princep79 ha scritto:
CinghialeMannaro ha scritto:
princep79 ha scritto:
fa bene a non firmare, l'azienda così non fa altro che mettersi contro gli stessi operai, e tutto si riperquoterà sul prodotto finale.
e' una tua supposizione.
In realtà in fiat hanno già iniziato a mandare a casa -giustamente- a pedate nel culo chi sabota la produzione.
...ed aver escluso il sindacato i cui membri CASUALMENTE sono stati allontanati proprio per questo motivo, beh, mi fa pensare
gli scanzafatica ci sono ovunque, ed è giusto che l'azienda adotti misure, ma non facciamo di tutta l erba un fascio, tutti gli insuccessi di Fiat negli ultimi anni non sono certo da addebitare agli operai ( bravo, brava, marea multipla thesis croma, lybra idea 155, 145, 146, la stessa 159 ecc ecc).
Trovo anche molto odiose le minacce del Marpione di delocallizare
Se poi si chiude per apreire all estero qui le macchine chi le compra...
Bravo, brava, marea e multipla sono state tutt'altro che insuccessi. Sono state auto di grande successo e molto apprezzate, alla loro uscita. La colpa del management non e' stata certo di realizzare brutte auto (assieme a Barchetta e Coupe' sono state le auto della grande ripresa Fiat anni fa), bensi' di sedersi sugli allori una volta ottenuto il successo, mantenendo la stessa gamma per quasi 10 anni restando indietro di due generazioni rispetto alla concorrenza.
Marchionne questo l'ha superato, come ha cercato di ristrutturare l'azienda per traghettarla dalle logiche assistenzialiste e lottizzate del passato a essere una vera azienda competitiva, e ci sta riuscendo.
Per farlo, ha fatto un'apertura pressoche' unica in quest'ambito: cercare di riportare in patria una produzione passata all'estero.
Chiaro che, per farlo, deve anche essere qualcosa che oltre che alle maestranze giova anche all'azienda, che deve fare dividenti, non beneficienza (o assistenzialismo).
Se in Italia una produzione normale risulta impossibile, e' ovvio ed e' bene che venga spostata altrove.
D'altro canto ci sono ottimi motivi se l'Italia perde costantemente in competitivita' e se sono pochissimi che dall'estero sono disposti a venire a investire qui.
Prima di dare le colpe a chi, finalmente, fa, e invece di trovare problemi alle soluzioni, bisognerebbe fare una serena e obiettiva autocritica, un'analisi di coscienza per valutare i nostri (gravi) difetti e provare a correggerli.
Poi, quando uno e' quanto meno nella media e ha la coscienza ragionevolmente a posto, allora magari puo' sollevare obiezioni a certe decisioni.