<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 867 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Ma sempre di 1 vettura elettrica su 10 o su 20 a seconda del mercato che si guarda parliamo.

Certamente, ma qui si parlava di singoli modelli, non di mercato globale, elettrico vs termico, dove quest'ultimo mi sembra sovrasti ancora abbondantemente l'altro. Resta il dato curioso, che un'auto che parte da oltre 40.000 euro (senza incentivi), in Europa ha venduto, nel 2023, più di una che parte da meno di 13.000. Se il tuo ragionamento fosse sovrapponibile al mercato italiano, l'Audi Q3 dovrebbe vendere più della Fiat Panda, o no?
 
Se il tuo ragionamento fosse sovrapponibile al mercato italiano, l'Audi Q3 dovrebbe vendere più della Fiat Panda, o no?

Secondo me no e il motivo l'ho spiegato prima.
L'Audi Q3 ha una lunga lista di concorrenti che una Tesla non ha perchè nel mondo delle elettriche c'è Tesla e poi ci sono tutti gli altri.
Se si volesse fare un paragone corretto bisognerebbe prendere l'Audi Q3 e tutte le sue concorrenti e verrebbe fuori che probabilmente si vendono più suv che vetture economiche,ma il singolo modello non vende così tanto.
La transizione per ora ha interessato la fascia medio alta del mercato per ragioni economiche e perchè in quella fascia ci sono prodotti validi e con un forte appeal.
Senza togliere nulla al successo di Tesla che in un settore ancora di nicchia riesce a vendere più delle utilitarie ma va riconosciuto il fatto che praticamente non ha concorrenza.
 
E' un andazzo cosi'....

Dopo VW e Toy....
Audi e' il primo marchio in Europa
seguono, a ruota, BMW e MB
Stracciati tutti i generalisti puri

( Fonte: una delle tante classifiche di Feline )
 
Italiani, in quanto La Model Y della Tesla è stata l'auto più venduta in Europa nel 2023.
Analizza bene le classifiche e vedi che quel primato lascia il tempo che trova.

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Altro esempio trasversale di come abbiamo messo in maniera connivente ancora altri pezzi nelle mani del dragone...

Che poi, come detto e ripetuto più volte da me e da moltissimi altri amici qui dentro, sia la classica foglia di fico (trasversale, quindi riferita all'auto elettrica ma NON solo!) che si usa come paravento per nascondere completamenti ambientalmente ulteriormente peggiori rispetto agli standard.

Che lavorare alluminio (come nel caso di specie), metalli o leghe metalliche e terre rare non sia un processo "sostenibile" lo sappiamo, ma che diventi un gran parte sfruttamento indiscriminato ANCHE di persone limitandone sempre di più i diritti, è qualcosa che andrebbe contrastato nella maniera più netta possibile.

Invece si fanno "accordi" e si appiccicano "bollini" di corretta gestione della filiera (assolutamente fasulli, se si controllasse nel dettaglio).

https://www.formulapassion.it/editoriale/altro-che-diesel-gate-scoppia-il-caso-degli-schiavi-cinesi-dellalluminio
 
Si potrebbero trovare fior di articoli pro o contro le BEV, pro o contro le ICE, pro o contro le PHEV e, probabilmente, continuare a postarli a seconda delle proprie convinzioni contribuisce poco alla discussione.
Senza contare che le forze sono impari (e io sono chiaramente in minoranza).
Se ci addentriamo nei meandri dello sfruttamento, vero o enfatizzato che sia, di risorse umane, ambientali, ecc., dovremmo porci le stesse domande e farci gli stessi scrupoli praticamente per ogni prodotto che usiamo/acquistiamo (ci sono ettari di infissi in alluminio.....).
Il mondo accademico sembra abbastanza concorde nel ritenere necessaria una transizione energetica, che prevede logicamente anche quella legata alla mobilità.
Poi alcuni di noi hanno competenze e conoscenze tali da ritenere le tesi di cui sopra criticabili, se non addirittura fallaci in toto.
E questo è legittimo, ci mancherebbe.
Però, come cittadino "medio", ho si il dovere di cercare di capire a fondo le cose, ma non posso non tenere di conto delle questioni sollevate da pletore di studiosi.
Si sostiene, poi, che queste persone siano "al soldo" di qualcuno.
E può anche essere vero, ma questo vale sia per le lobby legate alla "transizione" che per quelle legate alle fonti fossili.
Allora, secondo me, dovremmo in maniera più banale analizzare gli aspetti, positivi e negativi, che necessariamente implica una modifica al modello di mobilità al quale siamo abituati.
I "secondo me è tutta una bischerata, bisogna continuare a usare il petrolio fino all'ultima goccia", "macché, il petrolio non si esaurirà mai", "inquina più l'auto elettrica di quella a benzina", "per estrarre il litio hanno chiuso tutti gli asili nido della Cina", "prendono fuoco interi piazzali di elettriche, non voglio mica andare arrosto" non ci portano da nessuna parte.
Ritengo invece sensate le osservazioni circa le tempistiche e le modalità di attuazione di un cambio di modello, ma anche idee e soluzioni di come si possano/debbano "alleviare" gli inevitabili disagi connessi.
In alcune regioni europee, stanno dotando i lampioni di prese elettriche, in modo tale da poter ricaricare le auto con basse potenze durante le ore di sosta notturna.
E' una cosa intelligente?
Secondo me si.
E' fattibile?
Penso di di si, senza grossi disagi.
Risolve TUTTI i problemi?
NO.
Ma è un tassello che, messo insieme ad altri, può contribuire a rendere l'utilizzo di auto elettriche meno traumatico.
Se, contrariamente, si ritiene di dover/poter continuare a muoverci a benzina, a gasolio, a metano e non si ritenga necessaria a medio o lungo termine una transizione, la discussione semplicemente non ha ragion d'essere.

Scusate, stamattina sono sceso dal letto con il piede sbagliato....
 
Il mondo accademico sembra abbastanza concorde nel ritenere necessaria una transizione energetica, che prevede logicamente anche quella legata alla mobilità.
Appunto, ANCHE quella legata alla mobilità. Ma non certo al primo, o ai primi posti nella scala delle priorità. Per lo meno, se parliamo di "mondo accademico" che si occupa di queste tematiche dal punto di vista tecnico/ingegneristico.
 
Si potrebbero trovare fior di articoli pro o contro le BEV, pro o contro le ICE, pro o contro le PHEV e, probabilmente, continuare a postarli a seconda delle proprie convinzioni contribuisce poco alla discussione.
Senza contare che le forze sono impari (e io sono chiaramente in minoranza).
Se ci addentriamo nei meandri dello sfruttamento, vero o enfatizzato che sia, di risorse umane, ambientali, ecc., dovremmo porci le stesse domande e farci gli stessi scrupoli praticamente per ogni prodotto che usiamo/acquistiamo (ci sono ettari di infissi in alluminio.....).
Il mondo accademico sembra abbastanza concorde nel ritenere necessaria una transizione energetica, che prevede logicamente anche quella legata alla mobilità.
Poi alcuni di noi hanno competenze e conoscenze tali da ritenere le tesi di cui sopra criticabili, se non addirittura fallaci in toto.
E questo è legittimo, ci mancherebbe.
Però, come cittadino "medio", ho si il dovere di cercare di capire a fondo le cose, ma non posso non tenere di conto delle questioni sollevate da pletore di studiosi.
Si sostiene, poi, che queste persone siano "al soldo" di qualcuno.
E può anche essere vero, ma questo vale sia per le lobby legate alla "transizione" che per quelle legate alle fonti fossili.
Allora, secondo me, dovremmo in maniera più banale analizzare gli aspetti, positivi e negativi, che necessariamente implica una modifica al modello di mobilità al quale siamo abituati.
I "secondo me è tutta una bischerata, bisogna continuare a usare il petrolio fino all'ultima goccia", "macché, il petrolio non si esaurirà mai", "inquina più l'auto elettrica di quella a benzina", "per estrarre il litio hanno chiuso tutti gli asili nido della Cina", "prendono fuoco interi piazzali di elettriche, non voglio mica andare arrosto" non ci portano da nessuna parte.
Ritengo invece sensate le osservazioni circa le tempistiche e le modalità di attuazione di un cambio di modello, ma anche idee e soluzioni di come si possano/debbano "alleviare" gli inevitabili disagi connessi.
In alcune regioni europee, stanno dotando i lampioni di prese elettriche, in modo tale da poter ricaricare le auto con basse potenze durante le ore di sosta notturna.
E' una cosa intelligente?
Secondo me si.
E' fattibile?
Penso di di si, senza grossi disagi.
Risolve TUTTI i problemi?
NO.
Ma è un tassello che, messo insieme ad altri, può contribuire a rendere l'utilizzo di auto elettriche meno traumatico.
Se, contrariamente, si ritiene di dover/poter continuare a muoverci a benzina, a gasolio, a metano e non si ritenga necessaria a medio o lungo termine una transizione, la discussione semplicemente non ha ragion d'essere.

Scusate, stamattina sono sceso dal letto con il piede sbagliato....
Come spesso accade sono d'accordo con grandissima parte dei tuoi pensieri, io stesso avevo chiaramente evidenziato quanto questo problema NON sia dovuto alle auto elettriche e al loro indotto ma assolutamente TRASVERSALE e invece legato a territori o scelte e accordi industriali fatti "sulla pelle", letteralmente, di una fetta di popolazione.

Non che questo non sia successo anche in passato o succeda anche ora, ma si dovrebbe cercare di ridurre lo sfruttamento al limite della schiavitù, in tutti i campi e in tutti i paesi.
 
Si potrebbero trovare fior di articoli pro o contro le BEV, pro o contro le ICE, pro o contro le PHEV e, probabilmente, continuare a postarli a seconda delle proprie convinzioni contribuisce poco alla discussione.
Senza contare che le forze sono impari (e io sono chiaramente in minoranza).
Se ci addentriamo nei meandri dello sfruttamento, vero o enfatizzato che sia, di risorse umane, ambientali, ecc., dovremmo porci le stesse domande e farci gli stessi scrupoli praticamente per ogni prodotto che usiamo/acquistiamo (ci sono ettari di infissi in alluminio.....).
Il mondo accademico sembra abbastanza concorde nel ritenere necessaria una transizione energetica, che prevede logicamente anche quella legata alla mobilità.
Poi alcuni di noi hanno competenze e conoscenze tali da ritenere le tesi di cui sopra criticabili, se non addirittura fallaci in toto.
E questo è legittimo, ci mancherebbe.
Però, come cittadino "medio", ho si il dovere di cercare di capire a fondo le cose, ma non posso non tenere di conto delle questioni sollevate da pletore di studiosi.
Si sostiene, poi, che queste persone siano "al soldo" di qualcuno.
E può anche essere vero, ma questo vale sia per le lobby legate alla "transizione" che per quelle legate alle fonti fossili.
Allora, secondo me, dovremmo in maniera più banale analizzare gli aspetti, positivi e negativi, che necessariamente implica una modifica al modello di mobilità al quale siamo abituati.
I "secondo me è tutta una bischerata, bisogna continuare a usare il petrolio fino all'ultima goccia", "macché, il petrolio non si esaurirà mai", "inquina più l'auto elettrica di quella a benzina", "per estrarre il litio hanno chiuso tutti gli asili nido della Cina", "prendono fuoco interi piazzali di elettriche, non voglio mica andare arrosto" non ci portano da nessuna parte.
Ritengo invece sensate le osservazioni circa le tempistiche e le modalità di attuazione di un cambio di modello, ma anche idee e soluzioni di come si possano/debbano "alleviare" gli inevitabili disagi connessi.
In alcune regioni europee, stanno dotando i lampioni di prese elettriche, in modo tale da poter ricaricare le auto con basse potenze durante le ore di sosta notturna.
E' una cosa intelligente?
Secondo me si.
E' fattibile?
Penso di di si, senza grossi disagi.
Risolve TUTTI i problemi?
NO.
Ma è un tassello che, messo insieme ad altri, può contribuire a rendere l'utilizzo di auto elettriche meno traumatico.
Se, contrariamente, si ritiene di dover/poter continuare a muoverci a benzina, a gasolio, a metano e non si ritenga necessaria a medio o lungo termine una transizione, la discussione semplicemente non ha ragion d'essere.

Scusate, stamattina sono sceso dal letto con il piede sbagliato....
Diciamo che le automobili sono una piccola parte di un problema enorme: l'approvvigionamento di energia, con l'ulteriore difficoltà che debba pure essere sostenibile.
Ecco, io vorrei che gli sforzi venissero fatti in questa direzione, cioè volti all'aumento consistente di produzione di energia rinnovabile, anziché puntare il dito solo (o quasi) contro le auto.
 
Però tutte queste giustissime osservazioni, di nuovo non aiutano.
Perché noi, trattando la questione della mobilità elettrica, non possiamo aprioristicamente stabilire se debba anticipare/seguire/affiancare un cambio di modello anche in altri settori della nostra società.
Dovremmo invece chiederci se sia o meno necessaria e, qualora lo fosse, ragionare su che direzione debba prendere e quali interventi possano mitigare gli innegabili disagi che potranno avere numerosi automobilisti.
 
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