<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 96 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

Indubbiamente il problema è nostro, come sistema paese.
Lo era 20 anni fa, 10 anni fa ed anche adesso.

La nuova Panda che cuba più di 100.000 pezzi l'anno verrà spostata oltre il suolo italiano.
Questa decisione è stata presa dal nuovo management.

Mi pare anche sensata, visto che si tratta di prodotti a basso margine.

Stellantis, sta smantellando progressivamente i suoi stabilimenti ed uffici in Italia, perchè non ha più interesse.
Questo non perchè in Italia costa di più che in altri posti, ma perchè non gliene frega una mazza più di noi.

L'assetto aziendale è cambiato, la parte italiana vuole fare finanza e non industria e quindi non si interessa più di noi.


Altrimenti non si spiega perchè Atessa stia in piedi, rinnovato accordo poco fa.
Sta in piedi perchè industrialmente è vantaggioso per Stellantis.

In Francia, giustamente, devono stare zitti, perchè non solo c'è lo stato ma ci sono i Peugeot che sono ancora francesi.
Loro vogliono margini e guadagni, ma non vogliono chiudere stabilimenti e perdere impiegati dalla mattina alla sera.

Noi, i nostri Peugeot non ce li abbiamo più.


O, semplicemente, forse,

o senhor Tavares,
cola', non puo' " scannare "
piu' di tanto....

In Francia non son mica tanto comodi
 
Mi pare che nell'era Marchionne Fca si fosse smarcata dall'appoggio dello stato per avere le mani libere e poter andare a produrre 500 e Panda seconda serie altrove (con ottimi risutati).
Poi col ritorno all'ovile e la fusione coi francesi che mi sembra siano abituati al fatto che lo stato aiuti le case automobilistiche c'era da aspettarsi il botta e risposta a metà tra richiesta e minaccia.
Gli stabilimenti chiudono se quello che producono non si vende e credo che sia le case che gli stati possano fare abbastanza poco se le auto elettriche (non solo quelle di stellantis) non decollano.
Secondo alcuni esponenti politici addirittura stellantis dovrebbe aumentare le vendite e quindi la produzione in Italia (come esattamente non l'hanno detto).
Con il 2035 alle porte,l'incognita su un possibile rovesciamento a livello europeo,l'euro 7 che non si sa bene se arriverà e se avrà ancora senso dopo il 2027 per le case produrre vetture termiche...
Che ci vuole a sfornare nuovi prodotti graditi al mercato,magari abbordabili,e riconquistare la leadership del mercato nazionale (visto che va di moda il patriottismo) che c'era negli anni 60.
Non è che essendo abituati a viaggiare sulle auto blu non si sono resi conto di cosa stava succedendo e lo scoprono solo adesso?
 
Questo e' un altro discorso....
Ad un post simile, in altro 3D avevo gia' risposto:
" Era solo questione di tempo "
(Che Tavares, avrebbe bussato cassa; altro che milione di auto da produrre nel Belpaese come si invocava da Roma).

SE non vengono altri a costruire in Italia e' sempre per i soliti motivi.

P.s.:
Quando vengono
( prendendo paccate di soldi )
rilevano con qualche licenziamento
vanno avanti un po'
prendono il meglio
e
" portan via tutto " *. Magari verso Est

* Ovviamente non si tratta di auto....
Li', il discorso e' ancora piu' complesso

Quello che dice Tavares mi pare abbastanza pretestuoso. Non si vendono necessariamente le auto dove sono prodotte.
Non credo che le case producano in Slovacchia perché là si vendono molte auto.
 
Non gliene frega una mazza più a nessuno.
Mirafiori è fuori "regime" da più di 10 anni.

Tavares, che padrone non è, fa gli interessi degli azionisti principali.
Che son padroni.

E loro vogliono soldi, semplice.
Gli azionisti francesi però, vogliono pure occupazione.

Tutto molto semplice.
 
Il gruppo Stellantis si vanta di avere bilanci floridi, ottimo margine operativo, utili come se piovesse. Listini sempre più alti ma a fronte di molto impegno a ridurre i costi di produzione, la qualità costruttiva ringrazia (è ironico ovviamente). Non vuole abbassare i listini delle elettriche come stanno facendo altri costruttori che pure offrono BEV nettamente più avanzate e performanti. Però piange il morto col governo italiano nonostante un passato di massicci aiuti statali durato mezzo secolo abbondante, prima come gruppo Fiat poi Fca. Minaccia di abbandonare l'Italia (cosa che comunque già sta facendo da anni) e vuol dare tutta la colpa al governo. Allucinante, a dir poco. Diamoci un taglio.
 
A volte ad un malato terminale è meglio staccare la spina. Purtroppo prima era Fiat, a volte la qualità degli interni poteva lasciare a desiderare ma una certezza c'era il motore, con Stellantis siamo passati al puretech. Credo che basti così, non c'è bisogno di infierire oltre.
 
Il gruppo Stellantis si vanta di avere bilanci floridi, ottimo margine operativo, utili come se piovesse. Listini sempre più alti ma a fronte di molto impegno a ridurre i costi di produzione, la qualità costruttiva ringrazia (è ironico ovviamente). Non vuole abbassare i listini delle elettriche come stanno facendo altri costruttori che pure offrono BEV nettamente più avanzate e performanti. Però piange il morto col governo italiano nonostante un passato di massicci aiuti statali durato mezzo secolo abbondante, prima come gruppo Fiat poi Fca. Minaccia di abbandonare l'Italia (cosa che comunque già sta facendo da anni) e vuol dare tutta la colpa al governo. Allucinante, a dir poco. Diamoci un taglio.


Chiagne e fotte
 
Si, questo si.
ma non ci si può più permettere queste cose in un contesto globalizzato, esponi il fianco ad altri...
Se un player non va più bene, va cambiato offrendo opportunità ad altro player.... Fiat e i suoi marchi erano italiani, ora francesi, la storia gloriosa dell'automotive italiano non la ruba nessuno.... ma possiamo benissimo costruire vetture di paesi stranieri dato che ormai è tutto globalizzato, e nulla più appartiene alla nazione, se non negli spot del gruppo per cercare di far leva su qualcuno che ancora crede che le Fiat siano fatte a Torino e la Alfa a Milano.

Il fatto è che il costo del lavoro da noi resta più elevato che in tanti altri Paesi europei (es. Polonia, Serbia, ecc.) quindi chi può avere interesse a costruire auto in Italia? Forse qualche produttore di auto costose, e infatti che producono supercars già ce ne sono tanti.
 
Altro capitolo della saga....

https://www.tgcom24.mediaset.it/eco...ianti-italia-a-rischio_76860115-202402k.shtml

Per me sta porta va chiusa, basta soldi a pioggia a chi poi paga le tasse in altre nazioni, si chiuda questa pagina e si apra a costruttori esteri che vogliono investire nel nostro paese, non ai ricattatori che minacciano chiusure e licenziamenti se non gli si danno soldi sotto forma di incentivi.
Avanti Toyota, Hyundai o qualche costruttore cinese.... gente che ha soldi da investire e non soldi da chiedere.
Questa sta diventando un'altra Alitalia.

Altro che entrare con lo Stato nel capitale...
a mio avviso ha senso entrare nel capitale di Stellantis se si ha poi un peso decisionale, diversamente meglio generare concorrenza attirando altri produttori.
Aggiungo anche che, ai fini della produzione nazionale, ha poco senso incentivare il ricambio del parco circolante che può essere prodotto dovunque. Avrebbe più senso investire quelle stesse risorse nell'attirare la produzione sul suolo nazionale
 
Spero di non violare nessuna norma del Forum. La cronaca ci dice che gli Elkann grazie alla pandemia e una classe politica mediocre si sono fatti firmare il prestito ponte di 6mld con cui si sono riempite le tasche del mega dividendo salvo poi mettere in mano tutti ai francesi. Il tutto nell'indifferenza totale di chi avrebbe dovuto occuparsi del tessuto industriale italiano. Ormai è troppo tardi. Peccato. E intanto a farne le spese non ci sono solo gli stabilimenti italiani, ma un'intera filieria di aziende.
quoto la parte relativa al disinteresse delle istituzioni nel confronto delle produzioni nazionali, ma per quanto riguarda il prestito, se non vado errato si è trattata di una garanzia fornita dallo Stato Italiano.
Il prestito è stato comunque rimborsato e non saprei se ha rappresentato un costo per i contribuenti.

Il problema a mio avviso è antecedente e comunque molto grave
 
ai fini della produzione nazionale, ha poco senso incentivare il ricambio del parco circolante che può essere prodotto dovunque. Avrebbe più senso investire quelle stesse risorse nell'attirare la produzione sul suolo nazionale


Quando si sara' portata a livello Europeo
la tempistica
della Giustizia
e
della Burocrazia....
IMO....
Temo,
solo allora,
se ne potra' iniziare a parlare
 
quoto la parte relativa al disinteresse delle istituzioni nel confronto delle produzioni nazionali, ma per quanto riguarda il prestito, se non vado errato si è trattata di una garanzia fornita dallo Stato Italiano.
Il prestito è stato comunque rimborsato e non saprei se ha rappresentato un costo per i contribuenti.

Il problema a mio avviso è antecedente e comunque molto grave

Si, il prestito fu solo garantito dalla SACE e poi fu regolarmente rimborsato, non era certo a fondo perduto.
 
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