valvonauta_distratto ha scritto:
Grandissimo Renexx!!! Notare il sound mreeemmm mreeemmm mreeemmm altro che motori lucidatrice/foni di oggi!
Da notare la concezione di quella auto che gia cominciava a pensare all'aerodinamica, alla praticità, e per gli amanti del confort sedili elettrici idroguida aria confezionata pannello con luci di cortesia a gogo sul tettino, mobiletto centrale appoggiagomito ecc.
Ti ringrazio, e ringrazio anche Loopo.
Quello che colpisce nell'intervista dell' 84 è, oltre alla passione e all'attenzione per la tecnica dei progettisti, la grandissima attenzione nei confronti del cliente Alfa Romeo.
Surace parla di una 90 non come di un restyling dell'Alfetta, bensì di un consolidamento delle caratteristiche peculiari che un Alfista si aspetta di trovare in quella vettura.
Un modello nuovo, quindi: "Abbiamo preso pertanto ciò che c'era di buono in questo modello, apportando tutti i miglioramenti che potevano suggerire il progresso tecnologico e la tendenza del mercato, cioè aumento delle prestazioni, maggiore richiesta di finiture specie all'interno della vettura e maggiore ricchezza generale".
Quello era "l'obbiettivo, in termini di immagine e di collocazione commerciale," e Bertone ne spiega il design: "Quanto ai vincoli stilistici dovevo mantenere la compattezza e la sportività Alfa. Per i vincoli tecnologici, invece, non ho avuto problemi. La vettura è tutta nuova e mantiene delle vecchie Alfetta soltanto il pianale."
La questione centrale del tutto risiede nel dna Alfa, al centro di ogni decisione di allora. Ciò che al giorno d'oggi sembra smarrito.