Sul tema, giusto oggi grazie al lavoro da remoto ho potuto vedere e lavorare a casa del mio amico con la Tesla M Y .
Lui è proprietario da 6 mesi o giù di lì, con il bonus dei 20000 km gratis ai supercharger ( e ad oggi è ben lontano dal 50%). Non possiede un box , ha fatto 2 calcoli facili: il box costerebbe 45/50.000 euro, affittarlo gli costerebbe 250 euro al mese, ora che rientra del risparmio tra ricarica casalinga e ricarica alla colonnina diventa vecchio come Matusalemme. Quindi quando capita di dover caricare, lascia l’auto allo stallo lento per la notte, oppure ad una fast vicino casa e la collega per un *rabbocco ( tempo di un caffè).
Penso che se dovessi passare a breve ad una Bev, l’affronterei alla stessa maniera, dato che il box attuale ha dimensioni per cui una Golf ci sta, una Tesla M 3 forse.
* per rabbocco non intendo il 20/80%, ma un 15/20% che puoi recuperare nello stesso tempo di un rifornimento di benzina.
Prendo spunto dal tuo post. Questa testimonianza è un altro modo, tra i tanti, di affrontare la questione auto elettrica. Non per niente nel post precedente ho espresso un concetto in linea con una frase di U251 che mi è capitato oggi di leggere : tutto si può fare se lo si vuole.
E' la conguinzione avversativa "ma" che però fa la differenza e pone i paletti tra come vuole vivere l'esprienza un utente rispetto ad un altro.
Anch'io un giorno mi ero immedesimato per gioco nel prendere una Tesla con il bonus
ma alla fine il progetto sarebbe naufragato perchè i nostri paletti erano:
-Gestire le ricarche come, quando e quanto vogliamo : il che ci permette di programmare un viaggio o uno spostamento che richiede una bella fetta di batteria gestendo l'auto da casa e "rifornendola" per quello che ci serve e in tutte le ore che è parcheggiata.
Ma dipendendo da una colonnina devi sempre giocare di anticipo e spesso farlo non puoi cogliere tutte le opprtunita il che presuppone che ti devi adeguare di volta in volta alla situazione trovando una soluzione che magari non è sempre piacevole = bega. Oltre a non essere mai "in tempo reale", sarebbe come gestire Curiosity su Marte dove il comando arriva 40 minuti dopo quindi ogni spostamento deve essere pianificato prima e molto bene perchè una volta dato il comando poi se capita un problema ormai sei dentro.
-E' vero che i 20 mila km sono gratis, e sono il primo ad ammettere che è una manna,
ma contando che il supercharger più vicino ce l'ho a 9 km e il solo pensare di riforniere in trasferta e andarci appositamente ogni 2-3 giorni anche se gratis ti dico già no, evito di riportare il commento di mia moglie su tale pratica. Inoltre vorrebbe dire che devo integrare anche con cariche a prezzo pieno con l'infrastruttura vicino a casa. In più facciamo 12-14 mila km all'anno e questa me la terrò almeno per 3-4 anni, se non addirittura per sempre, quindi dopo un anno e mezzo vorrebbe dire pagarmi a caro prezzo tutte le ricariche.
E' per questo che ho deciso di fare questa guida : per alcuni guidare l'auto elettrica è un punto di arrivo, il coranamento di un'idea se vogliamo, indipendentemente da come sia tortuoso il percorso che ti porta a possederla e a gestirla. Per altri, e qui mi ci mettiamo io e la mia consorte, è un modo più semplice di gestire la propria mobilità sfruttando ( per ora ) i benefici che si porta con se. Ecco questa guida dovrebbe chiarire a chi la legge, o almeno lo spero, se l'auto elettrica per lui sarebbe un punto di arrivo indipendentemente dalle implicazioni, una opportunità benefica di intendere la propria mobilità o una bega da evitare.