<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 447 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Su questo siamo più che d'accordo . In Italia fare debito cosiddetto buono è reso pressochè impossibile da caratteristiche endemiche della società italiana , quali corruzione ( che fa decuplicare i costi ) e parassitismo (che rende infiniti i lavori e pure le rendite di posizione collegate) . Non solo l'Italia è affetta da questi vizi pubblici , che sono invece universali e massimamente moltiplicati dalla attuale fase economica , nella quale la finanza ha surclassato la produzione , però qui raggiungono livelli pazzeschi .
Vi è però da aggiungere che i medesimi vizi endemici agiscono non solo nelle politiche economiche espansive , nelle quali la "spesa" viene utilizzata quale motore delle economie e moltiplicatore della domanda , ma bensì anche nelle politiche rigoriste , quelle dei "conti in ordine" , per le quali la spesa pubblica è considerata in sè dannosa all'espansione dei capitali . In questo ultimo caso ai tagli di spesa corrisponde spesso corruzione , vedi cessione della sanità ai privati , con annesse tangenti e talvolta vere e proprie truffe a danno dei pazienti e pure parassitismo , per nuove rendite di posizione connesse ai tagli di spesa....

Se
( Il tutto )
ti sembra poco....
( Riguardo le basi su cui contare per il futuro:
a partire dal Belpaese, l' anello perennemente debole del Sistema )
 
Ha agito come un qualsiasi industriale di quegli anni, solo che per importanza del settore assunse un enorme rilievo mediatico (e storico)... la mia citazione era pensando all'uomo più che all'imprenditore...
 
Ha agito come un qualsiasi industriale di quegli anni, solo che per importanza del settore assunse un enorme rilievo mediatico (e storico)... la mia citazione era pensando all'uomo più che all'imprenditore...
Di certo era un uomo intelligente . Ha ovviamente fatto gli interessi suoi come industriale e della sua famiglia , ma spesso sfugge che gran parte del boom economico e quindi del benessere conseguente , in Italia , è ruotato intorno alla Fiat e al suo indotto : non ci sarebbe nemmeno bisogno di scriverlo , visti i milioni di occupati , operai , impiegati , dirigenti , concessionari , venditori , assicuratori , meccanici ecc. ecc. , Concentrarsi su incentivi e cassa integrazione non rende l'idea ...
 
Di certo era un uomo intelligente . Ha ovviamente fatto gli interessi suoi come industriale e della sua famiglia , ma spesso sfugge che gran parte del boom economico e quindi del benessere conseguente , in Italia , è ruotato intorno alla Fiat e al suo indotto : non ci sarebbe nemmeno bisogno di scriverlo , visti i milioni di occupati , operai , impiegati , dirigenti , concessionari , venditori , assicuratori , meccanici ecc. ecc. , Concentrarsi su incentivi e cassa integrazione non rende l'idea ...
E le svariate casse integrazioni, aperture di fabbriche in altri paesi e chiusura di fabbriche in Italia, la cessione di Fiat ferroviaria che era un’eccellenza, il blocco degli investimenti nel settore del trasporto ferroviario.
Beh si un bilancio di sicuro positivo.
 
Riprendo questo post (pag. 426 di questo thread):

Conti alla mano, un impianto FV ben progettato e ben dimensionato si ripaga da solo in circa 4 o 5 anni. Anche senza recupero fiscale, in 8 o 9 anni si pareggia.
Il mio ha quasi 12 anni, nessuna manutenzione a parte un fusibile ed un calo di rendimento apparentemente modesto. Fin dall'entrata in esercizio, con 6 kW installati, la mia produzione annua è stata sempre di circa 8.500 kWh, con una punta di 9.300 in un anno particolarmente favorevole.

Uso questa esperienza del nostro amico Zeno7, unitamente ai suoi simpaticissimi diari di bordo "elettrici", per riflettere sull'efficacia degli investimenti ai fini della "transizione".
Non so esattamente quanto sia costato l'impianto FV da 6 kW, quindi riporto un'ipotesi presa dal sito di Sorgenia dove, per il solo impianto senza accumulo, di 1500-2500 €/kW, pari a un costo di circa 15.000 euro, senza incentivi.
Con una produzione annua di 8500 kWh, leggendo in giro trovo che ogni kWh prodotto consente di evitare l'emissione di circa 0,5 kg di CO2, da cui un "risparmio" di 4,2 t/anno di CO2.
Vediamo la performance dell'auto elettrica, partendo da dati moooolto "medi", e ricordando sempre la statistica di Trilussa, comunque se consideriamo una produzione di CO2 di 120 g/km, vediamo che ciò corrisponde, considerando 12.000 km/anno (la solita media del pollo), a una produzione di 1,4 ton di CO2; leggendo in giro, trovo che una BEV "risparmia" mediamente circa la metà di CO2 rispetto a una ICE, considerando il ciclo di vita e il mix energetico. In pratica, da quanto sopra, risulta che in termini di CO2 evitata, i pannelli risultano tre volte più efficienti rispetto all'auto elettrica spendendo la metà.
A voi la parola....
 
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