<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 507 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Razionalizzare gli spostamenti sarebbe un'ottima cosa, per esempio incentivando lo smart working. Fatto sta che passata la pandemia siamo tornati a vivere esattamente come prima, Roma per esempio è tornata ad essere invivibile ma chi si sposta per lavoro non ha molte alternative
 
No, che la mobilità elettrica sia la panacea di tutti i mali non lo credo neanch'io.
Ma nemmeno credo debba essere dipinta come la catastrofe socio-economica perfetta.
L'industria automobilistica europea è stata a lumgoa migliore del mondo, pur non avendo l'Europa che poche gocce di petrolio. Se quella stessa industria non è stata capace di prevedere la transizione nonostante le chiare indicazioni degli ultimi anni, beh, credo che un po' sia colpa anche del management attuale.
 
È necessaria, è giusta, è sbagliata? Lo vedremo solo in seguito. Ma ora serve altro, serve una strategia per indirizzare correttamente le aziende nella direzione giusta. Serve guardare avanti e non indietro. Alcuni di voi pensano che si debbano seguire le strade percorse finora. Io credo che sarebbe sbagliato.
 
...oppure non è praticabile su vasta scala....

Io lho scritto che ognuno partecipa per quello che può, secondo me ognuno un poco potrebbe limare i suoi spostamenti, ovviamente deve essere una volontà generale perché poi spesso i motivi per gli spostamenti sono anche legati al volere degli altri.
 
È necessaria, è giusta, è sbagliata? Lo vedremo solo in seguito. Ma ora serve altro, serve una strategia per indirizzare correttamente le aziende nella direzione giusta. Serve guardare avanti e non indietro. Alcuni di voi pensano che si debbano seguire le strade percorse finora. Io credo che sarebbe sbagliato.
Senza dubbio. Quello che contesto è la tesi secondo cui l'Europa non avrebbe alternative all'auto elettrica, non è così, è stata una scelta ideologica e bisogna avere l'onestà intellettuale di ammetterlo
 
È necessaria, è giusta, è sbagliata? Lo vedremo solo in seguito. Ma ora serve altro, serve una strategia per indirizzare correttamente le aziende nella direzione giusta. Serve guardare avanti e non indietro. Alcuni di voi pensano che si debbano seguire le strade percorse finora. Io credo che sarebbe sbagliato.
Al contrario!

Io penso che non dovrebbero escludere nessuna strada, che debbano lavorare molto e pesantemente sull'infrastruttura e sul prodotto elettrico e lasciare che l'intero ecosistema sia maturo piuttosto che imporre divieti, ban e obblighi.

Penso che dovrebbero aprire (e non boicottare anche a livello politico) gli e-fuels e i carburanti alternativi, penso che si possa anche ragionare sull'idrogeno in una certa misura.

Penso che l'investimento in rinnovabili sia una delle operazioni migliori che possano essere fatte a livello di salvaguardia di risorse e di rallentamento dei processi di inquinamento e consumi a livello mondiale.

Penso che si debba guardare con mente "aperta" alle possibilità offerte dal nucleare, senza nascondersi dietro foglie di fico o idee nate e maturate in un contesto di crisi ed emergenza.

Penso infine che ci debba essere coscienza ma soprattutto conoscenza in chi decide, per noi, quel che dovrà accadere tra 10-20-50 anni, perchè noi nel mondo siamo solo di passaggio, nessuno escluso.

Purtroppo l'UE si è messa in una condizione di scegliere un qualcosa che se andrà bene sarà stato solo un po' idealizzato e forzato, ma se andrà male creerà molti più problemi di quanto miri a risolverne e, ricordo, stiamo sempre parlando di aggredire una piccola percentuale dell'1% della CO2 mondiale.

Mentre altri paesi ogni anno incrementano con percentuali a doppia cifra la CO2 che producono (si, anche per "aiutarci" a incidere su qualche millesimo di quell'1%).
 
Tutto condivisibile, per carità, ma siamo sicuri di voler essere ancora dipendenti dal petrolio tra 50 anni? Poi ragioniamo di rinnovabili, centrali nucleari, idrogeno, e-fuel, ma mettiamo dei punti fermi. E per me bisogna cominciare a pensare di abbandonare le fonti fossili. Confesso, da ex "duetempista", che oggi un'ape 50 con la miscela al 2,5% mi infastidisce non poco, così come qualche vecchio diesel carente di manutenzione, così come stare dietro ad una vecchia benzina senza catalizzatore (l'ultima una panda 4x4 prima serie che mi ha letteralmente appestato). Se l'obiettivo poi è anche quello di rendere più vivibili le nostre città, e io abito in campagna, ben venga qualche sacrificio.
 
La realtà è che elettrificare il trasporto privato europeo non avrà alcuna incidenza significativa sulle emissioni globali di CO2, ma avrà pesanti e forse irreversibili conseguenze sull'industria europea. …
È di questi giorni la notizia che Audi sta mendicando dai cinesi una piattaforma per le sue future top di gamma elettriche (categoria A8 per capirci)
 
Tutto condivisibile, per carità, ma siamo sicuri di voler essere ancora dipendenti dal petrolio tra 50 anni? Poi ragioniamo di rinnovabili, centrali nucleari, idrogeno, e-fuel, ma mettiamo dei punti fermi. E per me bisogna cominciare a pensare di abbandonare le fonti fossili. Confesso, da ex "duetempista", che oggi un'ape 50 con la miscela al 2,5% mi infastidisce non poco, così come qualche vecchio diesel carente di manutenzione, così come stare dietro ad una vecchia benzina senza catalizzatore (l'ultima una panda 4x4 prima serie che mi ha letteralmente appestato). Se l'obiettivo poi è anche quello di rendere più vivibili le nostre città, e io abito in campagna, ben venga qualche sacrificio.

Il problema è che il punto fermo (e che punto!) ce lo siamo messi da soli (...ed unici).

Io non sono "nelle stanze dei bottoni" ma non fatico a pensare che se tornassi a casa una sera ed esclamassi alle mie donne che a partire da gennaio 2024 non ci si veste più con nessun capo nero (o bianco, o verde) perchè così si attira meno sole e si sente meno caldo penso che mi prenderebbero prima per matto e poi a mazzate.

Le cose vanno prima pensate e, poi, in ordine, analizzate, progettate, pianificate e infine realizzate.

Non si scappa, al limite se si tratta di qualcosa di semplice e con poche dipendenze da e verso l'esterno puoi comprimere o velocizzare qualche fase ma nulla più di questo.

Siccome qui si parla di un totale cambio di paradigma che si rifletterà gioco forza sul nostro modo di spostarci, organizzarci e addirittura vivere (porterà a scelte diverse da quelle che faremmo in altri contesti), a maggior ragione servono i tempi necessari per far maturare idee e progetti (buoni e condivisibili, sia chiaro) che altrimenti rischiano di essere applicati e realizzati malissimo, di corsa e senza pensare ai danni che tale fretta può produrre.

In questo momento mi sento come se fossi dentro una palla di Natale (quelle con la neve finta che si solleva agitandole) in mano a un politico Cinese, mi scrolla, si diverte e poi mi riappoggia sul tavolo.
 
È di questi giorni la notizia che Audi sta mendicando dai cinesi una piattaforma per le sue future top di gamma elettriche (categoria A8 per capirci)
...pensa un po'...

Ho letto questo tuo messaggio al refresh successivo all'invio del mio ultimo scritto, l'ultimo paragrafo è significativo!
 
E se domani qualche produttore di petrolio decide di non vendercene più? Che ce ne facciamo delle nostre bellissime supercar? Si va a piedi lo stesso, eh!
Perdonami, non capisco l'obiezione né a chi è destinata.

Io sono per un mix di alternative più vasto possibile, quanto tu scrivi in relazione al petrolio è certamente possibile.

Però il petrolio si compra da una quantità abnorme di paesi mediorientali, dagli USA, dalla Russia, da diversi paesi del nord, benché sia complicato qualche alternativa c'è.

Ti invito però a riflettere che la tua paura, in relazione al petrolio, è in realtà molto più verosimile nel caso delle batterie dove si stima che la Cina abbia, da sola, in mano oltre il 75% del mercato.

Sono spunti di riflessione ma, stando ai numeri e alle opzioni, in questo momento ci stiamo votando anima e corpo al dragone, in nessun'altra parte del globo stanno prendendo una china così "netta".

E questo, a me, un po' di preoccupazione nel lungo periodo la desta.
 
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