Diciamo che, a parere mio, ultimamente il management delle Case automobilistiche è stato conquistato da alcune figure non tanto per quello che hanno fatto nella loro carriera in ambito automotive, bensì per quello che rappresentano. Oppure per quello che dichiarano o per il loro orientamento, allineato al mainstream mediatico.
A forza di cercare di essere il meno invisi possibile ad una certa fascia di popolazione e ad alcune istituzioni, i costruttori (soprattutto quelli occidentali) hanno finito per allontanarsi sempre di più dalle vere esigenze di mercato. Il marketing deve arrampicarsi sugli specchi per trovare nuove leve di mercato e nuove attrattive verso prodotti di fatto invendibili e inutili per la maggior parte dei consumatori. Continuando, (a differenza, ad esempio, dei maggiori produttori giapponesi) a sostituire i "car guys" con le casalinghe disperate o con gli ecologisti in bicicletta, i costruttori si stanno avvitando su loro stessi, finendo per vivere di proclami invece che di risultati...
Tutto questo finché le finanze lo permetteranno, ma a scapito di migliaia di famiglie messe sul lastrico da decisioni scellerate. Anche Ford comunque, insieme a Renault ed altri costruttori, avrebbe la possibilità (in caso di disastro) di chiudere la divisione "full electric".
a me sembra strano che il management di un'azienda si preoccupa di compiacere l'opinione pubblica o le istituzioni andando incontro ad un possibile fallimento di un piano industriale per avere cosa ?
Poi tutto può essere ma non credo che ci sia questo grande interesse, certo c'è un interesse a mediare con le istituzioni cercando di portare a casa il meglio per l'azienda, ma credo che sia stato sempre cosi.