<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fusione FCA-PSA | Page 22 | Il Forum di Quattroruote

Fusione FCA-PSA

Stato
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Diamo tempo al tempo e vedremo.

5 a 5 sarebbe alla pari (e quindi destinata all’impasse), 6 a 5 non è alla pari.

Per quel poco che ne capisco, PSA si è pappata FCA con notevole soddisfazione degli eredi Agnelli che si levano una grossa rogna (gestire un carmaker che abbisogna di grossi investimenti) ricevendo una significativa contropartita finanziaria, parte cash (il dividendo straordinario) e parte in azioni (che garantiranno di certo ottimi rendimenti, visto che il comando viene affidato a Tavares, ovvero a chi ha ottenuto la redditività migliore tra i produttori UE, nonostante l’acquisizione Opel).

Un paio di stabilimenti in Italia li vedo a fortissimo rischio, non subito ma entro uno o due anni.

Non so dire se è come la dipingi, bisognerebbe avere qualche dato in più per farsi un'idea precisa, a me però a un primo sguardo sembra una fusione
 
Mi pare si stia trascurando un aspetto: siamo sicuri che i mercati riusciranno a sostenere un settore abbastanza saturo come quello dell’automotive? Le fusioni servono non soltanto a generare economie di scala, ma anche a razionalizzare i sistemi produttivi e le gamme, che sono oggettivamente sovradimensionati. Quanto meno per ciò che concerne l’Europa, dove l’invecchiamento progressivo della popolazione e il calo demografico sempre crescente rendono necessario produrre meno auto senza andare ad intaccare i margini di profitto.
In poche parole, le fusioni servono anche e soprattutto per limitare e razionalizzare le gamme in un mondo, quale quello occidentale, nel quale si venderanno sempre meno auto, soprattutto con la futura elettrificazione
 
Io la vedo diversamente.
Forse PSA avra' il timone del comando avendo l'AD che e' il sesto consigliere, ma ognuno ha la sua autonomia sui piani di sviluppo delle gamme. L'obiettivo della societa' sara' produrre componentistica da condividere per abbassare i costi.
Vero che gli Agnelli avranno un dividendo extra (vale anche per gli azionisti FCA) a compensazione penso dei maggiori fatturati del gruppo italo americano, ma se avessero voluto far cassa avrebbero venduto tutto invece hanno cercato una partnership (come dichiarato piu' volte).

Per quanto riguarda le fabbriche vedo dei rischi dove vengono fabbricati motori e cambi, mentre quelle di assemblaggio dovrebbe rimanere altrimenti non avrebbe senso questa alleanza finalizzata a migliorare l a presenza sul mercato.

Concordo con te. Sebbene dell'operazione non emergano ancora alcuni dettagli importanti, la fusione pare realmente alla pari e conviene indubbiamente ad entrambi.
Conviene a FCA perchè ha in un colpo solo trovato un erede all'altezza di Marchionne (per certi versi anche superiore poichè Tavares è un ingegnere da sempre nel mondo della produzione auto), ha ottenuto un'alleanza strategica fondamentale per un futuro volto alla crescita, senza perdere - almeno per ora - la propria autonomia di gruppo.
D'altra parte anche a PSA è andata di lusso perchè l'operazione le ha dischiuso le porte a mercati per lei assai ostici (nord e sud America che sono quasi mezzo pianeta), le ha dischiuso le porte del mondo premium e luxury, e al contempo le consente di accostarsi a tecnologia impareggiabile.
Fino a ieri PSA era un piccoletto che ambiva (e faceva bene) a giocare con i grandi senza però averne i mezzi e forse neanche le capacità, oggi ha trovato tutot ciò che le serviva ossia un alleato che può offrirle l'accesso a mercati per lei fino a ieri off limits ma molto remunerativi, e la possibilità di condividere tecnologia e risorse umane di valore inestimabile.
Può darsi che Tavares abbia già tutto in mente ma soprattutto è uno che ragiona con lucidità. Se dalle interviste nelle varie lingue ho colto bene il tipo credo che la fusione porterà tanto a Jeep, Alfa Romeo e Maserati.
Spero di non sbagliarmi
 
Jeep imho è la piu semplice, basta man tenerla circa così. Accontentando i palati fini con GC e wrangler, coi pick up, e giocare col resto della gamma. Se, per esempio, farai una Cherokee su base 3008 hai un ottima auto su cui implementi un bel 4x4
 
Un momento Saturno. Quella, e tu dovresti saperlo meglio di me perchè vivi in USA, è stata sostanzialmente una fusione per incorporazione, nel senso che Boeing ha di fatto incorporato Mc Donnel-Douglas.

Da quanto ho letto nelle cronache dell'epoca, la McDonnell è stata infatti esclusa dal bando di gara per la costruzione del Joint strike fighter, il caccia americano di nuova generazione. Si è così resa conto che da sola non ce l'avrebbe più fatta ed è corsa nelle braccia della Boeing (detto da un'analista di Merrill Lynch).

Fu definita 'fusione' per evitare l' umiliazione, ma in sostanza fu una acquisizione: la Boeing infatti diede 65 azioni proprie per ogni 100 della ex-rivale e due terzi del consiglio di amministrazione erano della Boeing. La sede era a Seattle.
Di fatto la McDonnell fu trasformata in una 'divisione' della Boeing.

Non mi sembra che ci siano molte analogie con il caso FCA-PSA.

Il caso Boeing McDonnell Douglas l'ho citato come paradosso di un'azienda che e' stata rilevata da un'altra ma che poi ha finito col condizionare la cultura dell'acquirente (ed in certi casi proprio comandare)...un caso estremo per dimostrare che le fusioni "paritetiche" (nel senso di un comando ed una strategia davvero condivisa) in pratica non esistono o se esistono sono rarissime.
Comunque, per precisazione, fu Boeing altrettanto entusiasticamente che spingeva per "abbracciare" McDonnel Douglas per rinforzare la divisione difesa (dove McDonnell era piu' forte, specialmente per gli aerei da combattimento) e smussare le tipiche ciclicita' del settore dell'aviazione commerciale (dove Boeing era molto piu' forte)
E' una storia che conosco molto bene anche per motivi lavorativi...ripeto, la battuta che girava era "McDonnel Douglas ha comprato Boeing con i soldi della Boeing"
 
Ultima modifica:
credo che agli agnelli e famiglia gli freghi ben poco di quel che sará, di quel che succederá a Fca, loro incasseranno gli utili senza preoccuparsi di studi, progettazioni, burocrazia, concorrenza ecc ecc, insomma di un mondo - l’automotive - per loro troppo complicato.
E se dovranno chiudere qualche fabbrica...dove é il problema? la colpa sará dei francesi.
Ma allora valeva la pena che vendessero, avrebbero incassato tanti di quei soldi da garantirsi un lussuoso futuro per generazioni e generazioni e si sarebbero scrollati di dosso tutte le problematiche relative agli stabilimenti.
 
Ma probabilmente PSA non voleva comunque il 100%. Ci volevano più soldi, e probabilmente non li avrebbe mai avuti, e finché x metà è FCA, in caso di rogne devono metterci grana anche da Torino.
 
Ma allora valeva la pena che vendessero, avrebbero incassato tanti di quei soldi da garantirsi un lussuoso futuro per generazioni e generazioni e si sarebbero scrollati di dosso tutte le problematiche relative agli stabilimenti.
Ma allora valeva la pena che vendessero, avrebbero incassato tanti di quei soldi da garantirsi un lussuoso futuro per generazioni e generazioni e si sarebbero scrollati di dosso tutte le problematiche relative agli stabilimenti.
quien sabe? chi lo sa? forse, come dice deadmanwalking ci volevano piú soldi. E magari, pian piano, vendono tutto. Chi vivrá vedrá
 
Il caso Boeing McDonnell Douglas l'ho citato come paradosso di un'azienda che e' stata rilevata da un'altra ma che poi ha finito col condizionare la cultura dell'acquirente (ed in certi casi proprio comandare)...un caso estremo per dimostrare che le fusioni "paritetiche" (nel senso di un comando ed una strategia davvero condivisa) in pratica non esistono o se esistono sono rarissime.
Comunque, per precisazione, fu Boeing altrettanto entusiasticamente che spingeva per "abbracciare" McDonnel Douglas per rinforzare la divisione difesa (dove McDonnell era piu' forte, specialmente per gli aerei da combattimento) e smussare le tipiche ciclicita' del settore dell'aviazione commerciale (dove Boeing era molto piu' forte)
E' una storia che conosco molto bene anche per motivi lavorativi...ripeto, la battuta che girava era "McDonnel Douglas ha comprato Boeing con i soldi della Boeing"

La maggioranza delle fusioni sono "per incorporazione" e in quel caso chi incorpora di fatto diventa il gestore del nuovo gruppo, ma non sempre in modo totalitario. Quando Fiat incorporò Chrysler, erano stati fatti dei sotto-contratti scritti che prevedevano, per esempio, di dare priorità al rilancio di Chrysler.

Nel caso di fusioni "paritetiche" possono sorgere problemi di gestione, perchè è chiaro che ciascuno cerca di portare acqua al proprio mulino. Ancora più complicato, a mio modesto parere, l'incontro tra due realtà che sono espressione di due nazioni diverse dello stesso continente, più un altro continente. Parliamo nella fattispecie di Italia, Francia e America del nord. Non sarà facile conciliare, sotto il profilo gestionale e della governance complessiva, le tre realtà che faranno capo alla nuova entità societaria.

Per quanto riguarda la componente FCA comunque, come ho detto prima, c'è da sottolineare che sono presenti al suo interno marchi che possono vantare delle connotazioni che mancano totalmente o quasi al gruppo PSA, il quale non possiede modelli paragonabili, per esempio, a Giulia e Stelvio, non possiede un brand come Maserati (che vanta un piano 2020-2023 piuttosto ambizioso), e non ha un brand con le connotazioni di Jeep, nè, infine, una strutturazione industriale radicata fortemente in America latina (LATAM) come Fiat Brasile.

Se i vertici FCA riusciranno a sfruttare tali punti a favore, PSA non potrà avere il ruolo egèmone che alcuni paventano e temono.
 
Ultima modifica:
Ma probabilmente PSA non voleva comunque il 100%. Ci volevano più soldi, e probabilmente non li avrebbe mai avuti, e finché x metà è FCA, in caso di rogne devono metterci grana anche da Torino.
Mica detto che Torino anzi che Londra/Amsterdam debbano partecipare ad eventuali ricapitalizzazioni. Se non partecipano, semplicemente la partecipazione viene “diluita” ovvero cala di peso percentuale.
 
La maggioranza delle fusioni sono "per incorporazione" e in quel caso chi incorpora di fatto diventa il gestore del nuovo gruppo, ma non sempre in modo totalitario. Quando Fiat incorporò Chrysler, erano stati fatti dei sotto-contratti scritti che prevedevano, per esempio, di dare priorità al rilancio di Chrysler.

Nel caso di fusioni "paritetiche" possono sorgere problemi di gestione, perchè è chiaro che ciascuno cerca di portare acqua al proprio mulino. Ancora più complicato, a mio modesto parere, l'incontro tra due realtà che sono espressione di due nazioni diverse dello stesso continente, più un altro continente. Parliamo nella fattispecie di Italia, Francia e America del nord. Non sarà facile conciliare, sotto il profilo gestionale e della governance complessiva, le tre realtà che faranno capo alla nuova entità societaria.

Per quanto riguarda la componente FCA comunque, come ho detto prima, c'è da sottolineare che sono presenti al suo interno marchi che possono vantare delle connotazioni che mancano totalmente o quasi al gruppo PSA, il quale non possiede modelli paragonabili, per esempio, a Giulia e Stelvio, non possiede un brand come Maserati (che vanta un piano 2020-2023 piuttosto ambizioso), e non ha un brand con le connotazioni di Jeep, nè, infine, una strutturazione industriale radicata fortemente in America latina (LATAM) come Fiat Brasile.

Se i vertici FCA riusciranno a sfruttare tali punti a favore, PSA non potrà avere il ruolo egèmone che alcuni paventano e temono.

Al di là di queste considerazioni la differenza sostanziale fra FCA e PSA è che per crescere e svilupparsi in maniera importante la prima non avrebbe bisogno della seconda mentre la seconda avrebbe bisogno della prima.
Insomma osservandole entrambe bene si nota come FCA per diventare da sola un gruppo di grande importanza avrebbe bisogno di Tavares, mentre PSA per ottenere lo stesso obbiettivo ha bisogno - con alla guida Tavares - di FCA. Ed insieme FCA - PSA fanno un gruppo con un potenziale notevole, che può ambire a diventare il primo costruttore a livello mondiale.
 
Mica detto che Torino anzi che Londra/Amsterdam debbano partecipare ad eventuali ricapitalizzazioni. Se non partecipano, semplicemente la partecipazione viene “diluita” ovvero cala di peso percentuale.

E' vero ma qui non occorre alcuna ricapitalizzazione poichè non risultano posizioni debitorie all'interno di nessuno dei due Gruppi. Nè avrebbe senso, da parte degli Agnelli, disfarsi di quote della nuova Holding. Uno ha una gallina dalle uova d'oro e se e ne dovrebbe disfare cedendo o sminuendo la sua posizione alla pari, gudagnando una volta una tantum, quando potrebbe guadagnare ogni anno mantenendo anche il capitale?? Scusa ma che senso avrebbe una decisione del genere??
C'è anche da aggiungere che andiamo verso l'era ibrido-elettrico per il quale PSA non può fare a meno di FCA, non solo per mere questioni finanziarie, ciò mette FCA in ulteriore posizione di vantaggio. Che senso avrebbe rinunciarvi??
 
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