Ti rispondo.
Il bene comune è più importante dell'interesse personale.
E i dati sull'incremento di malattie invalidanti e/o mortali a causa dell'inquinamento da traffico veicolare ci dovrebbero convincere ad adottare comportamenti virtuosi, non a difendere il proprio status.
Ma per qualcuno, anzi molti, risparmiare denaro è l'unica cosa che conta, e qui torno all'incipit, ma la salute del prossimo è più importante dell'estratto conto privato.
Il bene comune andrebbe tutelato a tutti i livelli.
Tu, spesso, fai riferimento all'inquinamento e probailmente lo metti nelle primissime posizioni dei problemi relativi alla salute.
Io mi permetto di farti presente che ci sono vari fattori che compromettono la salute.
Tra questi i mesi di attesa, in qualche caso anni, per una visita presso le ULS,.
La prevenzione va così a farsi benedire.
La longevità si tutela anche con la riduzione dello stress e dell'ansia e credo che chi non naviga in buone acque dal punto di vista lavoratico ed economico in genere, sia particolarmente succube di queste due patologie.
Vogliamo parlare poi di quello che mangiamo? Potremmo scriverci pagine da incubo. Neanche frutta e verdure si salvano.
Con questo non voglio negare che l'inquinamento sia dannoso, ci mancherebbe, ma lo metterei nel mucchio delle cose che nuocciono alla salute.
Viviamo in un brutto mondo senza giustizia, soprattutto per i più deboli e, in fin dei conti, non credo per nulla alla "decrescita felice" tanto sbandierata dai soliti ipocriti.
Ho letto decine di libri sulle "rivoluzioni sessantottine" e sai chi erano i più facinorosi nelle occupazioni universitarie e nelle scorribande di piazza? I figli di papà, non gli operai, uniti ai soliti pseudo intellettuali teorici della lotta armata.
Potresti obiettare che tutto questo non c'entra con le auto e l'inquinamento ed invece, secondo me, queste scelte comunitarie rientrano alla grande nel degrado ideologico che esclude gli interessi dei più deboli.