<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1797 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Come sai, ritengo che quello della silenziosità delle elettriche sia più che altro un mito da sfatare. Indubbiamente vero se vai letteralmente a passo d'uomo, ma già a velocità da ciclista scarsamente allenato il rumore del rotolamento già prevale sul motore (se poi sei su fondi tipo pavè o comunque irregolari, lo avverti da subito). Io me ne accorgo con le ibride che ho in casa, l'effetto dell'accensione del termico sulla rumorosità in abitacolo è pressochè irrilevante...
Ti devo smentire. Per quanto la plugin sia più discreta della termica, l’elettrica è ancora più discreta. Anche a 130 il rumore è praticamente nullo ( e la Cupra Born non è che sia famosa per l’insonorizzazione curatissima).
 
Come sai, ritengo che quello della silenziosità delle elettriche sia più che altro un mito da sfatare. Indubbiamente vero se vai letteralmente a passo d'uomo, ma già a velocità da ciclista scarsamente allenato il rumore del rotolamento già prevale sul motore (se poi sei su fondi tipo pavè o comunque irregolari, lo avverti da subito). Io me ne accorgo con le ibride che ho in casa, l'effetto dell'accensione del termico sulla rumorosità in abitacolo è pressochè irrilevante...
La silenziosità del motore elettrico è molto più apprezzabile in città, proprio perché in velocità non c'è il rumore del motore a coprire parzialmente altri rumori (rotolamento e fruscii aerodinamici) che possono essere più fastidiosi di quello del motore.
Quindi questa è una caratteristica che aggiunge un punto a favore dell'utilizzo delle auto elettriche in città rispetto alle endotermiche.
 
e' anche un metodo per dire "ciccio" privato fermati che paghi , meglio che resti con quel che hai e la potenza maggiore la diamo per esempio industria o turismo altrimenti dovremmo aumentare la qualità degli impianti diffusori....?
Non lo so ma indubbiamente in Italia la fornitura standard è molto bassa (in Irlanda è 9kw) e crea non pochi costi per chi consuma di più. Quello che veramente io trovo vessatorio e di cui non trovo riscontro in altri paesi è appunto il fatto di dover pagare dei costi fissi aggiuntivi in ogni futura bolletta solo perché si ha una fornitura maggiore. Se proprio bisogna pagare di più, perché non è una tantum? Le aziende che forniscono la corrente elettrica sostengono dei costi fissi aggiuntivi ogni mese per la fornitura maggiore che devono essere scaricati sui clienti? E perché in altri paesi non è così? Io dopo 18 anni che vivo all' estero mi sono accorto che tante cose funzionano diversamente e potrei fare un elenco di cose che all' estero non si pagano e invece in Italia è sempre stato così e nessuno si è mai chiesto il motivo semplicemente perché si è abituati che certe cose hanno sempre funzionato così. Vi ricordate le ricariche del telefonino 25 anni fa'? Ogni volta che si faceva una ricarica del credito del telefono si pagava una commissione in proporzione all'importo della ricarica: mi pare che fosse 5 euro per 50 euro di ricarica. Perché si doveva pagare? Boh? Le compagnie telefoniche lo avevano imposto e tutti pagavano. Mai successo in altri paesi. Finché è arrivato un ministro dell'industria che ha fatto alcune liberalizzazioni e le ha abolite. La domanda è: ma perché pagavamo fino ad allora? Boh? Ci sarebbe da aprire una nuova discussione su come tante cose funzionano diversamente dall'Italia e avrei pure una camionata di esempi da fare ma mi fermo qui.
 
Come sai, ritengo che quello della silenziosità delle elettriche sia più che altro un mito da sfatare. Indubbiamente vero se vai letteralmente a passo d'uomo, ma già a velocità da ciclista scarsamente allenato il rumore del rotolamento già prevale sul motore (se poi sei su fondi tipo pavè o comunque irregolari, lo avverti da subito). Io me ne accorgo con le ibride che ho in casa, l'effetto dell'accensione del termico sulla rumorosità in abitacolo è pressochè irrilevante...
Non l'ho provata in autostrada, ma posso dirti che la Mokka-e, pur con un frontale "importante" fino agli 80/85 km/h che ho avuto modo di provare si è rivelata più silenziosa della 3008 che pure ha un motore a gasolio molto discreto ed è di un segmento superiore per dimensioni, finiture e insonorizzazione.

Molto più silenziosa di quanto immaginassi, mi è sembrata fin più silenziosa delle due Model 3 che ho avuto modo di provare (che ovviamente, complice l'areodinamica molto migliore, diventano più silenziose quanto più si alzano le velocità, anche i doppi vetri incidono). ;)
 
Personalmente
??
Io, PER FORZA DI COSE, guardo invece il totale....
( L' unico modo per districarsi nella jungla di numeri che compare in bolletta....).
INFATTI, gia' alla seconda bolletta del nuovo fornitore,
il costo della materia prima per unita' mi e' rimastor eguale come da contratto annuale....
Ma le voci di spesa MAGICAMENTE gia' sono aumentate
Il mio discorso era riferito al “quanto mi costerebbe ricaricare l’auto a casa” ovvero alla maggior spesa rispetto alle bollette usuali.
 
Ti devo smentire. Per quanto la plugin sia più discreta della termica, l’elettrica è ancora più discreta. Anche a 130 il rumore è praticamente nullo ( e la Cupra Born non è che sia famosa per l’insonorizzazione curatissima).
Questione di insonorizzazione generale dell'auto. A velocità autostradali, la Focus a nafta, che pure non era certo una "premium", era più silenziosa della Corolla.... e su quest'ultima, ripeto, l'apporto del motore all'ambiente acustico è pressochè irrilevante
posso dirti che la Mokka-e, pur con un frontale "importante" fino agli 80/85 km/h che ho avuto modo di provare si è rivelata più silenziosa della 3008 che pure ha un motore a gasolio molto discreto ed è di un segmento superiore per dimensioni, finiture e insonorizzazione.
Evidentemente è meglio insonorizzata in generale.
questa è una caratteristica che aggiunge un punto a favore dell'utilizzo delle auto elettriche in città rispetto alle endotermiche.
Non ce n'è bisogno, è noto anche ai sassi che dal punto di vista puramente di "funzionamento" le elettriche battono le termiche su tutti i fronti. Il problema, di nuovo, è solo l'accumulo, che poi è quello che ne ha decretato la morte un secolo fa. E d'altra parte, l'età della pietra non è finita per mancanza di pietre, ma perchè hanno inventato qualcosa di meglio, e sarà così anche nel caso delle auto.
 
I costi fissi sono per l’appunto “fissi”, a prescindere dai consumi
Mi sono espresso male. La mia ultima fattura elettrica riporta un dato di 0,46 €/kwh complessivi, a fronte di circa 0,28 €/kwh per la sola componente energia. A quest'ultima vanno infatti aggiunti i costi per trasporto energia e gestione contatore e gli oneri di sistema, che sono calcolati in base al consumo. E questi ultimi sono definiti sulla base di norme Arera (quindi uguali per tutti gli operatori). Insomma, il consumo non incide solo sulla quota energia, ma anche sulle altre voci
 
Capisco il voler aver ragione, ma nelle ultime settimane è la seconda EV che metto sotto le terga, e la prima era una Model3. Provata in tutti gli ambiti misurabili ( città , extra ed autostrada), la silenziosità delle 2 EV è stata superiore alla mia ed alle termiche su cui ho viaggiato recentemente(Formentor/Octavia/serie 3/Tipo).
Considera che per la Born, quando venerdì eravamo in 4 a bordo, la 4° persona a bordo che di auto ne capisce quanto io di cucina molecolare, ha notato in autostrada la maggior silenziosità.
 
Del blackout spagnolo vedo che la maggior parte dei giornali parla di problema non ancora risolto ( nel senso che non ne è stata trovata la causa). Ma cerca, e cerca, ho trovato questo articolo che spiega le cause tecniche molto ben circostanziato:


Nel forum c'è qualcuno che di queste cose ci capisce. >Se quello che dice è vero siamo nella m....a finoal collo.
 
Nel forum c'è qualcuno che di queste cose ci capisce. >Se quello che dice è vero siamo nella m....a fino al collo.
Ho lavorato tutta la vita in aziende di elettronica che avevano come clienti principali ENEL (nelle sue varie divisioni , DCO , DPT , questa poi diventata TERNA) e molte delle più importanti municipalizzate .
Ho progettato le apparecchiature di protezione e controllo installate nelle cabine primarie (serie DV9xxA2) , più altri dispositivi destinati alle reti AT e MT , quindi conosco abbastanza bene le problematiche di gestione della rete .
Il problema principale di tale gestione è il mantenimento di un sostanziale equilibrio tra potenza immessa in rete e potenza prelevata : se per qualche motivo (guasto , manovra sbagliata , etc.) la potenza immessa è in eccesso o , molto più spesso , in difetto , la frequenza della rete (50 Hz nominali) tende ad aumentare o diminuire : ci sono dispositivi (equilibratori di carico) che misurano la frequenza e la sua derivata e in base alle variazioni di queste attivano o meno i comandi di sgancio presenti su tutte le partenze delle linee MT .
In genere il problema è causato da un calo della potenza immessa , per cui la soluzione è ridurre la potenza prelevata o cercare di recuperare il calo di cui sopra attivando in tempo reale altri sistemi di generazione : quest’ultima soluzione non è più percorribile in quanto oggi , per questioni di costo , nessuno tiene gruppi termici o idroelettrici in “riserva calda” , come faceva ENEL negli anni 70 .
In effetti mi meraviglio che i black-out siano ancora così poco frequenti .
La presenza distribuita sulla rete di impianti di produzione non programmabili (eolici e fotovoltaici) complica enormemente la gestione .
I tecnici di ENEL (non i politici o gli amministrativi) hanno sempre visto gli autoproduttori come fumo negli occhi , questo fino dagli anni 70 , quando si trattava quasi solo di impianti di cogenerazione in contropressione (fotovoltaico ed eolico erano di là da venire) .
La presenza di autoproduzione diffusa sulla rete BT e MT complica la gestione , in particolare se il contributo di energia è significativo : se la linea va fuori servizio per manovra o intervento delle protezioni , è necessario , per motivi di sicurezza , escludere tutti gli auto produttori .
Questo viene effettuato tramite un telecomando di apertura gestito direttamente da ENEL , ma sono previsti (e imposti) dispositivi di protezione di interfaccia omologati (min/max frequenza , min/max derivata frequenza , max corrente di fase e omopolare , min/max tensione) di rincalzo .
Quando si cerca di rialimentare la linea , anche solo dopo una richiusura rapida (0,3 sec) , il contributo degli autoproduttori non c'è più (ci vuole un certo tempo perchè i dispositivi di parallelo possano riconnettere gli impianti) per cui , se il contributo di cui sopra è importante , ci potrebbero essere problemi di sovraccarico o addirittura di intervento protezioni .
In pratica per far ripartire il tutto occorrerebbe disporre di un set di generatori programmabili di riserva (termici , idroelettrici , nucleari) di potenza adeguata : dato che questi non ci sono , almeno non in numero adeguato , la transizione non sarà così semplice ; prevedo situazioni tipo Spagna sempre più frequenti .
 
Ho lavorato tutta la vita in aziende di elettronica che avevano come clienti principali ENEL (nelle sue varie divisioni , DCO , DPT , questa poi diventata TERNA) e molte delle più importanti municipalizzate .
Ho progettato le apparecchiature di protezione e controllo installate nelle cabine primarie (serie DV9xxA2) , più altri dispositivi destinati alle reti AT e MT , quindi conosco abbastanza bene le problematiche di gestione della rete .
Il problema principale di tale gestione è il mantenimento di un sostanziale equilibrio tra potenza immessa in rete e potenza prelevata : se per qualche motivo (guasto , manovra sbagliata , etc.) la potenza immessa è in eccesso o , molto più spesso , in difetto , la frequenza della rete (50 Hz nominali) tende ad aumentare o diminuire : ci sono dispositivi (equilibratori di carico) che misurano la frequenza e la sua derivata e in base alle variazioni di queste attivano o meno i comandi di sgancio presenti su tutte le partenze delle linee MT .
In genere il problema è causato da un calo della potenza immessa , per cui la soluzione è ridurre la potenza prelevata o cercare di recuperare il calo di cui sopra attivando in tempo reale altri sistemi di generazione : quest’ultima soluzione non è più percorribile in quanto oggi , per questioni di costo , nessuno tiene gruppi termici o idroelettrici in “riserva calda” , come faceva ENEL negli anni 70 .
In effetti mi meraviglio che i black-out siano ancora così poco frequenti .
La presenza distribuita sulla rete di impianti di produzione non programmabili (eolici e fotovoltaici) complica enormemente la gestione .
I tecnici di ENEL (non i politici o gli amministrativi) hanno sempre visto gli autoproduttori come fumo negli occhi , questo fino dagli anni 70 , quando si trattava quasi solo di impianti di cogenerazione in contropressione (fotovoltaico ed eolico erano di là da venire) .
La presenza di autoproduzione diffusa sulla rete BT e MT complica la gestione , in particolare se il contributo di energia è significativo : se la linea va fuori servizio per manovra o intervento delle protezioni , è necessario , per motivi di sicurezza , escludere tutti gli auto produttori .
Questo viene effettuato tramite un telecomando di apertura gestito direttamente da ENEL , ma sono previsti (e imposti) dispositivi di protezione di interfaccia omologati (min/max frequenza , min/max derivata frequenza , max corrente di fase e omopolare , min/max tensione) di rincalzo .
Quando si cerca di rialimentare la linea , anche solo dopo una richiusura rapida (0,3 sec) , il contributo degli autoproduttori non c'è più (ci vuole un certo tempo perchè i dispositivi di parallelo possano riconnettere gli impianti) per cui , se il contributo di cui sopra è importante , ci potrebbero essere problemi di sovraccarico o addirittura di intervento protezioni .
In pratica per far ripartire il tutto occorrerebbe disporre di un set di generatori programmabili di riserva (termici , idroelettrici , nucleari) di potenza adeguata : dato che questi non ci sono , almeno non in numero adeguato , la transizione non sarà così semplice ; prevedo situazioni tipo Spagna sempre più frequenti .

Quindi l' autore dell' articolo non ha scritto castronerie. Sai, visto che tutti i giornali per giorni hanno scritto che non si sapeva niente....
 
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Quindi la criticità principale in effetti è l'organizzazione della rete adeguata alla presenza di così tanti impianti a energia rinnovabile, come mi pare che abbia spiegato bene @mefisto (grazie!).
Credo che la tecnologia odierna consenta l'installazione e l'utilizzo di mega-batterie (mi perdoneranno i tecnici per il linguaggio) che svolgano lo stesso lavoro dei bacini idrici per l'idroelettrico: accumulo del surplus da rilasciare nei momenti di impennata dei consumi mentre la produzione viene adeguata.
Sicuramente è complesso, ma l'ingegneria elettrotecnica è uno dei punti di orgoglio del sapere umano utilizzato nella pratica di tutti i giorni.
 
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