taygeta
0
scusa, ma il tuo pensiero mi sembra eccessivamente semplicistico. Dire che i francesi e i tedeschi arrivani e comandino appare claudicante. Lavazza ha comprato la Francese Carte Noir. Ora comanda. Galbani è stata comprata da Lactalis, ora comandano i francesi. Non ci dimentichiamo di due aspetti importanti. Il primo, se qualcuno compra è perchè qualcuno vende. Secondo, la capacità di fare impresa della nostra industria ha avuto delle fasi non particolarmente brillanti. E la responsabilità non è dei francesi o chi per loro, ma dell'industria medesima.
E si badi chi scrive è una persona che bada a comprare italiano.
Verissimo, ma non puoi confrontare un’azienda di caffè di medie dimensioni con un asset strategico come l’automotive, oltretutto con partecipazione statale: qui i francesi non scherzano e lo sanno tutti.
Errori dell’industria italiana: anche qui ne abbiamo fatti molti, anzi abbiamo dimostrato di essere un paese di imprenditori familiari con zero attitudine globale, vedi come sono finite Olivetti, Telecom eccetera. I francesi hanno capito da decenni che il mantenimento di un dualismo tra giganti dell’auto nazionali avrebbe giovato, al contrario di quello che si è visto da noi negli anni 80. Certo, il loro nazionalismo li ha aiutati: lo stato ha tirato fuori le tasche una marea di volte senza sentire le lamentele di parassitismo che han coinvolto Fiat negli ultimi 30 anni, ed ancora oggi acquistano in massa i loro marchi anche se prodotti in Spagna e repubblica ceca.
Io me ne frego se la Fiat ora è di diritto olandese (anche qui se ne potrebbe parlare), finché ci saranno marchi italiani di cui -per fortuna- non si può cancellare la storia- ne sarò sempre tifoso, e non gli augurerò mai la sparizione.