Se ricordi, io tempo fa addirittura avevo auspicato l'accesso a incentivi per l'acquisto di auto usate a patto di rottamare un'auto con almeno due classi euro di differenza (se compro una euro6 usata e rottamo una euro4 allora incentivo, se rottamo una euro5 no, ma anche se compro una euro4 e rottamo una euro2 -a maggior ragione- avrei incentivato)!Spunto di riflessione.
Sono da sempre un convinto sostenitore della regola secondo cui "il meglio è nemico del bene", e mi sembra che questo sia uno dei temi in cui questa regola si dimostra quanto mai valida.
In pratica, guardando le tabelle sui limiti delle emissioni, si nota che dall'euro 4 in qua la riduzione degli inquinanti diversi dalla CO2 tra uno step e l'altro è molto ridotta, e dall'euro 6 del 2014 in qua le emissioni sono irrisorie, con differenze tra benzina e diesel trascurabili. In compenso, il passaggio alle varie evoluzioni dell'Euro 6 sono state un bagno di sangue e fonte di problemi, soprattutto a carico dei diesel che, piaccia o no, sono e rimangono i motori più efficienti (anche nel ridurre la CO2...).
Mi chiedo: e se facessimo un passo indietro e tornassimo all'Euro 6 "basic", riducendo i costi e permettendo a un bacino di utenti più ampio di sostituire le auto più vecchie?
Perché, e ne sono ancora convinto sostenitore, credo nella teoria dello svecchiare il parco circolante rottamando e migliorando "in place" le emissioni del maggior numero di veicoli possibili.
Meglio rottamare 10 auto euro5 sostituendole con 10 auto elettriche o rottamare 100 auto euro2/3/4 e sostituirle con 100 auto usate euro 4/5/6?