Gunsite ha scritto:
...tu statalista (i parlamentari...) io liberista... se uno vuole zuccare ... cavoli suoi. non fa male a nessuno...
É la prima volta che mi sento definire statalista, mi segnerò la data.
Comunque, in questo come in altri contesti, l'unica definizione con desinenza
"ista" che mi piacerebbe meritare è
"non estremista". Non so se e quanto riesca a meritarla, ma sinceramente ci provo.
Il non credo affatto che i parlamentari debbano legiferare maniacalmente su tutti i più piccoli aspetti della vita delle persone; dicevo appunto che con lo stratosferico stipendio che prendono dovrebbero, come minimo, agire in base ad un buon senso e ad una onestà e razionalità superiori alla media. Le fesserie dette o fatte dal comune cittadino (che, non va dimenticato, sono "gratuite") possono essere forse fonte di danno per qualcuno; le fesserie dette o fatte dal legislatore (alla modica tariffa di 20mila e più euro al mese) ricadono su milioni di persone.
Trovo molto
sdrucciolevole, per quanto istintivamente attraente, anche l'idea secondo la quale se uno
si fa male da solo (
perché sale sulla pianta con la scala malferma e cade, perché fa un incidente guidando senza casco o cintura o affrontando una curva in maniera sconsiderata o pensando che le gomme termiche sul ghiaccio lo rendano immune alle leggi della fisica o anche perché a forza di mangiare o bere o fumare sviluppa qualche grave cronica patologia...)
sono affari suoi, perché deve essere lasciato libero di fare quello che vuole fintanto che
non fa male a nessuno.
Tutto sta nel valutare con attenzione
due aspetti:
- che cosa vogliamo intendere con il concetto di non fare male a nessunochi paga le spese relative alle cure di chi si infortuna o si ammala
Se io nel mio giardino, spontaneamente, faccio l'equilibrista sul filo a 3 metri da terra sopra il porfido e cado e mi rompo la schiena e devo essere sottoposto ad una delicata operazione per poter tornare in piedi e poi devo seguire costose terapie riabilitative per tornare a camminare decentemente e
pago in prima persona tutto ciò, allora si potrebbe effettivamente dire, appunto, che con la mia incoscienza
non ho fatto male a nessuno. Anzi, secondo la logica odierna sarei anche da premiare, avendo creato lavoro per medici, infermieri, produttori e venditori di protesi ecc.
Se invece io
non posso o non voglio pagare e vengo a
chiedere a te, definendoti
"fortunato" perché hai la schiena intera,
i quattrini per l'operazione e le terapie e le visite, allora il discorso cambia, credo. Oppure tu, in nome del liberismo,
me li daresti volentieri? Attenzione, perché con la stessa logica qualcun altro ti potrebbe chiedere soldi per curare i malanni che gli sono "imprevedibilmente" venuti dopo 30anni di 20sigarette al giorno e così via. Chi di noi può definirsi totalmente privo di responsabilità in relazione agli acciacchi che gli capitano col passare degli anni?
Cambiamo prospettiva: nel caso in cui a rompersi la schiena per imprudenza fosse tuo fratello o tua moglie o tuo figlio e in famiglia non ci fossero le svariate decine di migliaia di euro necessarie per le cure,
accetteresti di buon grado, in nome del liberismo, che il
tuo parente venisse lasciato
morire o rimanesse invalido a vita?
Anche qui, insomma, non è affatto facile trovare un compromesso equilibrato il liberismo selvaggio (nessun divieto, nessun obbligo) e il suo esatto contrario (obblighi e divieti sempre più capillari e isterici). La cosa che mi rattrista assai è constatare che poco o nulla si fa per cercare davvero quel compromesso, preferendo di gran lunga scivolare verso uno dei due estremismi.