andare a provare anche sulla pista aerea della Malpensa perchè ormai di aerei ne arrivavano a bizzeffe.

Poi, per offrire alla clientela vetture veramente ad hoc, non era più pensabile affidarsi alla seppure veramente notevole sensibilità dei collaudatori.

Si pensò così che l 'ALFA avrebbe dovuto necessariamente avere una pista
" tutta sua ".

Così vennero a sapere che molti contadini e/o cultori e produttori di riso
nell' alto Vercellese erano intenzionati a vendere le loro terre.

Inviarono tutta una serie di personaggi per mascherare l' operazione e nessuno mai venne inizialmente a sapere che era l' ALFA che era intenzionata
all' acquisto dei terreni.

Alla fine riuscirono a comprare ( mettendo assieme appezzamento dopo appezzamento ) la bellezza di 3.000.000- di mq. e comprensivo della
" Bella Luigina " in quel di Balocco.

Il circuito che fu costruito era di 5,673 Km. in senso di rotazione antiorario.

Intanto la produzione tocca le 54.765 unità ed il numero dei dipendenti ammonta a 15.218 unità.
L ' esportazione è di 11.463 veicoli.

segue. FOTO.

Attached files /attachments/1773830=34667-ALFA Giulietta Sprint 1300 cc. con portellone post.prima della presentaz.vettura definitiva.JPG /attachments/1773830=34668-ALFA Giulietta Sprint-1300 cc. con portellone post. prima della presentazione vettura definitiva-foto 4.JPG
 
ancora 2 foto

segue ancora mess.

Attached files /attachments/1773831=34671-DSCF3752.JPG /attachments/1773831=34670-DSCF3753.JPG
 
Vennero quindi le GIULIA - 1600 in tutte le versioni e nel 1968 immisero sui mercati le 1750.

Ciò in concomitanza con le prime agitazioni sindacali che - protrattesi sino agli anni ' 80 - si riveleranno deleteri per la sopravvivenza della CASA medesima.

Nel Novembre del 1970 queste agitazioni segnarono la vita anche dei dirigenti.
Anche il Sig. BUSSO nel suo libro ne accenna scrivendo che ancora ricordava
la visione dell ' Ing. SATTA che si rifiuta di abbandonare il suo tavolo di lavoro, come richiesto dagli scioperanti che gli hanno invaso l'ufficio, e di quegli sconsiderati che non trovano di meglio che portarlo fuori di peso, seduto nella poltrona dalla quale non vuole alzarsi.

L' anno 1973 ci riservò poi la Crisi Energetica che i concorrenti adagio adagio e con una seria politica industriale risolsero mentre noi " battemmo il passo ".

La volontà di reagire in ALFA non mancò mai ma nulla si potè fare grazie anche al sempre susseguirsi di veti per la commercializzazione di nuove vetture oppure alla iniziale approvazione e seguita da totale negazione
nell' arco di qualche settimana successiva.

Così nel Gennaio del 1974 il Dott. LURAGHI lasciò la CASA.
Nel Marzo dello stesso anno purtroppo trapassò l' Ing. SATTA.
Seguì una emorragia di Ingegneri :
Ing. Garcea-
Ing. Nicolis
Ing. Ponte di Pino
ed altri bravissimi e valenti ingegneri e tecnici.
Anche i Dottori Bardini e DiNola lasciarono la Casa.

L' eredità dell' Ing. Satta e degli altri progettisti cade sul "grande" Ing. Surace
che fu allievo del mitico Prof. Lampariello studioso del Calcolo Sensoriale.

In quei tempi anche all' ALFASUD di Pomigliano ci fu emigrazione di vari tecnici che si stabilirono ivi ma che provenivano dalla Ford , dalla Simca ,
dalla General Motors e che furono portati in questo nuovissimo stabilimento dall' Ing. Rudolf Hruska.

Qualche anno dopo anche uno dei miei amici Collaudatori di Via Grosotto
lasciò l' ALFA per altri lidi.
Di ciò ne fui particolarmente addolorato. :cry:

Concludo inserendo qualcosa che già scrissi nel 2007 sul vecchio Forum e che comunque è sempre una pagina dolorosa.

Un giorno - forse era l' anno 1973 - vado a ritirare una mia vettura dopo un tagliando.
Mi vengono incontro i miei amici Collaudatori con espressione che dire di dolore sarebbe veramente poco.
A mia richiesta di cosa fosse accaduto rispondono che prima di mezzogiorno
uno dei due aveva ricevuto da un cliente una Alfetta 1800 bianca per un
tagliando.
Per velocizzare la richiesta il mio amico Collaudatore si era premurato di portarla immediatamente al II° piano presso l' Officina di " Papà Ferrario ".
( il responsabile dell' Officina- Cav:Ferrario- lo chiamavamo tutti così... :D)

All' entrata in Officina un gruppo di maestranze aveva iniziato una serie di forti agitazioni ed alla vista di quell' auto la presero a calci nella portiera del passeggero sfasciandogliela quasi totalmente.

Il mio amico diventava matto !!! :shock:
Era ancora incredulo per quanto capitatogli. :shock:
Mancava poco piangesse di rabbia. :evil:
Immaginate il suo stato d' animo per tanto tanto tempo....... :cry:

Purtroppo queste situazioni si ripeterono ancora per qualche anno a venire.

Un saluto a tutti. Buona notte. :D :D :thumbup:
 
giampi47 ha scritto:
Prima però della presentazione della GIULIETTA 1300 Berlina - che evidentemente era ancora " sotto collaudi " - nel 1954 venne presentato il prototipo della versione SPRINT - 1300 di Bertone che aveva posteriormente un "portellone" e che fu eliminato in sede di produzione normale.

L' anno successivo - il 1955 - ecco la GIULIETTA Berlina 1300 e grazie alla quale la produzione - nel 1956 - arriverà a 20.000- vetture a cui sommare migliaia di gruppi per Autocarri.

Nel contempo, il Dott. LURAGHI si accorge che lo stabilimento del Portello mostra le sue rughe e così si va alla ricerca di un' area per la costruzione di un nuovo stabilimento per stare alla pari coi concorrenti.

Girarono perfino tutta la " bassa milanese " - ma il terreno giusto fu trovato a soli 12 Km. ed a Nord-Est del Portello.
In ALFA si ammise che : Strategicamente il reperimento di questi terreni fu una fortuna per ciò che potevano essere gli sviluppi futuri.
Ivi c'era già tutto= La strada Varesina- L' Autostrada dei Laghi ( a 200 mt.) e la Ferrovia Nord.

Ma un altro problema si poneva : non si poteva seguitare a provare le vetture
tutti i giorni ed a qualunque ora sui soliti percorsi stradali ed aperti al traffico che da tanti anni si era soliti usufruire e bisognava urgentemente trovare
qualche èscamotage o qualche soluzione definitiva.

Non era più possibile ( come fecero negli anni ' 50 ) andare a provare anche sulla pista aerea della Malpensa perchè ormai di aerei ne arrivavano a bizzeffe.

Poi, per offrire alla clientela vetture veramente ad hoc, non era più pensabile affidarsi alla seppure veramente notevole sensibilità dei collaudatori.

Si pensò così che l 'ALFA avrebbe dovuto necessariamente avere una pista
" tutta sua ".

Così vennero a sapere che molti contadini e/o cultori e produttori di riso
nell' alto Vercellese erano intenzionati a vendere le loro terre.

Inviarono tutta una serie di personaggi per mascherare l' operazione e nessuno mai venne inizialmente a sapere che era l' ALFA che era intenzionata
all' acquisto dei terreni.

Alla fine riuscirono a comprare ( mettendo assieme appezzamento dopo appezzamento ) la bellezza di 3.000.000- di mq. e comprensivo della
" Bella Luigina " in quel di Balocco.

Il circuito che fu costruito era di 5,673 Km. in senso di rotazione antiorario.

Intanto la produzione tocca le 54.765 unità ed il numero dei dipendenti ammonta a 15.218 unità.
L ' esportazione è di 11.463 veicoli.

segue. FOTO.

Grazie carissimo Giampi per quanto stai pubblicando. Il leggere la storia dell'Alfa fa dimenticare per alcuni istanti la miseria attuale e soprattutto infonde ancora maggior volontà di cercare, pur con i nostri limitatissimi mezzi, di contrastare il disegno di fiat di distruzione del museo e vendita dei suoi capolavori.

Poi mi hai fatto ricordare la bellissima esperienza fatta a Balocco giusto un anno fa in occasione delle celebrazioni per il 50° Autodelta!! ;)
 
Grazie a Te carissimo FRA ed a tutti gli Amici per l' attenzione che dimostrate leggendomi. :D

Circa l'ultimo intervento ho dovuto necessariamente fare un breve sunto perchè
ci sarebbe stata la possibilità di scrivere in modo molto più approfondito e sono convinto non mancherà l' occasione per tornarci sopra.

Già che ci siamo forse è giusto dare altra notizia di come alla fine anni ' 40 -
primi anni ' 50 collaudavano le Alfetta 159 da Corsa e le Alfa 1900 berlina :
---I collaudatori se non potevano provare a Monza , si immettevano sull ' autostrada Milano / Bergamo e/ o
sull' autostrada dei Laghi - (MI- CO / MI-VA ) ed a volte bloccando momentaneamente e solo per qualche minuto queste autostrade si lanciavano
" a manetta " e sotto lo sguardo stupito ma anche divertito e plaudente dei pochi automobilisti che transitavano.

Con le Alfa 1900 la musica non cambiava. Cambiava invece l' autostrada.
Frequentavano infatti preferibilmente la Milano - Torino perchè erano sempre alla ricerca di qualche Lancia AURELIA da sfidare. :D

Mi pare che quest' ultima notizia sia anche supportata ( se non erro ) sia dal
Sig. Busso che dall' Ing. Chirico. Ma posso sbagliare.

Vero !!! :D Più o meno di questi giorni l' anno scorso avete partecipato al Raduno del 50° dell' Autodelta. :D

Peccato che abbiate trovato tempo non certo favorevole e con qualche piccolo nevischio.

Ti / Vi auguro di tornare presto in quel di Balocco e con un bel po' di sole. :D..........per " un totale divertimento ".

Un caro saluto. :D :thumbup:
 
Ciao a tutti.
Mio padre, classe 1928, ha lavorato al portello dal 42 al 72 e, poi, 10 anni ad Arese prima di andare in pensione.
Mi ricordo la prima visita al museo, anni ed annorum fa col papà che conosceva tutti......

Poi ci fu il regalo agli ovini.

Oggi quello che è la gamma Alfa è sotto gli occhi di tutti, ma lo scandalo del museo è qualcosa di inconcepibile per le potenzialità che potrebbe avere, potenzialità volutamente e scientemente castrate dagli indegni proprietari del marchio.

Che vale, peraltro, anche per il marchio Lancia ed annessa collezione museale.

Schifo assoluto.
 
czzmhl ha scritto:
Ciao a tutti.
Mio padre, classe 1928, ha lavorato al portello dal 42 al 72 e, poi, 10 anni ad Arese prima di andare in pensione.
Mi ricordo la prima visita al museo, anni ed annorum fa col papà che conosceva tutti......

Poi ci fu il regalo agli ovini.

Oggi quello che è la gamma Alfa è sotto gli occhi di tutti, ma lo scandalo del museo è qualcosa di inconcepibile per le potenzialità che potrebbe avere, potenzialità volutamente e scientemente castrate dagli indegni proprietari del marchio.

Che vale, peraltro, anche per il marchio Lancia ed annessa collezione museale.

Schifo assoluto.

Ciao. Ti porgo il mio bentrovato. ;)

Bella notizia hai voluto darci circa l' occupazione del Tuo papà e per così tanti anni presso l' ALFA . Tanta curiosità da parte mia
inerente eventuali " spezzoni " di fatti - di situazioni che lui ha vissuto all' interno della CASA e di cui sicuramente te ne ha parlato nell' arco di tutta la sua vita lavorativa.

Se qualche aneddoto - qualche episodio Tu riterrai opportuno scrivere, sarà bene accetto.

Grazie in anticipo. :D
Un saluto. :thumbup:
 
@giampi47
grazie per il benvenuto!

Tieni presente che mio padre è in pensione dall'82, quando io avevo 17 anni......
e non vuole più sentir parlare di Alfa da quando Fiat fece i basamenti in ghisa per i quattro cilindri.......

Gli ultimi 10 li ha fatti da impiegato all'ufficio modifiche

I 10 precedenti, al Portello, alle sale prove motori.

Sicuramente i "vecchi" di un tempo avevano la passione per quello che costruivano .

sentivano di far parte di qualcosa che aveva la parvenza di un mito ;) ;) ;)
 
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