skamorza ha scritto:
...sembra che l'italiano sia capace solo di far debiti...
Non credo di aver detto questo.
Però mi sembra innegabile che il concetto di
"debito" abbia vissuto una vistosa... evoluzione, perdendo (specie nelle menti dei non anziani) gran parte della sua connotazione negativa per diventare addirittura una sorta di amico grazie al quale potersi
permettere (si fa per dire) ciò che si desidera: macchina più grande, casa più bella, vacanze, viaggi ecc.
So che rispetto ad altre nazioni siamo messi, da questo punto di vista,
meno peggio, ma non mi sembra cosa di cui essere particolarmente orgogliosi.
...intendo naturalmente che si ritrova in difficoltà economiche e non con del tempo libero che fatica ad impiegare...
Sbaglierò, ma io penso che l'
entità e la
repentinità delle difficoltà economiche in cui ci si ritrova quando si vede calare drasticamente il proprio reddito (perché si perde il posto di lavoro o perché il telefono smette di squillare) dipendano non poco dalle scelte fatte
prima, per lo meno quelle relative alle finanze familiari.
...sono contrario anch'io agli sprechi, alle rate fatte alla "tanto le pagheremo in qualche modo", e non apprezzo granché coloro i quali chiamano l'elettricista anche per cambiare una lampadina ... ben vengano le spese oculate, ben venga il fai da te in alcuni casi ... insistiamo affinché le persone non spendano oggi quello che guadagneranno forse domani ...
Mi pare quindi che siamo in piena sintonia.
...non cadiamo nell'errore di dire che si può vivere senza spendere nulla o quasi, perché ... innescherebbe una spirale negativa dalla quale non ci si rialza.
Come dicevo, secondo me non si tratta di vivere
spendendo nulla (obiettivo insensato e irrealizzabile), ma di vivere tenendo sempre presente, con pacato e razionale realismo, che tutti in un qualsiasi momento possiamo ritrovarci da un giorno all'altro a dover affrontare ingenti spese non previste oppure un drastico calo del nostro reddito per un periodo più o meno lungo (problemi di lavoro, fallimento dell'azienda, malattia non banale o infortunio in famiglia, danni materiali da riparare...) e che in tal caso dovremmo essere in grado di affrontare la cosa nel migliore dei modi o per lo meno senza trovarci immediatamente, anche, in serie difficoltà economiche.
Per quanto riguarda la distinzione tra consumi e sprechi, che a mio avviso si andata facendo sempre meno netta, si potrebbe dire che proprio annebbiando tale distinzione abbiamo innescato una spirale subdola (inizialmente positiva in apparenza ma in realtà di segno opposto) dalla quale, come stiamo forse cominciando a capire oggi,
rialzarsi è tutt'altro che semplice. A meno che non vogliamo credere alla barzelletta, che ogni giorno ci viene raccontata da più parti, secondo cui la migliore strategia per "guarire" dal mal di testa successivo a una sbornia sarebbe "riprendere" a bere al più presto.