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La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Si rileggono ciclicamente le stesse argomentazioni, con poca aderenza alla realtà e volutamente noncuranti di dettagli documentati postati più volte riguardo il Fit for 55 che ovviamente non si occupa solo della mobilità privata.
Il gusto di piangere è troppo più forte del desiderio di approfondire ed eventualmente controbattere a ragion veduta, evidentemente...
Evito di ripostare, chi vuole cerchi quanto indicato in grassetto e troverà materiale su cui discutere seriamente.
Da una parte o dall'altra della barricata, visto che piacciono tanto le barricate (e non parlo delle grappe).
 
Si rileggono ciclicamente le stesse argomentazioni, con poca aderenza alla realtà e volutamente noncuranti di dettagli documentati postati più volte riguardo il Fit for 55 che ovviamente non si occupa solo della mobilità privata.

Facciamo finta di nulla... sotto sotto pensiamo, chi se ne frega se fra 70 anni gli umani che ci saranno avranno tanto da recriminarci.
 
una razionalizzazione degli spostamenti (ognuno nel modo in cui riesce a farlo) non è poi questo male e che forse potrebbe esssre un primo passo, ma secondo me manca la volontà di farlo
Se andiamo indietro di mezzo secolo l'auto era molto meno necessaria di adesso, in una città si poteva raggiungere in 5 minuti a piedi, massimo 10, quasi tutti i negozi e le attività che potevano servire, dal panettiere al barbiere al meccanico e chi più ne ha più ne metta. Per quelle un pò più distanti si poteva prendere i mezzi pubblici. In scala diversa, questo valeva anche fuori città perché anche un paese di mille persone aveva quasi tutto quello che serviva come attività e negozi. Adesso in città ci sono quartieri dove fatichi persino a trovare un bar a pochi minuti a piedi da casa. È diventato normale fare la spesa al centro commerciale a molti chilometri da casa, lavorare in orari a turni o comunque incompatibili con l'uso dei mezzi pubblici (problemi di sicurezza a parte in certi orari), avere i figli impegnati in mille corsi che richiedono di portarceli e poi andarli a riprendere, nel weekend vi è l'immancabile gita domenicale in posti dove o si va con il mezzo proprio o si lascia perdere perché il viaggio diventerebbe un'odissea. Fuori città va anche peggio, in certi paesi piccoli non vi è più neanche un alimentari dove prendere pane e latte. In pratica abbiamo costruito la società attuale basando tutto sul possesso generalizzato e utilizzo massiccio del mezzo di trasporto motorizzato individuale. Si può tornare indietro? Sicuramente si può fare di meglio, razionalizzare gli spostamenti, ripensare città, paesi e in generale l'organizzazione sociale in modo che sia meno dipendente dal mezzo di trasporto individuale. C'è la volontà di farlo a livello politico e dei singoli individui? Al momento non mi sembra proprio, poi può essere che entro qualche anno toccherà farlo per forza di cose, volenti o meno. Ad esempio se il possesso di un'auto recente diventerà un lusso che una parte della popolazione non potrà più permettersi e al contempo saranno messe al bando le auto meno recenti, restringendo sempre più le maglie anno dopo anno.
 
Perdonami, non capisco l'obiezione né a chi è destinata.

Io sono per un mix di alternative più vasto possibile, quanto tu scrivi in relazione al petrolio è certamente possibile.

Però il petrolio si compra da una quantità abnorme di paesi mediorientali, dagli USA, dalla Russia, da diversi paesi del nord, benché sia complicato qualche alternativa c'è.

Ti invito però a riflettere che la tua paura, in relazione al petrolio, è in realtà molto più verosimile nel caso delle batterie dove si stima che la Cina abbia, da sola, in mano oltre il 75% del mercato.

Sono spunti di riflessione ma, stando ai numeri e alle opzioni, in questo momento ci stiamo votando anima e corpo al dragone, in nessun'altra parte del globo stanno prendendo una china così "netta".

E questo, a me, un po' di preoccupazione nel lungo periodo la desta.
Considerazione generale, la mia, non rivolta a qualcuno in particolare.
La cina ha in mano il 75% della produzione delle batterie perché glielo abbiamo lasciato fare.
A me risulta che hanno fatto da anni accordi commerciali con i paesi del continente africano per i minerali necessari.
Noi?
Inoltre mi risulta che le batterie siano, con difficoltà, riciclabili.
Il gasolio e la benzina quando l'hai usati non li ricicli più.
E il sole, il vento, l'acqua a me risulta che ci siano anche in Europa.
Il mix energetico?
Certo sono d'accordo con te che sia necessario.
Ora.
Ma indubbiamente si deve tendere a diminuire l'uso dei combustibili fossili in favore delle rinnovabili.

E, da qualche parte, bisogna pur cominciare.
Evidentemente le nostre industrie senza stimoli politici non sono interessate ad una svolta verso una maggior sostenibilità.
 
Ultima modifica:
Ma qui nessuno sostiene che si debbano continuare a usare motori benzina a 6 e 8 cilindri che fanno 4 km al litro. L'industria negli ultimi trent'anni ha fatto passi da gigante nella riduzione delle emissioni, ma qui ad un certo punto si è deciso di fare un passo decisamente più lungo della gamba. Risultato? Prezzo delle auto raddoppiato se non triplicato, case automobilistiche che producono Suv di 5 metri pesantissimi e dai consumi proibitivi, grosso regalo alla Cina che a breve diventerà dominante nel mercato europeo, emissioni tali e quali al passato visto che per produrre energia usiamo ancora il carbone. Ad oggi le elettriche sono auto di nicchia, per gente benestante che ha villetta unifamiliare e fotovoltaico e può spendere 40 o 50 mila euro per comprare la Tesla. Agli altri a breve diremo che, se non hanno i soldi per sostenere questo stile di vita, potranno camminare a piedi...
Non era forse meglio investire sull'ibrido ancora per qualche anno? E limitare l'elettrico puro alle cittadine di segmento A e B? Se fra dieci anni ci saranno in circolazione milioni di auto termiche ventennali, vecchie e insicure, avremo ottenuto qualche risultato? A mio avviso no
 
Ma indubbiamente si deve tendere a diminuire l'uso dei combustibili fossili in favore delle rinnovabili
Ci sono studi che dimostrano che le fonti fossili non sono in concorrenza con le rinnovabili, bensì con il nucleare. Pensare di produrre il 100% dell'energia con le rinnovabili è illusorio, queste ultime potranno coprire una metà del fabbisogno, il resto deve essere coperto con il nucleare oppure bisogna continuare con fonti fossili e, aumentando costantemente il fabbisogno di energia, se non aumenta la percentuale di nucleare aumenta ipso facto quella di fossili (vedi Germania)
 
Rispetto le posizioni di tutti, ovviamente.
Tuttavia continuo a pensare che ci sia una forte resistenza verso un sistema energetico più sostenibile, da parte del sistema industriale europeo.
 
Rispetto le posizioni di tutti, ovviamente.
Tuttavia continuo a pensare che ci sia una forte resistenza verso un sistema energetico più sostenibile, da parte del sistema industriale europeo.
A me pare invece che l’industria europea da molti decenni sua quella più attenta ad un utilizzo efficiente dell’energia, se non altro perché a differenza di USA, Russia e Cina questa è per noi risorsa scarsa. Tuttavia un eccesso di ecologismo dirigista da parte di Bruxelles ci sta mettendo in enorme difficoltà e va ad impattare in modo pesantissimo e socialmente devastante sulla minore tra le fonti emissive. Io faccio sempre l’esempio dei monitor e dei televisori, abbiamo rottamato i tubi catodici non perché il regolatore ce l’abbia imposto, ma perché abbiamo riscontrato un reale progresso tecnico facilmente disponibile a tutti (e non sono parole mie, ovviamente).
 
La cina ha in mano il 75% della produzione delle batterie perché glielo abbiamo lasciato fare.
A me risulta che hanno fatto da anni accordi commerciali con i paesi del continente africano per i minerali necessari.
Noi?
Beh, è noto come sia riuscita la Cina a mettere le mani sulle risorse africane (non solo minerarie, ma anche e forse soprattutto agricole) e sudamericane. Nel caso cinese è stata definita “trappola del debito”, l’avessimo fatto noi saremmo stati accusati di neocolonialismo.
 
Poi, ripeto, ben venga lo sviluppo della mobilità elettrica (soprattutto in ambito urbano, imho), ma senza imposizioni dall’alto. Per fare un altro esempio, nessun legislatore ha creato le premesse né tantomeno imposto “quote” affinché Apple schiantasse BlackBerry (pur con prodotti inizialmente peggiori), è stata l’innovazione a generare il processo.
 
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