<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 505 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Vero, ma quello non lo considererei uno start and stop, è un powertrain diverso
Un gran bel powertrain!
L'unico che acquisterei ad occhi chiusi.
Se non avessi preso la id.3, le uniche alternative che avevo considerato erano:
Lexus UX
Lexus NX
Toyota Rav4 Hybrid
Tutte usate fresche.
Avevo pensato anche ad Honda CR-V, ne parlano bene, tuttavia la tecnologia Toyota mi dà più fiducia.
 
Un gran bel powertrain!
L'unico che acquisterei ad occhi chiusi.
Se non avessi preso la id.3, le uniche alternative che avevo considerato erano:
Lexus UX
Lexus NX
Toyota Rav4 Hybrid
Tutte usate fresche.
Avevo pensato anche ad Honda CR-V, ne parlano bene, tuttavia la tecnologia Toyota mi dà più fiducia.
Adesso c'è anche il sistema e-Power di Nissan (ibrido serie), ne sento parlare bene.
 
Mhh, troppo complesso, secondo me.
Per me (e per più di un meccanico con cui ho parlato) il sistema Toyota è geniale per quanto è efficace e "semplice" allo stesso tempo.
Ha la sola peculiarità, che ora mi dicono essere molto contenuta, dell'effetto trascinamento in alcune situazioni, come sorpassi o tratti con forti pendenze.
A me ormai già sulle piccole Yaris, non da particolarmente fastidio.
 
Può darsi, mi sembrava che la parte termica fosse più complessa rispetto a Toyota.
Alla fine l'unica "diavoleria" è l'e-cvt, che però ha dato ampia dimostrazione di affidabilità
 
Mi fido di quello che dici, oggettivamente non mi sono interessato più di tanto.
Ero andato a provare la nuova QQ e mi era piaciuta molto alla guida, ma avrei ripreso Toyota senza neanche pensarci.
Poi ho voluto provare altro, ma secondo me Toyota è il top. E' rimasta indietro nell'elettrico, puntando sull'idrogeno.
E, forse, a ragion veduta.
Chissà
 
Ha un motore tradizionale turbo-benzina, da confrontare con il tranquillo 1.8 / 2.0 simil-Atkinson di Toyota, ma per il resto è più semplice, mancando il PSD...

Però mi pare che abbia un sistema meccanico per modificare la cilindrata dinamicamente.
Poi probabilmente in accelerazione urlerà meno di una Toyota e sarà più elastico dato che la trazione è totalmente elettrica.
 
Ultima modifica:
Riporto un interessante passaggio di Federico Fubini, scritto l'anno scorso:
"Sto rientrando dal Vietnam, che nel 2022 raggiungerà i cento milioni di abitanti e in pochi anni ha trasformato Hanoi e Ho-Chi-Minh City in due megalopoli verticali, quasi del tutto prive di verde urbano; il Vietnam dove i figli di un nuovo ceto medio giovane e ottimista stanno studiando con rigore confuciano dalla mattina alle 7 alla sera alle 6, valutati fin dalle elementari non dai voti nelle singole materie ma dalla loro posizione nella classifica scolastica; il Vietnam dove quasi metà del fabbisogno di energia deriva dal carbone, le cui emissioni sono le più inquinanti. Quando a Hanoi vedo gli impiegati ventenni e trentenni la mattina fare la fila fin sulla strada per potersi pigiare negli ascensori degli enormi grattacieli, quando vedo questa esplosione di energia umana e questa totale libertà economica — unita a una totale privazione di libertà politica — mi dico che noi europei dobbiamo essere ciechi e sordi. Dobbiamo essere ciechi per non capire che la concentrazione di potere produttivo nell’Asia del Sud-Est — senza contare India e Cina — ci rende dei nani: nel ventunesimo secolo, la forza dei numeri farà sì che il prezzo delle grandi materie prime e il futuro del riscaldamento globale saranno determinati da questa parte del mondo perché già solo Vietnam, Indonesia, Filippine, Malesia e Thailandia avranno quasi il doppio degli abitanti dell’Unione europea e probabilmente lo stesso prodotto interno lordo. Noi italiani, francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli o polacchi dobbiamo essere sordi per non avvertire che dobbiamo accelerare la nostra unione — anche nella crisi energetica — se vogliamo avere la speranza di decidere ancora il nostro futuro"
Federico Fubini, Whatever it takes, Corriere della Sera, 2022.
 
Riporto un interessante passaggio di Federico Fubini, scritto l'anno scorso:
"Sto rientrando dal Vietnam, che nel 2022 raggiungerà i cento milioni di abitanti e in pochi anni ha trasformato Hanoi e Ho-Chi-Minh City in due megalopoli verticali, quasi del tutto prive di verde urbano; il Vietnam dove i figli di un nuovo ceto medio giovane e ottimista stanno studiando con rigore confuciano dalla mattina alle 7 alla sera alle 6, valutati fin dalle elementari non dai voti nelle singole materie ma dalla loro posizione nella classifica scolastica; il Vietnam dove quasi metà del fabbisogno di energia deriva dal carbone, le cui emissioni sono le più inquinanti. Quando a Hanoi vedo gli impiegati ventenni e trentenni la mattina fare la fila fin sulla strada per potersi pigiare negli ascensori degli enormi grattacieli, quando vedo questa esplosione di energia umana e questa totale libertà economica — unita a una totale privazione di libertà politica — mi dico che noi europei dobbiamo essere ciechi e sordi. Dobbiamo essere ciechi per non capire che la concentrazione di potere produttivo nell’Asia del Sud-Est — senza contare India e Cina — ci rende dei nani: nel ventunesimo secolo, la forza dei numeri farà sì che il prezzo delle grandi materie prime e il futuro del riscaldamento globale saranno determinati da questa parte del mondo perché già solo Vietnam, Indonesia, Filippine, Malesia e Thailandia avranno quasi il doppio degli abitanti dell’Unione europea e probabilmente lo stesso prodotto interno lordo. Noi italiani, francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli o polacchi dobbiamo essere sordi per non avvertire che dobbiamo accelerare la nostra unione — anche nella crisi energetica — se vogliamo avere la speranza di decidere ancora il nostro futuro"
Federico Fubini, Whatever it takes, Corriere della Sera, 2022.

ho girato l'Indocina nei primi anni 2000 e credo di averlo riportato questo che vado a scrivere , li i ragazzi giovanissimi soprattutto delle zone ancora meno sviluppate se vedevano uno di un altro paese lo fermavano e tiravano fuori un quaderno dove c'era la parola nella loro lingua e poi lo spazio per riportare la traduzione nelle altre lingue che quindi volevano che che gli indicavi, questo perchè erano sicuri che il paese si sarebbe aperto al mondo , sia per il turismo ma anche per tante altre opportunità professionali e capivano che conoscere più lingue era importante.
Solo da questo si capiva che erano paesi dinamici con una grande energia e una grande voglia di impegnarsi, e parliamo di anni in cui ancora la povertà era abbastanza diffusa, ancora c'erano tante mine in giro, era pieno di gente con malformazioni per le orange bomb, per dire che ne avevano di problemi ancora da vivere quotidinamente.
 
Ricevo dall'ordine degli Ingegneri.
Peccato che non so se riesco ad andarci.
Screenshot_20230712_203526_Samsung Notes.jpg
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto