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Scorpione589 ha scritto:In merito all'iniziativa Citroen-Quattroruote, ritengo che qualche aspetto non sia stato evidenziato a sufficienza, se non addirittura sfuggito.
1)Nelle tre pagine di presentazione dell'iniziativa Citroen-Quattroruote, la rivista ha preferito non spiegare, come del resto ha fatto Citroen nelle 36 del suo inserto pubblicitario, che chi acquista l'auto coperta da una garanzia aggiuntiva, può fare la manutenzione presso le officine generiche solo per i primi 2 anni obbligatori per legge. Quando parte tale garanzia aggiuntiva, DEVE tornare a servirsi della rete ufficiale, altrimenti la supergaranzia può essere invalidata dalla casa. Quindi, alla convenienza (teorica) dell'iniziativa Citroen-Quattroruote va sottratta la differenza tra i costi (reali) della manutenzione ufficiale e quelli della manutenzione "generica", che non è necessariamente di qualità inferiore, ma che assai spesso costa meno. In quei tre anni di garanzia aggiuntiva, quindi, i clienti Citroen garantiscono alla casa un introito sicuro dalla vendita di ricambi che altrimenti non sarebbero forse acquistati, introito che può ben aiutare Citroen a sopportare parte di quel 10% di extra valore garantito a chi tra quattro anni verserà l'auto acquistata oggi. In cambio, è bene ricordarlo, di un'altra Citroen nuova che frutterà altri introiti.
2)Questo extra valore è calcolato sulle quotazioni Quattroruote. Un amico che lavora presso un concessionario mi ha riferito che esse vengono realizzate da Quattroruote in stretta collaborazione... con i concessionari. E sotto l'occhio vigile delle rispettive case. Il direttore confermi o smentisca, ma se conferma, lascio giudicare a chi mi legge quanto sia plausibile l'ipotesi che i concessionari Citroen, durante tale collaborazione, possano agire contro i loro interessi o contro quelli di Citroen Italia.
3)Nel recente passato (febbraio 2010, con Carlo Cavicchi condirettore), Quattroruote ha provato sette berline medie affermando che la C5 (ebbene sì, un'altra Citroen) è la più comoda dietro. Però nel confronto ha incluso berlinotte semi-sportive non certo pensate per la comodità (Alfa 159 e BMW serie 3, per esempio) escludendo altre concorrenti (basta citarne tre: Ford Mondeo, Renault Laguna e Toyota Avensis) che forse in comodità posteriore avrebbero avuto qualcosa da dire. Il che (mi si perdoni l'irriverenza) è un po' come indire un concorso di bellezza tra Lino Banfi, il ministro Brunetta e il sottoscritto (che è bruttino), ma lasciando fuori Brad Pitt e George Clooney, e poi proclamare me vincitore. Ironia a parte, dopo la sofferta vittoria, Citroen non perse tempo e già da marzo 2010 la pubblicità della C5 si fregiò per settimane dell'ambito trofeo di ?Più comoda della categoria, l'ha detto Quattroruote?.
4)Già nel 2007, in uno spot della C4 Picasso (sì, un'altra Citroen), una voce di sottofondo accostava la vettura alle ?cinque stelle di Quattroruote?, cioè proprio quelle che nelle pagine della prove su strada della rivista premiano i modelli che meritano il massimo voto in qualcosa.
5)I punti 1, 2, 3 e 4 generano il forte sospetto che tra Quattroruote e Citroen ci sia un feeling che viene da lontano e che la casa francese sia da tempo abituata a sfruttare pubblicitariamente i lusinghieri giudizi che la rivista riserva alle sue vetture. Anche quelli guadagnati con prove-confronto realizzate con criteri quantomeno sorprendenti.
2)Al di là delle considerazioni precedenti e future, mie o di altri, su quanto convenga davvero acquistare oggi una Citroen-Quattroruote, resta sul tavolo una questione cruciale che non può essere sottaciuta: Quattroruote ha prestato il suo nome a un'iniziativa esplicitamente pubblicitaria che potrebbe aumentare le vendite di Citroen (lo scopo della pubblicità è quelllo, vero?), presentata però come frutto della competenza, del know-how e della capacità di giudizio di un organo d'informazione ritenuto autorevole. Un organo d'informazione il cui ex-direttore Tedeschini, per giustificare l'aumento del prezzo di copertina da 4,2 a 5 euro, aveva dato a uno dei suoi ultimi editoriali (maggio 2010) il titolo di "Il prezzo dell'indipendenza", spiegando che la rivista "non fa parte di nessun potentato economico in grado di sostenere perdite con un'informazione compiacente" e che "sta in piedi" (la rivista) anche "grazie alla pubblicità". Appunto. Nell'?affaire? Citroen-Quattroruote, la rivista certo ha tenuto un comportamento poco equidistante, radicalmente diverso, tanto per fare un esempio, da quello di una qualsiasi rivista che giudichi positivamente un'iniziativa commerciale AUTONOMA ideata da una casa automobilistica. Infatti, il difetto irrimediabile dell'intera faccenda è che la ?cosa pubblicitaria? è stata studiata a tavolino CONGIUNTAMENTE e PREVENTIVAMENTE da Citroen e dal direttore di Quattroruote che, in quanto giornalista, mi risulta che dalla pubblicità dovrebbe stare molto alla larga. In altre parole, si tratta di una scaltra operazione di "ingegneria pubblicitaria", ma quanto a "ingegneria giornalistica" la ritengo personalmente una vera catastrofe che certo gioverà alle vendite Citroen o comunque alla sua "visibilità", visto che i modelli interessati all'operazione sono addirittura evidenziati in giallo sul listino della rivista, ma non credo che farà altrettanto bene alla credibilità di Quattroruote e alle sue vendite, già in calo da anni. L'"abbraccio" Citroen-Quattroruote sembra un abbraccio d'amore, ma un po' falso (se fosse vero, già questo sarebbe scandaloso). In realtà, somiglia più a un abbraccio mortale: quello del "potentato economico" di turno (oggi Citroen, domani chissà) nei confronti di una rivista che strilla ai quattro venti la virtù della sua indipendenza, ma che di strizzatine d'occhi in giro ne dispensa un po' troppe.
Sottoscrivo passo per passo. Hai condensato in un solo post ciò che dico da anni di 4R. Non mi sono mai preso il tempo di fare una risposta di questo livello convinto che non avrebbe avuto alcun effetto ma leggendo la tua devo ammettere che il suo effetto lo fa'!! La dovizia di particolari e la competenza con la quale hai scritto ti pone però su un livello forse di "interesse" rispetto alle faccende di 4R. Ciò non toglie che hai maledettamente ragione. Non so chi sei e per chi lavori (probabilmente un 'altra testata o qualche casa automobilistica) ma fai bene a richiedere e sostenere un operazione trasparenza da parte della testata. In attesa di significativi cambiamenti continuo ad informarmi attraverso altri canali.